Il santo-re

C'era una volta un amante di Dio molto pieno d'anima e, allo stesso tempo, un sovrano molto potente in Danimarca. Governava il suo regno con forza nel senso che non poteva esserci corruzione nel suo regno e non voleva mostrare la sua supremazia sui suoi sudditi. Il suo potere vitale e il suo cuore pieno d'anima li utilizzava in modo divino.

All'alba del suo regno dovette combattere contro i barbari. Li sconfisse facilmente e pose la sua corona vittoriosa ai piedi di Cristo in una chiesa. Diede il merito a Cristo. Sentiva che era la forza di Cristo che agiva in lui e attraverso di lui a vincere la forza barbara. Pertanto, fu estremamente grato a Cristo e pose la corona della sua vittoria sull'altare.

In questa vita, purtroppo, quando diventiamo grandi e buoni, diventiamo vittime della gelosia, della meschinità e dell'odio degli altri. Fu così che questo Re ebbe molti nemici. I suoi nemici non apprezzavano le sue buone qualità e, soprattutto, non apprezzavano il suo sostegno alla Chiesa.

Il re voleva che tutti andassero in chiesa regolarmente e sostenessero la chiesa in ogni modo possibile. Voleva che le persone fossero spirituali e voleva che la chiesa fosse più disciplinata e altruista. I suoi nemici non potevano tollerarlo. Volevano ucciderlo.

Un giorno il re era in chiesa a pregare. I suoi nemici andarono alla chiesa. Il re sapeva che i suoi nemici intendevano fargli del male e così, prima che qualsiasi danno potesse cadere su di lui, pregò il Cristo di perdonarli. Poi si prostrò davanti alla croce e attese la morte. Ed ecco, i suoi nemici gli scagliarono una lancia attraverso una finestra e lo uccisero.

Era un cuore di compassione e un'anima di perdono. È il nostro San Canuto.

From:Sri Chinmoy,Transfigurazione ed altre storie, Agni Press, 2007
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