Domanda: Diresti che per raggiungere l'illuminazione è necessario rinunciare al sesso o impegnarsi in una disciplina ascetica?
Sri Chinmoy: L'ascetismo non è necessario per la realizzazione di Dio. Per realizzare Dio non devo torturare il mio essere. Se mi taglio le braccia e corro verso mio Padre e dico: "Padre, guarda, solo per te, solo per venire da te, mi sono tagliato le braccia," allora Dio non sarà contento. Troppo ascetismo o torturare il corpo in nome della disciplina non va bene. La disciplina è necessaria ma, come qualsiasi altra cosa, quando vai all'estremo è molto brutta. L'ascetismo non è consigliabile. Dovremmo adottare la via di mezzo; come il Buddha, non dovremmo andare agli estremi. Non dovremmo essere troppo indulgenti e allo stesso tempo non dovremmo essere eccessivamente severi con la nostra coscienza fisica.
Riguardo al sesso vorrei dire che bisogna trascenderlo lentamente e costantemente. Se uno vuole conquistare il sesso dall'oggi al domani, allora ne risentirà la salute; rovinerà la sua coscienza. È come rinunciare al tè o al caffè. Se lo prendi sei volte al giorno, riducilo gradualmente a cinque, quattro, tre tazze al giorno. Se superi qualcosa gradualmente, allora il tuo risultato diventa solido e permanente nella tua coscienza. Altrimenti, oggi rinuncerai a tutto e domani le forze vitali inferiori verranno e ti attaccheranno con la massima veemenza. In quel momento sarai impotente. Chi va piano va sano e va lontano. Questo detto vale anche per la nostra vita spirituale.
From:Sri Chinmoy,L'evoluzione dell'anima, Agni Press, 1976
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/se