È come la cima e la base di un albero. Alla base siamo imperfetti, non siamo ciò che vogliamo essere; ma sulla cima possiamo essere e saremo quello che vogliamo essere. Ai piedi siamo non divini, litighiamo e combattiamo e ci comportiamo come animali. Ma lì in cima all'albero c'è un'armonia sconfinata, la sensazione di unità, estasi, pace e luce. Così, quando diamo consapevolmente la nostra esistenza inferiore alla nostra esistenza superiore, è la resa dell'unità. Questa resa la facciamo alla nostra massima altezza; offriamo la nostra vita dedicata all'Altissimo Supremo, che è nostro. Offriamo i nostri vari limiti alle nostre perfezioni. Non ci sentiamo dispiaciuti, imbarazzati o vergognosi. Cediamo una parte che è di nostro possesso, ad un'altra parte che è pure di nostro possesso.
Quando offriamo la nostra devota e incondizionata resa alla Volontà del Supremo, sentiamo di essere diventati veri, scelti e perfetti strumenti del Supremo. In questo momento il Supremo si manifesta in noi e attraverso di noi a Suo modo.From:Sri Chinmoy,Il potere illimitato della resa, Sri Chinmoy Lighthouse, New York, 1974
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