Invece di entrare nella mente, che ora è senza luce e oscura, dobbiamo entrare nel cuore. Restiamo là quante più ore, quanti giorni, quanti mesi, quanti anni possibile. E poi, quando sentiamo che la luce, l'illuminazione della stanza del cuore ha permeato tutta la nostra esistenza, entriamo nella stanza della mente.
All'inizio dobbiamo sentire che c'è solo una stanza che può salvarci: la stanza del cuore. Poi, quando la luce della stanza del cuore entrerà nella stanza della mente, non scarteremo la stanza della mente. Anche la stanza della mente è una stanza, e verrà un giorno in cui dovremo rimanere in quella stanza perché anch'essa ha possibilità, potenzialità e capacità. Finora non abbiamo usato bene quella stanza a causa della nostra stessa ignoranza nel fisico, nel vitale e nella mente.
Per rendere la mente calma e tranquilla, per rendere la mente uno strumento appropriato, uno strumento scelto da Dio, dobbiamo prima avvicinarci al cuore e rimanere nel cuore prima di entrare nella mente. Dobbiamo ottenere forza, luce e potere dal cuore e con queste qualità entrare nella mente. Allora saremo in grado di costringere la mente ad arrendere la sua esistenza al potere del cuore per il suo bene. In quel momento la resa della mente al cuore non sarà la resa di uno schiavo al suo padrone. No, sarà la resa della nostra esistenza oscura, priva di aspirazione e dubbiosa all'esistenza confidente ed eternamente assicurata dell'anima. La mente non sarà la perdente. Al contrario, la mente sarà la vera vincitrice della propria ignoranza.From:Sri Chinmoy,La mente silenziosa, Agni Press, 1977
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