Sri Chinmoy risponde, parte 06

Parte I

SCA 203-229.-it Le seguenti domande furono poste nel gennaio 1995.

Come posso diventare una discepola perfetta?

Sri Chinmoy: La parola "perfetta" è insieme molto complicata e molto facile da capire. Prima di tutto, dobbiamo sapere che diventare un essere umano perfetto e diventare un discepolo perfetto non è la stessa cosa. Quando usiamo la parola "perfetto" riferita ad un essere umano, di solito intendiamo che abbia parecchie qualità positive, che gli altri attorno a lui non hanno. Supponi che qualcuno abbia dieci qualità positive, e quelli attorno a lui ne abbiano forse due o tre. Ovviamente questi ultimi avranno grandissima ammirazione per quello con dieci qualità positive, ma chissà, forse manca anch'egli di altre venti buone qualità!

Nondimeno, anche se qualcuno ha molte qualità positive, gli altri potrebbero considerarlo lungi dall'essere perfetto, potrebbero attribuire cattivi fini ad ogni sua azione. Supponi che una certa persona abbia attitudine filantropica e dia molti aiuti ai poveri: alcuni lo ammireranno, dicendo che ha un buon cuore, mentre altri potrebbero dire che non c'è alcuna sincerità in quello che fa, che lo fa solo per mostrarlo agli altri.

Nella vita umana comune, la "perfezione" si trova su un livello di coscienza: se qualcuno ha diverse buone qualità, i suoi amici, vicini ed ammiratori diranno: "È perfetto!" Altri potrebbero non essere d'accordo, ma ci saranno molti a prendere le sue parti, perché vedono in quella persona delle qualità positive che loro stessi non hanno. Nella vita spirituale, invece, la perfezione dev'essere vista da un'angolazione, o prospettiva, diversa.

Prendiamo l'idea dell'abbandonarsi alla Volontà di Dio. Sappiamo che ci sono tre pioli sulla scala spirituale: amore, devozione e abbandono. Prima viene l'amore, poi la devozione ed infine l'abbandono. Dobbiamo sapere che l'amore e la devozione non potranno mai esser completi e perfetti a meno che e finché l'abbandono non sia completo, perfetto ed incondizionato. Ero solito dire che l'amore è il fondamento, poi, dopo l'amore, deve nascere la devozione, e, finalmente, per ultimo, l'abbandono, ma ora io vedo che se non raggiungiamo l'altezza dell'abbandono, non possiamo apprezzare il passo dell'amore, né quello della devozione. Possiamo apprezzare pienamente la suprema necessità del tronco dell'albero, solo dopo che l'abbiamo usato per arrampicarci e raggiungere i manghi. Finché non abbiamo assaggiato i manghi, non riusciamo ad apprezzare pienamente le parti piú basse dell'albero. È solo quando raggiungiamo la meta, che riusciamo a dare la massima importanza alla strada che vi ci ha portato.

Dal punto di vista piú elevato, l'abbandonarsi alla Volontà di Dio è assoluta perfezione, ma per il cercatore che aspira, questo tipo di abbandono è molto difficile. Tanto per cominciare, non sappiamo neanche quale sia la Volontà di Dio. Riceviamo un messaggio interiore ma non sappiamo da dove venga, se un certo messaggio viene dal cuore, possiamo pensare che venga dalla mente, o viceversa, inoltre a volte la mente dà il messaggio, ma pensiamo che esso venga direttamente da Dio, oppure il vitale può dare il messaggio e noi pensiamo che venga dall'anima. Quindi esiste ogni possibilità che ci sbagliamo completamente nel cercare di determinare quale sia la Volontà di Dio. Di fatto se il messaggio è facile da eseguire, sentiamo con certezza che viene dall'Aldilà, in questo modo possiamo ricevere falsa sicurezza o un falso sentimento di certezza interiore, che può durare per un giorno, o un mese, o un anno.

Come esseri umani, riceviamo continuamente diversi messaggi interiori, ed in ogni istante ci arrendiamo ad uno di essi. In qualunque cosa facciamo, l'aspetto dell'abbandono è lí. Se avessimo libero accesso al mondo interiore, vedremmo che in ogni istante ci stiamo abbandonando o alla coscienza fisica, o a qualche altra parte del nostro essere. Nella nostra vita di tutti i giorni diciamo sempre: "Ho preso la decisione", ma ciò è del tutto sbagliato: la decisione è presa dalla nostra mente, dal nostro vitale, dal nostro cuore, dalla nostra anima, o da Dio. È sempre una parte del nostro essere a prendere la decisione, una parte ad essere la guida, il capo, e noi ci identifichiamo con la sua decisione. Cosí, qualsiasi cosa facciamo, l'aspetto dell'abbandono è lí.

La maggior parte delle volte è la mente a prendere le decisioni. Quando la mente prende la decisione, siamo cosí completamente identificati con la mente che sentiamo di essere noi ad averla presa: esattamente allo stesso modo in cui la mente può prendere la decisione per noi, anche Dio vuol prendere la decisione per noi, sfortunatamente, quando Lui fa questo, il piú delle volte non ne riceviamo alcuna gioia esteriore. Il motivo è che all'Occhio di Dio, il modo in cui noi vogliamo rendere noi stessi felici, è di solito quello sbagliato.

Quando siamo fortemente identificati con la coscienza mentale, vitale o fisica, se il messaggio che viene dall'Alto non ci soddisfa e non ci rende felici a modo nostro, molte volte non gli crediamo, ci diciamo: "Se Dio è tutto Amore e Compassione, perché mi sta facendo soffrire cosí!?" Ma se paragoniamo noi stessi con i nostri parenti o amici che non pregano e non meditano, vedremo di essere infinitamente migliori e infinitamente piú felici di loro.

È tutta una questione di aspettativa, prima di entrare nella vita spirituale, per certo avevamo un capo, e tale capo era la mente. Ora che seguiamo la vita interiore, ci aspettiamo che Dio ci guidi costantemente, ma noi critichiamo sempre il povero Dio, diciamo che è invisibile, o che non ci soddisfa, anche se Dio venisse a noi in una forma visibile, diremmo: "Dio, pensavo che Tu fossi infinitamente piú bello!" Ci aspettiamo Dio in una certa forma, ma Lui viene da noi in un'altra. I racconti indiani sono pieni di questo tipo di esperienze: qualche volta Dio viene persino in forma di un cane, per esaminare il cercatore e vedere quanto questo si sia identificato con la Coscienza di Dio, ma il povero cercatore chiude il cane fuori perché gli da fastidio!

Ci aspettiamo che Dio ci appaia in una forma molto luminosa, una forma molto al di là della nostra immaginazione, ma purtroppo, anche quando Dio ci appare nella Sua piú bella Forma, ad esempio in sogno, ciò che è molto bello agli occhi di Dio può non esserlo affatto ai nostri. La nostra valutazione della Bellezza di Dio può essere completamente diversa da quella che Dio ha di Se stesso. Il modo in cui vediamo qualcosa con le nostre visione e capacità terrene, può essere totalmente differente dal modo in cui la vede l'Occhio di Dio. Diciamo: "Solo se Dio viene in tale Forma, Lo accetterò. Se viene in qualche altra Forma, non può essere Dio!" Siccome non siamo stabilizzati nella Coscienza Universale, nella nostra mente abbiamo formulato Dio in un certo modo, ma la nostra idea della Bellezza di Dio e della Divinità di Dio può essere totalmente ridicola dal punto di vista piú elevato.

Allo stesso modo, abbiamo già formulato le nostre idee sulla felicità: se ci arriva un certo messaggio che ci rende felici a modo nostro, sentiamo che è arrivato da Dio, ma se ce ne arriva un altro che non ci da felicità immediata, che porta solo infelicità o sofferenza, lo scartiamo. Se arriva un messaggio che è molto difficile o è difficile da eseguire in un modo divino, lo ignoriamo, diciamo che non poteva venire da Dio.

La vera felicità e la perfezione spirituale procedono insieme. Dalla perfezione riceviamo felicità interiore. Se abbiamo fatto la cosa perfetta, o siamo divenuti la persona perfetta per cinque minuti o per cinque ore, interiormente siamo realmente felici. Una volta raggiunto un certo livello di perfezione, automaticamente segue la felicità. Inoltre, dalla felicità possiamo andare alla perfezione. Se siamo felici in modo spirituale, vorremo fare la cosa giusta e diventare la persona giusta, quando siamo tristi odiamo noi stessi e ci malediciamo: in quel momento a chi interessa la perfezione? Ma se siamo felici spiritualmente, la nostra felicità è come delle solide fondamenta sulle quali possiamo costruire il palazzo della perfezione.

Anche se siamo felici e vogliamo agire bene, come possiamo sapere cos'è giusto? Sappiamo che la perfezione viene dall'eseguire la Volontà del Supremo, ma come possiamo sapere se un certo messaggio viene dal Supremo o da una realtà di natura inferiore?

Un modo è quello di meditare bene per molte ore: non intendo meditare per due o tre minuti od anche mezz'ora: dobbiamo meditare per almeno due ore di fila, senza interruzione, dobbiamo meditare sinceramente e devotamente con il massimo anelito interiore, come se un bambino stesse piangendo nel nostro cuore, se la nostra meditazione è sublime, di sicuro riceveremo il giusto messaggio dall'Aldilà. La nostra meditazione dev'essere del tutto focalizzata, non può essere il tipo di meditazione in cui la mente è concentrata per un momento ed il succesivo girovaga in una foresta selvaggia, pensando ai nostri amici o a ciò che abbiamo mangiato a colazione. Se un singolo pensiero entra attraverso la porta della mente, è come un chiodo che viene inchiodato nel muro della nostra meditazione, se non ci sono pensieri, non c'è alcun martello, nessun chiodo, nulla, solo Pace. Sfortunatamente questo tipo di meditazione è estremamente difficile.

Accanto alla meditazione focalizzata, c'è un altro processo attraverso cui possiamo conoscere la Volontà di Dio: possiamo pregare Dio di darci la capacità di attuare il costante abbandono. Non l'abbandono di un secondo o di cinque minuti, ma l'abbandono costante, incondizionato, alla Sua Volontà. Possiamo dire: "Signore, dammi la capacità di abbandonarmi alla Tua Volontà. Voglio fare qualcosa di buono qui sulla Terra. Se fallisco, ne raccoglierò i risultati con gioia. E se ho successo, so che sarà stato solo perché la Tua Capacità ha agito in ed attraverso di me."

Se riusciamo ad avere questo tipo di attitudine abbandonata o distaccata in ogni cosa che facciamo, la Volontà di Dio potrà agire in ed attraverso di noi. Attuare questo tipo di gioioso abbandono, indipendentemente dai risultati delle nostre azioni, è molto difficile. Se facciamo bene qualcosa, siamo pronti a dare il merito a questa o quella persona. Immaginiamo, ad esempio, che mentre mi reco al campo sportivo incrocio una scimmia o un cane, cosí, dopo, se corro molto bene i 100 metri, sarò pronto a dare il merito a quel cane o a quella scimmia che ho visto prima, ma se non riesco bene, inizierò ad incolpare il mondo intero: "La sfortuna è venuta da questa o quell'altra cosa che ho visto per strada!" In questo modo andrò avanti ad incolpare questa o quella persona. In tal modo il nostro abbandono diventa condizionato, ma se c'è vero abbandono, non importa cosa accade, ne prendiamo i risultati con gioia. Che questi siano favorevoli o meno, li prendiamo con la stessa attitudine, e il nostro abbandono non ne è disturbato.

Un terzo modo di conoscere la Volontà di Dio, è quello di avere costantemente una coscienza di bambino. Nella vita comune, se vogliamo incontrare una persona importante, prima dobbiamo renderci amici e convincere i segretari, e poi dei funzionari importanti, dobbiamo andare dal basso verso l'alto. Nella vita spirituale non è cosí. Se qualcuno ha una coscienza di bambino, può approcciare il Supremo direttamente. Un bambino non ha paura di suo padre, non importa quanto sia importante. Potrebbe essere il proprietario di una grande fabbrica con molti dipendenti, ma il bambino non deve passare attraverso di loro per vedere il padre: corre semplicemente da lui, e il padre subito lo prende in braccio.

Ho menzionato tre modi di conoscere la Volontà di Dio. Uno è attraverso molte ore di profonda meditazione, un altro è attraverso il gioioso abbandono della propria esistenza, ed il terzo attraverso una coscienza del totalmente da bambino. Ognuno di questi modi è facile, nel momento in cui si voglia correre molto velocemente, e con determinazione, per completare la corsa. Se un cercatore ha la volontà adamantina di diventare un perfetto discepolo, alla fine avrà successo.

Inoltre, se il cercatore ha un Maestro Realizzato che è nel fisico e che conosce la Volontà di Dio, non è necessario per lui meditare per tre ore, o raggiungere quel tipo di abbandono gioioso nelle sue attività quotidiane, o avvicinare Dio direttamente con una coscienza di bambino. Quindi, in questo senso, egli è fortunato.

Nella vita ordinaria, se vogliamo studiare una certa materia, andiamo da un professore esperto in quel campo. Cosí studiamo, impariamo, ed infine abbandoniamo il mondo dell'ignoranza e diveniamo illuminati (non in senso spirituale ma umano). La spiritualità è una materia vasta, se vogliamo studiarla dobbiamo andare da un insegnante che la conosca. Piú avanti, quando sentiamo di non aver piú nulla da imparare, possiamo continuare da soli. Una volta anch'io avevo un Maestro. Quando sentii di aver imparato da lui ciò che avevo bisogno d'imparare, solo allora creai una connessione diretta col Supremo. Quando i miei studenti raggiungeranno tale stadio, anche loro svilupperanno una connessione diretta col Supremo, ma al presente punto del vostro sviluppo spirituale, è molto, molto piú facile per voi conoscere la Volontà di Dio ascoltando il vostro Maestro, che cercando di andare direttamente dal Supremo.

Se un bimbo dolce e innocente vuole qualcosa da suo padre, ma questo è altrove, il bimbo può dirlo ad uno dei dipendenti del padre, che subito correrà dal padre per prendere quello che il bambino vuole. Il dipendente che va dal padre del bimbo, riceve doppia gioia: riceve gioia dal dire al padre, che è un funzionario importante: "Tuo figlio vuole tale cosa." Poi, quando il funzionario dà ciò al bambino che aveva chiesto, il dipendente riceve gioia nel darlo al bellissimo bambino. Inoltre, il padre riceve gioia dal fatto che questo dipendente è venuto da lui per portare qualcosa al suo bambino. In questo caso, tu sei quel piccolo bambino e il tuo Maestro spirituale è la persona che ha libero accesso a tuo Padre, che è Dio.

Un Maestro spirituale Realizzato è infinitamente piú elevato dell'anima di qualsiasi persona comune. È piú elevato dell'anima di centinaia e centinaia di persone comuni messe insieme. Un Maestro Realizzato è il rappresentante di Dio sulla Terra, È venuto al mondo per essere di servizio al Supremo nell'umanità. Se è un Maestro genuino, egli non ha una sua volontà: quando dice qualcosa, sta esprimendo solamente la Volontà di Dio. Anche l'anima non ha una sua volontà: anch'essa esprime solo la Volontà di Dio.

Se sei il direttore di un ufficio ed hai un assistente che ha acquisito le conoscenze e l'esperienza di dirigere a sua volta l'ufficio, il tuo lavoro è molto facilitato. Sei contento che ci sia qualcuno di cui ti puoi fidare e su cui puoi fare affidamento, qualcuno che può esserti d'aiuto. E se l'assistente ha a sua volta un assistente che può aiutarlo, anche il suo lavoro diventa molto piú facile. Allo stesso modo, se Dio ha un Maestro spirituale che può aiutarlo sulla Terra, ne è molto felice, e se il Maestro riceve l'aiuto dell'anima, che lavori per lui interagendo col cuore, mente, vitale e coscienza fisica che aspirano del cercatore, il Maestro ne è colmo di gioia. Di nuovo, se il cercatore riesce ad udire direttamente i messaggi della sua anima, e se ubbidisce ad essi, il lavoro del Maestro ed anche quello di Dio, diventano infinitamente piú facili, ma se il cercatore non riesce a capire i messaggi della propria anima, il Maestro è lí per dirgli cosa fare.

Qui non sto parlando dell'aspetto fisico del Maestro, ma del Supremo nel Maestro, che è nel fisico: questo è il vero Maestro. Purtroppo, la maggior parte del tempo i discepoli vedono solo l'aspetto fisico del Maestro. Il Maestro è calvo, il Maestro è zoppo, il Maestro è cosí e colà, quante imperfezioni vedono nel Maestro! Non realizzano che sono i discepoli stessi che hanno reso zoppo il Maestro, ma questo è un altro argomento. Cosicché, se guardi solo alle imperfezioni fisiche del Maestro ne avrai costante frustrazione e disappunto. L'aspetto esteriore del Maestro creerà solo confusione e conclusioni errate.

L'anno scorso ho letto un libro di Nolini nel quale lui scrisse che noi avevamo visto solo Sri Aurobindo come essere umano, l'uomo fisico, e non Sri Aurobindo il Divino. È per questo che la nostra natura non è cambiata. Avemmo l'opportunità d'oro di trasformare la nostra natura, ma non l'abbiamo usata bene.

Un'anima Realizzata va su è giú dall'albero-della-vita. Dai rami piú alti, viene giú ai piedi dell'albero per creare una fame interiore nell'umanità, e quando vede questa fame, la porta con sé sull'albero e porta giú il pasto: pace, luce e beatitudine.

Cosí, se puoi ubbidire ai messaggi della tua anima, eccellente! Allo stesso modo, se puoi ubbidire a ciò che ti dice il Supremo nel tuo Maestro, anche allora starai facendo la cosa giusta, ma se oltre a non ubbidire ai messaggi della tua anima, non riesci a seguire il modo in cui agisce il tuo Maestro, come ultima risorsa, devi relazionarti direttamente a Dio per ogni cosa. Se fai in questo modo, la tua anima, cosí come il tuo Maestro, non saranno tristi o dispiaciuti di te, al contrario, il Maestro sarà molto orgoglioso di te se non devi passare da lui per raggiungere l'Altissimo.

La perfezione spirituale consiste nel conoscere e nell'eseguire costantemente la Volontà di Dio, con l'aiuto della tua anima o di un Maestro o di Dio stesso. Prima devi sapere cosa Dio vuole per te, identificandoti completamente con la Volontà di Dio. Se ti identifichi con la mente o il vitale o la coscienza fisica, sarai sempre milioni e milioni di miglia lontano da ciò che Dio vuole manifestare in e attraverso di te. Cosí, prima devi identificare te stesso con la Volontà di Dio, poi devi eseguire la Volontà di Dio con la massima premura e felicità.

Questa è la sola perfezione nella vita di un cercatore. Come ho appena detto, nella vita ordinaria, la tua mente dirà che questa o quella persona è perfetta perché possiede delle buone qualità. È la mente che giudica questo, ma nella vita spirituale non c'è alcun giudice: solo il tuo essere interiore osserva se stai facendo la cosa giusta oppure no. Qual è la cosa giusta? La Soddisfazione-di-Dio nel Modo preferito da Dio.

Domanda: Ci dici di darti le cose che ci creano problemi, ma quando lo faccio, sento che ti sto attaccando e ferendo.

Sri Chinmoy: Non dimenticare che io sono un oceano e tu sei una goccia. Non potrai distruggere la Pace, Amore e Gioia che io ho e sono. Se c'è un problema serio, a volte devo accettarlo sul piano fisico prima di gettarlo nella Coscienza Universale. Quando tratto dei problemi nel modo 'normale', ci vogliono alcuni mesi o un anno, prima che la situazione sia risolta, ma quando la forza che sta attaccando il discepolo è molto potente ed il caso molto serio, a volte la mia Compassione vien fuori in modo tale, che voglio risolvere il problema immediatamente. Perciò prendo nel mio corpo fisico la forza che sta attaccando il discepolo. A quel punto potrei soffrire fisicamente per uno o più giorni, ma ne vale la pena se riesco a salvare la vita spirituale del discepolo.

Comunque molte volte, semplicemente prendo le forze che stanno attaccando i discepoli e le getto via. Nessun discepolo dovrebbe preoccuparsi di dare a me i suoi problemi mentali ed emozionali. Appena li prendo, nel giro di secondi o minuti, o magari un giorno, posso gettarli via. Se posso essere d'aiuto ai miei figli spirituali, sono pronto sempre e di nuovo, questa è la ragione per cui sono venuto sulla Terra: per essere di servizio all'umanità.

La difficoltà con la maggior parte degli esseri umani è che sono pronti a dare la loro sofferenza a Dio, ma non la loro gioia e felicità. Ad esempio, se qualcuno non arriva primo in una gara di corsa, è piú che pronto ad accusare Dio: "Mi sono allenato per tanti mesi, ed ora ho perso!" Siamo piú che pronti a dare la nostra rabbia, infelicità e negatività a Dio, ma se siamo sinceri, vedremo che non li diamo veramente a Dio: se lo facessimo, occorrerebbe un certo tempo perché quelle cose tornassero in noi, invece in un certo modo conserviamo questi sentimenti, perché ci dà gioia accusare Dio. Poi invece, se riusciamo in qualcosa, magari per cinque secondi mostriamo gratitudine a Dio, e subito dopo ci dimentichiamo di Lui. La felicità che riceviamo dura alcune ore o giorni e la teniamo dentro di noi, ma la gratitudine non germoglia nel nostro cuore, e non continuiamo a condividere la nostra felicità con Dio, o ad offrirgli la nostra gratitudine. Se fossimo veramente sinceri, daremmo a Dio la nostra gioia esattamente nello stesso modo in cui Gli offriamo i nostri problemi e sofferenze, ma invece vogliamo tenere la gioia tutta per noi, ed è solo quando abbiamo un insuccesso che tiriamo in ballo Dio, in quel momento Lo attacchiamo e Lo accusiamo in mille modi.

Domanda: È sempre meglio per i tuoi discepoli cercare di vederti per piú tempo possibile sul piano fisico?

Sri Chinmoy: Dipende dal discepolo. Qualche volta quando un discepolo può vedere il Maestro per molte ore al giorno sul piano fisico, dimentica chi sia il Maestro sul piano spirituale. Il problema è che a volte i discepoli si creano un'immagine di come la Divinità dovrebbe apparire. Cosicché, quando vedono il Maestro sofferente o mentre fa delle cose sul piano umano, non riescono a sentirne la Divinità. Quando i discepoli vedono il loro Maestro agire come un essere umano comune, a volte per loro è difficile aver fede in lui. Non si rendono conto che se qualcuno sta affogando, il Maestro deve andare in acqua per salvarlo. Se il Maestro rimanesse sulla riva, se rimanesse solo nel piú alto piano di Luce e Delizia, non potrebbe aiutare gli esseri umani. Ecco perché un Maestro spirituale a volte deve agire come un essere umano comune.

Però, se i discepoli che sono fisicamente vicini al Maestro usano bene questa opportunità sentono di essere estremamente fortunati. Se possono tenere a mente l'aspetto divino del loro Maestro anche quando sono in sua compagnia sul piano umano, sono nella posizione di andare molto in alto e molto in profondità. Vedono che il Maestro a volte soffre di un raffreddore o di febbre come un essere umano comune, ma, nonostante questo, è riuscito a realizzare Dio. E cosí questi discepoli sentiranno che anche loro possono farlo. Diranno: "È una persona come noi, se lui può realizzare Dio, perché non potrei farlo anch'io?"

Alcuni discepoli possono vedere il proprio Maestro solo alcune volte all'anno, forse per quattro o cinque secondi. Nel resto del tempo questi discepoli non sanno cosa il Maestro stia facendo, ma sentono che è sempre in trance. Forse il Maestro in quel momento sta solo parlando o leggendo il giornale, ma immediatamente il loro amore e devozione aumentano, proprio perché sentono che il Maestro è nella sua piú alta meditazione.

Dato che i miei discepoli possono vedermi sul piano fisico per ore e ore, è difficile per loro mantenere la fede piú profonda in me ed il loro amore piú profondo per me. Quelli che sono migliaia di miglia lontani da qui possono sentire: "Sono sicuro che ora il Maestro sta meditando", ma quelli che mi vedono sul piano fisico, ad esempio dicono: "Il Maestro sta solo giocando a tennis." Voi non avete idea di cosa stia facendo nel piano interiore mentre gioco a tennis. Che stia lanciando la palla o che l'abbia mancata, sono sempre in contatto col mio Sé Piú Alto. Inoltre, il tennis ha un significato interiore speciale: è un gioco di amore e servizio. Nella vita spirituale, se possiamo amare e servire Dio con preghiera e devotamente, riceveremo tantissimo da Lui.

Cerca di vedere l'aspetto divino nel tuo Maestro piú spesso possibile: non importa dove sei, se di fronte al tuo Maestro o mille miglia lontano, avrai la possibilità di respirare il respiro divino che il Supremo, per la Sua infinità Bontà, ha dato al tuo Maestro.

Domanda: Cosa posso fare riguardo al fatto che ho sempre difficoltà a dormire?

Sri Chinmoy: Anche altri discepoli hanno lo stesso problema. Altri ancora invece dormono piú di quanto abbiano bisogno. Ci sono anche alcuni cercatori sinceri che pregano Dio di dar loro meno sonno, in modo da poter pregare e meditare di piú. Nel mio caso, di solito dormo due ore a notte, anche allora, mentre il mio corpo fisico dorme, io rimango nella coscienza yogica, e sento la mia unità con Dio.

Dato che sei mia discepola, il rimedio migliore per te è quello di pregare Dio di darti piú sonno, ma se vuoi provare altri rimedi, una cosa che puoi fare è immaginare solo delle cose di colore verde chiaro. Il verde chiaro (non il verde scuro) ha la capacità di calmare i nervi. Immagina una risaia o qualsiasi altro tipo di campo verde, cerca di sentire che stai camminando sul bordo, o che sei in mezzo ad un campo verde, o che tutt'intorno a te ci sia qualcosa di verde. Anche se ripeti la parola "verde" alcune volte, come se intonassi un mantra, le tue orecchie terrene udranno il suono, ed il colore risuonerà dentro di te, e toccherà i piú profondi recessi del tuo cuore, poi comincerai a vedere delle cose verdi attorno o di fronte a te. Questo ha aiutato molte persone e può aiutare anche te.

Ma il modo migliore è quello di pregare il Supremo di darti piú sonno. Se dormi bene, il giorno dopo sarai ispirata a fare buone e grandi cose. Dovresti sempre chiedere a Dio tutto ciò di cui hai bisogno. Naturalmente la piú alta filosofia è chiedere a Dio solo di appagare la Sua Volontà in e attraverso di te, ma tu non hai raggiunto quello stato: prima devi diventare eccellente, poi migliore e poi ancora migliore, devi pregare Dio per le cose positive: che porti via la tua gelosia, insicurezza, dubbi, pensieri negativi e impuri. Per ora, se dici: "Se è la Volontà di Dio avrò la mente piú impura del mondo, sarò la persona piú insicura," allora ti abbandonerai soltanto a queste forze.

Dobbiamo sempre usare la saggezza, e sapere quali cose positive ci offriranno l'opportunità di far progresso. Abbiamo imparato la frase "abbandono spirituale", ma dobbiamo abbandonarci alla saggezza, non alla stupidità. Se un discepolo ha insicurezza può iniziare a dire: "Forse è la Volontà di Dio che io abbia insicurezza, dato che sono venuto nel mondo solo per compiacere Dio, forse dovrei arrendermi all'insicurezza." In quel caso, Dio si metterà solo a ridere della stupidità del discepolo!

Dobbiamo trasformare tutte le nostre qualità da negative in positive. Se qualcosa ci intralcia il cammino, creandoci difficoltà mentre cerchiamo di divenire ottimi strumenti di Dio, dobbiamo pregare Dio di aiutarci a superare tali ostacoli. In questo momento soffri d'insonnia, la tua mancanza di sonno ti tormenta, sarebbe un errore se tu dicessi: "Non importa se non dormo per sei mesi, Dio mi sta dando un'esperienza, quindi resterò in silenzio!" Per te, ora come ora, questa non è la preghiera giusta. Devi invece pregare: "Dio Ti prego, dammi il sonno, in modo che domani io possa meditare ed andare al lavoro."

Aggiungo, se sei davvero in una coscienza elevata, puoi cercare di cambiare la tua attitudine verso la tua difficoltà di dormire. Puoi trasformare la tua sofferenza in felicità: invece di sentirti infelice di non poter dormire, puoi dire: "Dio mi ha dato l'opportunità d'oro di meditare per alcune ore extra. Finora ho meditato mezz'ora al mattino e mezz'ora la sera, ma ora di notte ho quattro o cinque ore in piú per meditare, sono molto fortunata!" Se in tal modo riesci a cambiare la tua attitudine ed iniziare a meditare la sera con grande gioia, la Dea del sonno verrà subito da te. Proprio cosí, se puoi iniziare a meditare la sera tardi con un'attitudine divina, non dovrai meditare per piú di alcuni minuti prima che la Dea del sonno arrivi e ti benedica con il sonno piú profondo.

Cosí, ora come ora, la cosa migliore per te è pregare il Supremo di darti il sonno. Se qualche volta non lo fa, allora puoi provare a cambiare la tua attitudine e dire: "Forse questa è un'opportunità per meditare." Anche questo ti aiuterà, ma se cerchi di prendere l'approccio piú alto e dici che forse la tua impossibilità di dormire è la Volontà di Dio, non riuscirai a mantenerla: dopo un giorno o due la mente si ribellerà, perché c'è una grande distanza tra il tuo livello attuale di evoluzione spirituale e la realtà che stai immaginando. I frutti sono assolutamente già sul ramo, ma se pensi di poter saltare e afferrarli stai sbagliando di molto. Devi arrampicarti lentamente e con costanza, solo allora riuscirai a raggiungere i frutti.

Domanda: Qual è la migliore attitudine quando cerchiamo di manifestare la Luce del Supremo?

Sri Chinmoy: Quando hai l'aspirazione di manifestare la Luce del Supremo, ne ricevi grandissima gioia. Il fatto stesso che io voglia scalare l'Himalaya mi dà immensa gioia, sia che poi lo scali o no. Purtroppo, molto spesso ciò che diciamo non si tramuta in realtà. Immagino di scalare, ma quando poi arriva il momento, o scappo via perché ho paura, oppure sono cosí tanto impegnato a criticare quelli che stanno già scalando e sono alcuni metri davanti a me, che perdo di vista il mio obiettivo, dico che stanno andando nella direzione sbagliata o che hanno usato metodi sleali ed io stesso non inizio a scalare. Quindi una cosa è pensare di manifestare la Luce del Supremo ed un'altra cosa farlo.

Ogni mio discepolo che vuole manifestare la Luce del Supremo, deve tenere in mente una cosa: la purezza. Se non c'è purezza, c'è sempre divisione nella mente, e questo porta equivoci e litigi. Parlare di manifestazione è come parlare di pace. Il fatto stesso che gli esseri umani parlino di pace anziché di guerra è un enorme risultato, ma in molti casi, in nome della pace ci uccidiamo l'un l'altro. Inoltre, il fatto che stiamo anche solo pensando alla pace, significa che Dio un giorno ci permetterà di realizzare il vero significato della pace. Allo stesso modo, quando pensiamo alla manifestazione, non importa quanti errori facciamo e quante volte ci autoinganniamo ed inganniamo gli altri, verrà un giorno in cui i nostri sforzi porteranno dei frutti.

È meglio manifestare, non importa quanto imperfettamente, che restare silenziosi. Quando Vivekananda in India vedeva persone inattive, diceva: "Gioca a pallone: realizzerai Dio prima che se leggi la Bhagavad Gita." Sentiva che queste persone avevano bisogno di essere attive e dinamiche. Allo stesso modo, è meglio sbagliare mentre lavoriamo per la manifestazione, che non fare niente. Quando alcuni fanno errori o vedono che gli altri ne stanno facendo, desistono, ma dovete sapere che ognuno è destinato a fare degli errori. Nonostante questi errori, le persone coraggiose continuano a lavorare, essendo determinate a fare la cosa giusta e a diventare la persona giusta. Infine avranno successo.

Domanda: Che beneficio riceviamo nel tenere le mani sul cuore quando tu mediti con noi?

Sri Chinmoy: Quando medito seriamente, se tenete le mani sopra il vostro cuore e sentite il battito del cuore, automaticamente sentirete l'intensità della vostra aspirazione. Dentro quell'intensità scoprirete la purezza della vostra mente e la divinità del vostro cuore.

Domanda: Il nostro comportamento fisico ha qualche effetto sulla nostra ricettività?

Sri Chinmoy: Quando scherzo con voi non ci sono problemi, ma quando medito o sto anche solo rispondendo a domande spirituali, dovreste sedere compostamente. Altrimenti, se tenete le gambe distese o siete molto rilassati, non riceverete quasi nulla da me ed anzi, peggio, rovinerete l'aspirazione di quelli intorno a voi che stanno cercando sinceramente di ricevere. Chiedo a tutti i miei discepoli di mostrare il giusto rispetto quando faccio qualcosa di spirituale. Specialmente coloro che siedono in prima fila devono essere attenti a questo. Con i vostri movimenti fisici potete causare molti problemi, non solo a voi stessi ma anche a quelli che siedono dietro di voi.

Domanda: Hai qualche suggerimento per chi offre conferenze ai cercatori spirituali?

Sri Chinmoy: Se vuoi dare conferenze sulla spiritualità, non sei come un professore di una scuola comune. In tale scuola, una volta terminata la lezione (per esempio di storia), il professore può fare ciò che vuole. Il suo corso di storia non ha niente a che fare con la sua vita privata, ma se offri conferenze sulla spiritualità, non puoi separare la tua 'vita di insegnante' da quella di tutti i giorni. Se sei una persona spirituale, non puoi essere una persona durante il corso e, subito dopo, entrare nella vita del godimento vitale. Durante la conferenza i cercatori ti sentono parlare della rinuncia e della realizzazione di Dio: se dopo ti vedessero bere alcolici o ballare in qualche locale, riceverebbero il colpo piú terribile della loro vita, ne sarebbero confusi, ciò che è peggio, sentirebbero che la spiritualità è una cosa impossibile. Sentirebbero che la vita spirituale è solo una presa in giro, e perderebbero la poca aspirazione che hanno.

Quelli che vengono alle tue conferenze potrebbero non essere abbastanza sinceri da seguire una vita disciplinata, ma vengono da te con la speranza di diventare almeno persone migliori. Se a causa del tuo comportamento distruggi la loro aspirazione invece di rafforzarla, stai facendo qualcosa di molto deplorevole. Sei responsabile per quei cercatori, anche se vengono da te solo per curiosità per imparare cosa davvero significa la spiritualità, ogni comportamento sbagliato da parte tua può distruggere anche quella curiosità. Per non parlare della loro aspirazione.

Per ispirare gli altri ad entrare pienamente nella vita spirituale, occorrono sincerità, entusiasmo, premura, purezza, e molte altre qualità divine. 'Dare' non è abbastanza: si deve anche 'diventare'. Se dai senza diventare, non puoi avere successo: quindi dai e diventa, diventa e dai, a quel punto sarai davvero uno strumento divino del nostro Adorato Supremo.

Domanda: La settimana scorsa ho sognato che mia moglie veniva gettata a terra ed uccisa! Non so se fosse un sogno vero oppure no.

Sri Chinmoy: Se prendessimo sul serio tutti i nostri sogni, finiremmo in una clinica psichiatrica! In parte devi ignorare il simbolismo dei sogni, in parte devi prenderlo sul serio. Se in sogno vedi un cane che ti segue, vuol dire che la tua aspirazione è aumentata e che stai seguendo il tuo Maestro spirituale con molta devozione. Se il cane invece ti morde, vuol dire che stai perdendo, o hai perso fede nella tua vita spirituale e nel tuo Maestro. Se il cane ti abbaia contro ma non ti morde, vuol dire che il cane ti sta avvisando che sta per accadere una qualche tragedia nella tua vita. Se vedi un cervo, puoi essere in grado di correre molto veloce nella tua vita spirituale.

Potresti avere un sogno in cui litighi con qualcuno e, poi, al mattino quando lo vedi lui ti fa un gran sorriso e ti offre affetto e amore. Tanti sogni sono basati assolutamente sul nulla, sono completamente falsi.

Quando i Maestri spirituali hanno dei sogni, saranno subito in grado di sapere se sono reali. Un Maestro spirituale o un cercatore dell'ordine piú elevato sarà consapevole di star sognando e riuscirà a vedere il sogno con la sua visione intuitiva o interiore. In quel momento il sogno è separato dalla visione. Se è un sogno ispirativo che alla fine si manifesterà, continuerà a sognare, ma se è un sogno scoraggiante, semplicemente lo getterà via. Di solito i Maestri spirituali non sognano spesso come gli esseri umani comuni: hanno un sogno una volta all'anno o una volta in alcuni anni, ma nella loro piú elevata meditazione arriverà una visione e potranno vedere cosa verrà manifestato. Naturalmente se Dio vuole che la visione rimanga non-manifestata, può fare cosí. Per Dio niente è impossibile. Per questo se siamo saggi, dobbiamo diventare una sola cosa con la Volontà di Dio.

I sogni comuni e non ispirativi, dovreste semplicemente gettarli via! E se avete un sogno ispirativo, non vi rattristate se non si manifesta. In sogno potreste andare in un giardino e vedere un bellissimo fiore, ma potreste non avere la capacità di coglierlo, o il giardiniere potrebbe non volere che lo fate, perché lo vuole conservare nel giardino, potreste entrare nel giardino ed apprezzare la bellezza ed il profumo dei fiori, ma non avere il permesso di portarveli a casa, nel mondo della realtà.

Domanda: Non so come amare me stesso, ma sento la necessità di amare il Supremo.

Sri Chinmoy: Da ora in poi, non pensare piú al Supremo. Senti solo di essere entrato in un giardino con moltissimi fiori. Scegli un fiore che ti piace ed avvicinati. Apprezza la sua bellezza e odora il suo profumo. Poi dici alcune volte: "Come vorrei essere puro e bello come questo fiore!" Dopo cinque minuti, cerca di immaginare che una quantità infinitesimale della bellezza di quel fiore, sia entrata in te. Poi gradualmente cerca di sentire che tutte le buone qualità che vedi nel fiore, la sua bellezza, la sua purezza, il suo profumo e cosí via, sono entrate e sono in te.

Ora ricorda quanto hai amato quel fiore e quanta gioia ti ha dato. All'inizio aveva un'esistenza separata, ma poco a poco hai portato la sua bellezza e la sua realtà nel tuo corpo e nel tuo cuore. Poi cerca di sentire di non avere un corpo, di non avere una mente, di non avere niente: pensa a te stesso solo come a quel bellissimo fiore. Siccome sei diventato quel bellissimo fiore, apprezzerai ed amerai te stesso allo stesso modo in cui hai amato il fiore.

Una volta che inizi ad amare te stesso, devi sentire che Dio ti ama infinitamente di piú. Se soffri di un problema fisico o qualcos'altro, potresti sentire che nessuno è lí per amarti o esserti vicino, ma c'è Qualcuno e quella Persona è dentro di te. Se stai soffrendo, devi sapere che Lui sta soffrendo infinitamente di piú. Se sei felice, Lui è infinitamente piú felice. Cerca di coltivare il sentimento che il Supremo, che è la tua parte piú elevata, sente sempre quello che senti tu, ma infinitamente di piú. Se ami qualcuno, Lui ama quella persona infinitamente di piú, e se ami te stesso, Lui ti ama infinitamente di piú.

Domanda: Una volta dicesti che l'amore è solo il primo gradino della scala spirituale, e che dev'essere seguito dalla devozione e dall'abbandono, ma nella mia meditazione non riesco ad andare oltre l'amore: come posso raggiungere la devozione e l'abbandono?

Sri Chinmoy: Se voglio imparare l'alfabeto inglese, non posso ignorare l'esistenza della lettera 'a' ed iniziare il mio dizionario con la 'b'. Se non metto il piede sul primo piolo della scala, come posso procedere sul secondo? Se cerco di saltare il primo piolo ed andare direttamente al secondo, posso cadere e rompermi una gamba. Il secondo passo è piú difficile del primo, ed il terzo è infinitamente piú difficile del secondo. Nella vita spirituale l'amore è il primo passo da fare. Se non hai amore per Dio, non avrai mai devozione per Dio.

Tu vuoi amare Dio incessantemente. In questo momento è impossibile, ma se riesci ad amarlo durante le tue preghiere e meditazioni, se riesci ad amare Dio coscientemente per alcune ore durante il giorno, è un inizio. Da lí puoi entrare nel mondo della devozione e da quello andare al mondo dell'abbandono. Amore, devozione e abbandono sono interconnessi. Se basi il tuo abbandono incondizionato ed incessante a Dio sulla quantità di amore e devozione che hai, potresti non essere in grado di raggiungerlo, però ci sono sicuramente alcuni modi in cui puoi abbandonarti alla Volontà di Dio, ma è necessario che inizi il tuo viaggio con una certa quantità di amore, prima che tu possa entrare nel mondo della devozione e da là andare al mondo dell'abbandono.

Sei una cercatrice, perciò certamente ami Dio, dire che non hai amore per Dio sarebbe la peggiore bugia del ventesimo secolo! Ora devi accrescere il tuo amore. È come allenarsi per aumentare la forza muscolare. Preghiera e meditazione sono come la palestra nel mondo spirituale. Puoi facilmente rafforzare il tuo amore per Dio grazie alle tue preghiera e meditazione. Puoi cominciare con quindici minuti di meditazione, e da lí puoi gradualmente aumentare il tempo a venti minuti, trenta, e cosí via.

Non c'è neanche un singolo mio discepolo che non ami Dio, ora il punto è solo quello di sviluppare la capacità di amare Dio incondizionatamente. Alcuni dei miei discepoli riescono ad amare Dio incondizionatamente per cinque minuti o mezz'ora durante la meditazione, ma quando la meditazione è finita, tutte le loro aspettative e richieste ritornano. Qualcuno dice: "Lui non ha fatto questo, lei non ha fatto quello, perché mai Guru sta sorridendogli?" Qualcun altro dice: "Come mai quello là è cosí felice, mentre io ho pregato e meditato ed ancora non lo sono?" Cosí, d'un tratto il nostro amore per Dio diventa condizionato, ancora peggio, arriva l'aspettativa, e ancora peggio dell'aspettativa, arriva la pretesa.

Noi abbiamo amore per Dio. Ora, dobbiamo aumentare il nostro amore per Dio. Dico sempre che Dio stesso in ogni momento sta aumentando la Sua stessa Eternità e la Sua stessa Infinità, questo Gli dà Gioia. Ora come ora non possiamo immaginare cosa sia l'Infinità di Dio, ma quando ci identifichiamo con la Volontà di Dio, possiamo vedere l'Infinità di Dio e la Visione di Dio con una sola occhiata: non possiamo misurarli con la mente, non è come scalare gli ottomila metri dell'Himalaya, possiamo conoscere l'Infinito solo grazie alla nostra visione interiore. Quando meditiamo accresciamo la nostra visione interiore, accresciamo il nostro amore per Dio.

Domanda: Come tuo discepolo, di quali qualità ho piú bisogno per essere felice?

Sri Chinmoy: Le due qualità piú importanti di cui hai bisogno sono gratitudine e perdono. Devi esser grato al Supremo in te e nel tuo Guru per il fatto che sei ancora sul sentiero, che fai una vita spirituale. E devi avere forza-di-perdono per tutti i tuoi fratelli e sorelle, non importa quanto ti critichino o parlino male di te. Da queste due divine realtà avrai vera felicità e nella tua felicità c'è il tuo progresso.

Domanda: Se cerchiamo di salire ad un piano di coscienza piú elevato, come possiamo esser sicuri che lo stiamo facendo come Dio vuole e non secondo la nostra saggezza?

Sri Chinmoy: Lo saprai dalla tua preghiera colma d’anima e dalla tua profonda meditazione. All'inizio la tua meditazione ti dirà che l'altezza della tua saggezza e quella della Saggezza di Dio sono molto diverse, ma quando la tua meditazione diventerà molto profonda, non avrai piú un tuo modo di pensare, il tuo modo sarà illuminato o completamente eliminato, e ci sarà solo un modo, che accetterai volentieri, con gioia ed incondizionatamente e quello è il Modo del Supremo.

Domanda: Una parte di me dice che è meglio spendere tutti i miei soldi in attività spirituali, ma un'altra parte mi dice che sarebbe piú saggio mettere da parte i soldi per un momento di bisogno.

Sri Chinmoy: Devi usare la tua saggezza. Una cosa è spendere migliaia di dollari in vestiti e gioielli, e un'altra spenderli in qualcosa che ti aiuterà a fare progresso spirituale. Devi sapere cosa vuole le tua anima, ed ascoltare sempre la sua voce. Alcuni discepoli credono nell'anima solo quando questa dice ciò che la loro mente o vitale vogliono sentire. Se no, dicono: "Cos'è l'anima? Chi è? Dov'è? I miei occhi umani devono averne una prova concreta!" Quando non gradiscono il messaggio dell'anima questi discepoli sfortunati vogliono le prove.

Finché sono vivo, dirò assolutamente al mondo intero che l'anima esiste. Per me il corpo, la mente e il vitale sono tutti irreali, solo l'anima, che è eterna ed immortale, è reale. L'anima è come un bambino molto luminoso dentro di noi. Se mantieni una buona connessione con la tua anima, questa sicuramente ti porterà al Padre. Il Padre sarà desideroso di passare del tempo a parlare con te, perché è stato il Suo figliolo piú caro, la tua anima, a portarti da Lui. Se compiaci il bambino divino in te, che ha libero accesso al Signore Assoluto Supremo, è molto facile vedere il Padre.

Mi chiedi se dovresti metter da parte dei soldi in caso tu debba andare all'ospedale un giorno, o se dovresti spenderli ora in qualcosa che ti aiuterebbe a fare progresso spirituale, è una questione di fede. Le persone spirituali sentono che se dovranno andare all'ospedale, Dio gli manderà qualcuno a prendersi cura delle spese mediche, questo è il tipo di fede che hanno in Dio. Una persona veramente spirituale non sarà indebitamente preoccupata del suo futuro. Per ella, Dio è il medico, Dio è l'ospedale, Dio è la vita, Dio è la morte, Dio è tutto. Gli altri possono mettere da parte i soldi per quando avranno cinquanta, settanta o novant'anni, ma in cinque secondi Dio può portarti via da questo mondo se vuole. Se tieni indefinitamente tutti i tuoi soldi in banca, un giorno essi ti accompagneranno nella bara o nella tomba, ma non potranno mai accompagnarti in Cielo, mai!

Domanda: Quando i tuoi discepoli ti accompagnano nei tuoi viaggi in altri Paesi, per esempio durante le vacanze di Natale, cosa ricevono da essi, e cosa offrono?

Sri Chinmoy: Quando un discepolo accompagna il suo Maestro in un viaggio spirituale in un altro Paese, il discepolo non solo riceve nuova Luce nella sua vita interiore, ma anche dà nuova Luce al luogo che visita. Sul piano materiale dai il tuo potere-del-denaro a centinaia di negozi, e questo per loro è importante. Sul piano spirituale, dai il tuo potere-dell’-anima, dato che preghi e mediti, le persone di quel Paese possono vedere qualcosa colmo di preghiera nel tuo volto e nei tuoi occhi, che non vedono nei loro vicini e nei loro conoscenti. Non partecipi a questi viaggi solo per prendere, ma anche per dare. Prendi ciò che questi Paesi hanno da darti, ed anche tu dai ad essi ciò che hai. In seguito avrai una connessione molto intima con questi Paesi.

Domanda: Perché alcune persone non sono interessate alla Manifestazione-di-Dio?

Sri Chinmoy: Quando Realizzi Dio, è come se in te fosse sbocciato un fiore stupendo. Quando cerchi di rivelare e di manifestare Dio, porti fuori quel fiore, per mostrare al mondo cos'hai dentro di te, cerchi di offrire la bellezza ed il profumo del tuo fiore-cuore, al mondo. Dopo aver realizzato Dio, alcune persone non sono interessate alla manifestazione di Dio perché è un compito difficilissimo. Dicono: "Che importa se gli altri credono, o meno, che ci sia un meraviglioso fiore nel mio cuore? Se non ci credono, perché dovrei provarglielo? Io sono soddisfatto con quello che ho." Ma alcune anime realizzate, piú audaci, vedono che ci sono persone molto tristi perché non sanno neanche dell'esistenza di questo meraviglioso fiore. Queste anime realizzate vogliono mostrare il fiore, non per metterlo in mostra, ma per generosità. A causa della magnanimità del loro cuore, vogliono condividere con gli altri la bellezza del fiore. Sanno che non perderanno tale prezioso fiore condividendolo, perché non è qualcosa che possiedono, ma qualcosa che sono divenuti. Possiamo perdere ciò che abbiamo, ma non potremo mai perdere ciò che siamo in eterno.

Domanda: Come possiamo conquistare i nostri difetti?

Sri Chinmoy: In effetti, consciamente o inconsciamente, all'inizio siamo noi a custodire le nostre debolezze. Di solito esse vengono in forma di tentazione. Quando diventiamo saggi, ce ne separiamo, sentiamo quanto siamo stati stupidi ad essere stati insicuri o gelosi o impuri, e vogliamo conquistare le nostre debolezze. Se vogliamo conquistarle sinceramente, non possiamo essere affatto rilassati: dobbiamo essere pienamente determinati. Da dove viene questa determinazione di cui abbiamo bisogno? Ha una sola Sorgente, e questa Sorgente è la Compassione di Dio. Alla fine, per conquistare i nostri difetti, dobbiamo andare alla Sorgente, perché la determinazione di cui abbiamo bisogno deve venire dalla Grazia di Dio.

Domanda: L'anima dell'America è ancora ricettiva al messaggio spirituale che offri, come lo era quando vi arrivasti?

Sri Chinmoy: Quando arrivai in America, avevo un grandissimo entusiasmo, gioia e tantissime qualità positive, illuminanti ed appaganti. Portavo con me un cielo-di-speranza ed un sole-promessa. In quel momento, l'anima dell'America, ed il cuore dell'America, mi diedero la risposta piú calorosa, ma sfortunatamente le coscienze mentale, vitale e fisica dell'America, non erano pronte a ricevere la mia Luce, anche prima che il nostro cosiddetto lavoro di manifestazione cominciasse.

Anche adesso, l'anima dell'America ha per me amore e apprezzamento illimitati, illimitati, illimitati, ed anche il cuore ha illimitato apprezzamento per me, in misura della sua capacità. Purtroppo gli altri aspetti del Paese sono rimasti indietro.

Ma io non mi arrenderò mai, mai! Anche quando lascerò queste spoglie terrene passando oltre il sipario dell'Eternità, la mia anima continuerà a lavorare in e attraverso la coscienza fisica, il vitale, la mente ed il cuore, non solo per l'America, ma per il mondo intero. Sono grato al Supremo in me per aver scelto l'America e perché ancora vuole che io resti in America. Offrirò sempre il mio cuore di infinita gratitudine all'anima dell'America.

Domanda: Qual è il modo migliore per compiacere il Signore Supremo nel Suo modo Preferito?

Sri Chinmoy: Dobbiamo costantemente abbandonarci alla Volontà di Dio. Questo abbandono deve includere prontezza, allegria e buona volontà: prontezza della mente, buona volontà del cuore, e gioia della vita stessa. Costantemente dobbiamo abbandonare la nostra volontà alla Volontà di Dio e dentro il nostro abbandono dobbiamo sentire la prontezza della mente, la buona volontà del cuore, e la gioia della vita. Se possiamo far questo, certamente diverremo i piú devoti e i piú perfetti strumenti del nostro Signore Supremo.

Domanda: Per un Maestro spirituale, è meglio essere in _sahaja samadhi_" [n.d.t.: Sahaja samadhi è lo stato dello yogi che ha definitivamente e irrevocabilmente eliminato il suo ego], quando ha a che fare con i suoi discepoli?

Sri Chinmoy: In sahaja samadhi, si è nella coscienza assolutamente piú elevata e, allo stesso tempo, si svolgono le attività terrene come un essere umano comune. Nel mio caso, la coscienza del sahaja samadhi è iniziata quando avevo diciotto o diciannove anni, ma divenne permanente dopo i miei ventitré anni. In molti casi, quando ho a che fare con delle persone, devo nascondere questa coscienza, altrimenti i discepoli e gli altri potrebbero non prendermi sul serio. Queste persone trovano difficile capire che qualcuno possa essere assolutamente, totalmente ed inseparabilmente una sola cosa con il nostro Adorato Signore Supremo e allo stesso tempo operare normalmente sul piano terreno. Hanno piú fede in me e mi prendono piú seriamente quando mi vedono in un profondo stato meditativo: tale coscienza riesce meglio a servire il mio scopo, ma per me questo tipo di coscienza meditativa non è il genere piú elevato di samadhi. Il motivo è che a volte, quando sono nella meditazione assolutamente piú alta posso ignorare completamente l'aspetto terreno, ma nel sahaja samadhi si può rimanere nella coscienza piú elevata e simultaneamente scendere alla coscienza-della-Terra per manifestare.

Domanda: Quando Budda raggiunse il Nirvana, era quella la prima volta che realizzava Dio?

Sri Chinmoy: Sí, era la prima volta.

Domanda: Ho letto descrizioni di cosa accadde quando Budda raggiunse il Nirvana, serpenti e immagini di donne, mi chiedevo se tutti dobbiamo attraversare le stesse esperienze.

Sri Chinmoy: Ognuno deve attraversare esperienze diverse, proprio come ogni persona deve raggiungere la sua realizzazione. Può accadere molte volte di essere attaccati dalle forze del vitale inferiore, poi, quando vai su, gli Dei cosmici che prima ti avevano aiutato, potrebbero mettersi contro di te: quando eri una pianticella ti aiutarono, ma quando vuoi diventare un albero ed andare piú in alto di loro, cercano di fermarti. In alcuni casi gli Dei cosmici sono molto attivamente contro il cercatore, non vogliono che un essere umano li sorpassi, ma una volta che lo fai, diventano di nuovo tuoi amici. Nel caso del Budda, egli non pronunciò la parola "Dio", non usò la parola "anima": usò il termine "Luce." Per lui, Luce è Dio, ma per noi l'anima e Dio esistono.

Domanda: Perché non dai molta importanza ai poteri occulti, come invece facevano Gorakshanath ed altri?

Sri Chinmoy: Hai sentito molte storie sui poteri occulti, ma io voglio dire che il potere occulto è solo un'onda, puoi dire un'enorme onda, mentre il potere spirituale è come l'oceano. Non importa quanto sia potente, come può un'onda essere piú forte o piú permeata di pace dello stesso oceano? Gorakshanath usò i suoi poteri occulti e fece molti miracoli, ma spesso esteriormente fu distruttivo. Comunque aveva anche la capacità di usare i suoi poteri occulti in modo positivo. Distruggeva qualcuno e poi lo resuscitava!

Fece un bel po' di cose! Infine comprese di dover smettere di usare i poteri occulti alla leggera, a sua volontà e capì di rivolgere tutta la sua attenzione sul realizzare Dio. Cosí, dopo aver usato i poteri occulti per molti anni, durante i suoi ultimi trenta o quarant'anni di vita, entrò in profonda meditazione nelle caverne dell'Himalaya. Fu allora che si convinse che il potere occulto non è altro che un numero da giocoliere o da spettacolo di magia, è come i fuochi d'artificio, qualcosa che va su e là finisce. Cosí smise di usarli e si interessò solo al potere-della-meditazione ed al potere spirituale. Il potere spirituale è infinitamente piú potente del potere occulto ed è sempre costruttivo.

In Nepal è possibile visitare alcune delle caverne dove meditava Gorakshanath e in cui si sente il suo potere di meditazione e non il suo potere occulto. Attraverso la meditazione sviluppò il perdono e ricevette grandissima pace. Da allora, quando le persone non lo ascoltavano, invece di usare il potere occulto per distruggerle e poi resuscitarle, semplicemente le perdonava, semplicemente entrava nuovamente nella sua meditazione ed era inondato di pace. È solo dalla meditazione che si ottiene la pace, non dai poteri occulti.

Domanda: Come possiamo liberarci delle nostre qualità non-divine?

Sri Chinmoy: Se puoi sentire di non esser trenta o quaranta o cinquantenne, ma di avere solo sette anni, riuscirai ad abbandonare tantissime delle tue qualità negative in un batter d'occhio. Riuscirai a gettare via depressione, frustrazione, dubbio, indolenza, letargia e specialmente la disobbedienza, come vestiti vecchi e laceri.

La disobbedienza è la peggiore delle qualità non-divine per i discepoli. Per un bambino o una bambina di sette anni, amare il padre ed obbedire al padre non è un compito impossibile, fino all'età di quattordici o quindici anni, l'obbedienza è naturale e spontanea, la disobbedienza di solito inizia a diciassette o diciott'anni. Una volta che le persone raggiungono i vent'anni, non esiste piú obbedienza! Poi quando raggiungono i quaranta o cinquant'anni, hanno la loro vita. Solo alcuni discepoli molto fortunati hanno mantenuto la loro obbedienza una volta raggiunti i vent'anni. Io ne sono fortunato e loro sono fortunati.

Di tutte le qualità divine, l'obbedienza è supremamente importante. Se hai vera obbedienza interiore ed esteriore alla tua anima, alla tua parte piú elevata, allora amerai Dio, diverrai devoto a Dio, e ti abbandonerai incondizionatamente a Dio. Tutte le buone qualità dei discepoli vengono da una sorgente, che è l'obbedienza. Essa è come la radice dell'albero, dalla radice viene una tenera pianta ed, infine, un bellissimo albero con innumerevoli fiori e frutti, ma se non c'è la radice non crescerà nulla.

Ho visto che la vecchiaia è entrata nella mente di molti dei miei discepoli, essi pensano sempre in un modo vecchio. Dovete sfidare le vostre vecchie idee, vecchi pensieri, vecchie abitudini! Mettete via il vostro vecchio modo di vivere! Se potete sinceramente sentire di essere una bambina o un bambino di sette anni, cosí tanto veleno che è nella vostra mente scomparirà e potrete facilmente sfuggire alla vostra mente-giungla. Entrerà tantissimo entusiasmo e gioia nella vostra vita ed avrete cosí tanto amore per Dio e per il vostro Maestro spirituale! Ogni giorno vedrete la vostra vita in un modo nuovo, e riuscirete a portare di nuovo in primo piano le vostre dolci, dolcissime qualità. In quel momento, sboccerete come un fiore, petalo dopo petalo, ma se continuate a pensare di avere trenta o quaranta o cinquanta o sessanta o settant'anni, vedrete che tutti i fiori nel giardino del vostro cuore sono secchi, non sarete altro che un fiore completamente morto. Per un bambino di sette anni non esiste dubbio, depressione, frustrazione, negatività, salta solo di gioia e gioca e gioca nel giardino del suo cuore.

Domanda: I miei figli si comportano in modo molto non-divino e non mi ubbidiscono. Dove finisce la responsabilità dei genitori in questo senso?

Sri Chinmoy: Dopo che i bambini raggiungono i tredici anni, non darò mai e poi mai la colpa ai genitori per il loro cattivo comportamento. Prima dei tredici anni i genitori sono responsabili. Dopo, non vi darò mai e poi mai la colpa se i vostri figli si comportano in modo sbagliato e se vogliono lasciare la vita spirituale.

Domanda: Le dicerie ed i pettegolezzi sono distruttivi dal punto di vista spirituale?

Sri Chinmoy: Molte persone provano grande piacere, un piacere malizioso, nel diffondere delle storie o delle dicerie incontrollate ed infondate, ma certamente, certamente, certamente, i 'venditori di dicerie' di oggi saranno loro stessi, domani, vittime di dicerie. Oggi forse stai parlando in modo malizioso di qualcuno, con l'idea che tu sei puro, purissimo e migliore del migliore, ma presto tu stesso sarai la povera vittima. Perché? Perché quando pensi alle debolezze degli altri, le loro debolezze, in realtà, entrano in te, poi tu soffri la stessa sorte che hanno sofferto loro. Quindi, cerca di pensare alle qualità buone, divine, altruistiche degli altri: se pensi sempre alle loro cattive qualità, ti stai solo scavando la fossa spirituale. Presto la tua vita spirituale toccherà il fondo, l'abisso piú fondo.

Domanda: Perché chiedi alle tue discepole di indossare il sari durante la meditazione?

Sri Chinmoy: Non appena qualcuno indossa un'uniforme da poliziotto o da medico, subito pensa al suo ruolo. L'uniforme ti ricorda cosa sei. Sul nostro sentiero, il sari per le donne è come un'uniforme, ricorda loro della loro vita spirituale.

Ogni cosa che indossi agisce sulla tua coscienza. Se vieni alla meditazione nei vestiti che usi per correre pensando che riuscirai a raggiungere la tua massima altezza in brevissimo tempo, ti sbagli. In termini di 'coscienza', c'è assolutamente una grande differenza tra un sari e un punjabi, e tra un sari ed un vestito occidentale. È vero che puoi indossare un sari ed essere non-spirituale, ma indossare il sari di sicuro ti ricorderà della tua vita spirituale e ti aiuterà a portare in luce la tua coscienza che aspira.

Naturale che l'aspirazione è la cosa piú importante, ma ci sono alcune cose che si aggiungeranno alla tua aspirazione, ed una di queste è indossare il sari. Se qualcosa aumenta la nostra aspirazione, dovremmo avvalercene.

Parte II

SCA 230-232.-it Sri Chinmoy rispose alle seguenti tre domande durante un evento al "Library Congress" a Washington DC, il 21 luglio 1995.

Domanda: Come possiamo aiutare a portare pace nelle nostre vite ed in quelle degli altri?

Sri Chinmoy: Possiamo aiutare noi stessi e gli altri solo quando sentiamo la necessità di pregare e meditare ogni giorno. Dobbiamo sentire che c'è Qualcuno che è sempre desideroso di renderci felici e di mostrarci il modo di servire i nostri fratelli e sorelle di tutto il mondo, ma per ottenere la Sua Guida interiore, dobbiamo pregare e meditare. È dal di dentro che dobbiamo ricevere il messaggio della Luce e, solo allora, saremo in una posizione di offrire tale messaggio al mondo intero. Ogni giorno, preferibilmente ad un'ora fissa al mattino presto, dobbiamo pregare e meditare. Cosí saremo destinati a ricevere, un giorno, l’illuminazione e questa illuminazione trasformerà le nostre vite. I libri spirituali possono aiutarci in una certa misura, ma se vogliamo essere ottimi o perfetti strumenti del nostro Pilota Interiore, cosí che possiamo rendere felici non solo noi stessi ma anche gli altri esseri umani, dobbiamo rivolgerci alla nostra vita interiore. Nella vita interiore troveremo le risposte a tutte le nostre domande esteriori.

Domanda: La situazione in Bosnia mi colpisce profondamente, ed ho meditato molto con la speranza che il Presidente Clinton [presidente USA dal 1993 al 2001] prenda le decisioni giuste. Mi chiedo se c'è alcunché d'altro che possiamo fare per aiutare a portare la pace a queste persone.

Sri Chinmoy: Se sentiamo che un certo problema è all'esterno della nostra realtà, non riusciremo a risolverlo. Quando nasce un problema in qualsiasi parte del mondo, immediatamente dobbiamo portare quella parte del mondo dentro di noi in profondità. Dobbiamo sentire che è parte intima della nostra esistenza interiore. Se vogliamo fare qualcosa di speciale per la Bosnia da un punto di vista spirituale, per prima cosa dobbiamo portare la Bosnia nella nostra esistenza interiore. Quindi vedremo e sentiremo che c'è Qualcuno dentro di noi che ci dirà assolutamente la cosa giusta da fare: il nostro Pilota Interiore. Lui è il Pilota, Lui è la Nave, Lui è il Viaggio e Lui Stesso è la Sponda d'Oro.

Se giungiamo a realizzare che il Supremo è il Pilota, la Nave, il Viaggio, e la Costa, e che noi siamo solo passeggeri seduti nella Sua Nave, sapremo che è Suo sacrosanto Dovere portarci alla Costa. Il nostro ruolo è solo essere coscientemente, con preghiera, con tutta l'anima e altruisticamente parte di questo viaggio.

Ogni volta che prendiamo una decisione, di solito viene dalla nostra mente intelligente, o, possiamo anche dire, dalla nostra mente saggia, ma c'è qualcosa d’infinitamente piú elevato delle nostre intelligenza e saggezza umane, cioè la Volontà di Dio dentro di noi. Esercitiamo continuamente la nostra volontà individuale. Ognuno vuole che il mondo sia felice a modo suo. Io sento che se si segue il mio modo, il mondo sarà felice. Tu senti che se si segue il tuo modo, il mondo sarà felice, ma il modo di qualcuno per essere felice, o il modo di iniettare la felicità in altri individui, in realtà può non renderli felici affatto.

Dio è sia il Creatore che la Creazione. Dio il Creatore assolutamente vuole che Dio la Creazione sia felice, vuole che tutti siano felici. Dio il Creatore è tutto Amore, tutto Compassione, e tutto Sollecitudine, per Dio la Creazione, ma Dio può renderci felici solo se noi vogliamo essere felici nel Suo proprio Modo. Se riusciamo ad invocare coscientemente la Presenza, la Guida, o la Volontà di Dio il Creatore, allora il mondo sarà inondato di Pace e Felicità. Seguire la Volontà di Dio è il solo modo di raggiungere la felicità, individualmente, collettivamente e universalmente, altrimenti, se ognuno cerca di rendere il mondo felice a modo suo, faremo assolutamente un errore dopo l’altro prima di risolvere i problemi del mondo o anche solo i nostri problemi individuali.

Come possiamo conoscere la Volontà di Dio? Possiamo conoscere la Volontà di Dio grazie alle nostre preghiera e meditazione ed grazie al nostro cosciente dono-di-sé al mondo in cui viviamo e che proclamiamo come nostro, intimamente nostro. Se abbiamo un libero accesso alla vita interiore d'aspirazione ed alla vita esteriore di altruistica dedizione, arriviamo a conoscere ed a realizzare la Volontà di Dio e se ubbidiamo alla Volontà di Dio, tutti i nostri problemi, e tutti i problemi del mondo, saranno risolti.

Domanda: Cosa possono fare i principianti riguardo ai pensieri che vengono durante la meditazione? Quanto tempo occorre per superare questo ostacolo?

Sri Chinmoy: Dipende tutto da quanta forza-di-volontà abbiamo. Alcune persone hanno grandissima determinazione ed una volontà molto forte, mentre altri no. Inoltre, la determinazione non è abbastanza. Dobbiamo anche essere in grado di accettare con gioia la Volontà di Dio. Diciamo che ora come ora la tua meditazione è disturbata da pensieri indesiderati, forse Dio ha deciso che in sei o dieci mesi ti benedirà con una mente inondata di pace, nel qual caso tu sarai estremamente felice e grata, e se ci vorrà piú tempo, dovresti essere felice e grata del fatto che Lui ti stia ancora ispirando a meditare con fede tutti i giorni.

Questo non significa che finché l'Ora di Dio non sia giunta, tu rimarrai pigra ed inattiva. È sbagliato pregare per due o cinque soli minuti e smettere se vedi che la mente è ancora piena di pensieri, o se vedi che in essa, nel tuo vitale e nel tuo fisico, c'è agitazione. È anche sbagliato aspettarsi che la mente diventi calma e silenziosa solo perché hai meditato per due o tre minuti.

Cosa possiamo fare a livello pratico riguardo ai pensieri? Facciamo come se fossero persone e la mente come la nostra stanza. Dobbiamo sprangare dall'interno la nostra stanza-della-mente e non permettere a nessuno di entrare. Non lasceremo fuori solo i nostri nemici, i pensieri negativi, ma anche i nostri amici, i pensieri positivi. Siamo determinati a stare solo nel silenzio, completo silenzio.

Alcuni momenti dopo, diciamo, un pensiero inizia a bussare alla porta. Ora noi possiamo usare la nostra compassione, o la nostra saggezza: la saggezza ci ricorda che abbiamo fatto una solenne promessa a noi stessi, che non avremmo permesso a nessuno d'entrare nella nostra stanza-della-mente, ma se iniziamo ad usare la compassione potremmo dire: "Chissà chi c'è là fuori? Forse è una mia ottima amica!", e cosí apriremo la porta. Ahimé, nel momento in cui l'apriamo, potrebbe entrare un pensiero non-divino! In un secondo tale pensiero può rubarci tutte le sensazioni positive che abbiamo mantenuto in noi negli ultimi quindici o venti minuti. Per questo è meglio non aprire la porta per nessun motivo.

Dopo un certo tempo i pensieri negativi ci lasceranno: se i pensieri sono non-divini, posseggono tutte le qualità negative, non avranno la pazienza di aspettare che apriamo. Dopo aver atteso fuori per alcuni minuti diranno: "È al di sotto della nostra dignità continuare ad aspettare qui! Se non vuole vederci andremo a bussare alla porta di qualcun altro, disturberemo qualcun altro!"

Se si tratta di un pensiero positivo, un nostro vero, sincero amico, esso dirà: "Forse il mio amico è molto indaffarato o sta facendo qualcosa di speciale, altrimenti per certo avrebbe aperto, continuerò ad attendere con pazienza." Stiamo costringendo quel pensiero positivo ad aspettar fuori per quindici o trenta minuti. Dopo che abbiamo osservato il nostro silenzio pieno di pace per circa mezz'ora, diremo: "Ora vediamo chi c'è alla porta," in quel momento troveremo solo i nostri piú cari amici ad attenderci, vale a dire i nostri pensieri divini, energizzanti ed appaganti. Cosí, se riusciamo a tenere la mente completamente silenziosa per quindici minuti o mezz'ora, dopo la meditazione non troveremo le forze oscure e non-aspiranti pronte ad entrare in noi.

Questo è il modo in cui possiamo avere solo buoni pensieri dalla meditazione. Prima dobbiamo bloccare completamente la mente e non permettere ad alcun pensiero di entrare in noi, poi, dopo essere andati in profondità ed essere entrati nel mare di pace, quando apriamo la porta della mente, troveremo ad aspettarci solo pensieri positivi e divini.

Parte III

SCA 233-241.-it Sri Chinmoy, in occasione della sua partecipazione al "World Parliament of Religions" di Chicago, il 28 agosto 1993, fu intervistato da un regista indipendente. Seguono parti di tale intervista.

Domanda: Quale senti essere il significato di questo Parlamento delle Religioni a Chicago, che forse è la piú grande riunione delle religioni del mondo che ci sia mai stata?

Sri Chinmoy: Il significato spirituale di questo 'Parlamento', secondo il mio cuore che aspira, è interdipendenza. L'uno ed i molti devono realizzare la loro interdipendenza. Proprio come l'albero e i suoi rami, foglie, fiori e frutti sono interdipendenti, cosí tutti noi siamo interdipendenti. Qui molte religioni si incontrano insieme per cantare il canto-del-cuore-di-unità.

Domanda: Per molti, questo centenario del Parlamento delle Religioni è associato al nome di Swami Vivekananda, una delle figure piú importanti del Parlamento delle Religioni tenutosi 100 anni fa. Tu hai offerto durante l'ultimo anno molti concerti in suo onore. Chi era Swami Vivekananda, e cosa offrí al mondo?

Sri Chinmoy: Sento fortemente che il centenario del Parlamento delle Religioni di oggi, stia avendo luogo precisamente grazie a Vivekananda. Egli era il sognatore, l'amante ed il possessore di uno spirito veramente universale. Le persone vennero a quel Parlamento delle Religioni da varie religioni a da varie culture. In molti casi, vennero per predicare o per parlare dei propri credo religiosi, ma Vivekananda venne in qualità di amante dell'umanità, per cantare il canto di una dimora-mondo-unità, non venne qui per propagare i punti di vista della sua religione indú. Venne per propagare la religione conosciuta come "uomo." Parlò dell'uomo individuale che sta evolvendosi nell'uomo universale e sta accettando coscientemente il mondo come suo, intimamente suo. Vivekananda era insieme un antico cuore-di-silenzio ed una moderna vita-di-dinamismo.

Domanda: Cosa significa per te Swami Vivekananda?

Sri Chinmoy: Swami Vivekananda è lo spirito indomabile che ci dice come amare ed adorare Dio la Creazione. Senza amare Dio la Creazione, chi mai può appagare il Messaggio di Dio il Creatore?

Domanda: C'è una crescente sensazione che i valori spirituali siano necessari, se vogliamo raggiungere la pace e anche semplicemente sopravvivere nel futuro.

Sri Chinmoy: I valori spirituali sono di primaria importanza se vogliamo raggiungere la pace, perché è la spiritualità che incarna coscientemente la pace. Senza pace non può esserci futuro.

Domanda: Quali specifici valori spirituali senti essere piú importanti nel mondo di oggi?

Sri Chinmoy: Non solo nel mondo di oggi, ma anche nel mondo dell'antico passato ed in quello del futuro, ci sono solo due cose di cui abbiamo disperatamente bisogno: preghiera e meditazione.

Domanda: Come pensi che la pace mondiale possa essere raggiunta?

Sri Chinmoy: La pace mondiale può essere raggiunta solo attraverso la preghiera e la meditazione. È dalle nostre preghiera e meditazione che possiamo stabilire il sentimento di unità del nostro mondo che è anche la nostra casa.

Domanda: In termini pratici, come può la spiritualità essere efficace per il cambiamento? Sembra la sfida piú difficile.

Sri Chinmoy: Dal punto di vista della mia convinzione interiore, la spiritualità non è qualcosa di teorico: è qualcosa di pratico. Chi può essere piú pratico di Dio? Ha creato Lui il mondo per dare gioia ed appagamento a Se Stesso. La spiritualità è certamente pratica, allo stesso modo la preghiera e la meditazione lo sono. Perché la preghiera e la meditazione funzionino, abbiamo bisogno di una sola cosa: lo spirito indomabile, eroico, che può conquistare l'orgogliosa impossibilità.

Domanda: Una persona normale può sentire che tu sei eccezionale e che tutti i tuoi raggiungimenti non hanno niente a che fare con lei.

Sri Chinmoy: Questo non è vero: noi siamo tutti figli di Dio. Ciò che Dio vuole e di cui ha bisogno da noi, è la ricettività. Se riusciamo ad essere ricettivi, o se Lui riesce a renderci tali, potrà compiere tutto ciò che vuole, in e attraverso di noi.

Domanda: Qual è il significato spirituale della musica?

Sri Chinmoy: C'è un'esistenza esteriore ed una interiore. La musica tocca immediatamente l'esistenza interiore, quella che aspira a diventare felice e, allo stesso tempo, cerca di condividere la sua felicità col resto del mondo. La musica tocca le profondità del nostro essere e porta alla luce ciò che vi scopre. La melodia e l'armonia della musica, non solo danno gioia all'umanità, ma stanno anche aiutando l'umanità a raggiungere il piú alto stato di coscienza, che è pieno di pace, amore, gioia ed appagamento.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 06, Agni Press, 1995
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