Nondimeno, anche se qualcuno ha molte qualità positive, gli altri potrebbero considerarlo lungi dall'essere perfetto, potrebbero attribuire cattivi fini ad ogni sua azione. Supponi che una certa persona abbia attitudine filantropica e dia molti aiuti ai poveri: alcuni lo ammireranno, dicendo che ha un buon cuore, mentre altri potrebbero dire che non c'è alcuna sincerità in quello che fa, che lo fa solo per mostrarlo agli altri.
Nella vita umana comune, la "perfezione" si trova su un livello di coscienza: se qualcuno ha diverse buone qualità, i suoi amici, vicini ed ammiratori diranno: "È perfetto!" Altri potrebbero non essere d'accordo, ma ci saranno molti a prendere le sue parti, perché vedono in quella persona delle qualità positive che loro stessi non hanno. Nella vita spirituale, invece, la perfezione dev'essere vista da un'angolazione, o prospettiva, diversa.
Prendiamo l'idea dell'abbandonarsi alla Volontà di Dio. Sappiamo che ci sono tre pioli sulla scala spirituale: amore, devozione e abbandono. Prima viene l'amore, poi la devozione ed infine l'abbandono. Dobbiamo sapere che l'amore e la devozione non potranno mai esser completi e perfetti a meno che e finché l'abbandono non sia completo, perfetto ed incondizionato. Ero solito dire che l'amore è il fondamento, poi, dopo l'amore, deve nascere la devozione, e, finalmente, per ultimo, l'abbandono, ma ora io vedo che se non raggiungiamo l'altezza dell'abbandono, non possiamo apprezzare il passo dell'amore, né quello della devozione. Possiamo apprezzare pienamente la suprema necessità del tronco dell'albero, solo dopo che l'abbiamo usato per arrampicarci e raggiungere i manghi. Finché non abbiamo assaggiato i manghi, non riusciamo ad apprezzare pienamente le parti piú basse dell'albero. È solo quando raggiungiamo la meta, che riusciamo a dare la massima importanza alla strada che vi ci ha portato.
Dal punto di vista piú elevato, l'abbandonarsi alla Volontà di Dio è assoluta perfezione, ma per il cercatore che aspira, questo tipo di abbandono è molto difficile. Tanto per cominciare, non sappiamo neanche quale sia la Volontà di Dio. Riceviamo un messaggio interiore ma non sappiamo da dove venga, se un certo messaggio viene dal cuore, possiamo pensare che venga dalla mente, o viceversa, inoltre a volte la mente dà il messaggio, ma pensiamo che esso venga direttamente da Dio, oppure il vitale può dare il messaggio e noi pensiamo che venga dall'anima. Quindi esiste ogni possibilità che ci sbagliamo completamente nel cercare di determinare quale sia la Volontà di Dio. Di fatto se il messaggio è facile da eseguire, sentiamo con certezza che viene dall'Aldilà, in questo modo possiamo ricevere falsa sicurezza o un falso sentimento di certezza interiore, che può durare per un giorno, o un mese, o un anno.
Come esseri umani, riceviamo continuamente diversi messaggi interiori, ed in ogni istante ci arrendiamo ad uno di essi. In qualunque cosa facciamo, l'aspetto dell'abbandono è lí. Se avessimo libero accesso al mondo interiore, vedremmo che in ogni istante ci stiamo abbandonando o alla coscienza fisica, o a qualche altra parte del nostro essere. Nella nostra vita di tutti i giorni diciamo sempre: "Ho preso la decisione", ma ciò è del tutto sbagliato: la decisione è presa dalla nostra mente, dal nostro vitale, dal nostro cuore, dalla nostra anima, o da Dio. È sempre una parte del nostro essere a prendere la decisione, una parte ad essere la guida, il capo, e noi ci identifichiamo con la sua decisione. Cosí, qualsiasi cosa facciamo, l'aspetto dell'abbandono è lí.
La maggior parte delle volte è la mente a prendere le decisioni. Quando la mente prende la decisione, siamo cosí completamente identificati con la mente che sentiamo di essere noi ad averla presa: esattamente allo stesso modo in cui la mente può prendere la decisione per noi, anche Dio vuol prendere la decisione per noi, sfortunatamente, quando Lui fa questo, il piú delle volte non ne riceviamo alcuna gioia esteriore. Il motivo è che all'Occhio di Dio, il modo in cui noi vogliamo rendere noi stessi felici, è di solito quello sbagliato.
Quando siamo fortemente identificati con la coscienza mentale, vitale o fisica, se il messaggio che viene dall'Alto non ci soddisfa e non ci rende felici a modo nostro, molte volte non gli crediamo, ci diciamo: "Se Dio è tutto Amore e Compassione, perché mi sta facendo soffrire cosí!?" Ma se paragoniamo noi stessi con i nostri parenti o amici che non pregano e non meditano, vedremo di essere infinitamente migliori e infinitamente piú felici di loro.
È tutta una questione di aspettativa, prima di entrare nella vita spirituale, per certo avevamo un capo, e tale capo era la mente. Ora che seguiamo la vita interiore, ci aspettiamo che Dio ci guidi costantemente, ma noi critichiamo sempre il povero Dio, diciamo che è invisibile, o che non ci soddisfa, anche se Dio venisse a noi in una forma visibile, diremmo: "Dio, pensavo che Tu fossi infinitamente piú bello!" Ci aspettiamo Dio in una certa forma, ma Lui viene da noi in un'altra. I racconti indiani sono pieni di questo tipo di esperienze: qualche volta Dio viene persino in forma di un cane, per esaminare il cercatore e vedere quanto questo si sia identificato con la Coscienza di Dio, ma il povero cercatore chiude il cane fuori perché gli da fastidio!
Ci aspettiamo che Dio ci appaia in una forma molto luminosa, una forma molto al di là della nostra immaginazione, ma purtroppo, anche quando Dio ci appare nella Sua piú bella Forma, ad esempio in sogno, ciò che è molto bello agli occhi di Dio può non esserlo affatto ai nostri. La nostra valutazione della Bellezza di Dio può essere completamente diversa da quella che Dio ha di Se stesso. Il modo in cui vediamo qualcosa con le nostre visione e capacità terrene, può essere totalmente differente dal modo in cui la vede l'Occhio di Dio. Diciamo: "Solo se Dio viene in tale Forma, Lo accetterò. Se viene in qualche altra Forma, non può essere Dio!" Siccome non siamo stabilizzati nella Coscienza Universale, nella nostra mente abbiamo formulato Dio in un certo modo, ma la nostra idea della Bellezza di Dio e della Divinità di Dio può essere totalmente ridicola dal punto di vista piú elevato.
Allo stesso modo, abbiamo già formulato le nostre idee sulla felicità: se ci arriva un certo messaggio che ci rende felici a modo nostro, sentiamo che è arrivato da Dio, ma se ce ne arriva un altro che non ci da felicità immediata, che porta solo infelicità o sofferenza, lo scartiamo. Se arriva un messaggio che è molto difficile o è difficile da eseguire in un modo divino, lo ignoriamo, diciamo che non poteva venire da Dio.
La vera felicità e la perfezione spirituale procedono insieme. Dalla perfezione riceviamo felicità interiore. Se abbiamo fatto la cosa perfetta, o siamo divenuti la persona perfetta per cinque minuti o per cinque ore, interiormente siamo realmente felici. Una volta raggiunto un certo livello di perfezione, automaticamente segue la felicità. Inoltre, dalla felicità possiamo andare alla perfezione. Se siamo felici in modo spirituale, vorremo fare la cosa giusta e diventare la persona giusta, quando siamo tristi odiamo noi stessi e ci malediciamo: in quel momento a chi interessa la perfezione? Ma se siamo felici spiritualmente, la nostra felicità è come delle solide fondamenta sulle quali possiamo costruire il palazzo della perfezione.
Anche se siamo felici e vogliamo agire bene, come possiamo sapere cos'è giusto? Sappiamo che la perfezione viene dall'eseguire la Volontà del Supremo, ma come possiamo sapere se un certo messaggio viene dal Supremo o da una realtà di natura inferiore?
Un modo è quello di meditare bene per molte ore: non intendo meditare per due o tre minuti od anche mezz'ora: dobbiamo meditare per almeno due ore di fila, senza interruzione, dobbiamo meditare sinceramente e devotamente con il massimo anelito interiore, come se un bambino stesse piangendo nel nostro cuore, se la nostra meditazione è sublime, di sicuro riceveremo il giusto messaggio dall'Aldilà. La nostra meditazione dev'essere del tutto focalizzata, non può essere il tipo di meditazione in cui la mente è concentrata per un momento ed il succesivo girovaga in una foresta selvaggia, pensando ai nostri amici o a ciò che abbiamo mangiato a colazione. Se un singolo pensiero entra attraverso la porta della mente, è come un chiodo che viene inchiodato nel muro della nostra meditazione, se non ci sono pensieri, non c'è alcun martello, nessun chiodo, nulla, solo Pace. Sfortunatamente questo tipo di meditazione è estremamente difficile.
Accanto alla meditazione focalizzata, c'è un altro processo attraverso cui possiamo conoscere la Volontà di Dio: possiamo pregare Dio di darci la capacità di attuare il costante abbandono. Non l'abbandono di un secondo o di cinque minuti, ma l'abbandono costante, incondizionato, alla Sua Volontà. Possiamo dire: "Signore, dammi la capacità di abbandonarmi alla Tua Volontà. Voglio fare qualcosa di buono qui sulla Terra. Se fallisco, ne raccoglierò i risultati con gioia. E se ho successo, so che sarà stato solo perché la Tua Capacità ha agito in ed attraverso di me."
Se riusciamo ad avere questo tipo di attitudine abbandonata o distaccata in ogni cosa che facciamo, la Volontà di Dio potrà agire in ed attraverso di noi. Attuare questo tipo di gioioso abbandono, indipendentemente dai risultati delle nostre azioni, è molto difficile. Se facciamo bene qualcosa, siamo pronti a dare il merito a questa o quella persona. Immaginiamo, ad esempio, che mentre mi reco al campo sportivo incrocio una scimmia o un cane, cosí, dopo, se corro molto bene i 100 metri, sarò pronto a dare il merito a quel cane o a quella scimmia che ho visto prima, ma se non riesco bene, inizierò ad incolpare il mondo intero: "La sfortuna è venuta da questa o quell'altra cosa che ho visto per strada!" In questo modo andrò avanti ad incolpare questa o quella persona. In tal modo il nostro abbandono diventa condizionato, ma se c'è vero abbandono, non importa cosa accade, ne prendiamo i risultati con gioia. Che questi siano favorevoli o meno, li prendiamo con la stessa attitudine, e il nostro abbandono non ne è disturbato.
Un terzo modo di conoscere la Volontà di Dio, è quello di avere costantemente una coscienza di bambino. Nella vita comune, se vogliamo incontrare una persona importante, prima dobbiamo renderci amici e convincere i segretari, e poi dei funzionari importanti, dobbiamo andare dal basso verso l'alto. Nella vita spirituale non è cosí. Se qualcuno ha una coscienza di bambino, può approcciare il Supremo direttamente. Un bambino non ha paura di suo padre, non importa quanto sia importante. Potrebbe essere il proprietario di una grande fabbrica con molti dipendenti, ma il bambino non deve passare attraverso di loro per vedere il padre: corre semplicemente da lui, e il padre subito lo prende in braccio.
Ho menzionato tre modi di conoscere la Volontà di Dio. Uno è attraverso molte ore di profonda meditazione, un altro è attraverso il gioioso abbandono della propria esistenza, ed il terzo attraverso una coscienza del totalmente da bambino. Ognuno di questi modi è facile, nel momento in cui si voglia correre molto velocemente, e con determinazione, per completare la corsa. Se un cercatore ha la volontà adamantina di diventare un perfetto discepolo, alla fine avrà successo.
Inoltre, se il cercatore ha un Maestro Realizzato che è nel fisico e che conosce la Volontà di Dio, non è necessario per lui meditare per tre ore, o raggiungere quel tipo di abbandono gioioso nelle sue attività quotidiane, o avvicinare Dio direttamente con una coscienza di bambino. Quindi, in questo senso, egli è fortunato.
Nella vita ordinaria, se vogliamo studiare una certa materia, andiamo da un professore esperto in quel campo. Cosí studiamo, impariamo, ed infine abbandoniamo il mondo dell'ignoranza e diveniamo illuminati (non in senso spirituale ma umano). La spiritualità è una materia vasta, se vogliamo studiarla dobbiamo andare da un insegnante che la conosca. Piú avanti, quando sentiamo di non aver piú nulla da imparare, possiamo continuare da soli. Una volta anch'io avevo un Maestro. Quando sentii di aver imparato da lui ciò che avevo bisogno d'imparare, solo allora creai una connessione diretta col Supremo. Quando i miei studenti raggiungeranno tale stadio, anche loro svilupperanno una connessione diretta col Supremo, ma al presente punto del vostro sviluppo spirituale, è molto, molto piú facile per voi conoscere la Volontà di Dio ascoltando il vostro Maestro, che cercando di andare direttamente dal Supremo.
Se un bimbo dolce e innocente vuole qualcosa da suo padre, ma questo è altrove, il bimbo può dirlo ad uno dei dipendenti del padre, che subito correrà dal padre per prendere quello che il bambino vuole. Il dipendente che va dal padre del bimbo, riceve doppia gioia: riceve gioia dal dire al padre, che è un funzionario importante: "Tuo figlio vuole tale cosa." Poi, quando il funzionario dà ciò al bambino che aveva chiesto, il dipendente riceve gioia nel darlo al bellissimo bambino. Inoltre, il padre riceve gioia dal fatto che questo dipendente è venuto da lui per portare qualcosa al suo bambino. In questo caso, tu sei quel piccolo bambino e il tuo Maestro spirituale è la persona che ha libero accesso a tuo Padre, che è Dio.
Un Maestro spirituale Realizzato è infinitamente piú elevato dell'anima di qualsiasi persona comune. È piú elevato dell'anima di centinaia e centinaia di persone comuni messe insieme. Un Maestro Realizzato è il rappresentante di Dio sulla Terra, È venuto al mondo per essere di servizio al Supremo nell'umanità. Se è un Maestro genuino, egli non ha una sua volontà: quando dice qualcosa, sta esprimendo solamente la Volontà di Dio. Anche l'anima non ha una sua volontà: anch'essa esprime solo la Volontà di Dio.
Se sei il direttore di un ufficio ed hai un assistente che ha acquisito le conoscenze e l'esperienza di dirigere a sua volta l'ufficio, il tuo lavoro è molto facilitato. Sei contento che ci sia qualcuno di cui ti puoi fidare e su cui puoi fare affidamento, qualcuno che può esserti d'aiuto. E se l'assistente ha a sua volta un assistente che può aiutarlo, anche il suo lavoro diventa molto piú facile. Allo stesso modo, se Dio ha un Maestro spirituale che può aiutarlo sulla Terra, ne è molto felice, e se il Maestro riceve l'aiuto dell'anima, che lavori per lui interagendo col cuore, mente, vitale e coscienza fisica che aspirano del cercatore, il Maestro ne è colmo di gioia. Di nuovo, se il cercatore riesce ad udire direttamente i messaggi della sua anima, e se ubbidisce ad essi, il lavoro del Maestro ed anche quello di Dio, diventano infinitamente piú facili, ma se il cercatore non riesce a capire i messaggi della propria anima, il Maestro è lí per dirgli cosa fare.
Qui non sto parlando dell'aspetto fisico del Maestro, ma del Supremo nel Maestro, che è nel fisico: questo è il vero Maestro. Purtroppo, la maggior parte del tempo i discepoli vedono solo l'aspetto fisico del Maestro. Il Maestro è calvo, il Maestro è zoppo, il Maestro è cosí e colà, quante imperfezioni vedono nel Maestro! Non realizzano che sono i discepoli stessi che hanno reso zoppo il Maestro, ma questo è un altro argomento. Cosicché, se guardi solo alle imperfezioni fisiche del Maestro ne avrai costante frustrazione e disappunto. L'aspetto esteriore del Maestro creerà solo confusione e conclusioni errate.
L'anno scorso ho letto un libro di Nolini nel quale lui scrisse che noi avevamo visto solo Sri Aurobindo come essere umano, l'uomo fisico, e non Sri Aurobindo il Divino. È per questo che la nostra natura non è cambiata. Avemmo l'opportunità d'oro di trasformare la nostra natura, ma non l'abbiamo usata bene.
Un'anima Realizzata va su è giú dall'albero-della-vita. Dai rami piú alti, viene giú ai piedi dell'albero per creare una fame interiore nell'umanità, e quando vede questa fame, la porta con sé sull'albero e porta giú il pasto: pace, luce e beatitudine.
Cosí, se puoi ubbidire ai messaggi della tua anima, eccellente! Allo stesso modo, se puoi ubbidire a ciò che ti dice il Supremo nel tuo Maestro, anche allora starai facendo la cosa giusta, ma se oltre a non ubbidire ai messaggi della tua anima, non riesci a seguire il modo in cui agisce il tuo Maestro, come ultima risorsa, devi relazionarti direttamente a Dio per ogni cosa. Se fai in questo modo, la tua anima, cosí come il tuo Maestro, non saranno tristi o dispiaciuti di te, al contrario, il Maestro sarà molto orgoglioso di te se non devi passare da lui per raggiungere l'Altissimo.
La perfezione spirituale consiste nel conoscere e nell'eseguire costantemente la Volontà di Dio, con l'aiuto della tua anima o di un Maestro o di Dio stesso. Prima devi sapere cosa Dio vuole per te, identificandoti completamente con la Volontà di Dio. Se ti identifichi con la mente o il vitale o la coscienza fisica, sarai sempre milioni e milioni di miglia lontano da ciò che Dio vuole manifestare in e attraverso di te. Cosí, prima devi identificare te stesso con la Volontà di Dio, poi devi eseguire la Volontà di Dio con la massima premura e felicità.
Questa è la sola perfezione nella vita di un cercatore. Come ho appena detto, nella vita ordinaria, la tua mente dirà che questa o quella persona è perfetta perché possiede delle buone qualità. È la mente che giudica questo, ma nella vita spirituale non c'è alcun giudice: solo il tuo essere interiore osserva se stai facendo la cosa giusta oppure no. Qual è la cosa giusta? La Soddisfazione-di-Dio nel Modo preferito da Dio.Comunque molte volte, semplicemente prendo le forze che stanno attaccando i discepoli e le getto via. Nessun discepolo dovrebbe preoccuparsi di dare a me i suoi problemi mentali ed emozionali. Appena li prendo, nel giro di secondi o minuti, o magari un giorno, posso gettarli via. Se posso essere d'aiuto ai miei figli spirituali, sono pronto sempre e di nuovo, questa è la ragione per cui sono venuto sulla Terra: per essere di servizio all'umanità.
La difficoltà con la maggior parte degli esseri umani è che sono pronti a dare la loro sofferenza a Dio, ma non la loro gioia e felicità. Ad esempio, se qualcuno non arriva primo in una gara di corsa, è piú che pronto ad accusare Dio: "Mi sono allenato per tanti mesi, ed ora ho perso!" Siamo piú che pronti a dare la nostra rabbia, infelicità e negatività a Dio, ma se siamo sinceri, vedremo che non li diamo veramente a Dio: se lo facessimo, occorrerebbe un certo tempo perché quelle cose tornassero in noi, invece in un certo modo conserviamo questi sentimenti, perché ci dà gioia accusare Dio. Poi invece, se riusciamo in qualcosa, magari per cinque secondi mostriamo gratitudine a Dio, e subito dopo ci dimentichiamo di Lui. La felicità che riceviamo dura alcune ore o giorni e la teniamo dentro di noi, ma la gratitudine non germoglia nel nostro cuore, e non continuiamo a condividere la nostra felicità con Dio, o ad offrirgli la nostra gratitudine. Se fossimo veramente sinceri, daremmo a Dio la nostra gioia esattamente nello stesso modo in cui Gli offriamo i nostri problemi e sofferenze, ma invece vogliamo tenere la gioia tutta per noi, ed è solo quando abbiamo un insuccesso che tiriamo in ballo Dio, in quel momento Lo attacchiamo e Lo accusiamo in mille modi.Però, se i discepoli che sono fisicamente vicini al Maestro usano bene questa opportunità sentono di essere estremamente fortunati. Se possono tenere a mente l'aspetto divino del loro Maestro anche quando sono in sua compagnia sul piano umano, sono nella posizione di andare molto in alto e molto in profondità. Vedono che il Maestro a volte soffre di un raffreddore o di febbre come un essere umano comune, ma, nonostante questo, è riuscito a realizzare Dio. E cosí questi discepoli sentiranno che anche loro possono farlo. Diranno: "È una persona come noi, se lui può realizzare Dio, perché non potrei farlo anch'io?"
Alcuni discepoli possono vedere il proprio Maestro solo alcune volte all'anno, forse per quattro o cinque secondi. Nel resto del tempo questi discepoli non sanno cosa il Maestro stia facendo, ma sentono che è sempre in trance. Forse il Maestro in quel momento sta solo parlando o leggendo il giornale, ma immediatamente il loro amore e devozione aumentano, proprio perché sentono che il Maestro è nella sua piú alta meditazione.
Dato che i miei discepoli possono vedermi sul piano fisico per ore e ore, è difficile per loro mantenere la fede piú profonda in me ed il loro amore piú profondo per me. Quelli che sono migliaia di miglia lontani da qui possono sentire: "Sono sicuro che ora il Maestro sta meditando", ma quelli che mi vedono sul piano fisico, ad esempio dicono: "Il Maestro sta solo giocando a tennis." Voi non avete idea di cosa stia facendo nel piano interiore mentre gioco a tennis. Che stia lanciando la palla o che l'abbia mancata, sono sempre in contatto col mio Sé Piú Alto. Inoltre, il tennis ha un significato interiore speciale: è un gioco di amore e servizio. Nella vita spirituale, se possiamo amare e servire Dio con preghiera e devotamente, riceveremo tantissimo da Lui.
Cerca di vedere l'aspetto divino nel tuo Maestro piú spesso possibile: non importa dove sei, se di fronte al tuo Maestro o mille miglia lontano, avrai la possibilità di respirare il respiro divino che il Supremo, per la Sua infinità Bontà, ha dato al tuo Maestro.Dato che sei mia discepola, il rimedio migliore per te è quello di pregare Dio di darti piú sonno, ma se vuoi provare altri rimedi, una cosa che puoi fare è immaginare solo delle cose di colore verde chiaro. Il verde chiaro (non il verde scuro) ha la capacità di calmare i nervi. Immagina una risaia o qualsiasi altro tipo di campo verde, cerca di sentire che stai camminando sul bordo, o che sei in mezzo ad un campo verde, o che tutt'intorno a te ci sia qualcosa di verde. Anche se ripeti la parola "verde" alcune volte, come se intonassi un mantra, le tue orecchie terrene udranno il suono, ed il colore risuonerà dentro di te, e toccherà i piú profondi recessi del tuo cuore, poi comincerai a vedere delle cose verdi attorno o di fronte a te. Questo ha aiutato molte persone e può aiutare anche te.
Ma il modo migliore è quello di pregare il Supremo di darti piú sonno. Se dormi bene, il giorno dopo sarai ispirata a fare buone e grandi cose. Dovresti sempre chiedere a Dio tutto ciò di cui hai bisogno. Naturalmente la piú alta filosofia è chiedere a Dio solo di appagare la Sua Volontà in e attraverso di te, ma tu non hai raggiunto quello stato: prima devi diventare eccellente, poi migliore e poi ancora migliore, devi pregare Dio per le cose positive: che porti via la tua gelosia, insicurezza, dubbi, pensieri negativi e impuri. Per ora, se dici: "Se è la Volontà di Dio avrò la mente piú impura del mondo, sarò la persona piú insicura," allora ti abbandonerai soltanto a queste forze.
Dobbiamo sempre usare la saggezza, e sapere quali cose positive ci offriranno l'opportunità di far progresso. Abbiamo imparato la frase "abbandono spirituale", ma dobbiamo abbandonarci alla saggezza, non alla stupidità. Se un discepolo ha insicurezza può iniziare a dire: "Forse è la Volontà di Dio che io abbia insicurezza, dato che sono venuto nel mondo solo per compiacere Dio, forse dovrei arrendermi all'insicurezza." In quel caso, Dio si metterà solo a ridere della stupidità del discepolo!
Dobbiamo trasformare tutte le nostre qualità da negative in positive. Se qualcosa ci intralcia il cammino, creandoci difficoltà mentre cerchiamo di divenire ottimi strumenti di Dio, dobbiamo pregare Dio di aiutarci a superare tali ostacoli. In questo momento soffri d'insonnia, la tua mancanza di sonno ti tormenta, sarebbe un errore se tu dicessi: "Non importa se non dormo per sei mesi, Dio mi sta dando un'esperienza, quindi resterò in silenzio!" Per te, ora come ora, questa non è la preghiera giusta. Devi invece pregare: "Dio Ti prego, dammi il sonno, in modo che domani io possa meditare ed andare al lavoro."
Aggiungo, se sei davvero in una coscienza elevata, puoi cercare di cambiare la tua attitudine verso la tua difficoltà di dormire. Puoi trasformare la tua sofferenza in felicità: invece di sentirti infelice di non poter dormire, puoi dire: "Dio mi ha dato l'opportunità d'oro di meditare per alcune ore extra. Finora ho meditato mezz'ora al mattino e mezz'ora la sera, ma ora di notte ho quattro o cinque ore in piú per meditare, sono molto fortunata!" Se in tal modo riesci a cambiare la tua attitudine ed iniziare a meditare la sera con grande gioia, la Dea del sonno verrà subito da te. Proprio cosí, se puoi iniziare a meditare la sera tardi con un'attitudine divina, non dovrai meditare per piú di alcuni minuti prima che la Dea del sonno arrivi e ti benedica con il sonno piú profondo.
Cosí, ora come ora, la cosa migliore per te è pregare il Supremo di darti il sonno. Se qualche volta non lo fa, allora puoi provare a cambiare la tua attitudine e dire: "Forse questa è un'opportunità per meditare." Anche questo ti aiuterà, ma se cerchi di prendere l'approccio piú alto e dici che forse la tua impossibilità di dormire è la Volontà di Dio, non riuscirai a mantenerla: dopo un giorno o due la mente si ribellerà, perché c'è una grande distanza tra il tuo livello attuale di evoluzione spirituale e la realtà che stai immaginando. I frutti sono assolutamente già sul ramo, ma se pensi di poter saltare e afferrarli stai sbagliando di molto. Devi arrampicarti lentamente e con costanza, solo allora riuscirai a raggiungere i frutti.Ogni mio discepolo che vuole manifestare la Luce del Supremo, deve tenere in mente una cosa: la purezza. Se non c'è purezza, c'è sempre divisione nella mente, e questo porta equivoci e litigi. Parlare di manifestazione è come parlare di pace. Il fatto stesso che gli esseri umani parlino di pace anziché di guerra è un enorme risultato, ma in molti casi, in nome della pace ci uccidiamo l'un l'altro. Inoltre, il fatto che stiamo anche solo pensando alla pace, significa che Dio un giorno ci permetterà di realizzare il vero significato della pace. Allo stesso modo, quando pensiamo alla manifestazione, non importa quanti errori facciamo e quante volte ci autoinganniamo ed inganniamo gli altri, verrà un giorno in cui i nostri sforzi porteranno dei frutti.
È meglio manifestare, non importa quanto imperfettamente, che restare silenziosi. Quando Vivekananda in India vedeva persone inattive, diceva: "Gioca a pallone: realizzerai Dio prima che se leggi la Bhagavad Gita." Sentiva che queste persone avevano bisogno di essere attive e dinamiche. Allo stesso modo, è meglio sbagliare mentre lavoriamo per la manifestazione, che non fare niente. Quando alcuni fanno errori o vedono che gli altri ne stanno facendo, desistono, ma dovete sapere che ognuno è destinato a fare degli errori. Nonostante questi errori, le persone coraggiose continuano a lavorare, essendo determinate a fare la cosa giusta e a diventare la persona giusta. Infine avranno successo.Quelli che vengono alle tue conferenze potrebbero non essere abbastanza sinceri da seguire una vita disciplinata, ma vengono da te con la speranza di diventare almeno persone migliori. Se a causa del tuo comportamento distruggi la loro aspirazione invece di rafforzarla, stai facendo qualcosa di molto deplorevole. Sei responsabile per quei cercatori, anche se vengono da te solo per curiosità per imparare cosa davvero significa la spiritualità, ogni comportamento sbagliato da parte tua può distruggere anche quella curiosità. Per non parlare della loro aspirazione.
Per ispirare gli altri ad entrare pienamente nella vita spirituale, occorrono sincerità, entusiasmo, premura, purezza, e molte altre qualità divine. 'Dare' non è abbastanza: si deve anche 'diventare'. Se dai senza diventare, non puoi avere successo: quindi dai e diventa, diventa e dai, a quel punto sarai davvero uno strumento divino del nostro Adorato Supremo.Potresti avere un sogno in cui litighi con qualcuno e, poi, al mattino quando lo vedi lui ti fa un gran sorriso e ti offre affetto e amore. Tanti sogni sono basati assolutamente sul nulla, sono completamente falsi.
Quando i Maestri spirituali hanno dei sogni, saranno subito in grado di sapere se sono reali. Un Maestro spirituale o un cercatore dell'ordine piú elevato sarà consapevole di star sognando e riuscirà a vedere il sogno con la sua visione intuitiva o interiore. In quel momento il sogno è separato dalla visione. Se è un sogno ispirativo che alla fine si manifesterà, continuerà a sognare, ma se è un sogno scoraggiante, semplicemente lo getterà via. Di solito i Maestri spirituali non sognano spesso come gli esseri umani comuni: hanno un sogno una volta all'anno o una volta in alcuni anni, ma nella loro piú elevata meditazione arriverà una visione e potranno vedere cosa verrà manifestato. Naturalmente se Dio vuole che la visione rimanga non-manifestata, può fare cosí. Per Dio niente è impossibile. Per questo se siamo saggi, dobbiamo diventare una sola cosa con la Volontà di Dio.
I sogni comuni e non ispirativi, dovreste semplicemente gettarli via! E se avete un sogno ispirativo, non vi rattristate se non si manifesta. In sogno potreste andare in un giardino e vedere un bellissimo fiore, ma potreste non avere la capacità di coglierlo, o il giardiniere potrebbe non volere che lo fate, perché lo vuole conservare nel giardino, potreste entrare nel giardino ed apprezzare la bellezza ed il profumo dei fiori, ma non avere il permesso di portarveli a casa, nel mondo della realtà.Ora ricorda quanto hai amato quel fiore e quanta gioia ti ha dato. All'inizio aveva un'esistenza separata, ma poco a poco hai portato la sua bellezza e la sua realtà nel tuo corpo e nel tuo cuore. Poi cerca di sentire di non avere un corpo, di non avere una mente, di non avere niente: pensa a te stesso solo come a quel bellissimo fiore. Siccome sei diventato quel bellissimo fiore, apprezzerai ed amerai te stesso allo stesso modo in cui hai amato il fiore.
Una volta che inizi ad amare te stesso, devi sentire che Dio ti ama infinitamente di piú. Se soffri di un problema fisico o qualcos'altro, potresti sentire che nessuno è lí per amarti o esserti vicino, ma c'è Qualcuno e quella Persona è dentro di te. Se stai soffrendo, devi sapere che Lui sta soffrendo infinitamente di piú. Se sei felice, Lui è infinitamente piú felice. Cerca di coltivare il sentimento che il Supremo, che è la tua parte piú elevata, sente sempre quello che senti tu, ma infinitamente di piú. Se ami qualcuno, Lui ama quella persona infinitamente di piú, e se ami te stesso, Lui ti ama infinitamente di piú.Tu vuoi amare Dio incessantemente. In questo momento è impossibile, ma se riesci ad amarlo durante le tue preghiere e meditazioni, se riesci ad amare Dio coscientemente per alcune ore durante il giorno, è un inizio. Da lí puoi entrare nel mondo della devozione e da quello andare al mondo dell'abbandono. Amore, devozione e abbandono sono interconnessi. Se basi il tuo abbandono incondizionato ed incessante a Dio sulla quantità di amore e devozione che hai, potresti non essere in grado di raggiungerlo, però ci sono sicuramente alcuni modi in cui puoi abbandonarti alla Volontà di Dio, ma è necessario che inizi il tuo viaggio con una certa quantità di amore, prima che tu possa entrare nel mondo della devozione e da là andare al mondo dell'abbandono.
Sei una cercatrice, perciò certamente ami Dio, dire che non hai amore per Dio sarebbe la peggiore bugia del ventesimo secolo! Ora devi accrescere il tuo amore. È come allenarsi per aumentare la forza muscolare. Preghiera e meditazione sono come la palestra nel mondo spirituale. Puoi facilmente rafforzare il tuo amore per Dio grazie alle tue preghiera e meditazione. Puoi cominciare con quindici minuti di meditazione, e da lí puoi gradualmente aumentare il tempo a venti minuti, trenta, e cosí via.
Non c'è neanche un singolo mio discepolo che non ami Dio, ora il punto è solo quello di sviluppare la capacità di amare Dio incondizionatamente. Alcuni dei miei discepoli riescono ad amare Dio incondizionatamente per cinque minuti o mezz'ora durante la meditazione, ma quando la meditazione è finita, tutte le loro aspettative e richieste ritornano. Qualcuno dice: "Lui non ha fatto questo, lei non ha fatto quello, perché mai Guru sta sorridendogli?" Qualcun altro dice: "Come mai quello là è cosí felice, mentre io ho pregato e meditato ed ancora non lo sono?" Cosí, d'un tratto il nostro amore per Dio diventa condizionato, ancora peggio, arriva l'aspettativa, e ancora peggio dell'aspettativa, arriva la pretesa.
Noi abbiamo amore per Dio. Ora, dobbiamo aumentare il nostro amore per Dio. Dico sempre che Dio stesso in ogni momento sta aumentando la Sua stessa Eternità e la Sua stessa Infinità, questo Gli dà Gioia. Ora come ora non possiamo immaginare cosa sia l'Infinità di Dio, ma quando ci identifichiamo con la Volontà di Dio, possiamo vedere l'Infinità di Dio e la Visione di Dio con una sola occhiata: non possiamo misurarli con la mente, non è come scalare gli ottomila metri dell'Himalaya, possiamo conoscere l'Infinito solo grazie alla nostra visione interiore. Quando meditiamo accresciamo la nostra visione interiore, accresciamo il nostro amore per Dio.Finché sono vivo, dirò assolutamente al mondo intero che l'anima esiste. Per me il corpo, la mente e il vitale sono tutti irreali, solo l'anima, che è eterna ed immortale, è reale. L'anima è come un bambino molto luminoso dentro di noi. Se mantieni una buona connessione con la tua anima, questa sicuramente ti porterà al Padre. Il Padre sarà desideroso di passare del tempo a parlare con te, perché è stato il Suo figliolo piú caro, la tua anima, a portarti da Lui. Se compiaci il bambino divino in te, che ha libero accesso al Signore Assoluto Supremo, è molto facile vedere il Padre.
Mi chiedi se dovresti metter da parte dei soldi in caso tu debba andare all'ospedale un giorno, o se dovresti spenderli ora in qualcosa che ti aiuterebbe a fare progresso spirituale, è una questione di fede. Le persone spirituali sentono che se dovranno andare all'ospedale, Dio gli manderà qualcuno a prendersi cura delle spese mediche, questo è il tipo di fede che hanno in Dio. Una persona veramente spirituale non sarà indebitamente preoccupata del suo futuro. Per ella, Dio è il medico, Dio è l'ospedale, Dio è la vita, Dio è la morte, Dio è tutto. Gli altri possono mettere da parte i soldi per quando avranno cinquanta, settanta o novant'anni, ma in cinque secondi Dio può portarti via da questo mondo se vuole. Se tieni indefinitamente tutti i tuoi soldi in banca, un giorno essi ti accompagneranno nella bara o nella tomba, ma non potranno mai accompagnarti in Cielo, mai!Anche adesso, l'anima dell'America ha per me amore e apprezzamento illimitati, illimitati, illimitati, ed anche il cuore ha illimitato apprezzamento per me, in misura della sua capacità. Purtroppo gli altri aspetti del Paese sono rimasti indietro.
Ma io non mi arrenderò mai, mai! Anche quando lascerò queste spoglie terrene passando oltre il sipario dell'Eternità, la mia anima continuerà a lavorare in e attraverso la coscienza fisica, il vitale, la mente ed il cuore, non solo per l'America, ma per il mondo intero. Sono grato al Supremo in me per aver scelto l'America e perché ancora vuole che io resti in America. Offrirò sempre il mio cuore di infinita gratitudine all'anima dell'America.Fece un bel po' di cose! Infine comprese di dover smettere di usare i poteri occulti alla leggera, a sua volontà e capì di rivolgere tutta la sua attenzione sul realizzare Dio. Cosí, dopo aver usato i poteri occulti per molti anni, durante i suoi ultimi trenta o quarant'anni di vita, entrò in profonda meditazione nelle caverne dell'Himalaya. Fu allora che si convinse che il potere occulto non è altro che un numero da giocoliere o da spettacolo di magia, è come i fuochi d'artificio, qualcosa che va su e là finisce. Cosí smise di usarli e si interessò solo al potere-della-meditazione ed al potere spirituale. Il potere spirituale è infinitamente piú potente del potere occulto ed è sempre costruttivo.
In Nepal è possibile visitare alcune delle caverne dove meditava Gorakshanath e in cui si sente il suo potere di meditazione e non il suo potere occulto. Attraverso la meditazione sviluppò il perdono e ricevette grandissima pace. Da allora, quando le persone non lo ascoltavano, invece di usare il potere occulto per distruggerle e poi resuscitarle, semplicemente le perdonava, semplicemente entrava nuovamente nella sua meditazione ed era inondato di pace. È solo dalla meditazione che si ottiene la pace, non dai poteri occulti.La disobbedienza è la peggiore delle qualità non-divine per i discepoli. Per un bambino o una bambina di sette anni, amare il padre ed obbedire al padre non è un compito impossibile, fino all'età di quattordici o quindici anni, l'obbedienza è naturale e spontanea, la disobbedienza di solito inizia a diciassette o diciott'anni. Una volta che le persone raggiungono i vent'anni, non esiste piú obbedienza! Poi quando raggiungono i quaranta o cinquant'anni, hanno la loro vita. Solo alcuni discepoli molto fortunati hanno mantenuto la loro obbedienza una volta raggiunti i vent'anni. Io ne sono fortunato e loro sono fortunati.
Di tutte le qualità divine, l'obbedienza è supremamente importante. Se hai vera obbedienza interiore ed esteriore alla tua anima, alla tua parte piú elevata, allora amerai Dio, diverrai devoto a Dio, e ti abbandonerai incondizionatamente a Dio. Tutte le buone qualità dei discepoli vengono da una sorgente, che è l'obbedienza. Essa è come la radice dell'albero, dalla radice viene una tenera pianta ed, infine, un bellissimo albero con innumerevoli fiori e frutti, ma se non c'è la radice non crescerà nulla.
Ho visto che la vecchiaia è entrata nella mente di molti dei miei discepoli, essi pensano sempre in un modo vecchio. Dovete sfidare le vostre vecchie idee, vecchi pensieri, vecchie abitudini! Mettete via il vostro vecchio modo di vivere! Se potete sinceramente sentire di essere una bambina o un bambino di sette anni, cosí tanto veleno che è nella vostra mente scomparirà e potrete facilmente sfuggire alla vostra mente-giungla. Entrerà tantissimo entusiasmo e gioia nella vostra vita ed avrete cosí tanto amore per Dio e per il vostro Maestro spirituale! Ogni giorno vedrete la vostra vita in un modo nuovo, e riuscirete a portare di nuovo in primo piano le vostre dolci, dolcissime qualità. In quel momento, sboccerete come un fiore, petalo dopo petalo, ma se continuate a pensare di avere trenta o quaranta o cinquanta o sessanta o settant'anni, vedrete che tutti i fiori nel giardino del vostro cuore sono secchi, non sarete altro che un fiore completamente morto. Per un bambino di sette anni non esiste dubbio, depressione, frustrazione, negatività, salta solo di gioia e gioca e gioca nel giardino del suo cuore.Ogni cosa che indossi agisce sulla tua coscienza. Se vieni alla meditazione nei vestiti che usi per correre pensando che riuscirai a raggiungere la tua massima altezza in brevissimo tempo, ti sbagli. In termini di 'coscienza', c'è assolutamente una grande differenza tra un sari e un punjabi, e tra un sari ed un vestito occidentale. È vero che puoi indossare un sari ed essere non-spirituale, ma indossare il sari di sicuro ti ricorderà della tua vita spirituale e ti aiuterà a portare in luce la tua coscienza che aspira.
Naturale che l'aspirazione è la cosa piú importante, ma ci sono alcune cose che si aggiungeranno alla tua aspirazione, ed una di queste è indossare il sari. Se qualcosa aumenta la nostra aspirazione, dovremmo avvalercene.Se giungiamo a realizzare che il Supremo è il Pilota, la Nave, il Viaggio, e la Costa, e che noi siamo solo passeggeri seduti nella Sua Nave, sapremo che è Suo sacrosanto Dovere portarci alla Costa. Il nostro ruolo è solo essere coscientemente, con preghiera, con tutta l'anima e altruisticamente parte di questo viaggio.
Ogni volta che prendiamo una decisione, di solito viene dalla nostra mente intelligente, o, possiamo anche dire, dalla nostra mente saggia, ma c'è qualcosa d’infinitamente piú elevato delle nostre intelligenza e saggezza umane, cioè la Volontà di Dio dentro di noi. Esercitiamo continuamente la nostra volontà individuale. Ognuno vuole che il mondo sia felice a modo suo. Io sento che se si segue il mio modo, il mondo sarà felice. Tu senti che se si segue il tuo modo, il mondo sarà felice, ma il modo di qualcuno per essere felice, o il modo di iniettare la felicità in altri individui, in realtà può non renderli felici affatto.
Dio è sia il Creatore che la Creazione. Dio il Creatore assolutamente vuole che Dio la Creazione sia felice, vuole che tutti siano felici. Dio il Creatore è tutto Amore, tutto Compassione, e tutto Sollecitudine, per Dio la Creazione, ma Dio può renderci felici solo se noi vogliamo essere felici nel Suo proprio Modo. Se riusciamo ad invocare coscientemente la Presenza, la Guida, o la Volontà di Dio il Creatore, allora il mondo sarà inondato di Pace e Felicità. Seguire la Volontà di Dio è il solo modo di raggiungere la felicità, individualmente, collettivamente e universalmente, altrimenti, se ognuno cerca di rendere il mondo felice a modo suo, faremo assolutamente un errore dopo l’altro prima di risolvere i problemi del mondo o anche solo i nostri problemi individuali.
Come possiamo conoscere la Volontà di Dio? Possiamo conoscere la Volontà di Dio grazie alle nostre preghiera e meditazione ed grazie al nostro cosciente dono-di-sé al mondo in cui viviamo e che proclamiamo come nostro, intimamente nostro. Se abbiamo un libero accesso alla vita interiore d'aspirazione ed alla vita esteriore di altruistica dedizione, arriviamo a conoscere ed a realizzare la Volontà di Dio e se ubbidiamo alla Volontà di Dio, tutti i nostri problemi, e tutti i problemi del mondo, saranno risolti.Questo non significa che finché l'Ora di Dio non sia giunta, tu rimarrai pigra ed inattiva. È sbagliato pregare per due o cinque soli minuti e smettere se vedi che la mente è ancora piena di pensieri, o se vedi che in essa, nel tuo vitale e nel tuo fisico, c'è agitazione. È anche sbagliato aspettarsi che la mente diventi calma e silenziosa solo perché hai meditato per due o tre minuti.
Cosa possiamo fare a livello pratico riguardo ai pensieri? Facciamo come se fossero persone e la mente come la nostra stanza. Dobbiamo sprangare dall'interno la nostra stanza-della-mente e non permettere a nessuno di entrare. Non lasceremo fuori solo i nostri nemici, i pensieri negativi, ma anche i nostri amici, i pensieri positivi. Siamo determinati a stare solo nel silenzio, completo silenzio.
Alcuni momenti dopo, diciamo, un pensiero inizia a bussare alla porta. Ora noi possiamo usare la nostra compassione, o la nostra saggezza: la saggezza ci ricorda che abbiamo fatto una solenne promessa a noi stessi, che non avremmo permesso a nessuno d'entrare nella nostra stanza-della-mente, ma se iniziamo ad usare la compassione potremmo dire: "Chissà chi c'è là fuori? Forse è una mia ottima amica!", e cosí apriremo la porta. Ahimé, nel momento in cui l'apriamo, potrebbe entrare un pensiero non-divino! In un secondo tale pensiero può rubarci tutte le sensazioni positive che abbiamo mantenuto in noi negli ultimi quindici o venti minuti. Per questo è meglio non aprire la porta per nessun motivo.
Dopo un certo tempo i pensieri negativi ci lasceranno: se i pensieri sono non-divini, posseggono tutte le qualità negative, non avranno la pazienza di aspettare che apriamo. Dopo aver atteso fuori per alcuni minuti diranno: "È al di sotto della nostra dignità continuare ad aspettare qui! Se non vuole vederci andremo a bussare alla porta di qualcun altro, disturberemo qualcun altro!"
Se si tratta di un pensiero positivo, un nostro vero, sincero amico, esso dirà: "Forse il mio amico è molto indaffarato o sta facendo qualcosa di speciale, altrimenti per certo avrebbe aperto, continuerò ad attendere con pazienza." Stiamo costringendo quel pensiero positivo ad aspettar fuori per quindici o trenta minuti. Dopo che abbiamo osservato il nostro silenzio pieno di pace per circa mezz'ora, diremo: "Ora vediamo chi c'è alla porta," in quel momento troveremo solo i nostri piú cari amici ad attenderci, vale a dire i nostri pensieri divini, energizzanti ed appaganti. Cosí, se riusciamo a tenere la mente completamente silenziosa per quindici minuti o mezz'ora, dopo la meditazione non troveremo le forze oscure e non-aspiranti pronte ad entrare in noi.
Questo è il modo in cui possiamo avere solo buoni pensieri dalla meditazione. Prima dobbiamo bloccare completamente la mente e non permettere ad alcun pensiero di entrare in noi, poi, dopo essere andati in profondità ed essere entrati nel mare di pace, quando apriamo la porta della mente, troveremo ad aspettarci solo pensieri positivi e divini.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 06, Agni Press, 1995
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