Il desiderio di mio Padre
Questi duecento libri non sono miei. Appartengono al Supremo. Appartengono a ogni singolo cercatore presente qui e anche a ogni cercatore sulla terra. Dire che questa è una mia creazione è commettere un errore himalayano. Il cercatore in me dice che il Supremo si è creato dentro e attraverso queste pagine secondo il potere della capacità di ricettività del cercatore.Il Supremo ci ha concesso il messaggio di autotrascendenza. Se mi tiene sulla terra per un numero considerevole di anni, allora il cercatore in me trascenderà senza dubbio il raggiungimento di oggi: non nel senso della competizione, ma nel senso del progresso. Il mio progresso è il vostro progresso; e il nostro progresso è il progresso del Supremo Stesso.
Quando avevo dodici anni, iniziai a scrivere poesie in bengalese. Avevo un forte desiderio di scrivere duecento libri in bengalese. Sarete felici di apprendere che scrissi duecento libri in bengalese, se non di più.
Nel 1964, quando partii per l'America, ero di nuovo consumato dalla stessa voglia. Il Supremo in noi ha mostrato la Sua infinita Compassione per soddisfare quello che chiamerò il mio desiderio bianco come la neve. In dieci fugaci anni questo mio desiderio si è avverato. Ancora una volta, chi sono io? Sono una palla calciata costantemente dal Supremo. Questo palla non ha individualità propria. Voi bambini avete più individualità di me. La mia individualità e personalità la vendetti al Supremo molti secoli fa. Fu così gentile da comprarla da me con la Sua infinita Compassione.
In relazione ai miei libri, desidero dire qualcosa su mio padre umano. Il mio Divino Padre è il Supremo. Mio il padre umano ha lasciato la terra molti anni fa, quando avevo solo undici anni. È ancora in Paradiso. Ora, come il figlio ha un desiderio, così anche il padre nutre una specie di desiderio. Per quanto incredibile possa sembrare, è suo espresso desiderio che in questa mia incarnazione io scriva mille libri. Per tre volte mi ha espresso questo desiderio. Quindi vedete, l'avidità del figlio non è nulla in confronto all'avidità di suo padre. Il Padre Divino, il Padre Assoluto, ha esaudito il desiderio del figlio. Ha placato la mia sete. Ora solo il Supremo sa se placherà la sete del padre terreno del cercatore.
Un giorno, nell'ottobre del 1973, mio padre venne a parlarmi. Quando mio padre viene, appare come me lo ricordo, anche se l'anima può assumere qualsiasi forma. Quando venne da me in questa occasione, disse che non si sarebbe accontentato che avessi scritto solo duecento libri. Vuole che scriva mille libri! Io dissi: "Sono condannato a rimanere sulla terra così a lungo?" Rideva e rideva. Sa abbastanza bene quanti anni rimarrò sulla terra.
Su mille libri, disse, forse solo trenta libri non devono essere spirituali nel senso stretto del termine. Riuscite ad immaginarlo, solo trenta libri ha escluso! I miei libri di barzellette e pochi altri rientrano in questa categoria.
Mille libri: il desiderio di un padre, il sogno di un padre! Disse che dovrei scrivere mille libri solo perché ho la capacità di farlo. Non mi disse quanti anni ci sarebbero voluti, ma intuitivamente mi ha dato il messaggio. È sicuro al cento per cento che sarò in grado di farlo.