CAPITOLO I: Coscienza, Siddhi (Realizzazione di Dio) e Infinito

Domanda: Che cos'è la coscienza?

Sri Chinmoy: La coscienza è la scintilla interiore o la connessione interiore, il prezioso collegamento in noi che unisce la nostra parte più elevata e più illuminata con la parte più bassa e meno illuminata. La coscienza è il ponte che collega il Paradiso alla terra. Dov'è il Paradiso? Non è da qualche parte in alto, o in qualche luogo molto lontano. Il Paradiso è nella nostra coscienza, ma è la coscienza divina che unisce la terra al Paradiso. La comune coscienza umana ci unisce soltanto con qualcosa di molto, molto limitato e, allo stesso tempo, molto transitorio. Per un attimo riusciamo a focalizzare la nostra coscienza su un'altra persona, ma poi la nostra concentrazione svanisce. Quando, invece, abbiamo a che fare con la coscienza interiore, che è senza limiti, illuminata e trasformata, la nostra capacità di concentrazione può aumentare, aumentare, aumentare sempre.

Non sono solo le persone spirituali a possedere una coscienza divina, anche le persone comuni la possiedono, ma in loro è semplicemente addormentata. Se queste persone provassero a concentrarsi, a meditare e a contemplare correttamente, questa coscienza si risveglierebbe, e potrebbero avere libero accesso all'anima, che è colma di Luce, Pace e Beatitudine.

La coscienza è unica. Essa ospita silenzio e potere. Quando vi alberga il silenzio, essa dà dimora alla sua vera forma. Quando ospita il potere, essa manifesta la propria realtà più profonda. Chiamiamo coscienza fisica, coscienza vitale, coscienza mentale, quella parte della coscienza infinita che è entrata nel corpo fisico grossolano ed è posseduta ed usata da esso. In questi livelli c’è una porzione minuscola della coscienza infinita, ma questa non è la coscienza pura e infinita di cui parliamo.

L'anima eterna e la coscienza infinita devono essere considerate insieme. Esse hanno un comune amico, o si può dire un padre comune, e cioè la vita, la vita eterna. Ognuna è il complemento dell'altra. L'anima esprime la sua divinità attraverso la coscienza, e la coscienza esprime il suo onnipervadente potere, o silenzio, attraverso l'anima.

La coscienza e l'anima non potranno mai essere separate, mentre il corpo può facilmente essere separato dalla coscienza. Quello che nella nostra vita umana chiamiamo coscienza è normalmente soltanto una sensazione. Quando sentiamo una percezione sottile la chiamiamo immediatamente coscienza, ma non è propriamente così, si tratta di un desiderio molto sottile. Capita che entriamo nel desiderio ed immediatamente pensiamo che questa sia la nostra coscienza. Chiamiamo coscienza ogni cosa sottile che non siamo in grado di definire a parole, ma la coscienza è qualcosa di molto diverso.

Anche la consapevolezza e la coscienza sono due cose completamente differenti. Se parlo con qualcuno o frequento qualcuno, la mia mente diviene consapevole delle qualità di quella persona: questa è consapevolezza, ma la coscienza non è consapevolezza o comprensione mentale. La coscienza è una rivelazione interiore, o uno stato interiore dell'essere. È qualcosa infinitamente più profondo e molto più intimo della consapevolezza.

From:Sri Chinmoy,L’apice della vita divina: SAMADHI e SIDDHI, Agni Press, 1974
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