All'alba del suo regno dovette combattere contro i barbari. Li sconfisse facilmente e pose la sua corona vittoriosa ai piedi di Cristo in una chiesa. Diede il merito a Cristo. Sentiva che era la forza di Cristo che agiva in lui e attraverso di lui a vincere la forza barbara. Pertanto, fu estremamente grato a Cristo e pose la corona della sua vittoria sull'altare.
In questa vita, purtroppo, quando diventiamo grandi e buoni, diventiamo vittime della gelosia, della meschinità e dell'odio degli altri. Fu così che questo Re ebbe molti nemici. I suoi nemici non apprezzavano le sue buone qualità e, soprattutto, non apprezzavano il suo sostegno alla Chiesa.
Il re voleva che tutti andassero in chiesa regolarmente e sostenessero la chiesa in ogni modo possibile. Voleva che le persone fossero spirituali e voleva che la chiesa fosse più disciplinata e altruista. I suoi nemici non potevano tollerarlo. Volevano ucciderlo.
Un giorno il re era in chiesa a pregare. I suoi nemici andarono alla chiesa. Il re sapeva che i suoi nemici intendevano fargli del male e così, prima che qualsiasi danno potesse cadere su di lui, pregò il Cristo di perdonarli. Poi si prostrò davanti alla croce e attese la morte. Ed ecco, i suoi nemici gli scagliarono una lancia attraverso una finestra e lo uccisero.
Era un cuore di compassione e un'anima di perdono. È il nostro San Canuto.From:Sri Chinmoy,Transfigurazione ed altre storie, Agni Press, 2007
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