Se un individuo assume i suoi compiti come una responsabilità, sta assumendo un pesante fardello. Sta caricando sulle sue spalle un peso molto pesante, ma se prende la sua vita come una necessità suprema per la realizzazione di Dio, la rivelazione di Dio e la manifestazione di Dio, allora non importa ciò che fa, ciò che dice o ciò che diventa, ci sarà sempre soddisfazione, soddisfazione costante. Qui è un bisogno interiore che sta soddisfacendo. Non è che dal mondo esteriore qualcuno lo abbia costretto a fare qualcosa e lui la sta facendo. Non ha alcuna costrizione a farla malvolentieri. Se accettiamo la vita come suprema necessità di amare Dio e servire Dio nell'umanità, possiamo soddisfare noi stessi e possiamo soddisfare il resto del mondo nel mezzo di molteplici attività.
Se prendiamo la vita come una necessità, allora è tutta gioia e facciamo il necessario per ricavare felicità; ma se prendiamo il mondo come qualcosa di estraneo a noi, come uno sconosciuto che non è parte integrante della nostra vita e con il quale non abbiamo stabilito la nostra unità, allora naturalmente, tutto ciò che facciamo sentiremo di farlo per costrizione o perché abbiamo un grande cuore. Ma se la necessità ci chiama, allora non stiamo mostrando alcun tipo di compassione, cerchiamo solo di mettere in evidenza la realtà-unità che abbiamo dentro di noi, amando e servendo gli esseri umani intorno a noi.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 04, Agni Press, 1976
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