Il Sogno di Dio e la Realtà di Dio vanno insieme. Egli non separa il Suo Sogno dalla Sua Realtà. Se, nel Suo Sogno, si profila l'amore, allora possiamo essere certi che anche nella Sua Realtà l'amore si profili. Le potenzialità di Dio e la Sua espressione vanno insieme. L'amore stesso e il suo potere di esprimersi non possono mai essere separati, nel caso di Dio. Coloro che aspirano consapevolmente ad essere divini avranno questa capacità. L'Amore divino e l'espressione di questo Amore saranno una cosa sola e simultanea. L'amore è la qualità e l'espressione dell'amore è la capacità. Quindi la qualità e la capacità possono essere entrambe raggiunte se si aspira con tutta l’anima per una vita migliore e più soddisfacente.
"Odiami se devi." Dio non può mai, mai odiarci. Un uomo che ha anche un po' di saggezza non può odiare i suoi simili. Perché? Perché conosce i motivi per cui uno odia l'altro. Uno dei motivi è che un individuo si sente inferiore. Un altro motivo è che un individuo ha paura di qualcuno. Una terza ragione è che una persona sente che la sua unità con l'altra persona non è completa, la sua vera identificazione con l'altra persona è carente e c'è un sentimento di divisione. Ecco perché inizia a odiare.
Tuttavia come mai a volte ci si odia? È del tutto possibile. A volte ti arrabbi con te stesso. Hai fatto qualcosa di sbagliato o volevi fare qualcosa di sbagliato, ecco perché ti odi. Vuoi fare qualcosa, ottenere qualcosa, ma purtroppo non sei in grado di farlo. Ecco perché ti odi. Cosa osserviamo realmente in questo odio? Osserviamo che la nostra anima è separata dalla mente fisica e dalla coscienza fisica.Quando viviamo nell'anima, ci rendiamo conto che non siamo noi a fare. Siamo solo uno strumento. Inoltre, quando viviamo nell'anima, non ci preoccupiamo del successo. Ci preoccupiamo solo del progresso. Il nostro compito è ascoltare i dettami del Pilota Interiore. Quindi, sta a Lui darci l'esperienza del successo o dell'insuccesso. Così, se viviamo nell'anima, non potremo mai odiare noi stessi. Amiamo solo il Divino in noi, il Supremo in noi, che è anche nel mondo.
Se abbiamo a cuore soprattutto l'anima, quando l'anima si fa avanti, si comporta come un pilota. L'essere fisico esterno può essere facilmente modellato e plasmato dalla luce dell'anima. Non possiamo fare il contrario. Dal fisico non possiamo prendere la luce e trasformare l'anima. È assurdo, ma molto spesso pensiamo che se andiamo in profondità con la nostra capacità fisica o capacità vitale o capacità mentale, verrà un tempo in cui l'anima e il fisico, il vitale e il mentale si incontreranno insieme, e insieme stabiliranno la Verità divina sulla terra, ma non è possibile. È l'anima che deve essere portata fuori ed è la Luce dell'anima che deve inondare il corpo, il vitale, la mente e il cuore. Dall'interno dobbiamo venire fuori, dall'esterno non possiamo entrare dentro, ciò è sbagliato.
"Non ignorarmi." Chi ignora chi? È quando non c'è amore, né odio, né premura, quando non c'è nulla tra noi e qualcun altro, che sorge la questione di ignorare gli altri, ma dobbiamo sapere che Dio non può mai ignorarci. Lui stesso si sta manifestando dentro e attraverso di noi, quindi non può ignorarci. Quando Dio sa che siamo i Suoi strumenti, i Suoi strumenti scelti, come può ignorarci? Siamo i Suoi figli. Non può ignorarci, come noi non possiamo ignorare i nostri occhi, le nostre mani, i nostri piedi. Né possiamo ignorare Dio, poiché Lui è la nostra parte più elevata. Dio è un uomo ancora non realizzato, l'uomo è Dio ancora da manifestare e appagare.
SCS-it 75. Porto Rico, 27 Gennaio 1970.↩
Nel momento in cui ci aspettiamo delle cose, siamo destinati a sentirci frustrati. Le aspettative creano sempre frustrazione. Se l'individuo ha un desiderio e questo desiderio è soddisfatto, lo è per alcuni giorni; tuttavia, anche se il desiderio è soddisfatto, non lo sarà per molto, perché arriveranno altri desideri che distruggeranno la sua soddisfazione. In questo momento viene soddisfatto un fugace desiderio, ma nel momento successivo non viene soddisfatto un altro desiderio. E continua così per sempre.
Tuttavia, se sentiamo la nostra unità con ogni cosa nella creazione di Dio, questo ci ispira. Ciò non significa che diventeremo letargici e ci crogioleremo nei piaceri dell'ignoranza. Lungi da ciò. Noi sentiremo solo di non essere colui che agisce, e che qualcun altro agisce dentro e attraverso di noi. Se sentiamo di non essere colui che agisce, non avremo aspettative. Se riusciamo a pensare a noi stessi come a strumenti divini, sentiremo che Dio sta vivendo un'esperienza dentro e attraverso di noi. Se questa esperienza prende la forma di successo o di insuccesso non importa. È solo l'esperienza che è importante. Nella nostra vita umana, sentiamo che se avremo successo, avremo tutto e se falliremo, non avremo nulla. Nella vita divina, sentiamo di non perdere né guadagnare, riscopriamo solo ciò che siamo. Non ci occupiamo dei risultati delle nostre azioni, ci interessa solo riscoprire il nostro diritto di nascita all’Eternità e all’Immortalità e portare alla ribalta ciò che siamo. Tutto ciò che Dio ha e tutto ciò che Dio è, è in noi, allora perché dobbiamo aspettarci qualcosa? Ci aspettiamo solo perché ci siamo separati dalla Luce divina. Se sappiamo riscoprire in noi stessi Pace e Luce infinite, non dobbiamo aspettarci nulla, dobbiamo solo rivendicare queste qualità come nostre.Quando diciamo che la bellezza fisica è profonda, c'è molto di vero in questo, ma la bellezza interiore, la bellezza dell'anima, è infinita, perché nel mondo interiore siamo sempre in crescita, cantiamo sempre il canto dell'autotrascendenza. Nel fisico tutto è limitato. Qualcuno è bello, ma può essere più bello. Qualcuno è alto, ma può essere un po' più alto. La bellezza fisica che notiamo negli esseri umani o nella natura è sempre limitata, ma la bellezza interiore viene dall'anima e l'anima è la diretta rappresentante di Dio, che è tutto Bellezza. Poiché l'anima trae la bellezza direttamente da Dio, la capacità dell'anima di esprimere la bellezza è illimitata.
Quindi la bellezza è verità quando parliamo di bellezza interiore. La bellezza esteriore è pure verità, ma è temporanea e transitoria perché svanisce. Un fiore, dopo un giorno, sfiorisce. La bellezza fisica è verità, senza dubbio è una forma di verità, ma la sua capacità è molto limitata; la bellezza interiore, invece, che è illimitata, è eterna.Intervistatore: Oh, è molto gentile da parte tua. Ora che hai menzionato la Scozia, rivolgiamoci pure ad una signora scozzese che è seduta qui accanto a noi. [Parlando con lei] In effetti lei dirige e organizza il Centro a Glasgow?
Discepola: Sì. Lo chiamiamo Centro Sri Chinmoy e pratichiamo la meditazione sotto la guida di Sri Chinmoy. Al momento siamo in dieci o dodici e ci incontriamo due volte alla settimana per meditare. Facciamo anche artigianato e speriamo di avere un negozio in cui venderemo le cose che realizziamo.
Intervistatore: Quindi esiste una sorta di sbocco pratico per questa coscienza e consapevolezza di ciò che state facendo?
Discepola: Oh, sì. Siamo molto uniti. Non viviamo insieme, ma ci incontriamo molto spesso. Abbiamo un gruppo teatrale che mette in scena opere che Sri Chinmoy ha scritto. Abbiamo anche un coro.
Intervistatore: Sri Chinmoy, grazie mille per aver parlato con Radio Clyde e spero che il suo soggiorno in Scozia sarà felice.
Sri Chinmoy: Grazie mille per le sue domande molto interessanti e significative. Le sono molto grato. Questo è l'unico modo in cui io ed i miei studenti possiamo essere al servizio dell'umanità. Se non avessimo accettato il mondo, oggi non ci saremmo incontrati. Sarei rimasto nelle grotte dell'Himalaya e lei sarebbe rimasto in Scozia.
Intervistatore: Mille Grazie.O alba-aspirazione del Canada, c'è un motivo speciale per cui stiamo piantando questo albero divino qui a Ottawa. Ottawa è la capitale del Canada. La capitale è il cuore. All'interno del cuore c'è l'anima. All'interno dell'anima c'è la promessa di Dio. Qualche minuto fa mi è stato detto che questo nostro divino bambino vivrà per duecentocinquanta anni. Noi non saremo sulla terra per duecentocinquanta anni, ma dal Cielo offriremo la nostra luce-amore e la nostra vita-gratitudine a questo nostro divino figlio. Il fisico in noi passerà dietro il sipario dell'Eternità. Lo spirituale in noi, l'eterno reale in noi, rimarrà qui con questo nostro figlio. L'alba-aspirazione è il tesoro dell'Eternità e l'orgoglio dell'Immortalità.
È mio fervido desiderio che i discepoli di Ottawa vengano a visitare questo nostro divino figlio una volta al mese per quindici minuti e preghino per questo divino bambino che, nel corso del tempo, ci porterà gioia illimitata, gloria e orgoglio divino. Inoltre, desidero che i discepoli di tutte le parti del mondo, quando visitano Ottawa, prendano uno speciale impegno di venire in questo posto e offrire la loro dedizione-aspirazione a questo nostro figlio.
Offro la più profonda gratitudine del mio cuore al governo di Ottawa per averci concesso questa opportunità unica di essere al servizio dell'anima e del corpo del Canada. Infine, desidero offrire la mia più profonda gratitudine piena di benedizioni a Don. Sei stato uno strumento scelto, uno strumento estremamente scelto, per questo viaggio divino. Un albero rappresenta l'aspirazione. L'alba-aspirazione è l'anima e la meta in continua trascendenza. Quando salgo in alto, più in alto, altissimo, porto Don con me, o faccio scendere il frutto-Nettare da offrire a lui e a tutti i suoi fratelli e sorelle spirituali, a tutti i nostri figli spirituali.
SCS-it 86. Il 18 novembre 1974 Sri Chinmoy piantò una giovane quercia nel Federal Parkland a Ottawa, come offerta all'anima del Canada. Ciò che segue è una trascrizione delle osservazioni di Sri Chinmoy alla cerimonia della piantumazione.↩
Un vero cercatore non cerca di influenzare il mondo, poiché sa che influenzare il mondo è chiedere al mondo di vedere la realtà nel modo in cui lui stesso la vede o nel modo in cui vuole vederla. Un vero cercatore vuole solo ispirare il mondo. Quando ispira il mondo, sente che sta dando al mondo ampie opportunità di vedere la realtà nel modo in cui esso vuole vederla. Qui non c'è imposizione. Qui non c'è insistenza diretta o indiretta sul fatto che la realtà debba essere vista in un certo modo.
Un vero cercatore è sempre pronto a servire l'Amato Supremo in ogni individuo. Prima cerca di servire il Supremo secondo la ricettività del mondo. Quindi, dopo che egli stesso ha compiuto notevole progresso, cerca di servire il mondo nel modo in cui il Supremo vuole che lui serva il mondo. Mentre è un principiante, mentre lui stesso sta facendo progresso, sente che è suo assoluto dovere aiutare il mondo ad accelerare il proprio progresso e successo nel modo in cui il mondo vuole ottenere progresso e successo, ma arriva un momento in cui sente di dover vedere il successo ed il progresso del mondo nel modo in cui il suo Pilota Interiore vuole che lo veda.
Un vero cercatore è a dir poco un faro. Questo faro offre il suo splendore non solo agli altri viaggiatori che camminano lungo il suo sentiero, ma anche a quelli che camminano lungo altri sentieri. Offre luce e i viaggiatori che camminano lungo altri sentieri sono in grado di ricevere e raggiungere la luce che offre. La sua vita è per tutti. Ma ancora una volta, per coloro che vogliono essere nella stessa barca in cui si trova, sente di avere una responsabilità ulteriore. Sono i suoi compagni di viaggio, in viaggio verso la Sponda dell’Infinito.
Un vero cercatore sa cos'è l'autorità divina e sa qual è la responsabilità divina. Per lui, l'autorità non è il potere che domina sul mondo, l'autorità è il riconoscimento della realtà illuminante e liberatrice, trasformatrice e che immortala, in quanto 'forza del mondo'. Per lui, la responsabilità non è un peso indesiderato. Ogni responsabilità è un'ulteriore opportunità per servire il Pilota Interiore in modo inimitabile, nel Modo proprio di Dio. Sente che ogni responsabilità è un'opportunità da aggiungere alla realtà della sua anima e sa che può aumentare questa opportunità. Come la aumenta? Aumenterà la sua opportunità creando felicità. La felicità aumenta le opportunità. E cos'è la felicità? La felicità è una qualità dell'anima. Notiamo e ci trasformiamo in questa qualità dell'anima solo quando vediamo che il mondo-Visione e il mondo-Realtà possono diventare una cosa sola.
Il mondo-Visione è il mondo del Silenzio di Dio, il mondo-Realtà è il mondo del suono di Dio. Il cercatore si rende conto che o deve salire dalla coscienza del corpo all'altezza più elevata dell'anima o deve portare l'altezza più elevata dell'anima nel mondo fisico grossolano. Quando sale, solleva la coscienza dell'umanità e pone la coscienza dell'umanità nel grembo della Divinità. E quando fa scendere Pace, Luce e Beatitudine dall'Alto, nutre la fame secolare dell'umanità. Ma sia che porti l'umanità sull'albero, sia che faccia cadere i frutti, offre alla Divinità l'opportunità d'oro di trasformare, modellare e plasmare il respiro vitale dell'umanità nel modo in cui l'Eterno Pilota vuole che l'umanità si trasformi, si illumini, si perfezioni e si appaghi.
Un vero cercatore ha scoperto la verità che il suo Pilota Supremo non è solo il più elevato, ma anche il più basso. La grandezza e l'infinito del suo Amato Supremo è la realtà proprio perché il Potere d'Amore del Supremo è diventato la Coscienza Universale, la Coscienza Trascendentale, la Coscienza Infinita, che si sta espandendo in ogni momento, e anche perché è più piccolo del più piccolo, più infinitesimo del più infinitesimo. L'Amato Supremo è la realtà solo perché può diventare Infinito e solo perché può diventare la goccia finita, l'infinitesimale. Il vero cercatore sente l'impulso interiore focalizzato di vedere l'Infinito nel finito e di vedere il finito nell'Infinito.
Quando un vero cercatore aspira, vede che è il reale in lui che aspira. Il non-reale in lui aspetta solo che l'opportunità venga trasformata nell'Ora scelta da Dio. Il non-reale in lui non può aspirare, solo il reale in lui può aspirare. Qual è il reale in lui? Il reale in lui è la felicità, la delizia. Qual è il non-reale in lui? Il non-reale in lui è la sofferenza che egli crea per se stesso. Come crea sofferenza? Crea sofferenza mescolandosi con il non-reale in se stesso. Il non-reale è il suo mondo di desiderio, il non-reale è il suo mondo di pensiero. Ogni desiderio è un mondo a sé stante, ogni pensiero è un mondo a sé stante. Il non-reale in lui è il dolore. Quando si mescola al dolore, al desiderio, al sospetto e al dubbio, quando la sofferenza del mondo lo assale, e lui si identifica con la sofferenza del mondo e con la sua stessa sofferenza, in quel momento vede l'oscurità dentro di sé, fuori, sotto, sopra, ma quando si identifica con la felicità interiore e la felicità esteriore, in ogni momento trascende la propria realtà. In ogni momento danza con la realtà della trascendenza di sé.
Invece di rimanere nel non-reale, nel mondo del desiderio, nel mondo del pensiero, un vero cercatore vuole vivere nel mondo dell'aspirazione e nel mondo della forza di volontà. Il suo mondo di aspirazione gli dice: "Non questo, non quello, ma qualcosa oltre questo, qualcosa oltre quello." E cosa c'è oltre questo, oltre quello? È la sua costante fiamma interiore, la fiamma che ottiene in ogni momento soddisfazione. Inoltre, ad ogni livello di soddisfazione sente un'eterna fame di raggiungere una soddisfazione più elevata. Questa fame non è semplicemente un anelito per il mondo della verità e della realtà che gli ha dato la sua attuale soddisfazione, è un anelito incessante di Luce, Luce abbondante, Luce infinita. Un vero cercatore anela per la soddisfazione e quando sorge la soddisfazione, anela per una maggiore soddisfazione. Non è come un normale essere umano nel mondo del desiderio che non può mai essere soddisfatto. Il cercatore è soddisfatto, ma allo stesso tempo vuole ancora andare più in alto. La vera soddisfazione del cercatore nell'anelare per un mondo superiore, una realtà superiore, è la sua spontanea crescita interiore. Una briciola di soddisfazione può fargli piacere, ma sente che maggiore è la sua soddisfazione, maggiore sarà l'opportunità che avrà di manifestare la Divinità dentro di lui. Non è che dall'insoddisfazione stia andando alla soddisfazione, ma dalla soddisfazione sta crescendo in una maggiore soddisfazione. Dal Mondo di Aspirazione di Dio, sta salendo al Mondo di Realizzazione di Dio. E all'interno del Mondo della Realizzazione cerca di vedere il Mondo della Manifestazione di Dio, il Mondo della Perfezione di Dio.
Un vero cercatore è colui il cui nome è sempre sinonimo di devozione. Un vero cercatore ha scoperto la verità che è la sua devozione che può appagare il Divino in lui, il Supremo in lui. Nella sua devozione, si espandono la perfetta Perfezione di Dio e la continua Soddisfazione di Dio. La sua devozione non è la devozione di un uomo che tocca i piedi di qualcun altro. La sua devozione è la velocità, la velocità più alta della sua realtà di aspirazione e della Realtà di Compassione di Dio. Quando la sua realtà-aspirazione e la Realtà-Compassione di Dio sono collegate dal suo stesso anelito interiore, che non è altro che la sua devozione, in quel momento vede il mondo dell'Eterno come suo, proprio. Vede che non c'è passato né futuro, c'è solo un Eterno Ora, solo una Vita Eterna, solo un Amore Eterno. Ciò che ha e ciò che è, ciò che Dio ha e ciò che Dio è, non sono altro che l'Eterno Ora. Qui semina, qui cresce. Qui è Dio il seme; di nuovo, qui è Dio il frutto. Nell'Eterno Ora dimorano la Realtà trascendente di Sé di Dio, e la Sua Realtà liberatrice e che immortala la vita.
SCP 87. St. Xavier Auditorium, New York, 2 luglio 1975.↩Se un individuo assume i suoi compiti come una responsabilità, sta assumendo un pesante fardello. Sta caricando sulle sue spalle un peso molto pesante, ma se prende la sua vita come una necessità suprema per la realizzazione di Dio, la rivelazione di Dio e la manifestazione di Dio, allora non importa ciò che fa, ciò che dice o ciò che diventa, ci sarà sempre soddisfazione, soddisfazione costante. Qui è un bisogno interiore che sta soddisfacendo. Non è che dal mondo esteriore qualcuno lo abbia costretto a fare qualcosa e lui la sta facendo. Non ha alcuna costrizione a farla malvolentieri. Se accettiamo la vita come suprema necessità di amare Dio e servire Dio nell'umanità, possiamo soddisfare noi stessi e possiamo soddisfare il resto del mondo nel mezzo di molteplici attività.
Se prendiamo la vita come una necessità, allora è tutta gioia e facciamo il necessario per ricavare felicità; ma se prendiamo il mondo come qualcosa di estraneo a noi, come uno sconosciuto che non è parte integrante della nostra vita e con il quale non abbiamo stabilito la nostra unità, allora naturalmente, tutto ciò che facciamo sentiremo di farlo per costrizione o perché abbiamo un grande cuore. Ma se la necessità ci chiama, allora non stiamo mostrando alcun tipo di compassione, cerchiamo solo di mettere in evidenza la realtà-unità che abbiamo dentro di noi, amando e servendo gli esseri umani intorno a noi.Nella vita spirituale, quando proviamo a controllare qualsiasi cosa, quella cosa ottiene una nuova forza, come la forza di un elefante. Quando proviamo a controllare qualcosa, focalizziamo l'attenzione su quel particolare oggetto o soggetto. Quando focalizziamo l'attenzione senza la luce dell'anima, molto spesso il nostro avversario ottiene forza. Se prestiamo attenzione a qualcuno che non ci piace, costui ci disturba più di prima. Quindi cerchiamo di non controllare nulla, proviamo solo a fare la cosa giusta. Cominciando dall'inizio. Invece di entrare nella vita emotiva, cerchiamo di entrare nel mondo della luce.
Al mattino presto, invece di entrare nel mondo vitale o emotivo, cerchiamo di entrare nell'anima. Così dall'anima otteniamo una forza illimitata. Poiché il nostro obiettivo è la luce dell'anima e non la vita di indulgenza, cercheremo sempre di prestare tutta l'attenzione al bisogno dell'anima, alla nostra vita di aspirazione. Se il nostro obiettivo è situato a nord, dovremo guardare solo verso nord e non verso sud. Se aneliamo alla Verità e alla Luce, automaticamente il nostro bisogno di vita di piacere e d'indulgenza si allontana da noi. Ciò che realmente vogliamo è amore, luce e verità, quindi prestiamo tutta l’attenzione a queste cose e ignoriamo tutto ciò che ci allontana dalla nostra vita reale.Amore umano, amore divino e amore supremo. L'amore umano vuole possedere ed essere posseduto dal mondo. L'amore divino vuole stabilire la sua inseparabile unità con il mondo e poi vuole gioire divinamente di questa unità. L'amore supremo trasforma l'amore umano in amore divino e benedice l'amore divino con gioia illimitata e orgoglio divino.
La paura e il dubbio spesso tormentano l'amore umano. Allegria e fiducia aumentano e sostengono l'amore divino. La perfezione e la soddisfazione appagano l'Amore Supremo. Questa perfezione è un progresso continuo e una continua autotrascendenza. Questa soddisfazione è qualcosa di cui ogni individuo ha bisogno nel suo eterno viaggio verso la Realtà-Altezza che sempre trascende.
L'amore umano non è altro che incapacità. Se ci immergiamo profondamente nell'amore umano, vediamo chiaramente che è debole e impotente. L'Amore Divino è capacità. Lentamente e costantemente vince la gara. Arriva un momento in cui l'amore umano si trasforma in Amore Divino. Quando l'Amore Divino prevale, non è pieno di orgoglio. Condivide il suo successo con allegria e con tutta l’anima con l'amore umano trasformato. L'Amore Supremo, per la sua infinita generosità, garantisce all'amore divino il vantaggio di trasformare l'umanità e, allo stesso tempo, di vivere nella sconfinata Coscienza immortale. L'Amore Supremo è la Realtà senza fine che sempre trascende e la Visione immortale che sempre illumina la coscienza della terra e la coscienza del Cielo.
L'amore umano brama ad un risultato soddisfacente. Così, quando non ottiene un risultato soddisfacente, è destinato alla delusione. Affonda in un abisso dove trova qualcosa di alquanto sconosciuto, uno straniero: la disperazione. La disperazione è presto divorata dalla frustrazione e questa frustrazione alla fine divora l'amore umano stesso.
L'amore divino cerca intensamente di raggiungere la meta. Non prega né desidera il risultato in quanto tale. Il suo scopo è di impegnarsi intensamente e poi lasciare tutto alla cura benedicente del Pilota Supremo. Dice al Pilota Interiore: "Sta a te darmi successo o fallimento, che è solo un'esperienza. Desidero compiacerTi, o Supremo, a Modo Tuo." Questo è l’amore divino.
L'Amore Supremo incondizionatamente dà e dà. Che cosa dà? Compassione in misura infinita, Amore in misura infinita, Pace in misura infinita. Dipende dall'individuo ricevere la sua sconfinata Compassione, Luce, Pace e Beatitudine secondo la ricettività della sua anima. Secondo il progresso della sua vita, l'individuo riceve questi tesori immortali dall'Alto.
L'amore umano dice al mondo: "Ti amo, quindi ho l'autorità suprema di colpirti e punirti se e quando la necessità lo richiede." L'amore divino dice al mondo: "Ti amo, perciò sento che è mio sacrosanto dovere perfezionarti affinché tu possa diventare uno strumento perfetto del Pilota Supremo." L'Amore Supremo dice al mondo: "Ti amo, perciò sento in ogni momento una costante necessità nella Mia Visione cosmica e nella Mia Realtà cosmica di rivendicarti come Mio, tutto Mio. Desidero che anche tu Mi rivendichi come tuo, proprio tuo, in ogni momento, qui sulla terra e là in Paradiso."
L'amore umano lentamente, costantemente e gradualmente diminuisce e infine muore. L'amore divino lentamente, costantemente e infallibilmente aumenta nell'umanità che aspira e poi vola. Con compassione, incessantemente e incondizionatamente, l'Amore Supremo rimane sempre nel Cielo sconfinato. Da là guida e illumina l'umanità che aspira e la divinità che illumina.
Una mente dubbiosa, una mente sospettosa, una mente insicura è abbastanza spesso visibile nell'amore umano. Un cuore pieno di anima, un cuore che ascende, un cuore luminoso è sempre visibile nell'amore divino. Una vita feconda, interiore ed esteriore, è eternamente visibile nell'Amore Supremo.
L'immaginazione regna sovrana nell'amore umano. Con l'immaginazione l'amore umano inizia il suo viaggio e alla fine del suo viaggio vede di nuovo l'immaginazione. Vede l'anima, il corpo, il vitale, la mente, persino la meta stessa come immaginazione.
La convinzione fondamentale, la convinzione illuminante, la convinzione appagante regna sempre suprema nell'amore divino. Questa convinzione è la Luce-Realtà dell'anima che illumina il mondo intero. È questa convinzione che l'amore divino offre ai cercatori della Verità assoluta. Questa convinzione è la realtà-tesoro, che all'inizio appartiene alla Fonte ultima e che la Fonte ultima offre all'anima perché la condivida con l'umanità che aspira.
La Compassione eterna regna sovrana nell'Amore Supremo. Questa Compassione è la massima Potenza del Supremo, la Pace più profonda e la Luce più luminosa. Egli ci offre la Sua Realtà infinita e immortale incondizionatamente e noi la riceviamo secondo la nostra capacità interiore e la nostra ricettività esteriore.
L'amore del sé limitato, il sé molto limitato, è un altro nome dell'amore umano. L'amore per il mondo intero è un altro nome dell’Amore Divino. Il Supremo offre una Mano gioiosa e accattivante all'amore divino per l'illuminazione, la salvezza e la perfezione della terra. L'amore dell'umano in noi limitato, che non aspira, che desidera, che vincola e acceca e il divino in noi illimitato, che aspira eternamente, che dona sé stesso, è un altro nome dell'Amore Supremo.
Nel processo di evoluzione, ogni individuo inizia con l'amore animale, l'amore che distrugge. A poco a poco questo amore animale fa progresso. Riceve un’inezia di luce e cambia la sua coscienza. Quindi entra nell'amore umano, che è il canto del possesso, il canto del dubbio e dell'insicurezza. Alla fine questa esistenza dubbiosa si trasforma in esistenza fiduciosa, questa vita di insicurezza diventa una vita di sicurezza e fiducia. L'amore umano diventa Amore Divino, che sente la sua identificazione e unità con l'intera creazione di Dio. L'Amore Divino viene finalmente trasformato o gli viene data l'opportunità d'oro di crescere nell’Amore Supremo, che è la Perfezione dell'Infinito e la Soddisfazione dell'Eternità. È così che ogni individuo cammina lungo la strada dell'Eternità per raggiungere la Meta sempre trascendente e sempre soddisfacente.
SCS-it 93. State University of New York, a Purchase, 18 febbraio 1976.↩
La spiritualità è un anelito interiore per la Sorgente. La spiritualità è un anelito interiore, una decisione interiore e una determinazione interiore per la perfezione. La perfezione non è un raggiungimento statico. È un progresso continuo. La perfezione è l'autoespansione divina del cercatore, che si arrende alla Soddisfazione illuminante ed alla Manifestazione appagante di Dio. La perfezione è autotrascendenza. La perfezione è l'atto di pilotare la barca dell’Eternità nel mare dell’Infinito verso la riva dell'Immortalità. La perfezione è dono di sé. La perfezione è il fiore che cresce in un frutto nutriente di Dio.
Napoleone dice: "L'abilità è di scarsa utilità senza opportunità." Sorprendentemente, la spiritualità è sia abilità che opportunità. L'abilità è un'unità interiore ed esteriore con la Visione di Dio. L'opportunità è un'unità interiore ed esteriore con la manifestazione di Dio.
Cosa significa essere spirituali? Essere spirituali è essere normali, naturali e spontanei. Essere spirituali è essere semplici, sinceri e puri. Essere spirituali significa essere un amante e un servitore di verità e luce. Essere spirituali è diventare uno strumento scelto e perfetto di Dio. Essere spirituali è diventare un rappresentante di Dio sulla terra. Essere spirituali è diventare un liberatore dell'umanità.
Cosa significa essere spirituali? Significa che desideriamo ardentemente la scoperta di Dio. Significa che desideriamo la perfezione nel nostro corpo, vitale, mente e cuore. Significa che il nostro vecchio amico, la notte-desiderio, non è più con noi. Significa che abbiamo un nuovo amico: il giorno-aspirazione.
Una persona spirituale è colui che ama Dio, non perché Dio è grande, non perché Dio è buono, ma perché solo Dio è.
Come diventiamo spirituali? Diventiamo spirituali amando, servendo e arrendendoci.
Chi amiamo? Amiamo l'uomo in Dio. Chi serviamo? Serviamo Dio nell'uomo. A chi ci arrendiamo? Ci arrendiamo a Dio la Visione trascendentale, a Dio la Realtà universale e a Dio la Volontà eterna.
Perché amiamo? Amiamo perché l'amore è vita. Perché serviamo? Serviamo perché il servizio è perfezione. Perché ci arrendiamo? Ci arrendiamo perché arrendersi è soddisfazione.
Come amiamo? Amiamo profondamente. Come serviamo? Serviamo devotamente. Come ci arrendiamo? Ci arrendiamo incondizionatamente.
Una persona spirituale vede solo una cosa: la Bellezza di Dio. Una persona spirituale sente solo una cosa: la Responsabilità di Dio. Una persona spirituale diventa solo una cosa: la Luce della Compassione di Dio. Dio dice alla persona spirituale solo una cosa: "Tu sei la Mia Soddisfazione."Tu sei spirituale, ciò significa che Dio viene per primo nella tua vita. Tu sei spirituale, ciò significa che Dio è l'unica realtà nella tua vita. Tu sei spirituale, ciò significa che Dio è la scelta costante del tuo cuore e Dio è la voce costante della tua vita.
È un grande cercatore colui che sente che Dio lo ama. È un cercatore più grande colui che sa di amare Dio. È il più grande cercatore colui che sa che lui e Dio si amano reciprocamente. Dio ama l'uomo perché l'uomo è una creazione di Dio. L'uomo ama Dio perché Dio è la salvezza, la liberazione, l'illuminazione e la realizzazione dell'uomo. Dio è la salvezza dell'uomo dalla coscienza del peccato. Dio è la liberazione dell'uomo dalla vita di schiavitù. Dio è l'illuminazione dell'esistenza-oscurità dell'uomo. Dio è la realizzazione dell'uomo e la realizzazione è scoperta di sé e scoperta di Dio. Aneliamo e aneliamo interiormente, l’autoscoperta sarà nostra. Sorridiamo e sorridiamo esteriormente, la scoperta di Dio sarà nostra.
Parte IX9
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SCS-it 97. St. Paul's Chapel, Columbia University, New York, 25 febbraio 1976.
↩SCS-it 98-107. Domande e risposte che seguono Cosa significa essere spirituali?↩
Dobbiamo sentire di avere in noi tutte le qualità divine. Se sentiamo di non averle, è quasi impossibile ottenerle. Se sentiamo che Dio è dentro di noi, per questo motivo un giorno vedremo Dio faccia a faccia; ma se pensiamo che Dio non è dentro di noi, che è da qualche altra parte, allora non vedremo mai Dio. Se vogliamo ottenere qualcosa nella nostra vita, prima dobbiamo sentire che abbiamo quella cosa dentro di noi e, poiché non l'abbiamo ancora scoperta, dobbiamo usare il nostro potere di immaginazione per aiutarla a venire fuori.
Inoltre, dobbiamo sentire che siamo i figli di Dio. Ora non possiamo sentirlo. Abbiamo sbagliato molte cose e dire che siamo gli strumenti scelti da Dio è prendersi in giro. Questo è ciò che sentiamo. Ma se diciamo continuamente: "No, siamo i figli scelti da Dio. Nel profondo dentro di noi c'è la divinità. Dio è lì, noi l'abbiamo solo coperto con la nostra ignoranza," siamo destinati a portare in primo piano la nostra divinità interiore. Quindi cerca di provare quel tipo di sensazione. Devi sentire che Dio è dentro di te, la purezza è dentro di te, tu devi solo rivelarla. Come la riveli? La riveli immaginando dentro di te le cose che vedi intorno, come pure fiori, incenso, candele, e poi automaticamente un giorno sarai purificato.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 04, Agni Press, 1976
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