Domanda: In India hanno un'antica tradizione spirituale di nutrire i mendicanti. Qui, mi sembra che un rinunciante possa facilmente morire di fame. Sei d'accordo?

Sri Chinmoy: Essere un mendicante non è un crimine. Il mendicante prega e, a suo modo, cerca di trarre gioia dalla sua vita. Non sta commettendo furto o facendo qualcosa di non divino. Quindi, se le persone nell'antica India gli fornivano bocconi di cibo, stavano facendo assolutamente la cosa giusta.

In occidente, abbiamo la sensazione: "Se arrivo a fine mese con il sudore della fronte, perché quest'uomo dovrebbe rimanere letargico e crogiolarsi nei piaceri dell'ozio?" Quindi qui, sfortunatamente, la non accettazione della vita esteriore, o rinuncia, è fraintesa. Se le persone non prestano attenzione alla vita terrena o non accettano la vita terrena in quanto tale, diventano oggetto di spietato ridicolo. Ancora una volta, se qualcuno con moglie e figli all'improvviso vuole rinunciare alle sue responsabilità e lasciare la sua famiglia in asso, allora sta commettendo un tipo di errore molto grave.

Ma ciò che i fachiri e i monaci fanno in molte parti dell'India non è sbagliato. Se si dedicano a Dio, se vogliono soltanto pregare e meditare, allora sento che dovrebbe essere data loro la massima opportunità per realizzare la loro vita interiore. Se siamo saggi e spiritualmente evoluti, allora dovremmo sentire solo l'unità con loro e dire: "Siamo entrati nella schiavitù terrena e ora non possiamo uscirne. Queste persone che hanno saputo rinunciare a tutto e fuggire dalla schiavitù terrena dovrebbero essere i nostri ideali e idoli."

Quindi, se vediamo che alcune persone vogliono dipendere solo da Dio per soddisfare i loro bisogni esteriori, allora sicuramente dovremmo aiutarle. Dovremmo sentire in quel momento che Dio Stesso agisce in noi e attraverso di noi. Non li stiamo rendendo ricchi, più ricchi, ricchissimi. No! Li stiamo solo aiutando a soddisfare i loro bisogni primari in modo che possano rimanere sulla terra e continuino a pregare e meditare. Dovremmo sentire che stiamo servendo Dio dentro e attraverso di loro e che è nostro dovere vincolante aiutarli.