Poi viene la meditazione. Qui cerchiamo coscientemente, con tutta l’anima e devotamente di entrare in qualcosa di vasto. In questo momento la vastità è qualcosa che immaginiamo con la mente, ma se possiamo sentire la realtà della vastità dentro di noi, se possiamo sentire l'esistenza del vasto oceano o del vasto cielo dentro di noi, allora ci troveremo a crescere in questa vastità. Meditazione significa la nostra crescita cosciente nell'infinito. Nella meditazione, la mente diventa calma e silenziosa e consciamente permettiamo a noi stessi di essere nutriti e alimentati dall'Infinito stesso. La meditazione è la nostra consapevolezza cosciente del Vasto e da questo punto della nostra meditazione cresciamo nella Vastità stessa.
La contemplazione è il terzo e ultimo gradino nella scala spirituale. Nella nostra vita comune diciamo che il conoscitore e il conosciuto, il Creatore e la creazione, il Giocatore e lo strumento, l'amante e l'Amato sono cose diverse, ma quando impariamo l'arte della contemplazione diventano una cosa sola. In quel momento, il Creatore e la creazione, il Giocatore e il Suo strumento, il Danzatore e la danza, diventano totalmente una sola cosa. Qui il sogno e la realtà diventano totalmente uno. In questo momento mi separo dalla mia azione. Se sono colui che agisce, allora mi sto separando dall'azione e se io sono l'azione, spero che chi agisce in me farà qualcosa che mi piaccia, ma quando contempliamo vediamo che colui che agisce e l'azione vanno insieme.
Quindi, la contemplazione è il messaggio dell'inseparabile unità, la meditazione è il messaggio della vastità e la concentrazione è il messaggio della vigilanza. Per prima cosa diventiamo focalizzati e puntuali, poi entriamo nella Vastità attraverso la meditazione e dal Vasto diventiamo tutt'uno con l'Infinito.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 03, Agni Press, 1976
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