Domanda: Come posso gestire la tristezza che sento per via della mia compassione per gli altri?

Sri Chinmoy: Nella vita umana, la parola 'compassione' non è utilizzabile. Solo Dio ha la Compassione. La compassione c'è solo nel caso di Dio, o di Maestri spirituali dell'ordine più elevato, che possono distaccarsi dal 'soggetto' o 'oggetto'; invece, le persone ordinarie sono inconsciamente attaccate a qualcuno o a qualcosa. Possiamo chiamarla compassione, ma è in realtà attaccamento inconsapevole. Facciamo sentire a noi stessi di essere superiori a qualcuno offrendogli compassione, ma ci stiamo solo autoingannando. Siamo quindi più cauti nelle nostre preghiere e meditazioni!

Più in profondità andiamo, prima realizziamo di non dover mostrare compassione a nessuno, siamo noi ad averne bisogno più di ogni altro. Proprio la persona che è molto desiderosa di offrire compassione al resto del mondo, se entra nelle profondità del suo cuore, sentirà di essere un vero mendicante che ha disperatamente bisogno di Compassione da Dio. Se sentiamo di essere superiori a qualcuno, se sentiamo di avere più gentilezza, ci stiamo solo autoingannando. Solo Dio e quelli che Lo hanno Realizzato, in forza della loro unità con l'umanità, possono fare dono agli altri della compassione.

Se pensi di offrire compassione a qualcuno, prima devi sapere qual è la Volontà di Dio: se è Volontà di Dio che tu aiuti qualcuno in un modo speciale, Dio ti mostrerà la Luce. Tale Luce puoi chiamarla compassione, saggezza, illuminazione, o pace, ma solo la Volontà di Dio ti porterà le capacità necessarie per offrire qualcosa all'individuo che senti di dover aiutare. Compassione non è la parola giusta. Ciò di cui hai bisogno per illuminare l'altra persona è la Luce.