Una volta vennero a vedere la sua Pietà un gran numero di forestieri lombardi. Erano tutto apprezzamento. In effetti, erano stupiti. Uno di loro voleva sapere chi fosse lo scultore. La risposta immediata arrivò da un altro del convegno: "Chi altro potrebbe compiere questo tipo di miracolo, se non il nostro Gabo di Milano?"
Fortunatamente o sfortunatamente, Michelangelo si trovava sulla scena. Una tristezza potentissima torturava il suo essere e malediceva il mondo ignorante. Così una notte, quando nessun essere umano era visibile intorno alla sua amata Pietà, incise allegramente e con orgoglio il suo nome sull'opera. Sentiva che la sua passione per la sua scultura immortale e la sua unità immortale con essa dovevano necessariamente andare di pari passo.From:Sri Chinmoy,Transfigurazione ed altre storie, Agni Press, 2007
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