Domanda: Con quale processo le forze ostili ci lasciano?
Sri Chinmoy: A volte le forze ostili lentamente e costantemente ci lasciano grazie ala forza della nostra illuminazione interiore. A volte ci vogliono una settimana o due mesi o tre mesi. È come una ferita. A poco a poco diventa più piccola, ma fa male finché non si riprende completamente. Quando infiliamo una spina nel nostro piede, rimane una scheggia e quando camminiamo proviamo un tale dolore. Se ci riprendiamo immediatamente dalla ferita, come per miracolo, allora proviamo una gioia immensa.
Ma quando soffriamo, insieme alla sofferenza arriva il dubbio. La vita umana è così precaria. Ogni volta che soffriamo, o possiamo aprirci di più a Dio o possiamo aprirci di più al sospetto. Diremo: "Ho provato così tanto. Ho rinunciato alla mia vita vitale. Com'è che tutte le forze del male vengono a darmi fastidio? Quando non mi interessava la vita spirituale, non avevo tante forze negative." Non ci rendiamo conto che queste forze devono essere conquistate lentamente e costantemente e che a volte possono tornare alla ribalta. Possono sorgere una sorta di rabbia cosciente e tutti i tipi di disprezzo di sé. "Sono inutile e buono a nulla. Questo significa che non sono destinato alla vita spirituale." Ogni volta che ciò accade, dobbiamo aumentare la nostra aspirazione il più rapidamente possibile. Abbiamo una malattia e in questo momento dobbiamo diventare più attenti e più vigili. Quando stiamo bene, a volte diventiamo rilassati e compiaciuti di noi stessi.
From:Sri Chinmoy,Trascendenza del passato, Agni Press, 1977
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