Scene 4

(Nazareth. Giuseppe il falegname ha un sogno. Entra un angelo.)

ANGELO: Giuseppe, sei la persona più fortunata sulla terra, tua moglie Maria avrà presto un figlio.

GIUSEPPE: Fermati, Angelo! Quello che dici è assurdo. Prima di tutto, non sono ancora sposato con Maria. E se è vero che è incinta, nonostante il mio più profondo amore per lei, non affronterò le ondate di spietate critiche pubbliche sposandola. Dopo tutto, chi vuole sottomettersi a scandali feroci?

ANGELO: Il figlio di Maria sarà un bambino divino. Devi sposarla. Poiché è l'amato figlio del Signore, la sua divinità può facilmente mettere da parte tutte le leggi ed i principi umani. Ti avverto, Giuseppe, non comportarti come un pazzo. Accetta Maria. Sposala. Richiedila come tua. Il nome di tuo figlio sarà Gesù, che significa salvezza. Suo figlio, che è ugualmente tuo figlio, sarà il re di Israele. Illuminerà il mondo intero.

GIUSEPPE: Mi inchino alla tua profonda saggezza, Angelo. Maria ed io diventeremo una cosa sola e inseparabili. Ma, sai, sono solo un uomo semplice, un uomo sincero e un uomo umile.

ANGELO: Giuseppe, mi piace la tua semplicità, amo la tua sincerità, adoro la tua umiltà.

GIUSEPPE: Angelo, vorrei chiederti una cosa. Per favore, dammi una risposta sincera. Quanto spesso vedi Dio?

ANGELO: Vedo Dio in rare occasioni.

GIUSEPPE: Avevo l'impressione che tu vedessi Dio ogni giorno.

ANGELO: Oh no. Noi angeli non siamo così fortunati come gli dei cosmici. Vedono Dio ogni giorno.

GIUSEPPE: Cosa fate tu ed i tuoi compagni angeli?

ANGELO: Facciamo un bel po' di cose sia per Dio che per l'uomo. Facciamo scendere i messaggi di Dio dagli dei cosmici e li offriamo agli esseri umani che aspirano. Ispiriamo segretamente gli esseri umani con profonda ispirazione e accendiamo in loro la fiamma dell'aspirazione.

GIUSEPPE: Dimmi chiaramente, se possibile, cosa siete realmente voi angeli.

ANGELO: Apparteniamo al forte Amore di Dio e siamo per l'elevata promessa dell'uomo.

GIUSEPPE: Quanto sei grande!

ANGELO: Ti sbagli, Giuseppe. Di' quanto siamo fortunati. Dio ci nomina consapevolmente per servirlo nell'uomo. L'uomo inconsciamente ci invoca per mostrargli la via della dimora trascendentale di Dio.

GIUSEPPE: Mi dispiace cambiare argomento.

ANGELO: Va benissimo.

GIUSEPPE: Pensi davvero e senti che mio figlio Gesù sarà il re di Israele?

ANGELO: Nessun pensiero, nessuna sensazione! Vedo chiaramente che tuo figlio Gesù sarà il re di Israele. Qualcosa in più. Sarà il divino imperatore di tutto il mondo. E governerà per sempre la coscienza della terra con il suo potere d'amore. (Giuseppe congiunge le mani e si inchina all'angelo. L'angelo lo benedice.) Che Dio, l'autore di ogni bene, benedica il tuo cuore devoto.

From:Sri Chinmoy,Il Figlio, Agni Press, 1973
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/son