Un vero cercatore

Un vero cercatore non si lamenta, poiché sa che ogni sua lamentela è un danno, una macchia, nel Cuore del suo Amato Supremo. Un vero cercatore è colui che non critica il mondo che lo circonda, poiché sa che ogni sua critica è un danno nel Cuore del suo Amato Supremo. Un vero cercatore vuole un mondo di perfezione. Questo mondo di perfezione lo troverà solo attraverso la sua unità, la sua unità ultima con il mondo dentro di lui e il mondo che lo circonda. Ogni volta che si lamenta, ogni volta che critica, fallisce nel suo scopo. Fu sua la promessa, quando era nel mondo dell'anima, di servire il genere umano che aspira. Questa era la solenne promessa che fece al Supremo, l'Assoluto Pilota. Non è attraverso le critiche, non attraverso le lamentele che può portare la pace e l'armonia nel mondo. È attraverso l'accettazione della realtà terrena in quanto tale. È attraverso il costante dono di sé, che alla fine cresce nel diventare Dio. Il dono di sé di oggi è il divenire Dio di domani.

Un vero cercatore non cerca di influenzare il mondo, poiché sa che influenzare il mondo è chiedere al mondo di vedere la realtà nel modo in cui lui stesso la vede o nel modo in cui vuole vederla. Un vero cercatore vuole solo ispirare il mondo. Quando ispira il mondo, sente che sta dando al mondo ampie opportunità di vedere la realtà nel modo in cui esso vuole vederla. Qui non c'è imposizione. Qui non c'è insistenza diretta o indiretta sul fatto che la realtà debba essere vista in un certo modo.

Un vero cercatore è sempre pronto a servire l'Amato Supremo in ogni individuo. Prima cerca di servire il Supremo secondo la ricettività del mondo. Quindi, dopo che egli stesso ha compiuto notevole progresso, cerca di servire il mondo nel modo in cui il Supremo vuole che lui serva il mondo. Mentre è un principiante, mentre lui stesso sta facendo progresso, sente che è suo assoluto dovere aiutare il mondo ad accelerare il proprio progresso e successo nel modo in cui il mondo vuole ottenere progresso e successo, ma arriva un momento in cui sente di dover vedere il successo ed il progresso del mondo nel modo in cui il suo Pilota Interiore vuole che lo veda.

Un vero cercatore è a dir poco un faro. Questo faro offre il suo splendore non solo agli altri viaggiatori che camminano lungo il suo sentiero, ma anche a quelli che camminano lungo altri sentieri. Offre luce e i viaggiatori che camminano lungo altri sentieri sono in grado di ricevere e raggiungere la luce che offre. La sua vita è per tutti. Ma ancora una volta, per coloro che vogliono essere nella stessa barca in cui si trova, sente di avere una responsabilità ulteriore. Sono i suoi compagni di viaggio, in viaggio verso la Sponda dell’Infinito.

Un vero cercatore sa cos'è l'autorità divina e sa qual è la responsabilità divina. Per lui, l'autorità non è il potere che domina sul mondo, l'autorità è il riconoscimento della realtà illuminante e liberatrice, trasformatrice e che immortala, in quanto 'forza del mondo'. Per lui, la responsabilità non è un peso indesiderato. Ogni responsabilità è un'ulteriore opportunità per servire il Pilota Interiore in modo inimitabile, nel Modo proprio di Dio. Sente che ogni responsabilità è un'opportunità da aggiungere alla realtà della sua anima e sa che può aumentare questa opportunità. Come la aumenta? Aumenterà la sua opportunità creando felicità. La felicità aumenta le opportunità. E cos'è la felicità? La felicità è una qualità dell'anima. Notiamo e ci trasformiamo in questa qualità dell'anima solo quando vediamo che il mondo-Visione e il mondo-Realtà possono diventare una cosa sola.

Il mondo-Visione è il mondo del Silenzio di Dio, il mondo-Realtà è il mondo del suono di Dio. Il cercatore si rende conto che o deve salire dalla coscienza del corpo all'altezza più elevata dell'anima o deve portare l'altezza più elevata dell'anima nel mondo fisico grossolano. Quando sale, solleva la coscienza dell'umanità e pone la coscienza dell'umanità nel grembo della Divinità. E quando fa scendere Pace, Luce e Beatitudine dall'Alto, nutre la fame secolare dell'umanità. Ma sia che porti l'umanità sull'albero, sia che faccia cadere i frutti, offre alla Divinità l'opportunità d'oro di trasformare, modellare e plasmare il respiro vitale dell'umanità nel modo in cui l'Eterno Pilota vuole che l'umanità si trasformi, si illumini, si perfezioni e si appaghi.

Un vero cercatore ha scoperto la verità che il suo Pilota Supremo non è solo il più elevato, ma anche il più basso. La grandezza e l'infinito del suo Amato Supremo è la realtà proprio perché il Potere d'Amore del Supremo è diventato la Coscienza Universale, la Coscienza Trascendentale, la Coscienza Infinita, che si sta espandendo in ogni momento, e anche perché è più piccolo del più piccolo, più infinitesimo del più infinitesimo. L'Amato Supremo è la realtà solo perché può diventare Infinito e solo perché può diventare la goccia finita, l'infinitesimale. Il vero cercatore sente l'impulso interiore focalizzato di vedere l'Infinito nel finito e di vedere il finito nell'Infinito.

Quando un vero cercatore aspira, vede che è il reale in lui che aspira. Il non-reale in lui aspetta solo che l'opportunità venga trasformata nell'Ora scelta da Dio. Il non-reale in lui non può aspirare, solo il reale in lui può aspirare. Qual è il reale in lui? Il reale in lui è la felicità, la delizia. Qual è il non-reale in lui? Il non-reale in lui è la sofferenza che egli crea per se stesso. Come crea sofferenza? Crea sofferenza mescolandosi con il non-reale in se stesso. Il non-reale è il suo mondo di desiderio, il non-reale è il suo mondo di pensiero. Ogni desiderio è un mondo a sé stante, ogni pensiero è un mondo a sé stante. Il non-reale in lui è il dolore. Quando si mescola al dolore, al desiderio, al sospetto e al dubbio, quando la sofferenza del mondo lo assale, e lui si identifica con la sofferenza del mondo e con la sua stessa sofferenza, in quel momento vede l'oscurità dentro di sé, fuori, sotto, sopra, ma quando si identifica con la felicità interiore e la felicità esteriore, in ogni momento trascende la propria realtà. In ogni momento danza con la realtà della trascendenza di sé.

Invece di rimanere nel non-reale, nel mondo del desiderio, nel mondo del pensiero, un vero cercatore vuole vivere nel mondo dell'aspirazione e nel mondo della forza di volontà. Il suo mondo di aspirazione gli dice: "Non questo, non quello, ma qualcosa oltre questo, qualcosa oltre quello." E cosa c'è oltre questo, oltre quello? È la sua costante fiamma interiore, la fiamma che ottiene in ogni momento soddisfazione. Inoltre, ad ogni livello di soddisfazione sente un'eterna fame di raggiungere una soddisfazione più elevata. Questa fame non è semplicemente un anelito per il mondo della verità e della realtà che gli ha dato la sua attuale soddisfazione, è un anelito incessante di Luce, Luce abbondante, Luce infinita. Un vero cercatore anela per la soddisfazione e quando sorge la soddisfazione, anela per una maggiore soddisfazione. Non è come un normale essere umano nel mondo del desiderio che non può mai essere soddisfatto. Il cercatore è soddisfatto, ma allo stesso tempo vuole ancora andare più in alto. La vera soddisfazione del cercatore nell'anelare per un mondo superiore, una realtà superiore, è la sua spontanea crescita interiore. Una briciola di soddisfazione può fargli piacere, ma sente che maggiore è la sua soddisfazione, maggiore sarà l'opportunità che avrà di manifestare la Divinità dentro di lui. Non è che dall'insoddisfazione stia andando alla soddisfazione, ma dalla soddisfazione sta crescendo in una maggiore soddisfazione. Dal Mondo di Aspirazione di Dio, sta salendo al Mondo di Realizzazione di Dio. E all'interno del Mondo della Realizzazione cerca di vedere il Mondo della Manifestazione di Dio, il Mondo della Perfezione di Dio.

Un vero cercatore è colui il cui nome è sempre sinonimo di devozione. Un vero cercatore ha scoperto la verità che è la sua devozione che può appagare il Divino in lui, il Supremo in lui. Nella sua devozione, si espandono la perfetta Perfezione di Dio e la continua Soddisfazione di Dio. La sua devozione non è la devozione di un uomo che tocca i piedi di qualcun altro. La sua devozione è la velocità, la velocità più alta della sua realtà di aspirazione e della Realtà di Compassione di Dio. Quando la sua realtà-aspirazione e la Realtà-Compassione di Dio sono collegate dal suo stesso anelito interiore, che non è altro che la sua devozione, in quel momento vede il mondo dell'Eterno come suo, proprio. Vede che non c'è passato né futuro, c'è solo un Eterno Ora, solo una Vita Eterna, solo un Amore Eterno. Ciò che ha e ciò che è, ciò che Dio ha e ciò che Dio è, non sono altro che l'Eterno Ora. Qui semina, qui cresce. Qui è Dio il seme; di nuovo, qui è Dio il frutto. Nell'Eterno Ora dimorano la Realtà trascendente di Sé di Dio, e la Sua Realtà liberatrice e che immortala la vita.

SCP 87. St. Xavier Auditorium, New York, 2 luglio 1975.↩

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 04, Agni Press, 1976
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