La vita spirituale è un atto di dare? Sì, lo è. Cosa diamo esattamente? Diamo la nostra notte-schiavitù e giorno-ignoranza. A chi li diamo? Li diamo a Dio. Cos'altro diamo a Dio? Diamo a Dio, o meglio, riconfermiamo a Dio la promessa della nostra anima che abbiamo fatto milioni di anni fa. Quale era quella promessa? Che Lo realizzeremo senza riserve e Lo realizzeremo incondizionatamente.
La vita spirituale è un atto di ricevere? Sì, lo è. Cosa riceviamo esattamente? Riceviamo la Grazia di Dio e riceviamo Dio la Grazia. Quale è la differenza tra la Grazia di Dio e Dio la Grazia? La differenza è questa: la Grazia di Dio ci mostra il volto di Dio con forma e senza forma, e Dio la Grazia ci dice che non siamo solo eterni, infiniti e immortali come Lui, ma anche uguali a Lui e perfetti. Abbiamo stretto amicizia con l'ignoranza, pertanto non siamo consapevoli di ciò che siamo veramente, ma Dio e noi siamo inseparabilmente una sola cosa: questo è ciò che impariamo da Dio la Grazia sconfinata.
Dovremmo sapere qualcosa su Dio con forma e Dio senza forma. Dio con forma è spesso messo in discussione dalla mente umana oscura. Dio senza forma rimane sempre un anelito lontano per la mente umana orgogliosa e senza ispirazione. La mente umana oscura e senza ispirazione non vuole vedere Dio alla maniera di Dio, mentre il cuore amorevole e che aspira, cerca di vedere Dio alla stessa maniera di Dio. Dio con la forma è accessibile a coloro che amano Dio con i sentimenti più intimi del loro cuore. Dio senza forma è pure accessibile a coloro che amano Dio nei recessi più intimi dei loro cuori.
La vita spirituale è un atto di divenire? Sì, lo è. Cosa diventiamo esattamente? Nel processo di evoluzione ogni individuo diventa un altro Dio. Quando? All'Ora scelta di Dio colma di benedizioni.
Come facciamo a sapere che un certo individuo è spirituale? Se diciamo che è spirituale perché parla spesso di Dio, potremmo commettere un errore deplorevole. Le persone possono parlare di Dio giorno dopo giorno, ma non seguire mai la vera vita spirituale. Se qualcuno sente che esiste un mondo di Pace e Beatitudine diverso da questo nostro mondo, e sente di appartenere a quel mondo, vuol dire che è spirituale? No. Potrebbe costruire castelli in aria, o potrebbe essere vittima di alcune illusioni mentali. Se diciamo che qualcuno è spirituale perché rinuncia ai suoi amici, ai suoi parenti e ai membri della sua famiglia ed entra in una grotta dell'Himalaya per diventare un eremita, ci sbaglieremmo di nuovo. La spiritualità non richiede di essere asceti, non richiede di rinunciare ai nostri cari e alle persone vicine. Lungi da questo.
Quindi, come facciamo a sapere se un individuo è spirituale o no? Sappiamo che un individuo è spirituale solo quando notiamo una certa quantità di purezza nel suo corpo e sicurezza nella sua anima. Cosa intendiamo per purezza del corpo? La purezza del corpo è la capacità divina di infinita ricettività di Dio. E cosa intendiamo per sicurezza dell'anima? La sicurezza dell'anima è la perfezione-unione conscia e costante dell'anima con l'Assoluto Supremo. La sicurezza dell'anima è la soddisfazione-unione cosciente e costante nell'Assoluto Supremo.
Alcune persone ritengono che la spiritualità e la divinità siano molto vicine tra loro, che siano adiacenti l'una all'altra, due vicine amorevoli, fedeli, piene di sentimento e feconde. Sono assolutamente corretti, ma vorrei aggiungere una cosa. La natura della spiritualità e la natura della divinità sono simili. Ciò che entrambe incarnano è la creazione sconfinata di Dio e ciò che entrambe rivelano è la Compassione infinita di Dio. Tuttavia, se osserviamo la spiritualità e la divinità molto meticolosamente, osserviamo una sottile differenza. La spiritualità è l'Autoespansione di Dio e la divinità è l'Autoperfezione di Dio. Mentre si espande, Dio si perfeziona e, mentre si perfeziona, Dio trascende Se Stesso. Quindi possiamo tranquillamente affermare che spiritualità e divinità sono complementari.
Spesso si pone la domanda se ogni persona sulla terra possa essere spirituale e divina o se la spiritualità e la divinità siano il monopolio di pochi individui selezionati. Spiritualità e divinità possono essere rivendicate da ogni individuo, a condizione che ogni individuo abbia un sincero bisogno di spiritualità e divinità. La spiritualità non è il monopolio esclusivo di alcun individuo. Ogni individuo può praticare la spiritualità, a condizione che voglia anelare, anelare alla Verità suprema, all'Altezza trascendentale, alla Delizia immortale.
Come si diventa spirituali e divini? Si diventa spirituali e divini studiando la vita interiore. Bisogna dedicare tempo agli studi interiori. Quando studiamo altre materie, andiamo a scuola e impariamo dal nostro insegnante. Per imparare la spiritualità e la divinità, andiamo alla scuola interiore. Alla scuola interiore, Dio è l'unico Insegnante.
Dio l'Insegnante ci chiede sempre di essere semplici, sinceri, umili e puri. Solo allora potrà insegnarci. Se ci mancano semplicità, sincerità, umiltà e purezza, Dio non sarà in grado di insegnarci. Cosa ci insegna Dio? Ci insegna come diventare i Suoi strumenti perfetti sulla terra. Ci insegna come prendere parte al suo “lila” cosmico, il Gioco eterno. Ci insegna anche come volare e come marciare, come volare con la Sua Visione infinita, in continua evoluzione, e come marciare con la Sua manifestazione in continua evoluzione e senza limiti. Dio ci concede la sua Realtà-Visione e la sua Visione-Realtà alla fine del nostro viaggio. La Realtà-Visione di Dio è l'eterna Altezza-Grandezza di Dio e la Visione-Realtà di Dio è l'eterna Profondità-Bontà di Dio.
Il nostro Insegnante, Dio, ci dice che non possiamo cocederci un doppio comportamento. In segreto facciamo amicizia con la notte-desiderio e in pubblico facciamo amicizia con il giorno-aspirazione, la luce-aspirazione. Dio dice che non può accettare questa doppiezza proprio perché ha un'avversione per essa. Con la nostra notte-desiderio cerchiamo di legare Dio e di fare in modo che Dio ci compiaccia a modo nostro. Con la nostra luce-aspirazione cerchiamo di amare Dio e di servire Dio nel Modo proprio di Dio.
Perché amiamo Dio? Amiamo Dio perché è tutta Bellezza. Perché serviamo Dio? Serviamo Dio perché Lui è l'unica Realtà: la Realtà che desideriamo, la Realtà in cui vogliamo crescere, la Realtà che è tutta soddisfazione, soddisfazione dell'Eternità. Ciò di cui tutti abbiamo bisogno qui sulla terra e là in Paradiso è soddisfazione: soddisfazione nel Modo proprio di Dio.Nel mondo dell'aspirazione, il cuore è di fondamentale importanza. Il cuore vuole la Realtà, non per soddisfare se stesso, ma perché così può diventare parte integrante della Realtà. Vuole la Realtà in modo da poter godere della Luce e Delizia della Realtà. Vuole la Realtà perché trae gioia dal modo in cui Luce e Delizia operano dentro e attraverso la Realtà. Il cuore vuole che la Realtà soddisfi la Realtà nel modo in cui essa vuole essere soddisfatta. Il cuore vuole ottenere soddisfazione grazie alla sua unità con la Realtà.
La mente vuole trarre soddisfazione mantenendo un senso di separatività. La mente non vuole unire. La mente dice: "Resta dove sei e lasciami stare dove sono. Vieni da me solo quando ti voglio o ho bisogno di te, ma ciò non significa che devo arrendermi a te tutto il tempo. Resta dove vuoi, ma desidero che tu sia a mia completa disposizione." Il cuore, però, dice alla Realtà: "Sono ai tuoi piedi, permettimi solo di essere dove sei. Voglio stare ai tuoi piedi. Se vuoi buttarmi fuori, sono pronto ad essere espulso se questo ti dà soddisfazione. Se vuoi mettermi nel tuo cuore, mettimi là, e se vuoi tenermi altrove, fallo. Compiaci solo te stessa, compiaci solo te stessa a modo tuo." Così, naturalmente, il cuore, grazie alla sua unità con la Realtà, compiace la Realtà. Questo è ciò che un cercatore della Verità trascendentale assoluta deve cercare di vedere, di sentire e in cui deve crescere.
La mente non accetta l'esistenza della Realtà, ma vuole appagare se stessa prendendo aiuto dalla Realtà per i suoi scopi. Il cuore, invece, vuole realizzarsi solo soddisfacendo la Realtà nel modo proprio della Realtà. Ancora una volta, la mente dubbiosa di oggi potrebbe diventare domani una mente cercatrice e dopodomani diventerà una mente che si dona se stessa. Non è un caso senza speranza quello della mente, ma in questo momento, nella fase attuale della nostra evoluzione, la mente dubita e sospetta la Realtà, mentre, allo stesso tempo, vuole trarre la massima soddisfazione dalla Realtà. La mente sospetta la Realtà e, allo stesso tempo, la mente è sempre come un mendicante in attesa che la Realtà la soddisfi. Il cuore, invece, è tutto unità con la Realtà.Quindi, se la Luce è la nostra meta, dobbiamo sempre correre verso la Luce. Se la perfezione è la nostra meta, dobbiamo correre verso la perfezione. Rimanendo nell'imperfezione e aspettando che l'imperfezione ci liberi dalla sua prigione, non raggiungeremo mai la nostra meta. Per un cercatore sincero, è sempre consigliabile accettare l'aspetto positivo della vita, sentire: "Sono il figlio di Dio. Aspirerò. Proverò a crescere nell'immagine stessa di Dio." Questo è l'approccio positivo.
Dio è in tutto. Dio è nella luce, Dio è anche nell'oscurità, ma noi stiamo cercando di trasformare l'oscurità in luce. Dio è nell'acqua sporca, Dio è anche nell’acqua pura. Quindi dobbiamo usare il potere della discriminazione. Se beviamo acqua sporca, acqua velenosa, moriremo. Se beviamo acqua pura, ci disseteremo.
Nella vita spirituale, cerchiamo sempre di discriminare il bene dal male e di rimanere solo con il bene. Poi arriva un momento in cui non vogliamo lasciare il male da parte. Vogliamo trasformare il male in bene, l'oscurità in luce, ma rimanendo con l'oscurità, non saremo in grado di trasformare l'oscurità in luce. Se rimaniamo nella luce, non solo abbiamo la possibilità, ma la certezza, la garanzia, che alla fine saremo in grado di trasformare l'oscurità in luce. Se rimango per molti anni in una stanza illuminata, tutto il mio essere sarà illuminato e inondato di luce. In quel momento, quando entro nella stanza non illuminata, quella stanza verrà automaticamente illuminata dalla mia stessa presenza.
Perciò, cerchiamo prima di andare verso la luce e poi dalla luce arriviamo nell'oscurità. Altrimenti, non importa quanti anni restiamo nell'oscurità, non saremo in grado di vedere il volto della luce. È vero, Dio è in ogni cosa, anche nell'oscurità c'è un po' di luce, ma la Presenza vivente di Dio è più vivida, più incoraggiante, più stimolante, più illuminante in certe cose. Dio è negli animali e, se crediamo nella reincarnazione, dobbiamo dire che molto tempo fa eravamo tutti animali, ma in questo momento aspiriamo coscientemente. Nella vita animale non aspiravamo consapevolmente, quindi non torneremo nel regno animale, sebbene Dio è anche là. No, ora siamo nel mondo umano. Qui stiamo cercando di fare un passo avanti, vale a dire, vorremmo instaurare il mondo divino, il Regno dei Cieli. Se riusciamo a far scendere la luce dall'alto, solo allora c'è ogni possibilità e certezza che, a lungo termine, saremo in grado di trasformare la nostra vita umana, che è metà animale, nella vita divina, e gli aspetti negativi della vita in realtà più elevate e più appaganti.La realizzazione di Dio è mio diritto di nascita. È il mio diritto di nascita perché Dio ha bisogno di me per manifestare Se stesso dentro e attraverso di me. Il nostro lavoro è condiviso. Ho bisogno di Dio per realizzare l'Altissimo e Dio ha bisogno di me per manifestare la Sua Realtà. Nella fiducia divina, condividiamo le nostre capacità, condividiamo le nostre necessità. Io faccio il mio lavoro qualunque cosa mi venga chiesta, e Dio fa il Suo, qualunque cosa Gli venga chiesta. Quindi ho fiducia perché so di essere Suo e per Lui ed Egli è mio e per me. Dio ha fiducia in me perché sa che mi ha creato dal Suo Silenzio. Sono la Sua creazione. Se il Creatore e la creazione non diventano il dritto e il rovescio della stessa realtà, il Creatore non sentirà soddisfazione. Perché la Creazione è come lo specchio di Dio. Egli guarda allo specchio la Sua Stessa Realtà e, se non vede Se Stesso in ciò che crea, non potrà mai essere soddisfatto. Come individuo, devo diventare un prototipo esatto della Sua Realtà. Questo è ciò che Dio vuole.
Così, la fiducia divina è la nostra accettazione della realtà divina che è in noi, come veramente nostra. Io sono di Dio e sono per Dio, sono della Luce e sono per la Verità. Questa realizzazione è fondata sul mio sentimento di unità universale. Non sono un centimetro superiore o inferiore Nella fiducia umana c'è sempre uno spirito competitivo. Faccio concorrenza a qualcuno e se vinco, allora domino. Con la fiducia divina non competo, non sfido. Sono diventato un tutt'uno con la realtà che ha o che egli rappresenta, poiché anche io sono la stessa realtà. Dentro di noi c'è una sola Realtà e cioè Dio Stesso che canta il canto dell'Unità universale e il canto della costante trascendenza di sé.
Un cercatore sincero ha sempre fiducia. Ha fiducia che in lui e attraverso di lui Dio si manifesterà. Qui non è il suo orgoglio che parla. È la necessità, la Necessità di Dio che egli incarna. Dio ha fatto di lui l’appagamento della stessa Necessità di Dio.Se non siamo spirituali nel senso più puro del termine, qualunque cosa conosciamo dal punto di vista mentale, la facciamo. Viviamo al massimo nella moralità, ma molto al di sopra della moralità c'è la vera spiritualità, il che significa ascoltare sempre i dettami del Supremo ventiquattro ore al giorno. Dobbiamo svolgere il ruolo che siamo designati a svolgere. Supponiamo che il Supremo voglia che noi svolgiamo il ruolo di schiavi e che noi vogliamo interpretare il ruolo del re. Se assumiamo il ruolo del re perché riteniamo che questo ruolo sia più significativo, più fruttuoso, il Gioco non avrà successo, sarà sbagliato, sarà un fiasco.
È la stessa cosa al Centro. Il Maestro sa chi merita ogni incarico, quindi il Maestro distribuisce ogni incarico in base alla sua conoscenza interiore. Alcuni che non ricoprono i posti più alti sono, purtroppo, molto tristi. Se un aspirante sente che, ricoprendo un incarico particolare, sarà molto vicino al Maestro o realizzerà Dio prima degli altri, si sbaglia. Per realizzare l'Altissimo, non sono necessari incarichi, è l'aspirazione del cercatore che conta di più. Quando il Maestro dà l'incarico migliore o più elevato a qualcuno, è perché il Maestro è stato incaricato dal Pilota Interiore, il Supremo, di assegnarlo a quella persona. In quel momento, il Maestro sa che sta dando l'incarico a questo individuo con l’autorizzazione di Dio, in modo che sia Dio che il Maestro possano lavorare dentro e attraverso il cercatore. Se tutti vogliono ricoprire il posto più alto, se tutti vogliono diventare il re, è impossibile. Nel Gioco cosmico, uno deve diventare il re e gli altri devono diventare i ministri e i sudditi, altrimenti, non possiamo avere una Recita cosmica, non c'è gioco. Solo se i ruoli della commedia sono ben divisi, la recita è perfetta.
Se il Supremo vuole che tu mediti in un determinato momento e in quel momento tua moglie sta prestando servizio disinteressato, non puoi dire che la tua meditazione o il suo servizio disinteressato siano di gran lunga i migliori. Lei sta recitando la sua parte e tu stai recitando la tua parte. Se fai il suo lavoro, il servizio disinteressato, quando Dio vuole che tu mediti, chi sta ottenendo un buon risultato? Aiuteremo l'umanità perché questo è ciò che Dio vuole che facciamo, ma il nostro servizio disinteressato deve dipendere interamente dalla Volontà di Dio. Se Dio in questo momento vuole che meditiamo, mediteremo, ma se Dio vuole che facciamo qualcos'altro, lo faremo. Questo dovrebbe essere il nostro atteggiamento, ma se riteniamo di poter semplicemente guardare il mondo in base alle nostre capacità, vedere ciò che è necessario e quindi fare ciò che è necessario, dobbiamo sapere che questa sarà solo una responsabilità autoimposta. È necessaria solo una cosa: l'aspirazione. Se aspiriamo e facciamo solo ciò che Dio vuole che facciamo, serviremo l'umanità nel Modo proprio di Dio, altrimenti, se lo facciamo a modo nostro, creiamo solo problemi.Tuttavia se i genitori sono totalmente contrari al tuo sentiero spirituale, non importa quale segui, devi essere coraggioso. In quel momento devi sentire la necessità della tua vita spirituale, vale a dire, la tua vita spirituale deve venire prima di tutto nella tua vita, ma sto usando la parola 'totalmente'. Se, invece, i tuoi genitori vogliono scendere a compromessi, che tu segua il tuo sentiero spirituale e che tu mantenga anche una connessione con loro, dovresti essere d'accordo. Dirai: "Va bene, voi seguite le vostre idee, anche se non posso condividerle con tutto il cuore. Ma dovete anche darmi la libertà di seguire le mie." Se ci sono delle feste speciali in famiglia o se qualcuno sta per sposarsi o è malato, naturalmente è tuo sacrosanto dovere partecipare ed aiutare. Dovresti sentire che c'era un motivo speciale per cui Dio ti ha portato in quella famiglia. Se invece i tuoi genitori sono sempre contro la tua vita spirituale, se non capiscono affatto o non vogliono capire, se sentono che stai sprecando il tuo tempo e che un giorno ti accorgerai che stai facendo un grande errore, se ti impediscono in ogni modo di seguire questo sentiero , non devi mantenere alcuna connessione con loro. Se non ti capiscono e se ti si mettono contro, non sono in alcun modo migliori di un nemico. Dovresti, comunque, offrire loro la tua gratitudine interiore. Per ventitré o ventiquattro anni ti hanno nutrito, ti hanno accudito, ti hanno allevato. Quindi devi offrire la tua gratitudine ai tuoi genitori, anche se non sono totalmente divini. Hanno fatto errori e ora stanno commettendo altri errori ancora nel non permetterti di seguire il tuo sentiero , ma devi comunque mostrare la tua gratitudine interiore. Tuttavia, offrire la tua gratitudine interiore è una cosa, e frequentarli, pur sapendo che stanno ostacolando la tua strada, è qualcos'altro.
Quindi, ognuno deve sapere quanta opposizione riceve dai suoi genitori. Per un periodo, quattro o cinque anni fa, alcuni genitori ce l’avevano a morte con noi. Sentivano che avevo portato via i loro figli, ma i genitori non si rendono conto che non sono andato a casa di nessuno e non li ho supplicati di darmi i loro figli. I figli sono venuti da me da soli. Poi, ho fatto del mio meglio per dare loro idee positive. Non ho detto a nessun figlio o figlia: "Lascia i tuoi genitori." Oh, no, no! Al contrario, dico sempre: "Cerca di scendere a compromessi." Se, però, i genitori sono totalmente contro di noi, mi sento molto triste. Sono venuto qui per schierarmi dalla parte di Dio e non dalla parte dell'ignoranza. Se vedo che qualcuno riceve un'enorme opposizione dai suoi genitori e se è molto sincero, molto dedicato, molto devoto, come posso dirgli di nuotare nel mare dell'ignoranza insieme ai genitori? Non posso farlo. Ma la mia richiesta a tutti voi è di cercare di mantenere il più possibile una buona connessione con i vostri genitori, una normale connessione. Se ritenete, però, che sia vostro dovere frequentare i vostri genitori, anche se sono molto poco spirituali e sono non-divini, desidero dire che potete farlo, ma il vostro progresso sarà davvero molto limitato. Dovete trovare il giusto equilibrio.Al mattino presto, se ti alzi e preghi con le mani giunte, per alcuni giorni il tuo bambino dormirà profondamente mentre mediti, ma il terzo giorno, entrerà in lui un dolce senso di competizione. Se suo padre sa meditare, cosa c'è di sbagliato nel farlo? E poi il bambino si siederà accanto a te e mediterà. Il miglior esempio è la vita dei genitori. La vita dei genitori è l'ideale del bambino. Quando il bambino cresce può avere obiettivi diversi, ma all'inizio i genitori, se hanno accettato un sentiero spirituale, dovrebbero sempre incoraggiare i loro figli a pregare e meditare. Dovrebbero sempre incoraggiare i loro figli ad essere come loro.
Tutto ciò che pensi sia nutriente, tu lo darai al bambino. Se il bambino non vuole il latte, dirai: "Devi bere". Ma quando si tratta di spiritualità, molti genitori pensano: “Chissà, un giorno i bambini potrebbero non apprezzare il nostro sentiero, quindi è meglio non farli pregare e meditare. Quando avranno quindici anni, faranno la loro scelta e potranno diventare discepoli del Guru o discepoli di qualcun altro." Questo non va bene. Quando i bambini crescono, se non dai loro il latte, moriranno prima che diventino abbastanza grandi per scegliere da soli. Anche nella vita spirituale, i bambini moriranno spiritualmente se non dai loro nutrimento interiore. Non stai iniettando nulla in loro, stai solo dando loro del cibo. Potrebbe darsi che a loro, ma devono mangiare o moriranno. Anche nella spiritualità, ciò che senti meglio per tuo figlio, dovresti darglielo fin dall'inizio. Quindi, quando cresce, potrà continuare quella stessa cosa se gli piace. Altrimenti, potrebbe rinunciare e seguire qualche altra strada o potrebbe non seguire affatto la spiritualità.Quando l'immaginazione ha giocato il suo ruolo consciamente o inconsciamente, l'ispirazione si fa avanti. Quindi, quando l'immaginazione diventa completamente e senza riserve una sola cosa con l'ispirazione, vediamo che l'ispirazione ha qualcosa da offrire e quel qualcosa è creatività. Quindi l'immaginazione dà vita all'ispirazione e l'ispirazione ci offre la propria ricchezza, che è la creatività.
C'è immaginazione divina e immaginazione non-divina. La guerra: anche questa è immaginazione. Qui l'immaginazione umana viene utilizzata in modo diverso. Un tipo di immaginazione umana viene utilizzata per uno scopo divino, per costruire il Palazzo dell'Amore, della Luce e della Verità. L'altro tipo di immaginazione vuole distruggere il mondo intero. Dall'immaginazione siamo ispirati a fare qualcosa, divino o non-divino.
Come possiamo ottenere l'immaginazione divina? Otteniamo l'immaginazione divina conducendo una vita divina, una vita spirituale, otteniamo l'immaginazione divina purificando il respiro. Ogni secondo inspiriamo ed espiriamo. Mentre respiriamo, se ripetiamo consapevolmente la parola 'purezza' o pensiamo che la purezza sia l'unica cosa di cui abbiamo bisogno nella nostra vita, automaticamente il nostro respiro diventa puro. Anche immaginando che abbiamo bisogno della purezza più di ogni altra cosa, il nostro respiro diventa puro. E quando il nostro respiro è puro, dobbiamo sentire che non è niente altro che divino. Quindi, se vogliamo diventare un artista divino, dobbiamo alimentare l'immaginazione divina dentro di noi. Quando l'immaginazione divina offre la sua realtà, diventa ispirazione. E quando sentiamo consapevolmente l'ispirazione divina, otteniamo l'arte divina.Un cercatore può facilmente rintracciare un pensiero negativo prima che tocchi il fisico. Prendi la mente come il terzo piano di casa tua. Se lassù c'è una perdita d’acqua, puoi facilmente fermarla prima che scorra verso il basso al secondo e al primo piano. Se fai il necessario al terzo piano, non devi soffrire negli altri piani. Quando noti qualcosa di sbagliato nella mente, la cosa migliore è invocare immediatamente la Luce e la Pace del Supremo. Se hai Luce e Pace, illuminazione e pace della mente, la forza negativa verrà illuminata. O sarà spaventata a morte e ti lascerà, o sarà trasformata dalla Luce e dalla Pace che sono entrate nella mente.
Così, tutto il tempo, mentre stai pensando o parlando con gli amici, devi sapere se i pensieri che stai usando, o a cui stai permettendo di rimanere nella tua mente, favoriscano il progresso o meno. Se vedi un pensiero che ti stimola ad andare avanti, dovresti mantenerlo, ma se si muove invece proprio come un insetto, deve essere buttato fuori. Dobbiamo stare molto attenti ai nostri pensieri, perché viviamo in un mondo mentale, un mondo-pensiero. Un pensiero può portarci in Paradiso o all'inferno. Ogni pensiero è simile al nettare oppure è velenoso. Ogni pensiero può essere il nostro salvatore o può essere il nostro distruttore.È come andare a scuola. Alcuni Maestri saranno in grado di insegnare solo all'asilo, o solo alla scuola elementare, o solo ai corsi di scuola superiore. Inoltre, ci sono alcuni Maestri che saranno in grado di insegnarti dall'inizio alla fine, dal livello dell'asilo fino al dottorato. Se vedi un Maestro che può guidarti dall'inizio del viaggio fino alla destinazione del viaggio, andrai da quello. Altrimenti, andrai da uno che ha la capacità di insegnarti al tuo livello di sviluppo spirituale. Quindi, dopo un paio d'anni, forse tu stesso lo supererai e dovrai cercare qualcun altro che ti guidi per un altro paio d'anni. Poi, ancora una volta vedrai che il tuo progresso interiore ha superato di gran lunga la realizzazione del tuo Maestro. Questo è successo in moltissimi casi. Così ancora dovrai cercare un nuovo Maestro.
Ogni volta che vai da un nuovo Maestro, perdi tempo. Ognuno ha un modo speciale di insegnare e devi adattarti al nuovo modo. Uno ti ha insegnato una verità particolare e ti ha dato un modo specifico per raggiungerla. Il prossimo ti dà una verità più elevata, ma potrebbe non chiederti di camminare lungo la strada dove hai già fatto qualche progresso. Potrebbe portarti lungo una strada completamente diversa. Potrebbe portarti verso una destinazione più lontana, ma potrebbe anche portarti lungo una strada diversa. Quando inizi lungo una strada diversa, potresti essere sconcertato o perplesso e ciò potrebbe crearti problemi.
Quindi, se trovi qualcuno in cui hai una fede e una fiducia implicite e se ritieni che sarà in grado di guidarti, non solo al tuo attuale livello di coscienza ma fino a quando non avrai raggiunto la tua destinazione più elevata, allora dovresti andare da quella persona. Ti mostrerà come camminare lungo la strada dell'Eternità e ti aiuterà anche a camminare lungo la strada. Non è la sua strada, ma la strada che ha scoperto, che conosce bene. In tal caso, è consigliabile camminare con quel Maestro che, dall'inizio alla fine, può mostrarti, insegnarti e guidarti lungo una strada verso la tua Meta più elevata. Altrimenti, perderai solo tempo a passare da un Maestro all'altro.Tuttavia, ora la usiamo secondo i nostri scopi. Quando siamo in grado di usare il messaggio della Gita in modo pratico, diciamo: "Sì, Krishna è venuto." Tuttavia il messaggio del lavoro disinteressato, cioè che lavoriamo per amore del lavoro, ma offriamo il risultato ai Piedi del Signore, è molto difficile per gli esseri umani. Quindi diciamo che è tutto simbolico, è tutta teoria, non è la realtà. Per le persone spirituali, invece, è tutto realtà. Per la gente comune, le persone che non aspirano, tutto sarà immaginario o teorico o semplicemente simbolico, senza realtà, ma per le persone spirituali tutto ciò che dice la Gita è realtà.
La battaglia di Kurukshetra era reale, e questa battaglia si svolge ogni giorno nel profondo dentro di noi tra le forze divine e le forze non-divine in noi. Dato che siamo cercatori, alla fine le forze divine dentro di noi otterranno la vittoria. Anche nel caso della Gita, i Pandava vinsero la battaglia. Se non siamo cercatori, le forze non-divine continueranno a vincere e a tenerci sotto il loro controllo, ma dal momento che siamo cercatori, siamo destinati a conquistare le nostre forze non-divine, ostili, che non aspirano. Nel campo di battaglia della vita, siamo destinati a vincere perché aspiriamo.La forza di volontà che abbiamo nel cuore è la forza dell'anima. Quel potere non potremo mai usarlo per uno scopo sbagliato. Il più sicuro dei tre è la forza di volontà che viene dal cuore. Quando preghi e mediti, prova a sentire che c'è già del potere dentro, nel profondo del tuo cuore, che deve essere portato alla luce. La forza di volontà dal centro dell'ombelico la possiamo usare per scopi buoni o cattivi, per fini costruttivi o distruttivi, ma la forza di volontà dal cuore può essere utilizzata solo per il bene. È molto veloce, come un proiettile. Quando usiamo la forza di volontà dal centro dell'ombelico, sarà molto profonda ed elettrizzante, ma nella forza di volontà del cuore c'è affetto materno, sollecitudine. Là c'è una volontà straordinaria, ma è anche la volontà della madre che è piena di amore e compassione. La forza di volontà del terzo occhio sarà come la forza di volontà del padre. Ci saranno preoccupazioni, ma ci sarà anche saggezza.
Il modo più semplice di usare la forza di volontà è adottare un approccio positivo. Usa la forza di volontà per fare qualcosa di positivo, non per trattenerti dal fare qualcosa di negativo. Se diciamo: "Non dirò una bugia," è importante, ma se diciamo: "Dirò la verità," la forza di volontà è più efficace. Quando diciamo: "Non lo farò," la cosa negativa ha già metà del suo potere solo perché ci stiamo pensando. Se ripetiamo nella nostra mente: "Non sarò geloso," la parola "geloso", la qualità negativa che incarna, rovina la nostra mente e poi diventiamo gelosi. Se diciamo: "Non sarò dubbioso," la parola "dubbio" entra nella nostra mente e automaticamente arriva il dubbio, ma se diciamo: "D'ora in poi, sarò totalmente devoto a Dio. Sarò fedele. Mi arrenderò completamente," queste parole sono molto buone. La resa, la fede e la devozione sono molto buone. Se abbiamo sempre sentimenti positivi e facciamo affermazioni positive, automaticamente la nostra forza di volontà aumenta.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 05, Agni Press, 1976
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