Otto su quattro27
Vorrei leggere alcuni brevi articoli in bengalese. Questo l'ho scritto quando avevo diciassette anni, nel 1948. Si chiama Sathi. Sathi significa "compagno eterno". Lord Krishna ed io stavamo conversando. [Sri Chinmoy legge il suo articolo.]Questo riguarda la paura: Bhoi bibhikshikha… [Sri Chinmoy legge.]
Ora leggerò due articoli filosofici molto, molto profondi. Queste li scrissi nel 1952, quindi ero un po' più maturo. Credevo nella filosofia! Studiai filosofia, non solo i filosofi indiani, ma tutti i filosofi occidentali che ammiravo profondamente. Il titolo del primo articolo è Abhipsa, che significa "aspirazione". [Sri Chinmoy legge.]
Ora leggerò altri due articoli. Per prima cosa leggerò "La forza del Bengala" — Bangalir baler katha balte giye… [Sri Chinmoy legge.]
Chiudo con un altro. Questo articolo riguarda Shivaji, il grande re che ha combattuto contro i Mogul. Shivaji era un re maharashtriano. Era un'anima molto, molto grande e non voleva governare il paese. Voleva offrire la sua corona al suo Guru, Ramdas. Ramdas disse: "No, devi governare. Sotto la mia guida governerai il paese." Ora vi racconto la storia di questo articolo. Nella nostra scuola dello Sri Aurobindo Ashram ottenevamo voti su quattro, non su cento. Un voto perfetto era quattro su quattro. Mi capitava di essere un eccellente studente in bengalese, quindi abbastanza spesso ne prendevo quattro su quattro. Quando inviai questo articolo, il mio insegnante di bengalese fortunatamente o sfortunatamente mi diede otto su quattro! Questo creò un problema molto serio! Il preside della scuola era molto turbato. Disse: "Che razza di scherzo è questo?" Ahimè, il preside era mio nemico, perché il suo amico, che credo avesse trent'anni più di me, non mi amava.
All'ora della ricreazione dovevamo studiare. I ragazzi e le ragazze studiavano insieme. Il preside venne mentre stavamo studiando e insultò l'insegnante per avermi dato otto su quattro. Poi disse: "Le poesie non sono state scritte da lui! Sono state scritte da suo fratello maggiore Chitta."
L'insegnante di scuola mi voleva molto bene. Quando ero nella sua classe da soli sei mesi, scrisse un articolo di ventisei pagine su di me, perché a quel punto aveva visto le mie poesie. Molte volte davanti a lui scrivevo saggi e articoli in bengalese.
L'insegnante invitò gli studenti a incontrarsi. Accettammo, a condizione che ci desse una grande quantità di latte e banane. Lui disse molte, molte cose belle su di me. Era il più grande scrittore dell'Ashram.
Accanto a Sri Aurobindo e alla Madre c'era Nolini Kanta Gupta, il Segretario dell'Ashram, che mi chiese di tradurre i suoi articoli bengalesi in inglese. C'erano molti, molti MA nell'Ashram, anche tripli, ma Nolini scelse me per tradurre i suoi scritti dal bengalese all'inglese. Io tradussi molti, molti, molti libri. Tagore diceva: "Il contributo di Nolini Kanta Gupta alla letteratura bengalese è unico." Ancora una volta, questo mio brevissimo articolo su Shivaji creaò un problema! Davanti agli studenti, il preside mi diede due poesie da scrivere: una su un fiume e una su una montagna. Poi se ne andò. Disse che sarebbe tornato. Così in cinque minuti, davanti a tanti studenti, scrissi una poesia su un fiume e una su una montagna. Il mio insegnante era felicissimo! Era così contento. Ma il preside non tornò. L'insegnante lo mandò a chiamare, ma non tornò.
Tagore nutriva grande ammirazione per il re Shivaji e scrisse un poema immortale in cui esortava i bengalesi a seguire i Marathis. Noi bengalesi non seguiamo nessuno; guidiamo sempre. Ma in questo caso Tagore pregò tutti i bengalesi di seguire il leader maharashtriano Shivaji. Ho citato da Tagore alcune righe estremamente, estremamente significative. Quando leggo, il vostro cuore deve sentire quello che sto dicendo. I nostri bengalesi potranno apprezzare appieno questa espressione immortale di Tagore: "Oi itibrittakatha…[Sri Chinmoy cita la poesia di Tagore "Shivaji-Utsav".]
Il mio articolo su Re Shivaji era molto breve, ma ha creato seri problemi!
GLC 25. 27 agosto 2005, Aspiration-Ground, Giamaica, New York↩