Cosa arrendo? Arrendo il mio corpo incosciente, il mio feroce vitale, la mia mente dubbiosa e il mio cuore timoroso.
A chi arrendo tutto questo? Arrendo tutto questo al mio Amato Supremo, a Lui solo, che dichiaro come il mio unico dolce Sogno e la mia unica pura Realtà.
Nessuna finzione, nessuna finzione! Non voglio fingere di aver reso la mia resa completa e perfetta. No, tutto il mio essere non l'ho ancora arreso ai dettami del mio Amato Supremo. La mia completa resa, la mia resa incondizionata, è ancora lontana. Eppure sento che verrà un momento in cui tutto il mio essere sarà Suo, solo Suo. Solo allora la mia resa sarà completa e sarò la Sua Visione-Realtà. Per la resa completa ciò di cui ho bisogno è un'intensa aspirazione, la fiamma costantemente crescente che ascende per raggiungere non solo l'ignoto ma anche l'Inconoscibile.
Ecco, ho reso completa la mia resa al mio Signore Supremo. Ora, cosa ho imparato dalla mia completa resa? Prima pensavo che Dio fosse tutto Potere, ma ora vedo chiaramente che il Suo Potere non è altro che il Suo Amore. Vedo che mi sono arreso non a Dio il Potere ma a Dio l'Amore, a Dio che è tutto Amore. Questa non è l'allucinazione della mia mente, ma l'illuminazione del mio cuore.
Prima pensavo di avere molti nemici. Non volevo arrendermi a nessuno perché pensavo che il mondo intero fosse mio nemico. Ma ora vedo chiaramente che per tutto il tempo ho avuto un solo nemico, e quel nemico ero io. Ora che ho arreso la mia stessa esistenza al mio Signore Supremo, non ho nemici, nemmeno me stesso. Ho solo amici-unità nel Cuore del mio Amico-Unità universale: la mia Fonte, il mio Amato Supremo.
Prima della mia vita di resa, volevo l'attenzione del mondo per compiacere me stesso. Ora desidero solo il costante esame del mio Signore in modo da potermi perfezionare in ogni modo. La mia nuova vita di resa farà sentire al mondo che la resa incondizionata al Signore Supremo non è un compito impossibile. No, è un compito che ogni essere umano alla fine dovrà svolgere affinché la perfezione diventi il suo nome esteriore e la soddisfazione diventi il suo nome interiore.
Ora che mi sono arreso, mi sto godendo la vastità in misura infinita. La resa è la mia unità con la Pace dell'Eternità, la Beatitudine dell'Infinito e l'Amore dell'Immortalità.
TFM 4. Università del Delaware, Newark, Delaware, 10 agosto 1982↩
From:Sri Chinmoy,La fontana-melodia della Verità, Agni Press, 1992
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