L'approccio positivo verso il progresso

Non è necessario passare attraverso gli aspetti negativi della vita: dubbio, paura, ansia, gelosia. Se devo andare verso la luce e se il mio obiettivo è arrivare alla luce, perché è necessario che attraversi l'oscurità? Se il mio obiettivo è situato a nord, perché dovrei prima andare a sud e poi tornare a nord? È assurdo, ma l'unica cosa è che la vita spirituale, molto spesso, non è sempre illuminata dal Sole. Se segui il sentiero della resa, della resa costante, della resa divina alla Volontà di Dio, allora diventa un sentiero illuminato dal Sole, ma poiché non possiamo arrenderci costantemente e consapevolmente alla Volontà di Dio, molto spesso incontriamo difficoltà. Il nostro cielo mentale è coperto di nuvole, con paura, dubbio, ansia, preoccupazioni e così via. Quando queste forze non-divine ci minacciano o ritardano il nostro progresso, le combattiamo con la nostra fede interiore, la nostra determinazione interiore, il nostro coraggio e la nostra crescente aspirazione. Se pensiamo di dover passare attraverso le forze negative e alimentarle per superarle, ci sbagliamo. Se nutriamo il serpente dentro di noi e pensiamo che un giorno il serpente ci lascerà, commettiamo un deplorevole errore. Il serpente ci morderà e ci ucciderà. Le forze non-divine non sono altro che serpenti o tigri feroci dentro di noi. Se nutriamo la tigre dentro di noi, pensi che la tigre sarà contenta di noi e dirà: "Dato che mi hai nutrito per molto tempo, ti lascio libero. Va' pure"? No, non è così.

Quindi, se la Luce è la nostra meta, dobbiamo sempre correre verso la Luce. Se la perfezione è la nostra meta, dobbiamo correre verso la perfezione. Rimanendo nell'imperfezione e aspettando che l'imperfezione ci liberi dalla sua prigione, non raggiungeremo mai la nostra meta. Per un cercatore sincero, è sempre consigliabile accettare l'aspetto positivo della vita, sentire: "Sono il figlio di Dio. Aspirerò. Proverò a crescere nell'immagine stessa di Dio." Questo è l'approccio positivo.

Dio è in tutto. Dio è nella luce, Dio è anche nell'oscurità, ma noi stiamo cercando di trasformare l'oscurità in luce. Dio è nell'acqua sporca, Dio è anche nell’acqua pura. Quindi dobbiamo usare il potere della discriminazione. Se beviamo acqua sporca, acqua velenosa, moriremo. Se beviamo acqua pura, ci disseteremo.

Nella vita spirituale, cerchiamo sempre di discriminare il bene dal male e di rimanere solo con il bene. Poi arriva un momento in cui non vogliamo lasciare il male da parte. Vogliamo trasformare il male in bene, l'oscurità in luce, ma rimanendo con l'oscurità, non saremo in grado di trasformare l'oscurità in luce. Se rimaniamo nella luce, non solo abbiamo la possibilità, ma la certezza, la garanzia, che alla fine saremo in grado di trasformare l'oscurità in luce. Se rimango per molti anni in una stanza illuminata, tutto il mio essere sarà illuminato e inondato di luce. In quel momento, quando entro nella stanza non illuminata, quella stanza verrà automaticamente illuminata dalla mia stessa presenza.

Perciò, cerchiamo prima di andare verso la luce e poi dalla luce arriviamo nell'oscurità. Altrimenti, non importa quanti anni restiamo nell'oscurità, non saremo in grado di vedere il volto della luce. È vero, Dio è in ogni cosa, anche nell'oscurità c'è un po' di luce, ma la Presenza vivente di Dio è più vivida, più incoraggiante, più stimolante, più illuminante in certe cose. Dio è negli animali e, se crediamo nella reincarnazione, dobbiamo dire che molto tempo fa eravamo tutti animali, ma in questo momento aspiriamo coscientemente. Nella vita animale non aspiravamo consapevolmente, quindi non torneremo nel regno animale, sebbene Dio è anche là. No, ora siamo nel mondo umano. Qui stiamo cercando di fare un passo avanti, vale a dire, vorremmo instaurare il mondo divino, il Regno dei Cieli. Se riusciamo a far scendere la luce dall'alto, solo allora c'è ogni possibilità e certezza che, a lungo termine, saremo in grado di trasformare la nostra vita umana, che è metà animale, nella vita divina, e gli aspetti negativi della vita in realtà più elevate e più appaganti.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy parla, parte 05, Agni Press, 1976
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