Canti per mio fratello Chitta22

Ora desidero offrirvi settantaquattro canti estemporanei. Uno dopo l'altro canterò settantaquattro nuovi canti, e poi canterò ventisei canti senza usare la musica. Non credo che ventisei canti io li abbia mai cantati senza usare la musica, e queste sono tutti canti assolutamente nuovi.

Questi canti li offro a mio fratello Chitta, perché è stato lui che mi ha insegnato a scrivere poesie. Quando avevo undici anni, nemmeno dodici, iniziò a insegnarmi a scrivere poesie.

Chitta una volta mi disse che nostro padre aveva scritto tra le sedici e le venti poesie. Mi parlava di tutta la nostra famiglia. Ahana scrisse, credo, circa quindici o sedici poesie. Mantu ne scrisse tra le venti e le venticinque. Dopo Mantu arriva Lily. Scrisse una quarantina di poesie, in un taccuino. Hriday scrisse poco più di cento poesie. Sono sicuro che Chitta ne scrisse più di centocinquanta. I canti del loro fratello più giovane sono migliaia. Sono tutte le loro benedizioni, tutto il loro affetto.

Mia sorella maggiore, Arpita, non ha mai scritto una poesia. Sapeva solo piangere perché diventassi un uomo saggio.

Mi scrisse molte, molte, molte lettere, pregandomi solo di tornare all'Ashram per darle gioia. Anche dopo aver avuto centinaia di discepoli, voleva che tornassi indietro, così da poter vivere la sua vita in pace. Il mio desiderio era di mettere in musica alcuni dei suoi bellissimi versi in prosa, ma finora non ci sono riuscito.


GLC 20. 16 agosto 2005, Aspiration-Ground, Giamaica, New York