L'illuminazione non è qualcosa di molto lontano. Essa è molto vicina, proprio dentro di noi. In ogni momento possiamo consciamente crescere nell’illuminazione grazie al nostro progresso interiore. Il progresso interiore si ottiene attraverso il costante sacrificio. Sacrificio di cosa? Sacrificio dei nostri errori, dei pensieri negativi e della errata comprensione della Verità. Sacrificio e rinuncia vanno insieme, ma a che cosa dobbiamo rinunciare? Al corpo fisico, alla famiglia, agli amici, ai parenti, al nostro paese, al nostro mondo? No! Dobbiamo rinunciare alla nostra ignoranza, alle nostre false idee su Dio e sulla Verità. Dobbiamo anche sacrificare a Dio il risultato delle nostre azioni. La visione divina non rimarrà a lungo una lontana speranza, quando offriremo il risultato delle nostre azioni al nostro Pilota Interiore.
Nella nostra vita quotidiana, spesso, parliamo di schiavitù e di libertà, ma la realizzazione ci dice che non c'è nessuna cosa che si possa definire come schiavitù o libertà. Quello che realmente esiste è la coscienza, coscienza a vari livelli, la coscienza che gioisce di se stessa nelle sue varie manifestazioni. Nel campo della manifestazione, la coscienza ha diversi gradi. Perché preghiamo? Preghiamo perché la nostra preghiera ci porta da un grado più basso di illuminazione ad un grado superiore. Preghiamo perché la nostra preghiera ci avvicina a qualcosa di puro, bello, ispirativo ed appagante. La più alta illuminazione è la realizzazione di Dio. Questa illuminazione deve avere luogo non solo nell’anima, ma anche nel cuore, nella mente, nel vitale e nel fisico. La realizzazione di Dio è la cosciente, completa e perfetta unione con Dio.
Noi vogliamo amare il mondo, il mondo ci vuole amare. Vogliamo soddisfare il mondo; il mondo ci vuole dare soddisfazione, ma non c'è un collegamento tra noi ed il mondo. Sentiamo che la nostra esistenza e l'esistenza del mondo sono due cose totalmente diverse. Pensiamo che il mondo sia qualcosa di separato da noi, ma in tutto questo stiamo commettendo un grave errore. Qual è il vero legame tra noi e il mondo? Dio. Se per prima cosa ci avviciniamo a Dio e vediamo Dio nel mondo, indipendentemente dai milioni di errori che faremo, il mondo non solo sarà indulgente con i nostri errori, ma anche ci amerà con tutta l'anima. Allo stesso modo, quando vedremo i difetti, le mancanze e le imperfezioni del mondo, saremo in grado di perdonare il mondo e poi di ispirarlo, dargli energia e illuminarlo, proprio perché sentiremo nel mondo la presenza di Dio.
Se non vediamo Dio in tutte le nostre attività, la frustrazione si insinuerà sempre più nella nostra vita quotidiana. Non importa quanto sinceramente cercheremo di compiacere il mondo, non importa quanto il mondo cercherà di compiacerci, la frustrazione si insinuerà tra la nostra capacità di comprendere il mondo e quella del mondo di comprendere noi. La sorgente della frustrazione è l'ignoranza. L'ignoranza è la madre della frustrazione più devastante, di quella frustrazione che ci danneggia e ci soffoca. Se entriamo in profondità dentro l'ignoranza, vedremo che l’ignoranza non è altro che un gioco dell'incoscienza. La frustrazione può essere totalmente rimossa dalle nostre vite solo quando entriamo nella Sorgente di tutta l'esistenza. Quando entriamo nella Sorgente della nostra esistenza e di quella del mondo, ci avviciniamo alla Realtà. Questa Realtà è la nostra costante Delizia, e la Delizia è il Respiro di Dio.
Questo mondo non è né mio, né vostro, né di nessun altro, assolutamente no! Esso appartiene a Dio e a Dio soltanto. Perciò dobbiamo essere veramente saggi. Dobbiamo recarci innanzi tutto dal Possessore, e non dal Suo possedimento. Il possedimento è impotente, non può fare nulla da solo. È il Possessore che può fare tutto quello che vuole con quanto possiede. Così, per prima cosa, dobbiamo diventare una sola cosa con Dio, poi, automaticamente, diverremo una sola cosa con ciò che Dio possiede. Divenendo una sola cosa con Dio e con ciò che possiede, potremo sentire con certezza e senza possibilità di errore, che il mondo è nostro e che noi siamo del mondo.
L'ignoranza e l'illuminazione sono come la notte e il giorno. Prima dobbiamo entrare in uno stato di coscienza di illuminazione e, poi portare l'illuminazione nella notte d'ignoranza. Se tentiamo di illuminare l'ignoranza con altri metodi, la trasformazione sarà difficile, lenta ed incerta. Entrare nel campo dell'ignoranza vuol dire prendere un sentiero negativo. Se seguiamo il sentiero dell'oscurità e cerchiamo di trovare luce nell'oscurità, prendiamo una strada sbagliata. Il modo migliore, il modo positivo di trovare la luce è seguire il sentiero della luce, il sentiero che porta a più luce, a luce abbondante, a Luce infinita. Se seguiamo il sentiero della Luce, allora l'illuminazione sicuramente sorgerà in noi.
Guardiamo verso l’alto e facciamo scendere la Luce. Nel momento in cui guardiamo in alto la Grazia di Dio scende, poiché la vera natura della Grazia di Dio è di discendere su ciascun individuo sulla terra. Quando vogliamo andare a Dio con l’ignoranza, è come cercare di scalare una montagna con un grosso peso sulle spalle, naturalmente è un’impresa difficile. Possiamo, invece, rimanere ai piedi della montagna e anelare alla Grazia di Dio, che è pronta ed impaziente di scendere fino a noi dai cieli. Senza dubbio, è infinitamente più facile per Dio scendere ad illuminare la nostra ignoranza, che per noi portare il peso della nostra ignoranza fino a Dio.
Illuminazione è la cosciente consapevolezza dell'anima. L'illuminazione è la cosciente visione della Realtà, che sta per essere manifestata. L'illuminazione è la possibilità trasformata in realtà pratica. L'illuminazione è come la divina bacchetta magica di Dio. Un comune mago in questo mondo usa la sua bacchetta per trasformare una cosa in un'altra. Quando Dio usa l'illuminazione nel mondo, immediatamente, la coscienza finita della terra entra nell'Infinito e diventa l'Infinito.
Con l'illuminazione l’uomo diventa per la prima volta consapevole dell'onnipotente Potere Divino, della Sua Compassione senza limiti, della Luce infinita e della perfetta Perfezione. È la nostra illuminazione che ci permette di sentire che cosa Dio è realmente. Prima dell'illuminazione Dio è teoria, dopo l'illuminazione Egli diviene realtà pratica. L'illuminazione è, quindi, il magico potere divino che ci permette di vedere quella Realtà che prima per noi era solo immaginazione. Quando un essere umano giunge all'illuminazione, Dio non è più solo una promessa, ma una reale conquista.
L'Illuminazione avviene nella mente e nel cuore. Quando la mente è illuminata, noi diveniamo la Scelta di Dio, quando il cuore è illuminato noi diveniamo la Voce di Dio. Qui nel mondo fisico la mente si è evoluta in modo considerevole. Poiché l'uomo ha sviluppato la sua mente intellettuale, è più elevato degli animali, dato che il livello della mente è superiore al livello del fisico e del vitale. Purtroppo l'uomo ha coltivato le capacità della mente ma non quelle del cuore. Se coltiviamo le capacità del cuore, constateremo che esse sono di gran lunga superiori a quello che potevamo immaginare. Quando coltiveremo nel nostro cuore la sensazione unica di essere la più elevata Visione di Dio e di essere fatti per la perfetta Manifestazione di Dio, allora otterremo l’illuminazione.
— Sri ChinmoyNon sono solo le persone spirituali a possedere una coscienza divina, anche le persone comuni la possiedono, ma in loro è semplicemente addormentata. Se queste persone provassero a concentrarsi, a meditare e a contemplare correttamente, questa coscienza si risveglierebbe, e potrebbero avere libero accesso all'anima, che è colma di Luce, Pace e Beatitudine.
La coscienza è unica. Essa ospita silenzio e potere. Quando vi alberga il silenzio, essa dà dimora alla sua vera forma. Quando ospita il potere, essa manifesta la propria realtà più profonda. Chiamiamo coscienza fisica, coscienza vitale, coscienza mentale, quella parte della coscienza infinita che è entrata nel corpo fisico grossolano ed è posseduta ed usata da esso. In questi livelli c’è una porzione minuscola della coscienza infinita, ma questa non è la coscienza pura e infinita di cui parliamo.
L'anima eterna e la coscienza infinita devono essere considerate insieme. Esse hanno un comune amico, o si può dire un padre comune, e cioè la vita, la vita eterna. Ognuna è il complemento dell'altra. L'anima esprime la sua divinità attraverso la coscienza, e la coscienza esprime il suo onnipervadente potere, o silenzio, attraverso l'anima.
La coscienza e l'anima non potranno mai essere separate, mentre il corpo può facilmente essere separato dalla coscienza. Quello che nella nostra vita umana chiamiamo coscienza è normalmente soltanto una sensazione. Quando sentiamo una percezione sottile la chiamiamo immediatamente coscienza, ma non è propriamente così, si tratta di un desiderio molto sottile. Capita che entriamo nel desiderio ed immediatamente pensiamo che questa sia la nostra coscienza. Chiamiamo coscienza ogni cosa sottile che non siamo in grado di definire a parole, ma la coscienza è qualcosa di molto diverso.
Anche la consapevolezza e la coscienza sono due cose completamente differenti. Se parlo con qualcuno o frequento qualcuno, la mia mente diviene consapevole delle qualità di quella persona: questa è consapevolezza, ma la coscienza non è consapevolezza o comprensione mentale. La coscienza è una rivelazione interiore, o uno stato interiore dell'essere. È qualcosa infinitamente più profondo e molto più intimo della consapevolezza.La coscienza umana ci fa sentire che possiamo esistere senza la presenza di Dio. Quando è immersa nella profonda ignoranza, la coscienza umana sente che non c'è alcun bisogno di Dio. Vediamo che ci sono milioni e milioni di persone che non pregano e non meditano. Essi pensano: "Se Dio esiste, bene e meglio, se non esiste non perdiamo nulla.” Sebbene possono usare il termine "Dio" a proposito e a sproposito non si curano della realtà, dell'esistenza di Dio, né in Cielo, né nella loro vita terrena quotidiana.
La coscienza divina, invece, non è assolutamente così. Anche la limitata coscienza divina che possediamo, ci fa sentire che c'è una suprema necessità di Dio in ogni momento. Ci fa sentire che noi siamo sulla terra proprio perché Egli esiste, e quando nutriamo pensieri divini, la coscienza divina ci fa sentire che è Dio che ci ispira, affinché possiamo nutrire queste idee divine. La coscienza divina ci fa sentire che in ogni cosa c'è un proposito divino, uno scopo divino, un ideale divino ed una meta divina. Nella comune coscienza umana non vi è alcun proposito, né alcun obiettivo positivo, è come un elefante impazzito che corre all’impazzata. Nella coscienza divina c'è sempre una meta, una meta che trascende continuamente se stessa. Oggi ci proponiamo una certa meta, ma quando raggiungiamo la soglia della meta, immediatamente ci sentiamo ispirati ad andare oltre tale meta. Questo traguardo diventa un punto di partenza per una meta più elevata. Questo accade perché Dio sta costantemente trascendendo Se Stesso. Dio è infinito e senza limiti, ma Egli trascende costantemente anche la Sua propria Infinità. È perché Dio sta sempre progredendo, che anche noi progrediamo quando siamo nella coscienza divina. Nella coscienza divina, ogni cosa si espande continuamente e cresce nella Luce più elevata e più appagante.Quando siamo nello stato di veglia l'identificazione che abbiamo con ogni cosa o persona è detta vaishwanara, ed è comune a tutti gli uomini. Nello stato di sogno ci identifichiamo con tejasa, la nostra luminosa capacità interiore, il nostro vigore interiore. Quando entriamo nel sonno profondo ci identifichiamo ed abbiamo esperienza del sottile. In questo terzo stato non abbiamo a che fare con la coscienza mentale o intellettuale, ma con la coscienza interiore ed intuitiva con la quale dialoghiamo. In sushupti non c'è forma collettiva, ogni cosa è indefinita, tutto è costituito da una massa infinita. In questo stato possiamo ottenere esperienze di ordine molto elevato.
C'è anche un quarto stato, chiamato turiya, che significa coscienza trascendentale. Questa coscienza non è né interna né esterna, è allo stesso tempo interna ed esterna. Essa è e non è. Ha la capacità di identificarsi con ogni cosa e con tutte le cose del mondo, inoltre ha la capacità di trascendere qualsiasi cosa sulla terra e trascende costantemente se stessa. Turiya è il più elevato stato di coscienza, ma non c'è fine, non c'è limite prefissato allo stato di turiya. Esso costantemente trascende se stesso.
Lo stato di coscienza chiamato turiya è paragonabile a essere sulla cima di un albero. Quando siamo ai piedi dell'albero, vediamo con grande difficoltà una parte di quanto abbiamo intorno; ma quando siamo sulla cima vediamo ogni cosa intorno e sotto di noi. Allo stesso modo, quando entriamo nello stato di turiya, sentiamo che siamo entrati nel più elevato livello di coscienza, da dove possiamo osservare ogni cosa.
Per riuscire ad entrare nello stato di turiya, dobbiamo separare coscientemente il nostro corpo dall’anima, per almeno cinque o dieci minuti al giorno. Dobbiamo dire a noi stessi e sentire: "Io non sono il corpo, io sono l'anima.” Quando diciamo: "Io sono l'anima,” le qualità dell'anima emergono immediatamente e quando siamo in unione con la nostra anima, entriamo in uno stato di coscienza che è considerato una specie di samadhi. In questo stato particolare possiamo agire con sicurezza ed efficacia.
Il nirvikalpa samadhi è un altro stato dell'anima. Quando diventiamo una sola cosa con l'anima e riceviamo la gioia della Pace eterna, della Beatitudine e della Luce dell'anima, ci troviamo in quello che è chiamato nirvikalpa samadhi. In questo stato non vi è pensiero. Il gioco cosmico è finito; c'è assoluta Pace e Beatitudine.
Nel sahaja samadhi invece, mentre meditiamo, i pensieri possono prendere forma in noi, ma non ne siamo disturbati. Nella vita normale siamo disturbati dai pensieri, ma quando si è nello stato di sahaja samadhi con la coscienza di veglia, sebbene la terra mandi una notevole varietà di pensieri da ogni sua parte, non ne siamo disturbati.Se sai come osservare questi piani, puoi vedere come questi mondi stanno già agendo in noi. Durante la meditazione ci si può rendere conto chiaramente che non si sta entrando nel piano fisico, si sta entrando in qualcosa di diverso: nella mente più elevata o nella overmind, oppure nell'intuizione, o in qualche altro mondo sottile. Soltanto i Maestri spirituali e i grandi cercatori sono coscienti del fatto che questi mondi si stanno manifestando nelle loro attività quotidiane, e nel mondo esteriore stesso. Una persona comune, anche quando lampi di intuizione entrano nella sua mente, non è in grado di riconoscere che essi provengono dal mondo dell'intuizione. Ogni persona, però, prima o poi, diverrà cosciente di questi mondi, non soltanto, sarà anche in grado di manifestare sulla terra la Verità, la Luce, la Bellezza, la Ricchezza di tutti i mondi superiori.
A te, che sei mio discepolo, posso dire che anche ora, qualche volta, ottieni la vera luce superiore, cosciente, dalla mente intuitiva. Io so che i tuoi scritti, i tuoi poemi, provengono interamente da un altro mondo, è da là che ricevi le verità e le idee che esprimi. Posso vedere che, quando scrivi, ricevi gioia interamente dal mondo dell'intuizione, dalla mente superiore, così esprimi le idee, la Luce, la Verità di un altro mondo, nel mondo della manifestazione, nel mondo fisico. In ogni caso, se vuoi entrare in quel mondo senza manifestarlo, ma solo per renderti conto o avere la visione della Verità di quel particolare mondo, lo puoi fare. Per manifestarlo, devi però portare questa visione qui giù su questa terra.Domanda: Che cosa significa realmente realizzazione di Dio?
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Sri Chinmoy: Realizzazione di Dio o siddhi, significa la scoperta di sé nel più alto senso del termine: si realizza coscientemente la propria unità con Dio. Fino a quando rimane nell’ignoranza, un cercatore sentirà che Dio è qualcun altro che ha infinito Potere, mentre lui è la più debole persona di questa terra, ma nel momento in cui realizza Dio, egli arriva a conoscere che lui e Dio sono assolutamente una sola cosa, sia nella vita interiore che in quella esteriore. Realizzazione di Dio significa identificarsi con il Sé assoluto più elevato. Quando ci si può identificare con il proprio Sé più elevato, quando si può rimanere per sempre in questa coscienza, e la si può rivelare e manifestare a proprio piacimento, si dice di aver realizzato Dio.
Tu hai studiato molti libri su Dio e qualcuno ti ha detto che Dio è in ogni cosa, ma ancora non hai realizzato Dio nella tua vita cosciente. Per te, tutto questo è solo una speculazione mentale, ma chi ha realizzato Dio sa consciamente che cosa è Dio, come Egli appare, cosa Egli vuole. Chi raggiunge la realizzazione del Sé, rimane nella Coscienza divina e può comunicare con Dio faccia a faccia, vede Dio sia nel finito che nell’Infinito, Lo vede come personale e come impersonale. In questo caso non si tratta di allucinazione mentale o di immaginazione, si tratta di una assoluta realtà, più autentica del fatto che io ti veda proprio qui davanti a me. Quando si parla con un essere umano, c'è sempre un velo di ignoranza: oscurità, imperfezione, incomprensione, ma tra Dio e l'essere interiore di chi Lo ha realizzato, non può esistere alcuna ignoranza, alcun velo, si può parlare a Dio in modo più chiaro, più aperto e più convincente che ad un essere umano.
Come comuni esseri umani, pensiamo che la Pace infinita, la Luce infinita, l'infinita Beatitudine e l'infinito Potere divino siano pura e semplice immaginazione. Siamo vittime del dubbio, della paura e delle forze negative che sentiamo essere del tutto normali e naturali, non riusciamo ad amare nulla in modo puro, nemmeno noi stessi. Rimaniamo nel finito, a litigare e combattere, e non vi è nulla in noi simile alla Pace, alla Luce o alla Beatitudine, ma coloro che praticano la meditazione, entrano profondamente in loro stessi e vedono che là vi è realmente Pace, Luce e Beatitudine, ricevono illimitata forza interiore e constatano che il dubbio e la paura possono essere sfidati e conquistati. Quando raggiungiamo la Realizzazione di Dio, la nostra esistenza interiore viene inondata di Pace, Equilibrio, Equanimità e Luce.Se un individuo vuole vedere Dio come un’infinita espansione di Luce e Delizia, Dio si presenterà a lui come una infinita espansione di Luce e Delizia, se invece vuole vedere Dio come un essere luminosissimo e pieno di splendore, Dio si presenterà a lui in quella forma. Naturalmente quando dico che Dio prende la forma di un essere luminoso, io sto sottostimando la realtà. Egli non è semplicemente luminoso, Egli è qualcosa che non posso descrivervi in termini umani.
Nel mio caso, posso dire di aver visto Dio in entrambi i modi, con forma e senza forma, ma quando parlo di Dio, parlo di Lui come un essere, poiché la mente umana afferra questa idea più facilmente. Parlare di forma, di sembianza, ha presa sulle persone, altrimenti, il concetto di Dio può diventare solo una vaga idea. Se dico che Dio è Beatitudine, ed il cercatore non ha mai sperimentato la Beatitudine, ne rimarrà tremendamente confuso, ma se dico ad un cercatore che Dio è come una persona, un padre con tutti i poteri, che può dire o fare una certa cosa, egli potrà concepirlo e crederlo.
Quando un essere umano pensa a qualche essere più grande di lui, immediatamente lo immagina simile ad un essere umano. È molto più facile concepire l'idea di Dio attraverso una forma, ma non dirò mai che sbagliano coloro che vogliono vedere Dio senza forma, come una infinita espansione di Luce, Delizia, Energia o Coscienza. Sento solo che l'altro modo è più semplice.L'illuminazione, come è intesa in Occidente ed anche in Giappone, è solo una vampata di luce temporanea nella coscienza di aspirazione. Dopo breve tempo essa impallidisce, perdendo di significato, poiché in essa non c'è realtà durevole. La realtà durevole la possiamo ottenere solo con la costante, eterna e trascendente illuminazione, che è la realizzazione di Dio.
Talvolta, quando parliamo di illuminazione, significa che ora, dopo molti anni di oscurità in un certo campo, possediamo una certa saggezza interiore, oppure che, ora, una certa area della nostra coscienza è illuminata. Si tratta, però, solo di una scintilla rispetto alla sconfinata illuminazione, e non possiamo chiamare questa piccola scintilla realizzazione di Dio.Quando qualcuno realizza l'Altissimo, significa che possiede Pace interiore, Luce e Beatitudine in misura infinita. Ciò non significa che la sua apparenza esteriore, o la sua figura, dovrà essere in qualche modo differente, perché la Pace, la Luce e la Beatitudine si sono stabilite nella sua coscienza interiore. Se un Maestro ottiene la realizzazione, ciò non significa che gli cresceranno due grandi corna o una lunga coda, o che diventerà anormale in qualche altro modo. No, egli è ancora normale, anche dopo che un Maestro spirituale ha realizzato l'Altissimo, continua a mangiare, dormire, parlare e respirare proprio come fanno gli altri.
Il divino esiste all'interno dell'essere umano. Non abbiamo bisogno di vivere nelle caverne dell'Himalaya per provare la nostra divinità interiore, possiamo far emergere questa divinità nella nostra normale vita quotidiana. La spiritualità è assolutamente normale, ma sfortunatamente siamo arrivati a percepirla come una cosa anormale perché vediamo così poche persone spirituali in questo mondo di ignoranza, ma questa percezione è un deplorevole errore. La vera spiritualità significa l'accettazione della vita. Prima di tutto dobbiamo accettare la vita così come è, poi dobbiamo cercare di trasformare e rendere divino il volto del mondo con la nostra aspirazione e la nostra realizzazione.
Le persone non spirituali spesso pensano che una persona realizzata, se è veramente realizzata, deve continuamente compiere miracoli, ma miracoli e realizzazione di Dio non vanno necessariamente assieme.
Quando guardi un Maestro spirituale, quello che vedi è Pace, Luce, Beatitudine e Potere divino. Entra in lui e sicuramente sentirai queste qualità, ma se ti aspetti qualcosa di diverso da un'anima realizzata, se ti rechi da un Maestro spirituale pensando che egli soddisferà i tuoi innumerevoli desideri e ti farà diventare multimilionario, ti sbagli completamente. Se è Volontà di Dio, un Maestro può facilmente far diventare multimilionario qualcuno in un attimo, Egli può far scendere sulla terra prosperità materiale in abbondanza, ma solitamente questa non è la Volontà del Supremo. La Sua Volontà è per la prosperità interiore, non per la ricchezza esteriore.Il corpo esteriore di un Maestro può essere molto brutto, ma nei suoi occhi vedrai ogni qualità divina. Se i suoi occhi sono chiusi, non potrai osservare nulla esteriormente, ma in profondità dentro di te sentirai una gioia interiore che non hai mai sentito prima. Hai provato gioia anche in passato, è vero, ma il fremito interiore che ricevi quando stai per la prima volta vicino ad un vero Maestro spirituale, non può essere descritto, e se il Maestro è proprio il tuo Maestro, la gioia sarà infinitamente maggiore.
Sentirai ogni genere di qualità divine nel Maestro, purché tu abbia aspirazione, altrimenti, puoi sedere di fronte a Lui, parlare con Lui, avere ogni genere di scambi amichevoli, ma non riceverai nulla. È la tua aspirazione che ti permette di ricevere tutte le qualità divine del Maestro. Se non hai aspirazione, qualsiasi cosa il Maestro abbia, non te la potrà trasmettere.
Quando, poi, parli con un vero Maestro, dovrà emergere la tua sincerità. Ciò non significa che ti esprimerai sempre sinceramente, potresti dire delle bugie, malgrado la tua sincerità ti spinga, ti costringa a dire la verità. Quando, però, sei con un Maestro spirituale, alla fine, vorrai offrire la tua sincerità, sebbene l'insincerità possa combattere contro di te e qualche volta addirittura ostacolarti.
Quando sei con un Maestro realizzato, sentirai che il Maestro ti comprende, non solo, che ha anche la capacità di confortarti e di aiutarti nei tuoi problemi. Alcuni pensano che non c'è nessuno sulla terra che possa capirli, e anche se sono così fortunati di trovare la persona che li capisce, sanno anche che tale persona non è in grado di risolvere i loro problemi, poiché non ha luce interiore, saggezza interiore, potere interiore. Un Maestro spirituale non solo comprende i tuoi problemi, ma anche ha l'infinita capacità di aiutarti nei tuoi bisogni.
Quando sei davanti ad un Maestro, senti che egli non potrà mai essere separato dalla tua esistenza interiore o esteriore, senti che egli è la tua parte più elevata, e che tu vuoi crescere in lui, vuoi diventare una parte perfetta della sua più elevata realizzazione, poiché un Maestro spirituale possiede in misura illimitata le stesse qualità divine alle quali tu aspiri: Luce, Gioia, Pace, Potere.Un'anima liberata è liberata dall'ignoranza, dalle qualità terrene non divine, essa ispirerà con la sua presenza altre persone ad essere pure, semplici, gentili di cuore ed amorevoli. Da quest'anima fluirà una grandissima purezza e serenità, e tutti vorranno toccarlo, parlargli, guardare il suo volto, si può dire che egli sarà molto più di un santo. In effetti, oscurità mondane, impurità ed altre cose non entreranno in un'anima liberata, ovvero egli avrà la capacità di essere sempre così cauto da non consentire loro di entrare. Un'anima realizzata è, invece, molto più elevata, essa è consciamente parte integrante di Dio.
Un'anima liberata sa che per lei c'è una stanza speciale dove sta e tiene il suo altare, sa che c'è anche una cucina, che è tutta sporca e piena di impurità. I comuni esseri umani non hanno una stanza speciale, e nessun altare, essi stanno tutto il tempo chiusi in cucina, e naturalmente non possono entrare nella stanza dove si trova la divinità vivente. L'anima liberata ha la capacità di vivere nella stanza dell'altare, ma ha paura di entrare in cucina, perché là le impurità possono attaccarla e renderla loro vittima, come avveniva prima della sua liberazione.
Le anime realizzate sono molto più potenti. Sanno chi sono e da dove vengono, e con la forza della loro coscienza universale e trascendentale, possono entrare nell’ignoranza dell'umanità, nella coscienza della terra, in modo da illuminarla con le loro fiaccole di luce. Esse agiscono così soltanto grazie alla loro infinita compassione, e non perché siano ancora vittime di qualche tentazione o di qualche forza negativa in loro. No! Esse entrano nell'ignoranza deliberatamente, in modo che l'umanità possa essere radicalmente trasformata, ma solo le anime realizzate di un ordine molto elevato accettano questa audace sfida.
Un'anima liberata è come un bambino, bello e puro, ma per quanto tempo si può stare con un bambino? Con le sue capacità non si può andare molto lontano, o raggiungere l’Altissimo. Un'anima realizzata, invece, è come una persona matura, che può offrirti straordinaria aspirazione, luce e saggezza, la realtà vivente. Un'anima liberata ti ispirerà a camminare lungo il sentiero, ma un'anima realizzata non solo ti ispirerà, ma anche ti guiderà e ti condurrà alla tua destinazione.
Un'anima realizzata non è solo una guida, non è solo la via, ma la meta stessa. Dapprima fingerà di non essere nemmeno una guida, ma solo qualcuno che ispira il cercatore. Poi dirà al cercatore che egli è la guida ma non la via. Gradualmente dimostrerà che egli stesso è anche la via e, alla fine, farà in modo che il cercatore senta la sua infinita compassione e allora gli dimostrerà che non è solo la guida e la via, ma la Meta stessa, la Meta propria del cercatore.
L'anima realizzata tocca i piedi dell'albero della realizzazione, sale sul ramo più alto e porta giù il frutto da distribuire all'umanità che aspetta sotto. Questa è la realizzazione. Anche chi tocca soltanto l'albero della realizzazione, e siede ai piedi dell'albero senza salire o portare giù nulla, è di gran lunga superiore a un'anima liberata.
Raggiungere la liberazione non è, però, una cosa da poco, è molto, molto difficile liberarsi dall'ignoranza. Su milioni e miliardi di persone sulla terra, ci saranno dieci o venti o al massimo cento anime liberate, ma solo Dio sa quante anime realizzate ci sono. Realizzare l'Altissimo Assoluto come veramente proprio e sentire costantemente che questa realizzazione non è qualcosa che si è effettivamente raggiunto, ma qualcosa che si è eternamente, questo è quello che è chiamato realizzazione.> Dio e l'uomo sono eternamente una sola cosa. Come Dio, l'uomo è infinito; come l'uomo, Dio è finito. Non vi è un abisso tra l'uomo e Dio. L'uomo è il Dio di domani; Dio l'uomo di ieri
> — Sri ChinmoyLa terra è l’unico luogo per chi vuole diventare ricco sia sul piano fisico che su quello spirituale. La vita di desiderio e d’aspirazione sono entrambe possibili sulla terra. Esistono altri mondi per un godimento statico. In altri mondi gli esseri sono soddisfatti con quello che hanno già raggiunto, mentre qui nessuno è realmente soddisfatto di quello che ha raggiunto. Insoddisfazione non significa essere arrabbiati con qualcuno o con il mondo. No! Insoddisfazione significa avere costante aspirazione ad andare sempre oltre. Se abbiamo un po’ di luce, vogliamo avere più luce, abbondanza di luce, Luce infinita.
Secondo la tradizione indiana, ci sono migliaia di dei cosmici, così come ci sono così tante divinità che sovrintendono, quanti sono gli esseri umani. Queste divinità e questi dei rimangono nei mondi più elevati - il mondo vitale, il mondo intuitivo o altri piani più alti. Allo stato attuale essi hanno più potere, più capacità di quanta ne abbiamo noi e sono soddisfatti di quello che hanno, non vogliono andare un centimetro oltre. Tuttavia, le loro capacità sono limitate in paragone alla Luce, alla Beatitudine e al Potere del Supremo. Quando saremo liberati e realizzati, quando saremo coscientemente una sola cosa con la Coscienza del Supremo, avremo capacità infinitamente maggiori delle divinità e degli dei cosmici.
Quando la creazione ebbe inizio, le anime che volevano fare progresso seguirono un sentiero diverso dalle altre: esse volevano la Verità ultima, la Verità infinita. Anche gli dei cosmici, se vogliono raggiungere Pace, Luce e Beatitudine infinite, devono venire sulla terra in forma umana e quindi realizzare Dio con la forza del loro amore, devozione e abbandono assoluti. Solo qui, nel corpo fisico, possiamo pregare, meditare e realizzare l'Altissimo, soltanto questo pianeta è in evoluzione. Evoluzione significa costante progresso, costante conquista. Quando qualcuno vuole fare progresso, quando vuole andare oltre, questo è il luogo in cui deve venire. È solo qui che Dio può essere realizzato, rivelato e manifestato.Dobbiamo sentire che materia e spirito vanno assieme, la materia deve essere la cosciente espressione dello spirito. Se dici che ogni cosa è materia, che non c'è spirito, che non c'è una realtà interiore, che non c'è una vita più elevata, devo dire che ti sbagli. C'è una realtà interiore, c'è una infinita Verità che vuole esprimersi dentro e attraverso la materia. La materia è addormentata e deve essere ridestata.
La vita materiale deve essere guidata e modellata dallo spirito, prima però dobbiamo capire qual è lo scopo della vita materiale. Se per vita materiale intendiamo godimento del vitale inferiore e soddisfazione dei desideri grossolani, allora è inutile cercare di entrare contemporaneamente nella vita spirituale. Se, invece, vita materiale significa vita di espansione, espansione del cuore, dell'amore, allora materia e spirito possono facilmente andare assieme. In questa vita materiale dobbiamo vedere Pace, Luce e Beatitudine. Per il momento, ciò che vediamo nella nostra mente è gelosia, paura, dubbio e tante altre qualità non divine, ma in questa stessa mente possiamo e dobbiamo sentire armonia, pace, amore ed altre qualità divine. Se vogliamo queste qualità divine dalla vita materiale, allora la vita materiale può andare perfettamente d’accordo con la vita spirituale.
La vera vita materiale non consiste solo nel mangiare, dormire e bere, la vita materiale è una vita ricca di significato, e alla fine deve diventare una vita di dedizione. In questo momento nella vita fisica cerchiamo di possedere persone e cose, ma la vita materiale avrà significato solo quando smetteremo di possedere e inizieremo a cercare di dedicare noi stessi a qualcosa di più elevato. Solo quando dedicheremo noi stessi al Supremo, all'impareggiabile meta di realizzare Dio, solo allora la vita si rivelerà come il messaggio della Verità, il messaggio dell'Infinito, dell'Eternità e dell'Immortalità.Tuttavia, se qualcuno appena entrato nella vita spirituale vuole realizzare Dio senza l'aiuto di un Maestro, la cosa è impossibile. Per un essere umano comune sono necessarie centinaia e migliaia di incarnazioni. Anche se un cercatore ha un buon Maestro, se il discepolo non è sincero al cento per cento, potranno essere necessarie sei, sette, dieci o anche 20 incarnazioni. I discepoli migliori, invece, sotto la costante guida del Maestro, raggiungono la realizzazione in una oppure in poche incarnazioni.
Talvolta qualcuno realizza Dio senza la guida di un Maestro. Come è possibile? Può essere che nella precedente incarnazione egli abbia avuto un Maestro veramente potente, e anche se in questa incarnazione il suo Maestro non si è incarnato, egli lo guida costantemente dal mondo interiore, lo plasma e lo istruisce. Il cercatore allora sa che il suo Guru lo istruisce sia durante i suoi sogni che attraverso la sua meditazione.
C'è, poi, naturalmente anche un'altra possibilità. Se un cercatore ha meditato per un certo numero di incarnazioni e Dio è molto compiaciuto di lui, pur non essendo aiutato da un Maestro nell’attuale incarnazione, sarà Dio Stesso a svolgere il ruolo di Maestro spirituale, nelle ore in cui è sveglio e durante le sue attività quotidiane. Se il cercatore ha bisogno di un bicchiere d'acqua, Dio gli dirà: "Va a bere un bicchiere d'acqua," e se dovrà chiudere le finestre, glielo dirà. Dio prenderà la forma di un essere luminosissimo e lo guiderà in questo modo.L’altro approccio è di avere qualche idea su quello che vogliamo, quando preghiamo o meditiamo. Supponiamo che io voglia essere buono, che è una giusta aspirazione perché, se io divento buono, significa che vi sarà un furfante in meno sulla terra, e la creazione di Dio sarà migliore. Così prego Dio di darmi qualcosa che Lo aiuti ad espandere la Sua stessa Luce sulla terra. Per essere di qualche aiuto o servizio all'umanità ed appagare Dio nel Suo proprio modo, dobbiamo diventare buoni, ma solo quando realizzeremo Dio, potremo essere per Lui di reale aiuto. Se non siamo realizzati, se non siamo liberi dalle maglie dell'ignoranza, cosa possiamo dare all'umanità? Finché non possediamo un po’ di Pace, Luce e Beatitudine, come possiamo aiutare Dio o l'umanità? Ci sono molti falsi maestri sulla terra che non sono di alcun aiuto reale all'umanità, crescono come funghi in ogni parte del mondo e che cosa fanno? Stanno solo sfruttando ed ingannando l'umanità. Possono ingannare se stessi, ingannare l'umanità, ma non possono ingannare Dio.
Il grande Maestro spirituale Sri Ramakrishna era solito pregare: "O Madre Divina, fammi diventare il più grande degli Yogi.” La persone comuni potrebbero dire: "Ma che razza di Maestro è questo che chiede di essere il più grande?" Non vi era però competizione da parte di Sri Ramakrishna, egli era semplicemente cosciente che, se fosse diventato divinamente grande, avrebbe potuto essere di vero servizio all'umanità. Quindi non c'è nulla di sbagliato nel pregare per la realizzazione e per la liberazione. Se non sei motivato a farlo, se non senti alcuna fame interiore per Dio o per la Pace, Luce o Beatitudine, Dio ti dirà: "Dormi figlio mio, dormi, come stanno facendo milioni e miliardi di altre persone sulla terra.”L’aspirazione, l'anelito interiore, dovrebbe provenire dal fisico, dal vitale, dalla mente, dal cuore e dall'anima. Naturalmente l'anima ha sempre aspirato fin dall'inizio del tempo, ma il fisico, il vitale, il mentale e le entità psichiche devono avere una conscia consapevolezza di questo. Quando aspireremo consciamente in ogni parte del nostro essere, saremo in grado di accelerare il raggiungimento della liberazione.
Come aspirare? Attraverso una corretta concentrazione, una corretta meditazione ed una corretta contemplazione. L'aspirazione comprende sia la meditazione che la preghiera. In occidente, ci sono stati molti santi che non si sono interessati alla meditazione, essi realizzarono Dio attraverso la preghiera. Chi prega, sente di avere un anelito interiore a realizzare Dio, allo stesso modo chi medita, sente il bisogno di portare la Coscienza Divina dentro il suo essere. La differenza tra preghiera e meditazione consiste in questo: quando prego, io parlo e Dio ascolta; quando medito, Dio parla ed io ascolto. Quando prego, Dio deve ascoltarmi, ma quando medito, quando rendo calma e quieta la mente, posso udire quello che Dio da sempre mi sta dicendo. In sostanza entrambi i metodi sono corretti.
L'aspirazione cosciente è la prima cosa di cui abbiamo bisogno. Aspirazione è tutto quello che abbiamo e che siamo, quindi dobbiamo offrire consciamente la nostra aspirazione al Supremo, per divenire una sola cosa con Lui.Il nostro viaggio terreno comincia con il desiderio e, nella nostra vita quotidiana, non possiamo vivere senza di esso, ma se sentiamo che non siamo pronti per la vita spirituale proprio perché siamo circondati dai desideri, allora voglio dirvi che non saremo mai pronti per la vita spirituale. Dobbiamo partire per il nostro viaggio spirituale qui ed ora, anche mentre camminiamo sul sentiero del desiderio.
Consideriamo il desiderio come un oggetto e cerchiamo di sentire il Respiro di Dio in esso. Lentamente ed infallibilmente il Respiro di Dio uscirà allo scoperto e trasformerà il nostro desiderio in aspirazione. Se poi applichiamo questo processo all'aspirazione, riusciremo a sentire che la nostra aspirazione e la nostra esistenza terrena non potranno mai essere separate.
Ci sono due generi di persone sulla terra che non hanno desideri: le anime liberate e le anime ottuse, inerti e senza vita. Le anime liberate si sono liberate dalla schiavitù, dalle limitazioni e dalle imperfezioni, si sono liberate dall'ignoranza, e sono diventate una sola cosa con le loro anime nell’illuminazione trascendente. D'altra parte, alcuni esseri umani non vogliono nulla dalla vita, si crogiolano nei piaceri dell'ozio e della letargia; non hanno alcuna aspirazione, così non otterranno mai, mai l’illuminazione.
Una volta un giovane chiese al grande eroe spirituale Swami Vivekananda, come poteva fare per realizzare Dio. Vivekananda rispose: "Da questo momento in poi inizia a dire bugie.” Al che il giovane disse: "Vuoi che dica bugie? E come potrò, poi, realizzare Dio? È contro i principi spirituali." Allora Vivekananda disse: "Lo so meglio di te, e conosco il tuo modo di vivere. Tu non vuoi spostare un dito, non sei di alcuna utilità, sei praticamente morto per la vita comune, per non parlare della vita spirituale. Se comincerai a dire bugie, la gente ti punzecchierà e ti attaccherà, ed allora ti sforzerai di migliorare la tua personalità. Prima dovrai sviluppare la tua individualità e personalità, poi verrà il giorno in cui dovrai sottomettere la tua individualità e personalità alla Saggezza divina, alla Luce ed alla Beatitudine, ma prima devi iniziare il tuo viaggio.”
C'è un'altra storia che racconta di un uomo che andò da Swami Vivekananda e gli chiese di parlargli della realizzazione di Dio. Vivekananda gli disse: "Vai e gioca a pallone. Sarai in grado di realizzare Dio più rapidamente se giochi a pallone, di quanto potresti fare studiando la Bhagavad Gita." Per realizzare Dio ci vuole forza. Non è necessario avere la forza di un lottatore o di un pugile, ma è assolutamente necessaria quel tipo di forza che normalmente è richiesta per la vita quotidiana.
Ci sono persone poco equilibrate che credono di poter realizzare Dio camminando lungo la strada come vagabondi, o torturando il loro corpo così da rimanere fisicamente deboli, essi considerano la debolezza fisica come un preludio alla realizzazione di Dio. Il grande Signore Buddha provò la strada dell’auto-mortificazione, ma concluse che la via di mezzo, senza estremismi, è la via migliore. Dobbiamo essere normali, dobbiamo essere in buone condizioni nella nostra vita quotidiana. L'aspirazione non è una cosa separata dal nostro corpo fisico. No! L'aspirazione del cuore e la cura del corpo fisico devono andare di pari passo; l'aspirazione fisica e l'aspirazione psichica possono e devono correre insieme.Realizzazione di Dio, Immortalità, Infinito, Eternità: queste sono tutte parole grosse, in questo momento, e parlandone costruirai solamente dei castelli in aria. Queste sono delle realtà nei loro piani ma, per ora, non puoi portare quelle realtà nella tua vita quotidiana, così lascia che tali realtà rimangano nel loro piano. Se continui a pensare alla Meta e ad immaginarla, alla fine sarai deluso, perché la Meta non sarà come la immaginavi. Pensando sempre alla Meta, non presterai la giusta attenzione alla tua attuale aspirazione e inconsciamente ritarderai il tuo progresso. La tua Meta è la realizzazione di Dio, ma sei appena entrato nel sentiero spirituale. Stai camminando nel giusto sentiero e ciò è positivo, ma in questo momento la tua maggiore preoccupazione dovrebbe essere l'aspirazione, il progresso interiore, la semplicità, la sincerità, la purezza, e l'umiltà.
La realizzazione di Dio è una Meta difficile, ma non impossibile. Dopo aver meditato per molti anni, alcune persone pensano che è impossibile raggiungerla in questa incarnazione e così dicono che non la vogliono, è come la storia della volpe e l’uva non ancora matura. Molte persone lasciano il sentiero spirituale per questa ragione, dopo averlo seguito per pochi anni. Trovano difetti in Dio e negli insegnamenti del Maestro e diventano completamente atei. Questo è molto negativo. Prima di entrare nel sentiero spirituale, mentre sguazzavi nei piaceri dell'ignoranza, Dio ti perdonò, perché sapeva che non avevi consapevolezza di nient’altro. Dio disse: “Il Mio figliolo non conosce niente di meglio dell'ignoranza.” Ma dopo che sei entrato nella vita interiore, se torni alla vita comune, pensando che la realizzazione di Dio o non esiste o è totalmente al di là delle tue capacità, allora il compenso interiore per le tue azioni non divine sarà infinitamente peggiore di quanto sarebbe stato se non avesti mai lasciato il mondo dell'ignoranza.
Per ora la Meta è un lontano anelito, ma non devi scoraggiarti. Passo dopo passo, lentamente e regolarmente, raggiungerai la Meta, passerai dall'asilo alla scuola primaria, poi alle medie, quindi alle superiori e poi all'università. Perciò non essere inquieto o impaziente. Soltanto Dio conosce il momento in cui arriverà per te l'Ora prescelta. Il tuo compito è aspirare, ed è compito di Dio far discendere su di te la Sua infinita Compassione. Nel momento in cui tu svolgi il tuo ruolo, Dio svolgerà il Suo e farà in modo che tu Lo realizzi nell'Ora da Lui prescelta. Perciò camminiamo lungo il sentiero della realtà, grazie alla nostra aspirazione interiore, la Meta stessa verrà davanti a noi.Poiché sei mio discepolo, desidero dirti che tu vedi dentro di te più imperfezioni, più limitazioni, più oscurità di quanto io possa mai immaginare. Per me sei assolutamente naturale e normale: sei figlio di Dio, e hai tutte le possibilità e capacità per realizzare, manifestare, soddisfare il Divino qui sulla terra. L'illuminazione è qualcosa che avevi, ma che ora hai dimenticato, non è qualcosa di totalmente nuovo.
Chi ha realmente a cuore l'illuminazione deve sentire che sta crescendo da Luce, a più Luce, verso Luce sempre più abbondante. Se un cercatore sente sempre di essere profondamente immerso nel mare di ignoranza, desidero dirti che mai e poi mai egli riuscirà ad uscire da essa, perché il mare dell'ignoranza è senza fine. Se, invece, sente che sta crescendo da una piccola luce, verso una Luce più elevata ed onnipervadente, immediatamente l’illuminazione gli sembrerà più facile e spontanea.Alcune persone raggiungono la realizzazione dopo solo quattro o cinque anni di meditazione, mentre altri, che meditano da trenta, quaranta o cinquanta anni non sono ancora per niente vicini alla meta. Devi sapere, però, che quando una persona realizza Dio dopo aver meditato per soli quattro o cinque anni, questa sua non è la prima incarnazione come cercatore. Egli cominciò il suo viaggio molto, molto tempo prima che tu nemmeno cominciassi a pensare a Dio, ed ora sta completando il suo viaggio verso la realizzazione di Dio, mentre tu, forse, hai appena iniziato il tuo. Dobbiamo anche sapere che pur avendo meditato per parecchie incarnazioni nel passato, e per alcuni anni in quella attuale, ciò non significa che ora meritiamo Dio. Fu la Grazia di Dio che operò nelle precedenti incarnazioni, ed è la Grazia di Dio che ci sta aiutando, affinché Lo realizziamo in questa incarnazione.
Meditando costantemente per tutta la vita puoi aspettarti di ottenere la realizzazione, che comunque avverrà solo nell'Ora scelta da Dio. Può darsi che tu la voglia subito, ma forse Dio sa che, se Lo realizzi ora, saresti più di danno che di aiuto all'umanità. Così Dio ha la Sua propria Ora per la tua realizzazione, e quando quell'Ora si avvicinerà, ne sarai consapevole.Attualmente sto servendo, servendo e servendo. Sto servendo i miei discepoli e cercando di manifestare il Supremo sulla Terra. In questo momento voi, miei discepoli, avete un po’ di fede in me e per questo cercate di manifestare il Supremo, ma in pratica nessuno Lo sta servendo consciamente. Se voi realmente steste servendo il Supremo, nello stesso momento sareste in grado di offrire al mondo intero Luce in abbondanza. In un certo senso Lo state servendo, ma non con spontaneità, con tutto cuore e con amore.
Quando realizzerete Dio, allora mi conoscerete realmente. Ora non mi conoscete, nemmeno uno dei miei discepoli mi conosce. Dite: "Qualche volta Guru entra in uno stato di coscienza molto elevato,” ma ora non sapete dove sia realmente la mia coscienza. Realizzerete chi sono, solo il giorno in cui realizzerete Dio, non un momento prima. Quando ora parlo di Infinità o di Eternità, per voi è tutto senza significato. Alcuni di voi con grande difficoltà cercano di assimilare quello che dico, ma quando realizzerete Dio, mi capirete.> :
> "Alto, più alto e altissimo è il piano della Delizia. Con la nostra coscienza illuminata riusciamo ad entrare in quel piano e ne siamo catturati. Dopo aver percorso i corridoi del sublime silenzio e della trance, siamo ora una sola cosa con il Supremo."> — Sri Chinmoy
:Da tempo immemorabile grandi Maestri spirituali hanno fatto discendere sulla terra gli aspetti Sat e Chit, ma è molto più difficile far scendere sulla terra l'aspetto Ananda. Alcuni non riuscirono a farlo, alcuni altri riuscirono, ma questa qualità durò solo pochi secondi o pochi minuti, e poi ritornò su da dove era venuta. La Pace è accessibile, possiamo far scendere la Pace. La Luce ed il Potere possono facilmente essere fatti scendere, ma la Delizia, che rende immortale la nostra coscienza interiore ed esteriore, non è ancora stata stabilizzata sulla terra. Essa viene, ma poi torna indietro perché vede così tante imperfezioni nell'atmosfera terrestre che non può rimanere.
Anche persone spiritualmente avanzate spesso sono confuse al riguardo, sentono un'estasi interiore che viene dal mondo vitale, e pensano che sia la vera Delizia, ma non è così. La vera Delizia giunge all’anima dal mondo più elevato e, dall'anima, permea l'intero essere.
Questa Ananda è assorbita in modo differente da quella che chiamiamo delizia fisica o da ciò che chiamiamo piacere o godimento. La Delizia sovra-mentale è completamente diversa dal mondo del piacere o godimento. Quando ne ricevi anche una sola briciola, senti il tuo intero essere interiore danzare come fa un bambino, con la massima purezza, ed il tuo essere esteriore sente la vera Immortalità della sua esistenza esteriore. Se ricevi questa Delizia anche per un secondo, lo ricorderai per tutta la vita.
Il grande Gioco cosmico, la rappresentazione cosmica, è tutto intorno a noi, l'universo è pieno di gioia, gioia interiore ed esteriore. Quando raggiungeremo la realizzazione, dovremo sentire la necessità di manifestare questa costante Delizia nel nostro cuore. Essa arde senza bruciare, ha una straordinaria intensità, ma è un nettare delicato, che fluisce con assoluta dolcezza. Un giorno la feci discendere nel mio corpo fisico grossolano, così che nel momento in cui sorridevo, potevo irradiare su ognuno di voi la più alta Delizia. Devo, però, dire che essa è scomparsa, nessuno fra i discepoli ne ha trattenuto nemmeno una parte.[ Sri Chinmoy poi chiese ai suoi discepoli di provare ad invocare Ananda]
Per favore mettete la vostra mano destra sul cuore. Cercate di sentire che dentro il vostro cuore c’è il bambino più meraviglioso della terra e del Cielo, è l’anima. Gli uomini, naturalmente, lo vedranno come un bambino mentre le donne come una bambina. L'anima non è né maschile né femminile, ma quando si incarna prende una forma. Cercate di vedere il bambino come se fosse nato da appena sette giorni. Perdonatemi se dico che, in termini di evoluzione spirituale, alcuni di voi non hanno nemmeno sette giorni di vita. Sebbene le anime abbiano cominciato il loro viaggio milioni di anni fa, ci sono qui uno o due individui che hanno avuto solo una o due incarnazioni umane e, naturalmente, l’evoluzione della loro anima, in termini puramente spirituali, ha forse soli pochi minuti o poche ore. Ora, per favore, pensate al bambino di sette giorni. Poi in assoluto silenzio, per favore pronunciate Ananda sette volte.La realizzazione di Dio è come un albero, si può correre e toccare l'albero e dire: "Sono realizzato," ma questa realizzazione consiste solo nell'aver toccato i piedi dell'albero. Una persona può essere molto felice per il solo fatto di aver toccato i piedi dell'albero, perché ha visto che il frutto è là, i rami e le foglie sono là: può toccarli, tenerli, sentirli, e così sa che ha raggiunto la sua meta. Qualcun altro, però, può dire: “Non sono soddisfatto, voglio arrampicarmi un po’ e sedermi su un ramo. Solo così sentirò di aver raggiunto la mia meta." Allora va un gradino più in alto, in tal modo, naturalmente, la sua realizzazione sarà un po’ più elevata. Ci può essere, inoltre, qualcuno che scalerà l'albero fino al ramo più alto, e là mangerà il delizioso frutto, la sua realizzazione sarà allora la più elevata, perché non solo ha visto e toccato l’Altissimo, ma ora è salito fino all’Altissimo. Egli non ha, però, alcuna intenzione di scendere, perché sente che nel momento in cui scenderà, ritornerà una persona comune e sarà catturato dalle reti del mondo dell'ignoranza. Sente che, una volta disceso, non sarà più capace di salire nuovamente.
Vi è poi un altro tipo di anima realizzata, che non solo salirà fino all’Altissimo per realizzarsi, ma anche porterà giù i frutti dell'albero al mondo. Tornerà per la manifestazione, e dirà: "Non sono soddisfatto di sedere sulla cima dell'albero, questa non è la mia meta. Quello che ho ricevuto, voglio condividerlo con l'umanità." Egli ha la capacità di salire e scendere a suo piacimento. Quando discende, fa scendere sulla terra Compassione, Pace, Luce e Beatitudine. Quando sale, porta con sé l'umanità. Si carica alcuni esseri umani sulle spalle e ritorna su. Terrà lassù quelle anime e verrà a prenderne ancora altre che porterà sulle sue spalle. Egli possiede capacità infinitamente maggiori di colui che arriva solo a toccare l'albero, la sua realizzazione è più completa.
In India ci sono stati alcuni Maestri spirituali parzialmente realizzati, che toccarono i piedi dell'albero, ma non salirono sul ramo più alto. Sono considerati molto grandi da coloro che aspirano, ma paragonando il loro livello con quello di Sri Krishna, o di Cristo, o del Buddha, si deve dire che chi ha solo toccato i piedi dell'albero, ha raggiunto solo una parziale realizzazione.
Quando un Indù tocca una goccia d'acqua del Gange, prova un senso di purezza. Anche nel caso della realizzazione qualcuno può sentirsi soddisfatto con una sola goccia di nettare, altrimenti può dire: "No, ho bisogno dell'oceano sconfinato." Inoltre qualcun altro può dire: "Questo illimitato nettare non è solo per me, ma per tutti, ed io voglio condividerlo con gli altri." La realizzazione di colui che effettivamente ha la capacità di condividere la sua più alta realizzazione con gli altri, è senza dubbio superiore a quella dei due casi precedenti. Sri Ramakrishna era solito parlare di jivakoti e di ishvarakoti. Jivakoti è colui che ha realizzato Dio ma non è interessato ad entrare di nuovo nel campo della manifestazione. Chi ha una zattera, o una piccola barca, può attraversare il mare dell'ignoranza da solo, ma non può portare altri con sé. L’ishvarakoti, invece, ha una grande imbarcazione e potrà accogliere centinaia e migliaia di anime umane, e traghettarle attraverso il mare dell’ignoranza. Egli ritorna più volte nel mondo per liberare l'umanità.Nel savikalpa samadhi, per un breve periodo di tempo, si perde tutta la coscienza umana, in questo stato il concetto di tempo e spazio è completamente differente e non è possibile giudicarlo né con l'aiuto del concetto umano di tempo, né con quello di spazio. In quel samadhi, per un'ora o due, si è completamente in un altro mondo e si può vedere che quasi ogni cosa è compiuta. Qui in questo nostro mondo ci sono ancora molti desideri insoddisfatti, in te e negli altri. Milioni di desideri sono insoddisfatti e milioni di cose rimangono da fare. Quando, invece, si entra nel savikalpa samadhi, si può vedere che praticamente ogni cosa è compiuta; non si deve fare nulla, si è solo uno strumento. Se vieni usato, bene, altrimenti ogni cosa è comunque già compiuta, ma dal savikalpa samadhi tutti devono tornare alla coscienza ordinaria.
Anche nel savikalpa samadhi vi sono dei gradi. Proprio come nella stessa classe di una scuola, ci sono studenti brillanti e meno brillanti, così, anche nel savikalpa, alcuni aspiranti raggiungono il grado più elevato, mentre i cercatori che aspirano meno, raggiungono il gradino più basso della scala, oppure un livello medio, dove ogni cosa non è così chiara e vivida rispetto al livello più elevato.
Nel savikalpa ci sono pensieri ed idee provenienti da diverse angolature, ma non ti possono influenzare. Mentre stai meditando, rimani imperturbato, ed il tuo essere interiore funziona in modo fiducioso e dinamico, ma quando puoi andare un po’ più in alto, quando nel nirvikalpa samadhi sei diventato una sola cosa con l'anima, in quello stato, non ci saranno né idee, né pensieri. Qui la danza della natura si ferma, non c'è natura, ma solo infinita Pace e Beatitudine, il Conoscitore ed il Conosciuto sono diventati una sola cosa, ogni cosa è tranquilla. Qui si sperimenta la gioia di un’estasi supremamente divina, onipervadente e amorevole. Diventi l'oggetto del gioire, colui che gioisce ed il gioire stesso.
Il nirvikalpa è il più alto samadhi raggiunto dai maggiori Maestri spirituali, e solo da coloro che abbiano già raggiunto la realizzazione. Questo stato ha una durata di poche ore o pochi giorni, poi si deve tornare giù. Che cosa succede quando si torna? Molto spesso si dimentica il proprio nome, la propria età, non si riesce a parlare correttamente. Con una pratica continua però, gradualmente, ci si abitua a ritornare dal nirvikalpa samadhi e a comportarsi immediatamente in modo normale.
Ci furono Maestri spirituali del venerabile passato che raggiunsero il nirvikalpa e non tornarono indietro, mantennero il loro elevatissimo samadhi e trovarono impossibile ritornare nell'atmosfera del mondo, vivere e lavorare come esseri umani. Quando si è in quello stato di coscienza non si può operare nel mondo, è semplicemente impossibile.
Generalmente, quando qualcuno entra in nirvikalpa samadhi non vuole più ritornare nel mondo. Se si rimane in quello stato dai 18 ai 21 giorni, con ogni probabilità si lascerà il corpo. [fn :: Il commento di Sri Chinmoy è stato rimosso da uno dei redattori della trascrizione. Viene aggiunto qui come nota a piè di pagina, perché il secondo editor è stato in grado di scriverlo e conservarlo. Sfortunatamente, la trascrizione originale, inedita è andata perduta.] Vi può, però, essere una dispensa divina. Se il Supremo vuole che una particolare anima lavori qui sulla terra, Egli, anche dopo ventuno o ventidue giorni, porta l'individuo in un altro canale di dinamica coscienza divina e gli permette di ritornare ad agire sul piano terreno.
Il sahaja samadhi è di gran lunga il più elevato tipo di samadhi. In questo samadhi ci si trova nella coscienza più elevata e, allo stesso tempo, si può lavorare nel mondo fisico grossolano, si può mantenere l'esperienza del nirvikalpa samadhi e simultaneamente agire nelle attività terrestri. Si è diventati l'anima e contemporaneamente si utilizza il corpo come uno strumento perfetto. Nel sahaja samadhi si può camminare, mangiare e fare tutte le cose comuni ad un normale essere umano, ma nel profondo del proprio cuore si è ricolmi di illuminazione divina. Quando si raggiunge questo sahaja samadhi, si diventa il Signore ed il Maestro della Realtà. Si può salire a proprio piacimento fino all’Altissimo, e poi discendere nella coscienza terrestre per la manifestazione.
Dopo aver raggiunto il più elevato livello di realizzazione, in rarissime occasioni, qualcuno può essere benedetto con il sahaja samadhi. Solo pochi Maestri spirituali hanno raggiunto questo stato, solo uno o due. Per ottenere il sahaja samadhi è necessaria l'infinita Grazia del Supremo, oppure si deve essere molto potenti o fortunati. Il sahaja samadhi arriva quando si è stabilita una inseparabile unione con il Supremo, oppure quando, in rare occasioni, il Maestro realizzato vuole mostrare che egli è il Supremo. Chi ha raggiunto il sahaja samadhi e rimane in quello stato, manifesta Dio coscientemente e perfettamente in ogni istante, ed è così il più grande orgoglio del Supremo trascendente.Sto cercando di fare del mio meglio per parlarvi di questo da una coscienza molto elevata, ma è ancora la mia mente che si sta esprimendo in modo sottile, mentre nel nirvikalpa samadhi non vi è mente. Vediamo il Creatore, la Creazione e l'Osservatore come un’unica Persona, l'oggetto dell’adorazione e la persona che sta adorando, diventano totalmente una cosa sola, Amante e Amato divengono totalmente uno. Si va oltre la realtà e, contemporaneamente, vediamo che ogni cosa è reale. Qui, nel mondo comune, io potrei dire che tu non sei reale e tu potresti dire che io non sono reale, a causa delle nostre diverse opinioni. Nel nirvikalpa samadhi, invece si va oltre tutte le differenze, là la mente non funziona affatto.
Quando entriamo nel nirvikalpa samadhi, per prima cosa, sentiamo che il nostro cuore è più vasto dell'universo stesso. Ora vediamo il mondo intorno a noi, e l'universo ci sembra infinitamente più grande di noi. Questo accade perché, per il momento, percepiamo il mondo e l'universo con le limitazioni della mente, mentre, quando siamo nel nirvikalpa samadhi, vediamo l'universo come un minuscolo punto dentro il nostro vasto cuore.
Nel nirvikalpa samadhi c'è infinita Beatitudine. Non c'è nulla che si possa paragonare alla quantità, per non parlare della qualità, di questa Beatitudine. Beatitudine è una vaga parola per la maggior parte di noi, sentiamo dire che esiste qualcosa chiamato Beatitudine, e alcune persone dicono di averne fatta esperienza, ma la maggior parte di noi non ne ha una conoscenza diretta. Quando entriamo nel nirvikalpa samadhi, comunque, non solo proviamo Beatitudine, ma cresciamo in Essa.
La terza cosa di cui facciamo esperienza nel nirvikalpa samadhi è il Potere. Tutto il potere di tutti gli occultisti messi insieme è nulla, paragonato con il Potere che abbiamo nel nirvikalpa samadhi. Il potere che possiamo attingere dal samadhi per poterlo utilizzare sulla terra è, però, una minima parte rispetto alla sua totalità, è simile a quello di cui abbiamo bisogno per sbattere le palpebre. Dicendo questo mi sto esprimendo attraverso la mente e non è adeguato, ma a parole non riesco ad esprimere, in modo più soddisfacente, la verità che ho realizzato.
Desidero solo dire che entrare in qualsiasi livello di samadhi è infinitamente più facile che trasformare la coscienza umana in una coscienza divina. Questo è quello che io ho cercato di fare e che voi avete cercato di fare, che lo stesso Supremo ha cercato di fare. Tutti noi qui ci sforziamo di fare solo una cosa: trasformare la natura umana, fisica, vitale, mentale e psichica. Quando questo accadrà, la perfetta Perfezione sorgerà contemporaneamente qui sulla terra e là nel Cielo.
Come potrà avvenire questa trasformazione? Attraverso l'aspirazione. Il mondo deve aspirare, la creazione deve aspirare, e solo allora i Maestri spirituali potranno far scendere il Paradiso sulla terra. Il Paradiso, come sappiamo, è uno stato di coscienza. Nel samadhi, tutto è Paradiso, tutto è Beatitudine, Luce, Pace, ma quando torniamo di nuovo sulla terra, tutto è sofferenza, oscurità, paura e preoccupazione. Come possiamo stabilire una connessione cosciente tra questo nostro mondo e il più alto stato di samadhi? Attraverso una costante aspirazione, non vi è altra medicina se non una costante aspirazione, non per un giorno o due, ma per tutto il tempo della vita. Per realizzare Dio sono necessarie moltissime incarnazioni, ma quando si ha a disposizione un Maestro spirituale pienamente realizzato, tutto diventa molto più facile. In questo caso possono essere sufficienti una o due o tre o quattro incarnazioni, altrimenti, per un normale essere umano, ci vorranno molte centinaia di incarnazioni, anche solo per accedere alle esperienze più elevate, o alle cosiddette realizzazioni minori. Un Maestro realizzato, invece, conosce le anime e vive nelle anime, quindi, per lui è facile occuparsi di ciascun aspirante secondo le necessità della sua anima, per lo sviluppo e l’appagamento della sua anima.Entrare in samadhi è come conoscere l'alfabeto, ma la realizzazione equivale all’ottenere un dottorato. Non vi è paragone tra samadhi e realizzazione. Il samadhi è uno stato di coscienza nel quale si può rimanere per poche ore o giorni. Dopo 21 giorni di solito il corpo cessa di vivere, mentre una volta raggiunta la realizzazione, questa rimane per sempre, e nella realizzazione l’intera coscienza della persona diventa, inseparabilmente ed eternamente, una con Dio.
Ci sono tre stadi di samadhi: savikalpa samadhi, nirvikalpa samadhi e sahaja samadhi. Il savikalpa è uno stato di coscienza esaltante e splendente, mentre la realizzazione è, invece, uno stato di coscienza consapevole, naturale e di manifestazione. Quando il cercatore ottiene la realizzazione, assapora la libertà dalla personalità e dalla individualità umana. È come una minuscola goccia d'acqua che entra nell'oceano e che, una volta entrata, diventa l'oceano, e la personalità o l'individualità della goccia scompaiono. Quando si realizza la Verità più elevata, il finito e limitato entra dentro l'Infinito e lo si realizza e conquista come veramente proprio. Ottenuta la realizzazione, un Maestro può entrare facilmente in savikalpa samadhi ed anche il nirvikalpa samadhi è facilmente accessibile per un un'anima che ha realizzato Dio. Solo il sahaja samadhi, che è il samadhi più elevato, è un problema anche per le anime realizzate più elevate.Il nome del piano di coscienza dal quale i Maestri ritornano è Supermente, questo è il piano dal quale ha inizio la creazione vera e propria. Più in alto c'è il livello di Sat-Chit-Ananda: Esistenza- Coscienza-Beatitudine. I Maestri Spirituali che vogliono la manifestazione divina qui sulla terra, cercano di manifestare per prima cosa la Supermente, la Coscienza dorata dalla quale discende la creazione. Quando questa è manifestata, i Maestri spirituali che ora tentano di far scendere sulla terra la Coscienza più alta, potranno far scendere Sat-Chit-Ananda. Queste tre qualità non possono mai essere separate, devono discendere insieme sulla terra. Il Supremo vuole che la completa manifestazione divina abbia luogo qui sulla terra, non in Cielo o in qualche altro luogo.
Nei nostri testi sacri indiani si dice che l'uomo è più grande degli dei cosmici, poiché gli dei cosmici sono soddisfatti dalla Beatitudine del Cielo, mentre l'uomo non è soddisfatto finché non raggiunge la liberazione. Se gli dei cosmici vogliono progredire, se vogliono la liberazione o la manifestazione, anch'essi devono prendere forma umana e venire sulla terra. La Manifestazione non può avvenire in nessun altro luogo. In India ci sono migliaia di divinità, che noi apprezziamo, ammiriamo, adoriamo, perché ora sono superiori a noi. Quando abbiamo mal di testa, se invochiamo con tutta l'anima una divinità, questa verrà e lo farà andare via. Le divinità cosmiche non possono però fare nulla più di questo. Quando l’uomo realizza Dio, gli dei cosmici non gli sono più d'aiuto, da quel momento egli sarà superiore, poiché avrà raggiunto la costante e conscia unione con l'assoluto Supremo.Molti credono che un vero cercatore debba meditare almeno otto ore al giorno. Io lo feci. Pur avendo raggiunto la realizzazione in una mia precedente incarnazione, quando avevo tredici anni, in questa incarnazione, meditavo per otto, nove, dieci o tredici ore al giorno. Avevo la capacità di farlo, ma non consiglio ai miei discepoli di fare altrettanto, perché conosco la capacità dei miei figli spirituali. Potrebbero averne dei danni mentali. È semplicemente impossibile per loro, non sarebbe vera meditazione. Non sto dicendo che non siano sinceri, no! Essi sono molto sinceri, ma la capacità è come un muscolo che si deve sviluppare gradualmente. Si comincia con quindici minuti e si arriva a mezz'ora. Chi ora medita per mezz'ora presto sarà in grado di farlo per un'ora o per un'ora e mezza.
La tua capacità interiore crescerà gradualmente, un passo alla volta. Al momento opportuno il tuo essere interiore ti dirà, o io ti dirò quando potrai meditare per otto ore. Per il momento non provarci nemmeno, sarebbe semplicemente un disastro per la tua vita.
Dopo aver raggiunto la realizzazione, non è necessario meditare come fa un aspirante o un cercatore. Quando si è raggiunta la realizzazione, che è l’unione con il Supremo, la meditazione è in continua evoluzione, in questo mondo, in quel mondo ed in tutti i mondi. Chi ha realizzato Dio, non medita per ottenere qualcosa o per andare oltre qualcosa, medita per portare pace, luce e beatitudine all'umanità, o per risvegliare la coscienza dei suoi discepoli.Un'anima realizzata è colui che vuole compiacere Dio nel Suo proprio modo. Poiché Dio vuole che sia di servizio agli esseri umani che aspirano, io ricevo la più grande gioia da questo, non tanto dal rimanere nella mia coscienza più elevata, cosa che comunque posso fare facilmente. Molto spesso, durante le nostre meditazioni, mostro quella coscienza ai miei discepoli e studenti. Essi l’hanno vista spesso, ma se rimango tutto il tempo in quella coscienza, chi riceverà da me qualche beneficio? Agirei come un uomo egoista. Ho la ricchezza, ma se tengo tutto per me, quale beneficio andrà al mondo oppresso dalla povertà? Dio si compiacerà di me solo se uso ciò che ho per coloro che ne hanno disperatamente bisogno. Queste persone hanno bisogno di Dio, e Dio ha bisogno di loro. Io sono un intermediario, vado da Dio con le mani giunte perché Egli ha qualcosa da offrire. Prendo ciò che Egli ha, e a mani giunte lo offro all'umanità. Anche l'umanità ha qualcosa da offrire, quello che offre è la sua ignoranza, ed io non faccio altro che scambiare la Luce, che è l’offerta di Dio, con l’ignoranza, che è l’offerta dell’uomo.
> "Il vero lavoro di un Guru, ammesso che ve ne sia uno, è mostrare al mondo che le sue azioni sono in perfetta armonia con i suoi insegnamenti." > — Sri Chinmoy
Le anime, che non prendono parte alla manifestazione di Dio, stanno comunque facendo qualcosa di molto importante. Possono non prendere parte attiva nel mondo, possono non andare da un luogo all'altro per insegnare, o aprire centri spirituali ed accettare discepoli, ma nella loro meditazione esse cercano di offrire all'umanità illuminazione interiore, offrendo la loro cosciente buona volontà. Quante persone offrono la loro buona volontà all'umanità? I comuni esseri umani litigano, combattono consciamente ed inconsciamente, facendo cose non divine contro la Volontà di Dio. Queste anime realizzate, invece, non entrano assolutamente in conflitto con la Volontà di Dio, la loro volontà è diventata una sola cosa con la Volontà di Dio.
Non si può dire che, chi lavora esteriormente per l'umanità, sia più grande di chi l'aiuta interiormente. Ciò che è supremamente importante è ascoltare la Volontà di Dio. Non si può dire che chi soffre per l'umanità e cerca di aiutarla, sia più grande di chi si ritira. E’ grande solo chi fa la Volontà di Dio. Se Dio dice ad una anima illuminata: “Non ho bisogno che tu vada da un luogo all'altro nel mondo, offri solo la tua Luce interiormente," allora quella persona sarà grande offrendo la sua Luce interiore. E se Dio dice ad un'altra anima: "Voglio che tu vada nel mondo e offra la tua Luce all’umanità," allora quel Maestro sarà grande aiutando l'umanità. Ogni cosa dipende da ciò che Dio vuole da una particolare anima.Vi sono, però, Maestri spirituali che si preoccupano dell'illuminazione della coscienza della terra. Vedono che stanno gustando il cibo più delizioso, o bevendo nettare nel mondo interiore, mentre i loro fratelli ne sono privi. Questo tipo di Maestro si identifica con l'umanità e sente che è suo compito svegliare le coscienze di questi esseri umani, dei suoi fratelli addormentati. Si dispiace che sulla terra vi siano persone coperte dall’ignoranza, che stanno sprecando tempo nell’ozio, mentre hanno davvero bisogno di nutrimento. Si dispiace nel vedere che queste persone vogliono ancora rimanere nell'ignoranza, quando potrebbero facilmente oltrepassarne i limiti. Poiché un Maestro spirituale ha egli stesso provato ogni genere di sofferenza, non considera gli esseri umani oggetto di commiserazione, si identifica totalmente con loro. Egli ha realizzato Dio, ma sente anche che, finché ogni persona non sarà realizzata, egli stesso rimarrà imperfetto ed incompleto. Da un punto di vista personale, il Maestro non ha più bisogno di nulla da Dio, ma, grazie alla sua Compassione, è diventato parte integrante dell'umanità.
Egli dice: "Svolgerò il ruolo del padre." Sappiamo che in ogni famiglia il padre lavora molto, molto duramente per accumulare abbastanza ricchezza in modo che i suoi figli non debbano lavorare altrettanto duramente. Dà ai suoi figli ogni genere di aiuto materiale, ed essi ricevono i benefici del suo lavoro. Quando un vero Maestro spirituale viene nel mondo, ha già lavorato molto duramente per realizzare la Verità, e nella sua vita interiore possiede Pace, Luce e Beatitudine illimitate. Egli offre questa ricchezza ai suoi figli spirituali, poiché essi lo proclamano come veramente proprio, e anch'egli proclama loro come veramente suoi. Coloro che hanno stabilito una totale unità con il Maestro e che cercano di appagarLo secondo le loro capacità, coloro che divengono estremamente vicini al loro Maestro, ricevono tutto quello che il Maestro ha ed è. La loro realizzazione dipende interamente dal loro Maestro. È come un padre che possiede milioni di dollari. Il figlio ha compiaciuto il padre, così il padre gli dona la sua ricchezza.
Il padre, tuttavia, vorrà sempre controllare se il figlio ha la capacità di ricevere quel denaro e di utilizzarlo nel modo giusto. Se vede che il figlio è in grado di utilizzarlo in modo appropriato, gliene darà ancora, ma se vede che il figlio sperpera anche solo dieci dollari, anziché usarli per uno scopo divino, allora naturalmente non dissiperà la sua ricchezza con un figlio così indegno. Nel mondo spirituale è la stessa cosa. Chi è veramente sincero e sente di poter esistere facendo a meno di tutto ma non di Dio, con l’aiuto di un Maestro spirituale ha la possibilità di realizzare Dio in un’incarnazione, poiché egli utilizzerà nel modo giusto ciò che il Maestro gli dona.Qui sulla terra, se un essere umano ha qualcosa da offrire ad un'altra persona e questa non lo accetta, egli si arrabbia e dice. "Stupido, è per il tuo bene che te la offro." Sgriderà la persona e sarà veramente dispiaciuto che la sua offerta non sia stata accettata. Nel caso di un Maestro spirituale la cosa è differente, egli giunge con la sua ricchezza, ma se l'umanità non l'accetta, non la maledirà. Anche se l'umanità lo insulta e parla male di lui, egli non si lamenterà dell’umanità con Dio. Con la sua illimitata pazienza dirà: "Va bene, oggi state dormendo, ma forse domani vi alzerete e vedrete che cosa ho da offrirvi. Io vi aspetterò." Se sei profondamente addormentato e qualcuno ti pizzica e grida: "Alzati! Alzati!", sicuramente non ti fa un favore, ne sarai infastidito. Un Maestro spirituale non ti disturberà, non ti chiederà di alzarti, rimarrà vicino al tuo letto ad aspettare che tu ti alzi e, nel momento in cui lo farai, ti chiederà di guardare il sole.
Anche se la terra respinge ciò che egli possiede, se è un vero Maestro spirituale, non perderà nulla, poiché egli è ben radicato nella sua vita interiore, nella sua coscienza interiore. Se, invece, l'umanità accetta quello che egli offre, non perderà comunque nulla, poiché più dona, più riceve dalla Sorgente. Proprio come nella vita comune, anche nella vita spirituale, più conoscenza offriamo agli altri, più ne otteniamo. Un Maestro spirituale non rimarrà mai senza Pace, Luce e Beatitudine, poiché egli è connesso con l'infinita Sorgente di tutto.
Gli aspiranti comuni, o i cosiddetti Maestri, hanno capacità limitate. Se danno qualcosa non lo possono rimpiazzare. Quando, invece, si è in contatto con le illimitate capacità del mondo interiore, la sua sorgente è come un oceano, non si può svuotare l'infinito oceano interiore. Il vero Maestro vuole dare ogni cosa ai suoi discepoli devoti, ma spesso il loro potere di ricettività è limitato, così egli cerca di espandere i loro calici e farli diventare più grandi possibile, così che possano ricevere la Pace, la Luce e la Beatitudine che egli porta loro. Non può, però, forzare un aspirante a ricevere più di quanto sia in grado di contenere, se lo facesse il recipiente probabilmente cederebbe. Così, un Maestro può solo elargire, elargire ed elargire la sua infinita Luce nei suoi discepoli, ma una volta raggiunto il limite della loro ricettività, sarebbe tutto sprecato.L'umanità ha bisogno dei Maestri spirituali per essere risvegliata ed illuminata, ma la gente, nella propria vita esteriore, non ne sente alcuna urgenza. Il mondo non è pronto, e forse non lo sarà mai interamente. Quando i Maestri spirituali vengono nel mondo, in genere, trovano esseri umani svogliati e che non aspirano. Ci sono volute varie incarnazioni perché i Maestri spirituali realizzassero Dio. La realizzazione è veramente una meta difficile da conquistare, ma è molto più difficile manifestare Dio sulla terra. È per questo motivo che molti Maestri spirituali non ritornano sulla terra per la manifestazione.
Sebbene Dio sia presente in ciascun essere umano, sfortunatamente, nell'uomo predomina ancora l’aspetto animale. Quando i Maestri si pongono in relazione con l'umanità, si accorgono che vi è ancora molto della natura animale. Guarda l’esempio di Sri Ramakrishna. Egli prese su di sé tantissime forze negative e non divine appartenenti ai suoi discepoli, soffrì moltissimo per i loro veleni, altrimenti sarebbe stato impossibile che un uomo così puro venisse colpito dal cancro.
Realizzare Dio è difficile, ma è ancora più difficile, dopo aver realizzato Dio, vivere in un mondo ignorante e rimanere con l'umanità. Rimanere nella coscienza dell'Altissimo mentre si lavora nella coscienza più bassa, e farvi scendere la Luce più elevata, in modo che venga ricevuta ed accettata, è la cosa più difficile. Dicendo che qualcosa è difficile o difficilissimo stiamo, però, solo sminuendo noi stessi. Dopo tutto, chi sono i Maestri spirituali? Essi sono i figli prescelti da Dio, che sono identificati con Lui costantemente per l'Eternità. Dio non può mai essere separato dai Suoi figli, dalla Sua creazione, così, nulla è difficile se guardiamo la cosa dal punto di vista assolutamente più elevato: né realizzare Dio, né servire Dio nell'umanità, né il fatto di prendersi la responsabilità di portare l'umanità alla Divinità, o la Divinità all'umanità. Ogni cosa diventa facile, facilissima in presenza di qualcosa che chiamiamo il "tocco" di Dio. Quando la Volontà di Dio tocca alcune azioni, allora la cosa è facilissima.Alcuni Maestri mettono dei limiti al numero di discepoli che vogliono accettare, mentre per altri l’aspirazione a servire non ha fine. Essi rimangono un canale aperto, e dicono al Supremo che cercheranno di fare del loro meglio per appagare e manifestare il Supremo, fino alla fine delle loro vite. Non solo, anche dopo aver lasciato il corpo, promettono che cercheranno di continuare la Sua opera attraverso i loro discepoli. Tutto dipende, quindi, dal singolo Maestro e da quanta responsabilità spirituale egli intende assumersi.
Per quanto riguarda il numero di discepoli che un Maestro può avere, dipende dal tipo di persone che egli accetta. Se è molto selettivo e vuole solo anime completamente dedicate, che aspirano intensamente e siano assolutamente destinate alla vita spirituale, accetterà solo un piccolo numero di persone. Sri Ramakrishna per esempio, volle solo un numero limitato di discepoli, egli era molto esigente al riguardo. Alcuni Yogi, invece, dicono: "Chiunque voglia imparare qualcosa sulla vita spirituale è benvenuto nella mia comunità" Altri Maestri spirituali dicono: "Che ognuno progredisca in relazione al proprio livello." Così essi accettano migliaia di discepoli.
I veri Maestri spirituali accetteranno solo i discepoli che sono destinati a loro. Se so che qualcuno può progredire più velocemente con altri Maestri, allora in modo occulto e spiritualmente farò in modo che quella persona, in pochi mesi, senta che egli non è destinato a me. Ciò che importa non è il numero di discepoli che un Maestro ha, ma se è in grado di portarli fino alla Meta. Se io sono realizzato e qualcun altro è pure realizzato, siamo come due fratelli con un Padre comune, la nostra meta è condurre a Lui l'umanità, i nostri fratelli e sorelle più giovani. Il gioco sarà completo solo quando tutti saranno stati portati a Dio. Quando due Maestri sono veri fratelli, provenienti dallo stesso Padre, come può uno di loro dispiacersi o essere infelice se qualcuno va al Supremo attraverso l'altro? Nella vita spirituale procediamo sempre insieme. È importante che la cosa sia fatta, non chi la fa, poiché chi la fa è solo un nome e una forma, che saranno dimenticati dalla storia. Ciò che conta è che la terra si evolva.Nessuno è indispensabile, è vero, ma allo stesso tempo ciascuno è indispensabile quando è assolutamente sincero nella sua aspirazione e nel servire la Missione del Supremo. Nessuno può pensare di essere necessario per orgoglio e vanità, ma ognuno è necessario se è il sincero e dedicato strumento scelto da Dio. Il Maestro ha bisogno di discepoli poiché essi sono come le sue mani, le sue braccia, l'espansione della sua stessa coscienza. Quando egli riceve dall'Altissimo il comando, deve cercare di trovare quelli che diverranno parte integrante della sua coscienza, per aiutarlo ad eseguire il comando.
Nel passato i Maestri erano soliti dire: "Se hai qualcosa, è destino che gli altri vengano a te. Non è il lago che va dalle persone assetate, sono le persone assetate che vanno al lago." Questo è assolutamente vero se chi è assetato è una persona adulta, ma se senti che chi è assetato è solo un bambino, allora tutto cambia. Il bambino piangerà nella sua camera, e la madre dovrà correre da lui a nutrirlo. La madre non dice al bambino: "Poiché vuoi qualcosa da me, devi venire da me." No, la madre lascia tutto e corre dal piccolo. Anche nel mondo spirituale è la stessa cosa.
Alcuni Maestri sentono il bisogno di andare nel mondo, perché il mondo esteriore ha la coscienza di un bambino. Questi Maestri sentono che ci sono molti bambini che anelano alla vita spirituale, alla saggezza spirituale, alla perfezione spirituale, ma non sanno come e dove trovarla, così vanno da un luogo all'altro ad offrire la loro Luce, con l’idea di servire la divinità nell’umanità. Io sono uno di quei maestri, viaggio perché sento che ci sono bambini sinceri che hanno bisogno della Luce che il Supremo mi ha dato perché la possa offrire al genere umano. Questo è il motivo per il quale vado in Giappone, in Europa e in giro per gli Stati Uniti, perché sento che il mondo esteriore è il mio bambino.
Quando il mondo anela, se ne abbiamo le capacità, dobbiamo nutrirlo. Se ho la capacità di darti qualcosa, ed ho anche la capacità di arrivare fino a te, perché dovrei chiamarti a me? Se ho sia la capacità di arrivare a te, sia quella che di donarti la luce che vuoi, allora devo farlo. Se non ho la capacità, devo stare in silenzio.
Se chi si definisce un'anima realizzata, sente la necessità e ha la capacità, allora vada pure nel mondo a provare l'esistenza di Dio. Se ha la capacità, ma non ne sente la necessità, rimanga pure dov'è. Se non sente la necessità né ha la capacità di mostrare Dio al mondo, che non cerchi di provare la sua aspirazione, né di dimostrare la sua emozione. Perché? Perché Dio non vuole che lo faccia. Egli non appagherebbe Dio nel modo di Dio, ma sarebbe solo un’ostentazione di sé davanti all'umanità e davanti a Dio. Risulterebbe indesiderabile agli occhi del mondo e imperdonabile all’Occhio di Dio.
Il mondo esteriore è molto limitato rispetto a quello interiore. La lunghezza e la larghezza del mondo esteriore non è più grande di poche migliaia di miglia, ma il mondo interiore è illimitato. Una persona spirituale sente, grazie alla propria realizzazione, che tutti i mondi gli appartengono, poiché il suo Maestro, il Supremo, pervade tutto. Ora, se il Supremo è onnipervadente, perché non deve essere consono alla dignità di Suo figlio andare da un luogo all'altro?
Vi sono molti modi di nutrire il mondo. Scrivere è uno, fare discorsi è un altro. Se qualcuno ha molte capacità, perché non dovrebbe usarle tutte? Alcuni Maestri spirituali non hanno queste capacità esteriori. Sri Ramakrishna, per esempio, non scriveva, ma questo non gli impedì di realizzare l'Altissimo. Comunque, coloro che hanno le capacità di scrivere e fare discorsi, non vengono certo privati della loro realizzazione di Dio.
Dio gioca in vari modi. Se dà ad un Maestro spirituale la capacità di scrivere, far discorsi, di incontrare la gente, viaggiare da un luogo all'altro, è qualcosa che riguarda Dio, il Maestro compie la Volontà di Dio. Se Dio non dà al Maestro le capacità di scrivere e parlare, non possiamo biasimare il Maestro spirituale o dire che è inferiore. Dobbiamo sapere cosa Dio vuole da noi: se Dio vuole che io scriva, me ne darà la capacità, se non vuole che tu scriva, non te ne darà la capacità. In nessun caso dobbiamo considerarlo sbagliato ma, sfortunatamente, la nostra tradizione indiana ha avuto una mentalità molto, molto ristretta al riguardo.Vi è un altro tipo di manifestazione, che troviamo soprattutto sul piano fisico: è la manifestazione della divinità sulla terra. Questa manifestazione ha luogo quando un Maestro spirituale, deliberatamente, cerca di risvegliare le persone affamate di spiritualità. Sulla terra ci sono molte persone spiritualmente affamate, che non hanno un Maestro o un sentiero spirituale, così il Maestro cerca di ispirarle, accende in loro la fiamma della cosciente aspirazione e le avvia su un sentiero spirituale.
Quando un Maestro con l'aiuto dei suoi più cari discepoli, cerca di manifestare la divinità sulla terra, talvolta la gente lo fraintende, pensa che egli voglia convertire tutti, ma la motivazione di un Maestro non è quella del missionario. I missionari cristiani andarono in India ed in tutto il mondo dicendo: "C'è un solo salvatore, il Cristo." Ma se il Cristo è l'unico salvatore, allora dove sta il Buddha? E dove Sri Krishna? Dove si collocano Sri Ramakrishna e gli altri grandi Maestri spirituali? Ciascun vero Maestro spirituale è un salvatore, inutile dirlo, ma sostenere che egli è l'unico salvatore, o che il suo sentiero è il solo, è una sciocchezza. Se io dicessi che il mio sentiero è l’unico sentiero, che se non mi accettate andrete all'inferno, sarei la persona più stupida della terra. Nel nostro sentiero, non convertiamo nessuno, ispiriamo. Molti di voi che siete qui in questo momento non siete miei discepoli e non lo diventerete, ma sono felicissimo che tutti voi siate venuti, e vi sono molto grato per la vostra presenza qui. Io ho la capacità, per Grazia di Dio, di ispirarvi. Voi potete prendere questa ispirazione e seguire qualsiasi sentiero vogliate o abbiate il bisogno di seguire. Ispirandovi, io ho fatto la mia parte.
Un Maestro realizzato mai e poi mai cerca di convertire, può solo offrire la sua realizzazione in forma di ispirazione alle anime che aspirano. Questo è il motivo per il quale egli deve agire come un normale essere umano. Se non agisse come un essere umano, se non mangiasse e non riposasse nel modo umano, allora la gente potrebbe pensare: "Oh, sei andato molto più lontano di noi. È semplicemente impossibile per noi essere come te." Ma il Maestro spirituale dice: “No, io faccio quello che anche tu fai. Se posso mangiare lo stesso cibo e stare con voi, così come voi state con gli altri, senza perdere la mia più alta coscienza, perché anche voi non potete entrare nell’Altissimo?” Questo è il modo con cui il Maestro ispira i suoi discepoli.
L'ispirazione, però, non basta, dopo l’ispirazione viene l'aspirazione. Vi è una grande, enorme differenza tra ispirazione ed aspirazione. L'aspirazione è molto, molto elevata. Il Maestro spirituale diviene una sola cosa con i suoi discepoli che ha già aiutato ad aspirare, e assieme vanno ad ispirare il mondo affamato di spiritualità. In questo modo la realizzazione viene trasformata in manifestazione.
Quando c'è realizzazione, dentro ad essa vedrai la manifestazione. La manifestazione è la forma esteriore della realizzazione, e una persona realmente spirituale riconoscerà immediatamente la manifestazione dentro la realizzazione stessa. Per le persone comuni, per l'umanità, ci vuole del tempo. Se ho realizzato qualcosa e lo manifesto al mondo esteriore, il cuore dell'umanità lo sente, ma la mente fisica ha bisogno di un po’ più di tempo per percepire e comprendere la manifestazione. Nel campo della manifestazione il Maestro ha a che fare con persone ignoranti che non aspirano, o che sono emozionalmente limitate, persone che non vedranno appieno la Luce del Maestro. Al contrario, una persona che ha una grande aspirazione, vede la realizzazione e non può separarla dalla manifestazione.Solo entrando nella verità e trasformandola, raggiungiamo una più vasta ed ampia verità. Sbagliamo se pensiamo che tutto quello che c'era da dire riguardo alla spiritualità, sia già stato detto dai nostri predecessori. La verità non è mai completa, perché viviamo in un universo sempre trascendente. Quello che dissero gli insegnanti del passato è eternamente vero, ed anche ciò che stiamo dicendo noi è eternamente vero, ma ogni verità ha un proprio livello e noi progrediamo e ci evolviamo continuamente.
Tuo padre può aver immaginato, o pensato, qualcosa sul piano fisico che all'epoca era veramente sorprendente. Ora tu sei cresciuto e pensi qualcosa di più elevato e profondo, poiché la scienza si è evoluta ad un nuovo livello. Questo non significa che stai smentendo i risultati raggiunti da tuo padre. No, tu stai andando oltre, oltre le sue capacità, oltre la sua comprensione.
Nella vita spirituale noi non neghiamo, andiamo solo più in alto ed ancora più in alto per raggiungere la vetta più elevata. Tuttora, la Verità più elevata, la massima realizzazione, o quello che noi chiamiamo la manifestazione assoluta, non ha ancora avuto luogo. La manifestazione spirituale non è stata completata, e forse non lo sarà mai.Devi sapere, però, che c'è una piccola differenza tra la loro aspirazione e la tua, è la stessa differenza che c'è tra te ed un albero. Un albero non fa male a nessuno, è puro ed innocente, ma tu realizzerai Dio molto prima dell'albero. Quando si parla di anelito interiore, di aspirazione, una persona comune non può paragonarsi ai grandi Maestri spirituali. Quando essi iniziavano a meditare, potevano continuare per ore e perdersi nella loro meditazione.
Molti Maestri spirituali indiani prendono arsenico e, qualche volta, quando ne assumono grandi quantità, le persone pensano che intendano suicidarsi, ma non fa loro alcun danno. Alcuni Yogi tantrici conducono una tale vita di piacere vitale, da far pensare che in quel momento stiano veramente cadendo in basso, ma la loro meditazione supera la loro condotta vitale. Quando sono vicini alla realizzazione, la loro coscienza è sempre in un mondo elevatissimo, e non rimangono affatto sul livello fisico, così realizzano Dio nonostante la loro vita di piacere. In modo analogo, alcuni occultisti meditano per nove, dieci ore al giorno, e per il resto del tempo conducono una vita veramente riprovevole, ma l'intensità della loro aspirazione li conduce comunque alla realizzazione.Un Avatar è un diretto discendente di Dio, una parte solida e reale del Divino che costantemente opera sia nei livelli più elevati che in quelli più bassi. Un Avatar ha la capacità di un vasto mare, mentre uno Yogi è come un fiume o uno specchio d’acqua. Quando gli Yogi vogliono sollevare la coscienza dell'umanità, talvolta, possono venire contaminati dall'ignoranza della terra. Un Avatar rimarrà, invece, contemporaneamente nel livello più elevato come nel più basso, ed anche al livello più basso la sua capacità di agire non sarà intaccata. Un Avatar ha una capacità infinitamente maggiore di uno Yogi nel determinare la trasformazione totale dell'umanità.
Anche un Avatar del più alto ordine, tuttavia, a causa dell’ignoranza, dell'oscurità e dell'imperfezione del mondo, potrebbe non riuscire ad agire sempre dal più elevato livello di coscienza. La coscienza della terra non aspira, e la maggior parte degli esseri umani non vogliono la sua Luce. Guarda il Cristo, chi si interessava a lui? Molto pochi! Guarda Sri Krishna! Chi lo accettò? Pochissimi!
Secondo la filosofia indiana e gli insegnamenti spirituali, un Avatar è un diretto discendente del Supremo, che può comunicare direttamente con Lui quando vuole. La maggior parte degli Yogi non può fare ciò, essi hanno bisogno di due o tre ore per elevarsi nella loro coscienza più alta e comunicare con Dio. Non hanno un accesso istantaneo a Dio, solo gli Avatar hanno una comunione con Dio di quel tipo.
Un Avatar è un essere umano che parla, mangia, respira e fa qualsiasi altra cosa come un essere umano, ma quando entra nella sua coscienza più elevata, se mai tu potessi riceverne anche un solo barlume, abbandoneresti completamente ai suoi piedi la tua intera esistenza. Anche se lui ti mandasse via, o ti prendesse a calci, rimarresti come un cagnolino fedele, perché hai ricevuto da lui una ricchezza incommensurabile che nessun altro sulla terra potrebbe darti. Si deve avere un livello di coscienza spirituale molto, molto elevato, per ricevere anche il più debole barlume dell'altezza di un Avatar. La sua coscienza non potrà mai essere espressa o spiegata.
Avere un Avatar come proprio Guru è la più grande benedizione che un uomo possa avere. Sri Ramakrishna era solito dire: “Se Dio fosse una mucca, allora la mammella che dà il latte è l'Avatar." Un grande aspirante dirà che Dio, nella forma di Avatar, è più compassionevole di Dio stesso. Egli dice: “Se faccio qualcosa di sbagliato, nel caso di Dio c'è giudizio, c’è la legge del Karma, ma con il Guru è diverso. Egli nutre solo un profondo affetto per i suoi discepoli, così quando merito una punizione, sarà il Guru a prenderla." Se un cercatore prega Dio ed anela a Dio con la massima sincerità ed intensità, Dio lo può perdonare anziché punire. Se invece si ha come Guru un Avatar, e se si ha con lui una stretta connessione, allora questo Guru prenderà su di sé la punizione al posto del discepolo.
Quando sulla terra c'è un Avatar, egli incarna la coscienza di tutti gli altri Avatar che sono venuti prima di lui. Sri Ramakrishna disse: "Colui che è Rama, colui che è Krishna, in una forma è Ramakrishna." In occidente, sfortunatamente, si riconosce solo il Cristo come Avatar. Lo si può accettare o rifiutare, ma se lo si accetta, non ce ne possono essere altri per te. Questo, però, è un errore. Il Cristo, Buddha, Sri Krishna ed altri provengono tutti dallo stesso luogo. Se consideri il Cristo come la divina, infinita Coscienza, non Lo puoi separare da Sri Krishna, da Buddha, o da Sri Ramakrishna. Il Supremo entrò nella forma che chiami il Cristo, Egli entrò nella forma che chiami Sri Krishna, Egli entrò nella forma che chiami Sri Ramakrishna.Non possiamo considerare come Vibhuti Napoleone, ma quello che Napoleone compì nel mondo materiale, Vivekananda lo fece nel mondo spirituale. In Vivekananda agì il più potente e dinamico potere in forma umana. La vera missione di Vivekananda fu quella di diffondere il messaggio del suo Maestro, Sri Ramakrishna. Ramakrishna realizzò, ma non poté manifestare molto. Non si occupò delle conquiste mondane, ovvero del cosiddetto sviluppo globale. Il mondo d'oggi giorno ha bisogno della mente, non è nemmeno necessaria una mente intellettuale, può essere solo una mente comune, che possa afferrare le cose basilari, ma Sri Ramakrishna non si occupò nemmeno di questa mente comune. Così Vivekananda raccolse i frutti dell'albero che era Sri Ramakrishna e li offrì al mondo. Egli arrivò in Occidente all'età di trent'anni e vi portò moltissima luce.
Al momento della morte di Sri Ramakrishna, Vivekananda dubitava ancora dell'altezza spirituale del suo Maestro e interiormente disse: "Se tu mi dici che sei un grande Avatar, ti crederò." Sri Ramakrishna lesse nella sua mente e disse: "Naren dubiti ancora di me? Colui che è Rama, colui che è Krishna, in una sola forma in questo corpo è Ramakrishna." Rama era un Avatar, Krishna era un Avatar e il Maestro di Vivekananda li incarnava entrambi.
Vivekananda non era un Avatar, non poteva essere messo allo stesso livello di Sri Ramakrishna. Io nutro un grande amore ed ammirazione per Vivekananda, la mia connessione con lui nel mondo interiore è molto stretta. Sfortunatamente, qui in occidente, ho incontrato alcune persone spirituali e alcuni swami che sottovalutano Vivekananda e le sue conquiste, e osano dire che egli non era realizzato. Tutto quello che posso dire è che coloro che lo denigrano, non sono degni di lavargli i piedi. Sicuramente aveva realizzato Dio, era molto avanzato.
L'altezza di un Avatar non può essere giudicata da persone comuni, sarebbe come se un nano cercasse di salire all’altezza di un gigante, sarebbe ridicolo. Ora non pensiamo più all'altezza di un Maestro spirituale, pensiamo invece alla sua presenza nel nostro cuore. Quando sentiamo la sua presenza nel profondo del nostro cuore, egli può essere il nostro soccorritore, la nostra guida, la nostra ispirazione, la nostra aspirazione, il nostro viaggio e la nostra Meta.Scoprì, poi, qualcosa chiamato nirvana, dove tutti i desideri sono estinti, dove tutte le limitazioni e le tendenze terrene sono estinte. In quello stato si va oltre il dominio fisico, dove tutto è esistenza interiore. Così disse: "Ora, sono veramente molto, molto stanco. Lasciate che entri in questo stato di beatitudine e mi riposi." Decise di lasciare ad altri soldati divini il compito di venire nel mondo a combattere la battaglia per la completa manifestazione. Se un soldato combatte con impegno per molti anni e poi si riposa, e se un altro, dopo di lui, decide invece di combattere finché non avrà manifestato l'Altissimo, sentiremo naturalmente che il secondo ha agito con più forza, più energia e resistenza. Se una persona, dopo la realizzazione, vuole manifestare, naturalmente sta conducendo l'umanità un passo più avanti, perché Dio ha bisogno anche della manifestazione.
Dire, però, che una di queste persone non giocò il suo ruolo o volle fuggire, è sbagliato. Come individuo il Buddha giocò il suo ruolo. Egli ottenne la realizzazione, ottenne la rivelazione, cominciò anche a manifestare, ma alla fine non volle più svolgere un ruolo cosciente nel campo della manifestazione. Egli non volle più partecipare al Gioco cosmico. Alcuni seguaci del Buddha travisarono la sua filosofia, adattandola a loro piacimento. Come individuo, il Buddha non scelse mai la fuga e non negò mai il mondo, quello che scelse fu la preghiera e la meditazione, per entrare in uno stato di coscienza di beatitudine senza fine. Si può dire che Egli aprì un altro sentiero o potete chiamarlo un’altra dimora. Coloro che entrano in quel particolare sentiero o casa, non tornano nel mondo dopo la realizzazione di Dio, mentre chi entra in qualche altra dimora torna nel mondo.
Questo non significa che se entri nel nirvana ne sarai catturato. No, se entri nel nirvana di solito non torni, perché non vuoi. Vi sono, però, Maestri che vanno oltre lo stato del nirvana e ritornano nel mondo, non rimangono in quella dimora. L'esortazione dinamica del Supremo spinge quei Maestri a ritornare ancora nel mondo a lavorare per la Sua manifestazione, anche dopo aver vissuto una vita come anime che hanno realizzato Dio."Non mente, non forma, io solamente esisto;
Cessati, ora, ogni volontà e pensiero.L'ultima fine della danza della Natura,
Sono Colui che ho cercato.,,,
Nulla baratto con tempo e azioni;Il mio gioco cosmico è compiuto"
— da: L'Assoluto
di Sri ChinmoyQuando il gioco cosmico di una persona è compiuto, egli entra in nirvana. Quando un'anima è stanca e vuole andare permanentemente oltre il conflitto, oltre le capacità delle forze cosmiche, allora dà il benvenuto al nirvana. Il nirvana è la cessazione di tutte le attività terrene, l’estinzione dei desideri, della sofferenza, della schiavitù e della morte. In questo stato si va oltre la concezione del tempo e dello spazio. Questo mondo, la terra, è il teatro della danza delle forze cosmiche, ma quando si entra in nirvana, le forze cosmiche si arrendono all’ultima e più alta Verità, e il Conoscitore, il Conosciuto e la Conoscenza o Saggezza sono come tre angeli fusi in uno solo. In quel momento si diventa sia il Conoscitore sia il Conosciuto.
Se non si ha l’esperienza del nirvana, normalmente non si può sapere che cosa sia l'illusione. Secondo alcuni Maestri spirituali il mondo è maya, cioè illusione. Quando si entra nel nirvana, si comprende che cosa è l'illusione. Il nirvana è l’unione statica con Dio. In questa Beatitudine statica ogni cosa ha termine. Questa Beatitudine è inimmaginabile, insondabile, indescrivibile. Oltre il nirvana c'è lo stato di assoluta unione. Questa unione è l'unione dinamica con Dio.
Il nirvana è uno stato molto, molto, molto elevato, ma non è, comunque, lo stato più elevato per un divino lavoratore. Chi vuole servire Dio qui sulla terra, deve ritornare molte e molte volte nel mondo, per servire il Supremo nell'umanità. Chi vuole manifestare il Supremo nel campo della creazione, allora deve agire nell'assoluto dinamismo del Supremo, e non riposare in nirvana. Questo non significa che il divino lavoratore non possa avere l'esperienza del nirvana. L'esperienza del nirvana è a disposizione di ogni anima che ha realizzato Dio, ma il nirvana permanente è per coloro che vogliono essere appagati dall'aspetto statico del supremo Brahman. Chi vuole incarnare sia l’aspetto statico che quello dinamico del Supremo, deve andare oltre il nirvana ed entrare nel campo della manifestazione.Secondo i tradizionali resoconti ci si aspetterebbe di poter trovare uno Yogi illuminato solo in qualche caverna Himalayana, perduto nella sua trance. Ma Sri Chinmoy è uno di quei rari Maestri spirituali che cercano di offrire la loro luce agli uomini non soltanto attraverso il mondo interiore, cioè attraverso la meditazione, ma anche all'esterno, attraverso la comunicazione parlata e scritta.
Questo libro è costituito dalle risposte di Sri Chinmoy alle domande formulate da cercatori in occasione di meditazioni pubbliche e conferenze universitarie.From:Sri Chinmoy,L’apice della vita divina: SAMADHI e SIDDHI, Agni Press, 1974
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