Nella mia giovinezza, quando ero un campione di atletica nella mia comunità, varie volte ho predetto che misura gli altri avrebbero saltato nel salto in lungo. Solevo scrivere sul terreno la distanza e le mie predizioni furono sempre esatte. L’ho fatto molte volte.
Feci dei pronostici anche sul tempo dei miei amici nella corsa a ostacoli. Scrivevo il loro tempo su un foglio di carta e lo davo loro in una busta chiusa, chiedendo loro di aprirla solo alla fine della gara. Le mie predizioni risultarono esatte ogni volta.
In un altro caso, un mio ottimo amico stava criticando i sadhu e gli swami indiani. Stava dicendo che nessuno di loro aveva il potere interiore. Gli dissi di venire a trovarmi il giorno dopo e che gli avrei mostrato un po' di potere spirituale. Il giorno dopo ci trovammo faccia a faccia e gli dissi: "Ora guardami!" Era un grande lottatore, ma in pochi secondi svenne e cadde.
Quando riacquistò conoscenza qualche istante dopo, mi disse che ero un mascalzone e scappò via. Quindi iniziò a dire a tutti che avevo tentato di ucciderlo, il che era assolutamente falso, ma l'enorme potere che aveva visto in me in quei pochi secondi lo aveva spaventato terribilmente.
Una volta, nel 1967, partecipavo ad un talk show televisivo a Puerto Rico. I meteorologi, gli astrologi e altri stavano predicendo che un terribile uragano avrebbe distrutto Portorico in pochi giorni. Io dissi che invece di inondare l'isola, ci sarebbe stato solo un po’ d'acqua. In televisione c'è stata una disputa tra me e gli astrologi. Alla fine dissi: “Dite quello che volete, ma vedo con la mia visione interiore che non succederà nulla.”
A quel tempo ho partecipato anche ad un programma radiofonico. Anche l'intervistatore radiofonico e alcuni altri mi sfidarono a proposito dell'uragano. Così, quando la mia previsione si avverò, l'intervistatore radiofonico divenne il mio discepolo.From:Sri Chinmoy,La distruzione del mondo: mai, impossibile! parte 2, Agni Press, 1994
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