Felicità e infelicità[fn:EA11]

Felicità e infelicità. Sappiamo tutti che la felicità e l'infelicità sono due realtà opposte. Sono realtà diametralmente opposte. Ma ci sono alcune persone che purtroppo sentono che l'infelicità è la vera felicità. Ciò che chiamiamo felicità, secondo loro, è proprio l'infelicità; e ciò che chiamiamo infelicità, la chiamano felicità. Non sono mai, mai soddisfatti a meno che e fino a quando non sono infelici, frustrati e avviliti. Quando sono in uno stato malinconico, sentono che questa è la vera soddisfazione.

Per noi questo è il culmine dell'assurdità. Ci guardiamo intorno e vediamo che l'infelicità sta cantando, ballando, volando ovunque. L'infelicità, in un certo senso, è in rivolta. Ma come se questa infelicità non fosse abbastanza per queste persone, essi vogliono aggiungere più infelicità al loro sistema. Non cercano di sbarazzarsi dell'infelicità che hanno già. Invece, vogliono aggiungere più infelicità per ottenere soddisfazione.

A volte ci sono piccole sventure, incidenti e crisi nella vita che ci rendono infelici. Ma non dovremmo pensare che Dio ci mandi queste sventure per renderci puri o per accelerare i nostri progressi. No. In occasioni molto rare vediamo che soffrono persone sante, brave persone spirituali. Quando lo fanno, soffrono per vari motivi. Se sono Maestri spirituali di altissimo livello, soffrono per la loro unità con i loro discepoli, i loro seguaci, i loro intimi. Inoltre, a volte Dio vuole mostrare al mondo in generale che anche i grandi cercatori e i Maestri attraversano la sofferenza, così la gente vedrà che la sofferenza non è qualcosa di insolito. Vuole mostrare al mondo che la sofferenza è intrinseca alla natura umana, ma in nessun modo Dio vuole punirci in modo da poterci avvicinare a Lui.

Alcune persone fanno un ulteriore passo. Pensano che se possono soffrire gravemente e quindi pregare Dio, in quel momento Dio ascolterà le loro preghiere; pertanto, deliberatamente fanno qualcosa di sbagliato. Conoscono la pena e sono pronti a pagare la pena perché sentono che quando soffriranno Dio ascolterà le loro preghiere. Ma questo è assurdo. È come tagliarti le gambe e poi chiederti di camminare. È impossibile. È come accecare i tuoi occhi e poi chiederti di vedere. È impossibile. Per piacere a Dio, nessun cercatore dovrebbe accogliere deliberatamente la sofferenza, che è la causa dell'infelicità o l'infelicità stessa.

Quando sei frustrato o deluso, in quel momento se preghi, non pensare che il Supremo in me o il Supremo in te saranno più contenti, lungi da ciò. Quando sei frustrato, stai solo bloccando la strada tra te e Dio. In quel momento hai costruito un solido muro, un muro adamantino, tra te e me.

Sii felice e tieni il cuore aperto alla luce e alla felicità. Se sei felice e allegro, allora puoi correre velocissimo. Anche se non sei felice, quando vieni da me devi sforzarti di essere felice. Forzandoti ad essere felice per alcuni secondi puoi creare una sorta di ricettività. Così sarò in grado di riversare la mia compassione, luce e benedizioni in te. Ma se vieni da me con una faccia triste, facendomi sentire che sei morto o che stai proprio per morire ora, interiormente posso solo dirti: "Muori, allora. Sarò lì per guardarti."

Non venire da me con una faccia triste e frustrata. Se vieni da me con una faccia infelice, stai solo scavando la tua stessa tomba. Anche se sei stato infelice tutto il giorno, quando vieni da me mantieni una faccia allegra. Sforzati di sorridere. Se un bambino non vuole mangiare e sua madre lo costringe a mangiare, allora sarà nutrito; otterrà forza. Se un ragazzaccio non vuole lavarsi, quando sua madre lo costringe a lavarsi, diventa pulito nonostante se stesso. La mente e il vitale sono come i ragazzi disubbidienti. Quindi lavali, purificali con la luce della tua anima, con il pianto interiore del tuo cuore.

Pertanto, figli miei, venite sempre da me con una faccia allegra. Così sarete in grado di ricevere quello che vi voglio dare. Se sentite che essendo infelici vi avvicinerete a me, o se sentite che la vostra stessa infelicità è felicità, allora non sarete in grado di ricevere nulla. La felicità è felicità. L'infelicità è infelicità. La notte è notte

Non rendiamoci ridicoli. Dobbiamo sempre vedere la verità nel suo aspetto corretto. Se è infelicità, è infelicità. Se è felicità, è felicità. Dobbiamo vincere l'infelicità attraverso la felicità. Questo è l'unico modo per correre più velocemente e creare una ricettività immediata e illimitata. Questo è l'unico modo per compiacere il Supremo a Modo Suo.

[fn:EA11] 5 Luglio 1977, 9:05 di sera — Martin Van Buren High School, Hollis, New York