Avere a cuore qualcosa inconsciamente

Molte volte vedo che i discepoli hanno a cuore qualcosa inconsciamente. Se ami qualcosa inconsciamente, la tua mente non ne è consapevole, ma arriva un momento in cui ottieni i risultati di ciò che stai coltivando sotto forma di piacere. In quel momento non sei disgustato, ti piace. Stai ricevendo una sorta di gioia, piacere o conforto, ma non sai perché la stai ricevendo. Non è che hai fatto consapevolmente qualcosa, tuttavia ne ricevi il risultato. Ricevi la coscienza dell'azione. Il frutto è a tua disposizione e lo mangi voracemente, come una persona golosa. Quando ottieni il risultato, potresti dire: "Non volevo proprio questa cosa. Anche se sembra deliziosa, so che il risultato è velenoso." Ma cosa fai? Diventi furbo. Lo mangi consapevolmente, e poi semplicemente dici che non è colpa tua. Dici di non averlo fatto, non volevi il frutto ma qualcuno l'ha portato. "È venuto da me. Non sono responsabile," ma lo stai mangiando consapevolmente.

La prima volta che mangi, dici immediatamente: "Non sono il colpevole. Qualcuno ha rubato qualcosa e l'ha lasciato nella mia stanza." Nessuno dice che l'hai rubato, ma il fatto stesso che lo stai mangiando o lo stai usando, ti basta per essere colpevole nel mondo interiore. Consapevolmente non sei andato a casa di nessuno per rubare, ma quando ne godi, apri la porta e la prossima volta che qualcuno ti lancia questa cosa, sei di nuovo pronto a utilizzarla. È qualcosa di affascinante, qualcosa di allettante. Inconsciamente stai amando la cosa quando viene posta davanti a te.

Qualcuno mette dei dubbi nella tua mente. Tu lo apprezzi e il dubbio stesso diventa saggezza per te. Quando hai un dubbio, pensi immediatamente che non è un dubbio, è una orgogliosa saggezza. Ovunque nel mondo, quando le persone dubitano, si sentono molto sagge. Sentono che gli altri sono dei creduloni, dicono: "Guarda la loro stupidità!" Solo perché loro stessi non credono in qualcosa, si sentono saggi. Questa è la loro saggezza autoimposta che apprezzano; ma se viviamo la vita spirituale, entriamo nel profondo e proviamo a credere. Dio è per i credenti. Quando crediamo in qualcosa venti volte, se veniamo ingannati Dio ci perdonerà. Se ti credo, e ancora e ancora mi inganni, Dio mi perdonerà; ma se dubito e tu dubiti e il mondo dubita senza senso o ragione, non ci sarà mai del progresso. Se dubiti, devi sentire che non partecipi al gioco. Se credi, partecipi al gioco, anche se potresti perdere nel caso che qualcuno ti abbia ingannato, ma se dubiti non entri nemmeno nel gioco. E poi cosa farai?

Partecipa al gioco e vedi, forse qualcuno ti insegnerà a giocare. Entra nel gioco e osserva il tuo destino. Se è positivo, naturalmente vincerai sul campo di battaglia della vita. Se è negativo, senti di avere l'Eternità a tua disposizione. Tuttavia, se non giochi affatto, se stai in disparte, pensando sempre che il gioco sia troppo pericoloso, come vincerai nel campo di battaglia della vita? In quel momento non c'è gioco, non c’è divertimento: "Se gioco a calcio,mi farò male al piede. Se lancio il peso una volta, le mie dita potrebbero rovinarsi." Non c'è fine alla paura. La vita è sempre illuminazione. Arriva solo per coloro che sono coraggiosi, che affrontano la vita, non per quelli che hanno paura della vita.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 06, Agni Press, 1976
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