La pace esteriore è un compromesso reciproco. Due individui o due nazioni non trovano il modo migliore per raggiungere un po' di armonia, pertanto ricorrono al compromesso. Non c'è soddisfazione interiore qui, ma solo perché i due individui o le due nazioni devono stare insieme sulla terra, sentono che non c'è altro modo. Se devono vivere sulla terra, devono ricorrere al compromesso, ma la gioia interiore, la soddisfazione interiore, la pace interiore rimangono un anelito lontano.
La pace interiore è sacrificio reciproco. Questo sacrificio si basa sulla consapevolezza cosciente della propria realtà. In questo sacrificio, l'uno trova compimento nei molti e i molti trovano compimento nell'uno. In base alla loro unità interiore, due individui sul piano esteriore fanno un sacrificio, ma quando si tuffano nel profondo, sentono che non esiste sacrificio. È la suprema necessità in entrambi di compiacere, soddisfare e appagarsi l’un l’altro.
La gioia esteriore non è altro che piacere, vita di piacere. Questa vita di piacere è seguita da vita di depressione e frustrazione, e ciò che incombe nella depressione e nella frustrazione è la distruzione.
La gioia interiore è soddisfazione spontanea. Scopriamo questa soddisfazione nel cuore dell'unità universale. Per avere gioia interiore dobbiamo rinunciare alla vita-desiderio ed entrare nel dominio della vita-aspirazione. Solo nella vita-aspirazione possiamo scoprire il cuore dell'unità universale.
La fede esteriore non è altro che un filo di sabbia, si disfa in un batter d'occhio. Con la fede esteriore non possiamo cantare la canzone eterna dell'Assoluto Supremo. Solo nelle cose eterne l'Assoluto Supremo può cantare la sua Canzone trascendentale e universale.
La fede interiore è la nostra convinzione divina. La fede interiore ci fa capire che siamo di Dio, che abbiamo una Fonte e la nostra Fonte è Dio. La fede interiore ci fa anche capire che siamo in Dio e siamo per Dio. Quando scopriamo che siamo di Dio, sentiamo che la nostra vita ha un significato. La nostra vita ha fatto una promessa a Dio e la nostra vita umana, sia individuale che collettiva, deve mantenere quella promessa. Qual è quella promessa? Quella promessa è di manifestare Dio qui sulla terra nel Modo proprio di Dio.
Siamo in Dio. Cosa significa questo? Significa che abbiamo accettato il 'lila' cosmico di Dio, il suo divino gioco. Vogliamo partecipare al suo gioco cosmico. Dio l'eterno Giocatore ci invita e ci ispira a partecipare al Suo Gioco cosmico e noi vogliamo partecipare al Gioco. Durante il gioco godremo di pace, felicità e soddisfazione in misura illimitata.
Siamo per Dio. Cosa significa questo? Significa che siamo diventati strumenti di Dio supremamente scelti e Lui si sta manifestando in un modo senza precedenti in e attraverso di noi. Sta manifestando la sua divinità, la sua eternità, la sua infinità e la sua realtà in e attraverso di noi sulla terra.
Ogni essere umano ha tre nature: l'animale, l'umano e il divino. L'animale in noi è a dir poco una distruzione immediata. L'umano in noi è dare e avere, o possedere ed essere posseduto. Il divino in noi è dono di sé e il dono di sé alla fine si trasforma in divinità. Il divino in noi cresce, si illumina e scorre. Quando cresce, cresce nella Coscienza trascendentale, l'Altezza trascendentale. Quando si illumina, copre l'intero mondo e trova la sua esistenza in tutto l'universo. Quando scorre, scorre nell'eternità. In quel momento, l'Eternità e l'Amore divino fluiscono insieme.
Trasformazione, servizio e amore. Che cos'è la trasformazione? La trasformazione è il disimparare le cose che l'ignoranza ci ha insegnato. Questa ignoranza aveva uno studente preferito. Quello studente è la mente fisica, non la mente superiore o la mente illuminata. La grossolana mente fisica ci ha insegnato alcune cose che ora vogliamo disimparare. Prima riusciamo a disimparare gli insegnamenti dell'ignoranza, prima avrà luogo la nostra trasformazione, la trasformazione di tutto il nostro essere.
Servizio. Chi serviamo? Non serviamo l'umano negli altri o l'umano in noi stessi. Serviamo il divino negli altri, il Supremo negli altri. E il Supremo negli altri è lo stesso Supremo che dimora in noi. Quando serviamo il Supremo negli altri consapevolmente, profondamente, devotamente e incondizionatamente, sentiamo una specie di espansione. In questa espansione sentiamo che non siamo più solo per noi stessi, ma per tutti. Uniti, stiamo cantando, suonando e ballando nel giardino di Dio.
L'umano in noi non usa il termine "servizio", usa immediatamente il termine "aiuto", ma quando l'umano in noi pensa che stia offrendo aiuto, il divino in noi sa che questo è un errore. Il divino in noi serve il Supremo, l'Assoluto Supremo. L'Assoluto Supremo non ha bisogno di aiuto, Lui ha ed è tutto. È l'Infinito, è l'Eternità, è l'Immortalità, ma quando Lo serviamo, la nostra umiltà cresce, la nostra spontanea divinità cresce. Sentiamo di essere minuscole gocce nell'oceano, insignificanti, gocce infinitesimali, ma quando le gocce entrano nell'oceano, quando anche le gocce più piccole perdono la loro personalità e individualità, diventano l'oceano infinito stesso. Così è attraverso il nostro servizio, un servizio devoto, che cresciamo consapevolmente nel Vasto, nella Luce e nella Delizia dell’Infinito.
Amore. Perché amiamo? Amiamo perché la nostra Fonte, Colui che ci ha creati, ci ha insegnato una cosa estremamente significativa: l'amore. Questo è ciò che ha insegnato all'anima in noi e l'anima in noi cerca di portare questo insegnamento sempre in primo piano. Il Supremo è il solo insegnante e insegna solo una materia, e quella materia è l'amore. Ha Amore infinito ed è Amore infinito. Solo perché è tutto amore, amore eterno, è il nostro più caro, è il nostro più dolce, è il nostro Tutto. Poiché vogliamo amarlo solo per amore dell'amore, senza chiedergli alcuna ricompensa, sente che siamo i Suoi strumenti scelti.
L'amore è il potere più grande, il potere più potente in noi, ma è l'amore divino che è il più potente, non l'amore umano. Quando un cercatore entra nella vita spirituale, sente dentro e fuori di sé un flusso d'amore. Quando sente questo amore, cerca consapevolmente di dedicarsi alla Fonte. Vede e sente che sta diventando coscientemente e costantemente l'incarnazione perfetta di Dio la Verità eterna, Dio la Luce eterna e Dio la Delizia eterna.
Ogni singolo cercatore è il rappresentante cosciente di Dio sulla terra. Un cercatore è colui che sa che la vita-ignoranza non è la risposta. La vita-aspirazione, che è la vita dell'amore divino, amore di Dio, amore per la verità, amore per la luce, può essere l'unica risposta. Un cercatore potrebbe non essere consciamente consapevole di essere infinitamente più elevato di quelli che non aspirano. Anche se è consapevole di ciò che è e di chi è, potrebbe non manifestare pienamente ciò che ha e ciò che è dentro. Per la manifestazione della sua divinità interiore, deve aspirare, aspirare costantemente e diventare la fiamma incessante e sempre crescente. In questo momento la fiamma è dentro di lui, ma verrà un momento in cui crescerà nella fiamma stessa. Una volta che il cercatore diventa la fiamma ardente, splendente e illuminante, l'Assoluto Supremo si manifesta in e attraverso questa fiamma sempre crescente. In questa fiamma sempre crescente, il cercatore scopre non solo la propria auto-trascendenza, ma anche la trascendenza di Sé di Dio. Lui e il suo eterno Amato insieme stanno trascendendo, trascendendo costantemente l'altezza dell'esperienza dell'Eternità e la realizzazione dell'Eternità.
SCS 36. White Plains, New York, 11 luglio 1975.↩
From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 02, Agni Press, 1976
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