Il silenzio è la migliore verità3

Molti anni fa nel Bengala, in India, vivevano diversi Maestri spirituali che erano rinomati per la loro sincerità. Erano la sincerità incarnata e molte volte soffrivano molto per questo. Tuttavia, erano determinati a non deviare dal sentiero della verità.

Un giorno, con i suoi cinquanta intimi discepoli, il Maestro Kudal andò a una festività religiosa. Migliaia di cercatori e centinaia di discepoli con i loro rispettivi Maestri andarono a questa festività. I discepoli di vari Maestri cantavano canti spirituali e mettevano in scena rappresentazioni spirituali. Era un raduno colossale. Quel pomeriggio, per strada, all'improvviso Kudal si avvicinò a una bella ragazza di diciassette anni che era con i suoi genitori e gridò: "Madre, madre, sei qui! Eri mia madre nella tua ultima incarnazione. Madre, benedicimi. Sono tuo figlio, Kudal."

I discepoli di Kudal all'inizio rimasero stupiti, perché non avevano mai riscontrato prima questo tipo di comportamento nel loro Maestro. Sushila, la ragazza, era imbarazzata e scioccata. Sua madre pensava che Kudal fosse pazzo. Suo padre si arrabbiò e minacciò Kudal.

Quando i discepoli di Kudal videro che il loro Maestro veniva minacciato dal padre della ragazza, un discepolo gli disse: "Come osi insultare il nostro Maestro? Il nostro Maestro è un grande yoghi! Se oserai ancora insultarlo, ti manderemo all'altro mondo! Cinquanta dei suoi discepoli sono qui ora. Se non vuoi credere a ciò che dice il nostro Maestro, non crederci. Se tua figlia non vuole benedire il nostro Maestro, non benedica il nostro Maestro, ma tu sei uno stupido. Il mondo intero vuol essere benedetto dal nostro Maestro, lui è uno yoghi della massima grandezza. Vuol essere benedetto da tua figlia semplicemente perché lei è stata la sua madre fisica nella sua ultima incarnazione. Il figlio fisico, non importa quanto grande ed elevato sia, non importa quanto sia divino, offre la sua amorevole devozione a sua madre. Non attribuire motivi non-divini a un Maestro del suo calibro!" Il padre di Sushila disse ai discepoli: "Per l'amor di Dio, vorrei solo riportare mia figlia a casa. Basta con questo Kudal, questo furfante spirituale! Ho sempre saputo che la spiritualità era un'amica intima della stupidità."

Ma, intanto, qualcosa stava accadendo nel cuore di Sushila. Durante lo sfogo rabbioso del discepolo, aveva guardato Kudal in modo molto affettuoso e pieno d'anima. Quando suo padre e sua madre la condussero via, cominciò a piangere. Disse a suo padre: "Padre, hai insultato un grande Maestro spirituale. Insultare un Maestro spirituale è un peccato terribile. E sento fortemente che ero sua madre nella mia vita precedente."

Immediatamente la madre di Sushila gridò: "Basta, basta così! Lui è un furfante e tu sei una sciocca! Non voglio che tu sia ingannata da un falso Maestro!"

Il padre aggiunse: "Non è solo un furfante e un bugiardo, ma anche un personaggio immorale. Il modo in cui è venuto da te, figlia mia, e ti ha parlato per strada, è stato assolutamente disgustoso. I suoi modi non erano altro che insensibili."

Sushila disse ai suoi genitori: "Se continuate a parlare male di questo grande Maestro spirituale, non vi parlerò più."

All'improvviso la madre disse: "Mi è venuta una magnifica idea! Andiamo dal nostro Maestro e chiediamogli se quello che l'altro ci ha detto, è vero."

Il padre acconsentì immediatamente, dicendo: "Sì, è un'ottima idea. Indubbiamente il nostro Maestro è infinitamente più grande e più alto di questo Kudal, che ora Sushila sembra essere sul punto di accettare come suo…"

Sushila disse ai suoi genitori: "Se continuate a parlare male di questo grande Maestro spirituale, non vi parlerò più."

Sua madre s'infuriò e la rimproverò: "Vergogna, vergogna! Come osi paragonare il nostro Maestro a quello sciocco!"

"Madre, non chiamarlo sciocco, perché dentro di me sento che è davvero buono e grande."

Suo padre, con voce ironica, disse: "Anche divino, senza dubbio."

Sushila disse ai suoi genitori: "Perché mi state tormentando? Andiamo dal nostro Maestro e risolviamo i nostri problemi."

La madre rispose: "Perdonaci. Andiamo."

Al loro arrivo a casa del loro Maestro, il padre sbottò: "Maestro, oggi è stato il giorno più infausto e difficile della mia vita. Quel Kudal, che si definisce un grande Maestro, ha creato un terribile problema nella nostra famiglia! Migliaia di persone stanno gioendo della la festa religiosa e noi volevamo fare lo stesso. Ahimè, all'improvviso una forza ostile ha voluto attaccarci. Questa forza ostile non era altri che Kudal, il grande bugiardo. Maestro, sai cosa ci ha detto? Ci ha detto che la nostra carissima Sushila era sua madre nella sua ultima incarnazione! E la cosa più dolorosa è che Sushila ci crede. Per favore, Maestro, dicci una volta per tutte che era tutto falso. Una volta che lo saprà da te, Sushila non sarà così attaccata a lui e affascinata da lui."

Il Maestro andò nel profondo. Quindici minuti dopo uscì dalla sua trance e disse: "Kudal aveva ragione, perfettamente ragione." La madre scoppiò in lacrime, il padre andò su tutte le furie e Sushila cadde ai piedi del Maestro con travolgente gratitudine.

Singhiozzando, la madre disse al Maestro: "Maestro, è già quasi impossibile per noi tenere nostra figlia a casa. Ora sono sicuro che andrà a unirsi a Kudal. Rovinerà la nostra figlia più cara. È la nostra unica figlia. È l'unica figlia della nostra famiglia."

Il padre disse: "Impossibile! Finché sarò sulla Terra, non permetterò alla mia Sushila di avvicinarsi a lui."

Sushila disse sorridendo: "Vedremo."

Allora il padre disse al Maestro: "Maestro, siamo venuti da te per essere salvati. Invece di salvarci, hai completamente distrutto la nostra famiglia. Te lo dico io, tu e Kudal siete due falsi Maestri, impensabili e insopportabili. Ho avuto grande fiducia in te, in me stesso e in Dio. Ora rinuncio alla vita spirituale per sempre. Stanotte darò fuoco alla tua casa e ridurrò tutto in cenere!"

Il Maestro rispose: "Figlio mio, puoi fare tutto quello che vuoi con la mia casa e con la mia vita, ma io dirò sempre la verità. Non uscirò mai di un centimetro dalla verità."

"Ma non vedi che la tua verità ha distrutto tutta la mia famiglia?" gridò il padre. "Che tipo di verità è quella che distrugge una famiglia dolce, amorevole e affettuosa? Odio il tuo senso della verità e ti odio letteralmente!"

Quella notte, il padre di Sushila mantenne la sua disumana promessa di dare fuoco alla casa del suo Maestro. Nel cuore della notte, lo sfortunato Maestro dovette rifugiarsi nel suo giardino. Davanti ai suoi occhi, la sua casa fu rasa al suolo. Eppure la sua compassione e il suo perdono prevalsero.

Al mattino presto, il Maestro spirituale di questo Maestro venne da lui occultamente durante la sua meditazione e disse: "Figlio mio carissimo, la compassione è buona, il perdono è buono, ma devi sapere che la saggezza è altrettanto buona. La verità è impareggiabile e incomparabile. Ma sul piano fisico, se usi sempre la verità nella sua forma originaria… l'ignoranza del mondo trova estremamente difficile sopportarla. Il mondo si oppone a colui che offre la verità. Quindi, a volte, il silenzio è la migliore verità, e non la rivelazione della propria realizzazione."

"Guarda come la sincerità di Kudal è stata fraintesa. E la tua sincerità è stata accolta con ingratitudine e distruzione. Ti dico, sebbene la sincerità sia della massima importanza, a volte il silenzio è l'unica medicina che può curare questo mondo di ignoranza. Dici la verità quando è ispiratrice, incoraggiante, illuminante e fruttuosa. Ma nei casi in cui la verità creerà incomprensioni smisurate, e indicibili sofferenze, il silenzio è di gran lunga la migliore verità, l'unica verità."


MSR 3. 11 gennaio 1974

Sri Chinmoy, Il Maestro si arrende, Vishma Press, New York, 1974