Se usi il potere occulto, perdi gli amici
Un amico di nome Krishna era molto, molto gentile con me e mi voleva così bene. Lo chiamavo affettuosamente Krishna Bhagaban, Krishna Bhagaban. Mi incoraggiava moltissimo. Era molto, molto, molto gentile.La Pondicherry High School aveva una gara di boxe. Io dissi: "Non ho intenzione di partecipare."
Lui era un pugile. Disse: "Devi unirti! Basta tirare un pugno." Dissi che con un pugno avrebbe potuto portarmi a Dio e così non avrei dovuto più fare sport!
Rise e non insistette che gareggiassi nel pugilato.
Era l'amico che criticava tutte le figure spirituali. Disse: "Nessuno ha poteri occulti, nessuno! Sono tutti falsi!"
Io dissi: "Non dire 'tutti'. Alcuni hanno poteri occulti." Lui non voleva ascoltare.
Io dissi: "Vieni domani mattina. Allora te lo mostrerò." Era un lottatore, più forte del più forte. Lo incontrai nella biblioteca internazionale. Dissi: "Stai qui, contro il muro." Pensavo che, nel caso fosse successo qualcosa, sarebbe caduto contro il muro e non ci sarebbero stati problemi.
Usai un po' di potere occulto. Penso che ci siano voluti tre o quattro secondi. Ahimè, invece di cadere contro il muro, è caduto su di me, per terra. Per un minuto o due rimase privo di sensi, o Dio sa cosa accadde. Poi si alzò e disse: "Mascalzone!" Corse per due isolati per raccontare a Pranab la sua storia.
In precedenza era un mio grande ammiratore e per lui ero Chinmoy-da. Adesso non ero più Chinmoy-da. Disse a Pranab: "Chinmoy voleva uccidermi!"
Pranab disse: "Come poteva farlo? Sei così forte!" Krishna disse: "No, no, voleva uccidermi!"
Pranab chiese: "Cosa? Come? Aveva una pistola?" "No."
"Aveva un coltello? Che cosa aveva?"
"Niente niente."
Pranab chiese: "Allora come poteva ucciderti?"
Pranab era lì con Gangadhar, che sarebbe stato il futuro direttore sportivo. C'erano così tante altre persone in ufficio. Allora Krishna disse che erano i miei occhi: volevo ucciderlo con i miei occhi. Non avevo una pistola, non avevo un coltello - niente, niente! I miei occhi erano abbastanza. "Con i suoi occhi, voleva uccidermi," disse Krishna.
Tutti risero. Circa un mese dopo sono andato lì e stavano raccontando quella storia. Era come un parco di divertimenti. Dissero: "Chinmoy, mostraci i tuoi occhi!"
Dissi: "Puoi vedere i miei occhi, puoi vedere i miei occhi! Questi sono gli occhi che ha visto Krishna Bhagaban. Non c'è niente, assolutamente niente nei miei occhi."
Chiesero: "Come è successo?"
Nel corso degli anni sono andato all'Ashram parecchie volte. Quando Krishna mi vedeva per strada, praticamente scappava via. Non mi voleva guardare. Fu così che persi la sua amicizia. Alla fine lasciò l'Ashram.
Le mie storie dell'Ashram a volte sono così divertenti e a volte dolorose. Se usi il potere occulto perdi soltanto gli amici, perdi gli amici, perdi gli amici.