Intervistatrice: La sola volta che feci la mia gara più lunga, dieci miglia [16 km], ricordo che fu un come una montagna russa emozionale. Dopo circa tre miglia [5 km] pensai: "Grandioso! Posso correre 26 miglia [42 km]! Posso fare una maratona!" E dopo sei miglia pensai: "Oh mio Dio, le mie ginocchia cominciano a farmi male, ho dolore ai piedi, sono completamente esausta!" Cosa dici ai tuoi discepoli per aiutarli a gestire lo stato d'animo basso?
Sri Chinmoy: Dico ai miei discepoli di usare la loro saggezza in ogni istante. A volte siamo stanchi fisicamente. A volte siamo stanchi mentalmente. A volte siamo stanchi emozionalmente. A volte siamo stanchi e basta, senza ragione. Spesso la nostra letargia mentale ci fa sentire che non saremo in grado di completare la gara, o che se la completiamo non succederà nulla di speciale. Ci sono così tanti modi con cui la mente può convincerci che continuare è inutile e non necessario. La mente ci fa sentire: "Mi sto solo ammazzando di fatica senza alcuno scopo preciso."Se la letargia mentale o la nostra mancanza di volontà ci tormenta, non dobbiamo arrenderci a queste forze negative. Il nostro motto è: "Mai arrendersi!" Solo dopo aver dato tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, possiamo ritirarci se è assolutamente necessario. Altrimenti, stiamo facendo l'errore più deplorevole. La maggior parte delle volte ci sono tutte le possibilità di essere in grado di raggiungere la nostra destinazione. E una volta che arriviamo alla destinazione, saremo noi ad essere la persona più felice e più orgogliosa.
Sri Chinmoy, Sri Chinmoy risponde, parte 12, Agni Press, 1999