Domanda: Se qualcuno viene ucciso violentemente, la sua anima subisce la stessa sofferenza di quella di qualcuno che si è suicidato?

Sri Chinmoy: No, non è la stessa cosa. Se qualcuno è una vittima in guerra, se qualcuno viene ucciso violentemente, che può farci? Sono delle forze negative ad aver ucciso la persona. Invece, se qualcuno distrugge il suo corpo, diventa l'aggressore; la vittima e l'aggressore non possono stare nella stessa categoria. In Pakistan sono stati uccisi milioni e milioni di indiani, persone spirituali e religiose. Avevo un mentore, un signore anziano che mi voleva un gran bene, era un'autorità su Krishna e sulla Bhagavad Gita. Un giorno era nella sua stanza a spiegare alcuni sloka della Gita (versi della 'Ghita' -n.d.t.) a quattordici suoi amici e studenti, e tre musulmani entrarono con una rivoltella. Il mio mentore stava pregando, stava pensando a Sri Krishna e spiegando le cose della Gita. Tre musulmani entrarono e spararono a tutti, uno per uno, si salvò solo una persona, ecco perché sappiamo dell'incidente. Quindi il mio mentore fu ucciso. Ora pensi che la sua anima andrà nello stesso posto di qualcuno che si suicida? Anche se non stesse pensando in quel momento al Signore Krishna, era assolutamente innocente.

In India, quando i mariti morivano, le mogli erano solite gettarsi nella pira ardente. Alcune lo hanno fatto in forza del loro amore sincero e dell'unità con i loro mariti. La loro categoria non è la stessa di coloro che lo hanno fatto perché obbligate dalla legge. A volte capitava che le mogli venissero spinte nelle pire. Non volevano morire, avevano paura della morte, ed era contro la loro volontà; di nuovo alcune vi si gettarono perché volevano che la gente pensasse che loro amavano i loro mariti. Magari quando i mariti erano in vita litigavano sempre… entravano nella pira, senza alcun amore, solo per sfuggire alle critiche della gente… ora, quale pensi fu il loro destino? Lo stesso delle mogli gettatesi nella pira per amore sincero e unità? Anche qui dobbiamo vedere da quale punto di vista viene fatta una cosa.

Di nuovo, supponiamo che io mi sia suicidato in questa incarnazione e abbia passato sofferenze e tutto il resto. Se un Maestro spirituale mi salva, anche se mi sono suicidato, è tutto svanito, lavato via. E ancora, nella mia prossima incarnazione, se comincio a pregare e meditare sotto la guida di un Maestro spirituale, ci sono tutte le possibilità che realizzerò Dio.

Se qualcuno viene ucciso violentemente, non è come se si fosse suicidato. Si può facilmente realizzare Dio dopo un incidente, un incidente d'auto… Pensi che l'anima di quella persona in particolare non avrà alcuna possibilità di pregare di nuovo e di realizzare Dio?