Durante la preghiera e la meditazione, è consigliabile parlare a Dio nella propria madrelingua perché la lingua che hai imparato fin dalla nascita è diventata inscindibilmente una sola cosa con il respiro della tua vita, che è tutta semplicità, sincerità, purezza e divinità. Quindi è consigliabile, specialmente per i cercatori, pregare Dio nella lingua con cui sono stati educati.
Il più delle volte parlo con Dio nel dialetto di Chittagong che è parlato nel mio villaggio o in puro bengalese. A volte parlo inglese, ma l'inglese viene per ultimo. Quando ero più giovane, ogni giorno recitavo una preghiera delle Upanishad, le sacre scritture dell'India, che sono in lingua sanscrita. Inoltre, leggevo preghiere in francese, ma provo più gioia dalle preghiere bengalesi. Se prego Dio nel dialetto di Chittagong, la preghiera è più spontanea.From:Sri Chinmoy,La distruzione del mondo: mai, impossibile! parte 2, Agni Press, 1994
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