Parte II

Ricettività e assimilazione

Quando mediti, la ricettività è di fondamentale importanza. La ricchezza spirituale è come il sole. La luce del sole è per tutti, ma se chiudi tutte le finestre e le porte di casa, come può entrare la luce del sole? Quando il Maestro medita, fa scendere dall'alto Pace, Luce e Beatitudine, ma se tieni chiusa la porta del tuo cuore, ciò che lui fa scendere non sarà in grado di entrare.

Dico sempre ai miei discepoli di tenere gli occhi aperti quando meditano. Altrimenti, io sarò nella mia coscienza più alta e tu sarai nel tuo mondo. A volte faccio scendere Pace, Luce e Beatitudine infinite, ma tu sei nel mondo del sonno. Se i tuoi occhi sono aperti vedrai la fonte, da dove proviene tutto, nei miei occhi. I miei occhi fanno discendere Pace, Luce e Beatitudine dall'alto.

Inoltre, è bene se riesci a unire le mani in preghiera quando sei in uno stato di coscienza molto elevato. Quando preghi e mediti con le mani giunte, in quel momento la tua attenzione, concentrazione e tutto ciò che è in te si focalizzano. La tua mente fisica, il tuo essere fisico diventano più devoti. Alcuni di voi congiungono le mani in modo molto devoto e colmo d'anima mentre meditate. Alcuni di voi congiungono le mani solo per un po' di tempo, per alcuni minuti. Non vi biasimo perché dopo un po' vi stancate. Se è fisicamente stancante e stai soffrendo, devi sapere che questo disagio non ti porterà soddisfazione. Puoi pregare e meditare e andare in uno stato di coscienza molto elevato senza congiungere le mani, ma ci sono alcuni che congiungono le mani devotamente quasi dall'inizio alla fine e questo aiuta la loro aspirazione.

Molte volte, inoltre, quando congiungi le mani, non c'è sincerità o profondità nel farlo. Se riesci a tenere le mani giunte con la massima sincerità, sarò molto contento.

Se sei sincero, gli altri saranno ispirati quando ti vedranno con le mani giunte, vedranno o sentiranno qualcosa in te, ma la sincerità deve essere la salvaguardia. Solo perché tale o talaltro congiunge le mani o perché sei preoccupato per quello che lui o lei pensano di te, non c'è motivo di congiungere le mani. Se non senti la necessità dall'interno, non c'è alcun obbligo. Solo perché ritieni che il Maestro saprà se non congiungi le mani, non è necessario farlo. Solo se senti che la tua aspirazione sta aumentando, che stai ricevendo più devotamente, dovresti congiungere le mani, ma se ritieni di non ottenere nulla in più congiungendole, non farlo. Tuttavia, ancora una volta, non per insincerità o perché lo stanno facendo gli altri, ma se senti che il Guru sarà molto contento se lo fai, dovresti congiungere le mani. Quindi non esiste una regola precisa e sicura. Inoltre, verso la fine, quando guardo ciascuno di voi individualmente, per favore tenete le mani giunte. Quando tieni le mani giunte con la massima sincerità, in quel momento, come una calamita, tu attiri da me. Infine, quando cantate l'Invocazione, tutti voi senza eccezioni dovreste congiungere le mani.

Quando ti dico di congiungere le mani, non sono io a ricevere la tua devozione. Mai, mai! Se congiungi le mani, non ottengo un centesimo di devozione, ma la tua mente fisica è convinta. La mente fisica riluttante, svogliata, testarda diventa devota. In quel momento, l'intero essere, l'intero essere fisico diventa devoto. La devozione è come una calamita, attira la Luce da me. Se vuoi aumentare la tua devozione, dovresti sempre provare a fare qualcosa sul piano fisico. Gli indiani sono saggi. Quando vedono un Maestro, gli toccano immediatamente i piedi. Se tocchi i piedi, l'intero essere si arrende, almeno per un secondo, ma anche se puoi arrenderti per un secondo, puoi ottenere qualcosa che altrimenti potrebbe richiedere mesi.

Il modo migliore per ricevere durante la meditazione è attraverso la gratitudine. Offri gratitudine al Supremo perché Egli ti ha scelto per essere nella Sua Barca. Poiché la tua coscienza è elevata, cerchi ciò che faccio scendere. Alcuni non lo vedono nemmeno. Altri lo vedono, ma sentono di non averne bisogno, ma tu lo vedi e ne sei affamato. Altri non hanno fame nonostante vedano il cibo, oppure hanno fame, ma non vogliono mangiare il cibo che il Maestro vuole fornire. Nel tuo caso, hai fame e sei consapevole che c'è qualcuno con il cibo. E chi ha creato la tua fame? Non sei tu che l'hai creata. È la persona con il cibo che l'ha creata in te. Quindi sei ancora una volta grato alla persona e la tua gratitudine va direttamente al Supremo. Non va a me, io sono solo il messaggero. Va alla Sorgente, il Supremo.

La gratitudine è sempre più intensa se va al Dio personale, piuttosto che al Dio impersonale. Quando è la forma impersonale, per un attimo fugace provi gioia. Senti la tua unità con il Vasto, ma non c'è la dolcezza. La Vastità, l'Immensità, sono indispensabili, ma se il cercatore vuole crescere in dolcezza e provare un senso di gioia nel suo essere, l'aspetto personale è indispensabile.

Se hai una meditazione elevata, non dovresti parlare subito dopo. Dovresti prima provare ad assimilare ciò che hai ricevuto. Una volta che ha avuto luogo l'assimilazione, diventa di tua proprietà, prima che possa scomparire. Se qualcuno dice: "Come stai?" potrebbe portarla via, ma una volta che la assimili nel tuo essere, è diventata tua. Inoltre, può accadere che durante la meditazione si assimili anche mentre si riceve. Così, quando è il momento di smettere di meditare, è tutto assimilato.

In passato, quando tenevamo le meditazioni a Manhattan, subito dopo la meditazione i discepoli andavano in un ristorante e mangiavano. Tutto ciò che avevano ricevuto lo sprecavano al ristorante. Qui, almeno, i discepoli cucinano e i discepoli servono, quindi siamo in grado di mantenere parte della luce e del potere spirituali che abbiamo ricevuto. Sentiamo che l'anima ha ricevuto cibo spirituale durante la meditazione e ora, dopo la meditazione, vogliamo offrire qualcosa al vitale e al fisico. Ecco perché abbiamo del cibo e stiamo insieme. Se lasciate il Centro e andate immediatamente in una caffetteria, ci sarà una coscienza diversa. Dovete sentire che qui al Centro avete dei veri fratelli e sorelle spirituali con i quali potete incontrarvi e scambiare dolci parole. Parlate di cose innocenti riguardanti la vostra vita quotidiana o spirituale. Basta guardarsi in faccia l'un l'altro, si ottiene gioia. Questa stessa gioia forse non la potreste ricevere dai vostri fratelli e sorelle fisici se non seguono lo stesso percorso spirituale. Quindi, quando vi incontrate assieme, ottenete una piccola gioia vitale. Questa gioia vitale non ha nulla a che fare con il vitale inferiore, lungi da ciò! Questa gioia rafforza e dà energia alla vostra dinamica qualità vitale e stando assieme potete sentire tutta la vera unità.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 06, Agni Press, 1976
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