La gratitudine è la cosa piú dolce nella vita di un cercatore, in tutta la vita umana. Se c'è gratitudine nel tuo cuore, ci sarà grandissima dolcezza nei tuoi occhi. Quando vedo un discepolo, osservo la bellezza dei suoi occhi, essa non dipende dalla forma o dal colore: no, la bellezza degli occhi dipende dalla bellezza del cuore. Negli occhi io cerco purezza, gratitudine ed alcune altre cose che vengono direttamente dal cuore.
Ma di tutte le cose che cerco, la gratitudine è la piú importante. Se c'è gratitudine nel cuore, sarà espressa attraverso gli occhi sotto forma di dolcezza. Quando certi occhi mi guardano, in essi vedo tantissima dolcezza, come quella dei piú squisiti dolci indiani.L'oceano infinito è sempre pronto a dare tutto ciò che ha e ciò che è alla goccia, cosí che questa possa diventare una sola cosa con esso, ma se la goccia non dà se stessa all'oceano, come potrà ricevere l'infinità dell'oceano? L'oceano è sempre pronto ad essere ricevuto da te, ma se tu non vuoi dare la goccia, cioè te stesso, all'oceano, come puoi diventare l'oceano?
La luce del sole è per tutti, ma se tengo le mie porte e finestre chiuse non riuscirò a riceverla. Il Supremo fa piovere costantemente su ogni singolo individuo la Sua Luce infinita, la Sua Pace infinita e la Sua Beatitudine infinita, ma noi riceviamo queste cose solo in misura del nostro amore per il Supremo e del nostro bisogno del Supremo.
I grandi Maestri spirituali fanno moltissime cose per l'umanità incondizionatamente. Vanno in giro ad offrire conferenze e meditazioni, ma quante persone vi partecipano per ricevere? Io offro concerti per la pace, scrivo poesie, dipingo e disegno. Moltissime delle cose che faccio, non 'devo' farle. Sri Krishna disse che dopo la Realizzazione di Dio non devi fare null'altro. Nessuna di queste cose che faccio accrescerà la mia Realizzazione di Dio, ma io scrivo, dipingo, offro concerti e faccio tutte le altre cose solo per ispirare gli altri.Quando due Nazioni fanno un compromesso tra loro, è un'azione di pochissimo conto, lo fanno per paura: "Ho combattuto contro di te per tanti anni, ma ora, dato che sono debole, ti dico: "Smettiamo di combattere!" Ma il mio cuore è infuocato, e in segreto lavoro per sviluppare una nuova arma o una nuova strategia per conquistarti. Domani, quando mi sentirò di nuovo forte, vorrò combattere di nuovo. La sola ragione per cui potrei non attaccarti è che ho paura che anche tu abbia costruito delle armi piú potenti. Quindi il compromesso di pace che stiamo raggiungendo è basato solo sulla paura reciproca, non sulla saggezza reciproca. Nel profondo del nostro cuore vogliamo solo rimanere in pace per alcuni anni o mesi, per poterci preparare alle battaglie future.
Nella vita spirituale, se si ha a che fare con la divinità piú elevata in una persona, il compromesso non è contemplato. Io mi sono assunto la piena responsabilità per il progresso spirituale dei miei discepoli, ogni volta che faccio un compromesso, permettendo ad uno di loro di fare una cosa sbagliata, sto intralciando il suo progresso. Il mio obiettivo è portare ognuno di loro, prima possibile, alla Meta destinata. Se permetto a qualcuno di rallentare il proprio progresso permettendogli di sbagliare, successivamente, quando quella persona sarà in una coscienza divina, me ne darà la colpa. Quando vedrà che Tizio e Caio sono progrediti molto piú velocemente di lui, ne sarà molto triste, penserà: "Mio Dio, quelli erano dei corridori meno veloci ed ora sono tutti davanti a me! Perché mi hai permesso di far compromessi?"
Ad esempio: quando vuoi alzarti alle 5 per meditare, la mente dice: "È troppo presto!" Alle 6, alle 7, poi alle 8, la mente dice che è ancora troppo presto, poi, quando infine ti alzi alle 9 o alle 10, la mente dice: "Stupido, ora è troppo tardi per meditare! Chi ti ha detto di starmi a sentire?"
Ma devo aggiungere che a volte i discepoli mi costringono a fare dei compromessi. Io so che una persona sta sbagliando, ma per compassione, o per varie altre ragioni, sono costretto a permetterglielo. Dopodiché sono io a soffrirne veramente, perché avevo messo quella persona sulle mie spalle per trasportarla, dato che è responsabilità divina del Maestro assicurarsi che ognuno dei suoi discepoli corra piú velocemente possibile.Altri genitori, invece, non pregano neanche per un secondo, danno questi nomi non perché vogliono che i loro figli siano spirituali, ma perché gli piace dire che loro figlio si chiama Rama o Krishna. Danno nomi divini ai loro figli, ma gli insegnano delle cose impensabili nel corso degli anni, perché possano avere successo in campi la cui coscienza non aspira affatto. Danno ai loro figli i nomi di alcuni Dei e Dee ma allo stesso tempo li trasportano nella giungla dell'inganno piuttosto che nel giardino della divinità.
Quando do il nome spirituale ad un mio discepolo è perché vedo le sue potenzialità e capacità interiori. Vedo quali sono le qualità che quella persona è probabile sviluppi in questa incarnazione. Ognuno ha molte qualità divine, ma alcune di esse è piú probabile che si manifestino in questa incarnazione, o sono piú mature di altre. Cosí do i nomi a seconda delle capacità, della volontà e dell’entusiasmo dell'anima di manifestare il divino attraverso alcune specifiche qualità divine.
Quando gli Dei e Dee vedono che un cercatore sta manifestando il significato del loro nome spirituale, sono molto felici, ma sono tristi quando vedono qualcuno con il loro nome, che conduce una vita molto non-divina e dissacrano il loro nome. Alcuni genitori semplicemente danno un nome spirituale ai loro figli e poi gli mostrano la strada per l'inferno. Nel mio caso, cerco di portare alla luce le qualità divine che quel nome spirituale rappresenta, e di aiutare coscientemente il discepolo a manifestare quelle qualità.Nel momento in cui condividete il vostro segreto con il vostro Maestro, avete già fatto un passo avanti. Poi il Maestro dice: "Ora voglio che tu vada dieci, cento passi avanti, smettendo di fare quella cosa sbagliata."
Per due o dieci o dodici anni potete cercare di tener nascosto un problema dentro di voi, diciamo. Dato che avete tenuto la porta del vostro cuore chiusa, dentro vi è tutta oscurità, oscurità, oscurità. Quando mi dite il vostro segreto, è come aprire la porta del vostro cuore, vi fate entrare aria fresca e luce, in quel momento sono molto orgoglioso di voi, non immaginate quanto io apprezzi e approvi la vostra sincerità.
Ma ora che avete aperto un po' il vostro cuore, perché non lo aprite del tutto? Molti mi confidano i loro segreti, conosco milioni di segreti, ma non fanno il passo successivo: l'obbedienza. Sono pronti a dirmi che hanno fatto qualcosa di molto negativo, ma quando li consiglio, dicendo loro: "Non farlo piú," non hanno la volontà di obbedire e dovete sapere che ciò che io do non è un mero consiglio. Quando dico di non fare qualcosa, sto anche dandovi la forza di non farlo, vi sto dando la forza interiore di non ripetere il vostro errore, ma non volete riceverla.
La maggior parte dei problemi dei discepoli inizia con la disobbedienza e continua per via della mancanza di volontà. Prima fate qualcosa sapendo che il vostro Maestro non l'approverebbe. Non rispettate le regole divine e fate qualcosa di non-spirituale, a causa della tentazione mondana o del desiderio per il successo esteriore, o perché pensate di poter rendere la vostra vita piú felice in un certo modo. Poi fate un'altra cosa sbagliata, mantenendo questo segreto senza dirlo al Maestro. I discepoli che hanno stabilito la loro unità con me o che vogliono farlo, non hanno paura di dirmi le loro difficoltà e i loro problemi. Se restano silenziosi perché pensano che io mi arrabbi, dov'è il loro amore per me? Dov'è la loro unità con me?
Quando infine la vostra sincerità si fa avanti, salvandovi dalla vostra disobbedienza, mi dite i vostri problemi o il motivo per cui la vostra coscienza è discesa, ma quando vi dico cosa fare, arrivano opposizione e resistenza e non fate come vi dico. A quel punto cosa succede? La vostra sincerità è ridotta in pezzi. Quando non ubbidite al Maestro, state solo tradendo la vostra stessa spiritualità.
Alcuni dei miei discepoli sono completamente in un loro mondo, e quel mondo è milioni e milioni di miglia lontano dal mondo divino. Hanno creato un inferno tutto per loro e ne sono contenti, cosí cercano di ingannarmi e raggirarmi. Quando infine realizzano di star vivendo in un inferno, mi dicono che il loro segreto li tormenta e che soffrono moltissimo. Io dico loro: "Per favore, non restare nell'inferno. Per anni ed anni ho cercato di creare il Paradiso per te, ma non sei voluto restarci. Hai voluto vivere nell'inferno. Ora di nuovo vuoi diventare divino, perciò te ne do la capacità. Di fatto, io sono per te la capacità stessa," ma queste persone non mi ascoltano e siamo in due a soffrirne.
Prima evitate il medico, poi finalmente gli dite: "C'è qualcosa che non va dentro di me." Il medico dice: "È cancro, prendi la medicina," ma voi dite: "No, non prenderò la medicina: voglio godermi la vita a modo mio. Voglio godermi il mio cancro," ma il Maestro spirituale non è come un medico esteriore, se il paziente muore perché non prende la medicina, il medico esteriore dice semplicemente: "Non è colpa mia." Ma il medico interiore, il Maestro, non è cosí. Egli soffre e si dispera perché il discepolo non l'ha ascoltato. Quando il discepolo muore spiritualmente, il Maestro dice: "Se costui avesse seguito le mie istruzioni, sarei riuscito a salvarlo."
I cercatori e i discepoli che sono riusciti a risolvere i loro problemi vitali e gli altri problemi interiori, l'hanno fatto solo grazie alla loro sincerità e alla loro volontà di accettare istruzioni spirituali.
Dentro il vostro Maestro potete vedere il Supremo, l'Altissimo. Se l'Altissimo non può risolvere i vostri problemi, chi potrà farlo per voi? Quando il Maestro è nel fisico, è la vostra occasione d'oro di fare il progresso piú veloce. Come disse Sri Ramakrishna, il latte della mucca si trova nella mammella, se vuoi latte devi mungere la mammella, non l'orecchio o la coda. Allo stesso modo, se volete risolvere i vostri problemi spirituali, dovete andare dalla persona giusta.
Il vostro Maestro è la persona giusta per darvi saggezza. Se avete un problema, avete l'occasione d'oro di andare dal Maestro e risolvere il vostro problema. Quando il Maestro è nel corpo, è il tempo migliore per crescere spiritualmente nel modo piú facile. Il Maestro è la mammella della mucca, che è la Realtà Universale. In un luogo della casa c'è l'altare. In un luogo del giardino c'è la rosa piú bella.
Se potete stabilire la vostra unità con la volontà del Maestro quando è nel piano fisico, riuscirete a mantenerla quando il Maestro lo lascia, ma se non riuscite a stabilire qui la vostra unità con il Maestro, pensate che riuscirete a farlo dopo che sarà morto? È infinitamente piú difficile! Se le persone mi disobbediscono quando io sono nel piano fisico, riusciranno a fare la cosa giusta quando sarò nel piano dell'anima? È qui, proprio di fronte a me, che dovete costruire il vostro ponte-di-unità, se vorrete ritrovarlo dopo che sarò andato in Cielo.Qualche volta un discepolo dice interiormente al Maestro: "Se tieni a questa o quella certa persona, ti punirò lasciandoti, quella è una persona cosí negativa che non voglio essergli vicino!" Molte persone hanno lasciato la vita spirituale perché sentivano che il loro Maestro dava piú importanza a persone che loro consideravano cattive, che a loro. Anche nel mio caso, diversi eccellenti cercatori hanno lasciato il sentiero perché sono rimasti nel mondo della competizione e hanno cercato di diventare vicini, piú vicini, piú vicini di tutti, a me, ma quando hanno visto che non lo stavano diventando, sono spariti. Queste persone volevano che io le compiacessi a modo loro. Dicevano interiormente: "Ho fatto cosí tanto per te, ma tu non ti curi di me e non pensi a me."
Io faccio sempre ciò che è meglio per il progresso spirituale del discepolo, ed un vero discepolo ha fede nel Maestro. Un vero discepolo non è interessato ad essere esteriormente vicino o lontano al Maestro, fintantoché può servire il Maestro nel modo proprio del Maestro. Solo questi veri discepoli mi danno gioia, perché sono parte di me, ed io sono parte di loro. Sono loro che davvero mi amano e davvero mi capiscono ed il loro unico obiettivo è manifestare il Supremo in me, sulla Terra.I Piedi di Dio sono sempre pronti, ogni volta, a mostrare il loro aspetto di Compassione, mentre l'Occhio di Dio dopo un po' utilizza la Sua Luce-Giustizia. Il Cuore di Compassione di Dio usa la Compassione molte piú volte di quanto non faccia il Suo Occhio di Compassione, ma molte meno volte di quanto non facciano i Suoi Piedi di Compassione. Se l'Occhio di Dio mostra Compassione dieci volte, il Suo Cuore lo farà quaranta volte, ma i Suoi Piedi possono andare avanti fino a cento o duecento volte.
Una volta che una persona si rifugia ai Piedi di Dio, non importa quante volte faccia delle cose sbagliate, Dio è pronto a perdonarlo. Il cercatore è sempre protetto dai Piedi di Dio. Non importa quante volte commetta degli errori, Dio dirà: "Gli permetterò almeno di restare sul sentiero spirituale."Ho imparato l'Inglese in misura per me soddisfacente, ma quando vuoi dare una cosa presa in prestito, ad una terza persona, non lo fai del tutto spontaneamente. Dato che sento che non viene veramente da me, non ricevo la stessa gioia nell'offrirlo, la grammatica del mio Inglese magari è corretta e l'idea magari è espressa in modo adeguato, ma non ne ricevo un sentimento intimo.
Ho scritto moltissimi mantra in Inglese, e so che essi vengono da una sorgente molto, molto alta, ma nel cantare non è una questione di qualcosa che venga o meno da una sorgente elevata: nel cantare il sentimento deve venire davvero dal respiro-di-vita. Per questo non riuscirò mai a cantare alcun canto, neanche Jiban Debata, con tutta l'anima come canto il canto dedicato a Sri Aurobindo. Il modo in cui riesco a dare il mio cuore quando canto quel canto, non esiste per nessun altro canto, specialmente per un canto in Inglese.
Ci sono dieci o dodici canti in Inglese a cui posso dare assolutamente il mio cuore ed anima quando li canto, mentre ci sono centinaia di canti in Bengalese a cui posso dare il mio cuore e anima. Quando canto alcuni dei canti in Bengalese, alcuni dei miei "nervi sottili" nel mio essere, letteralmente tremano e io gioisco di un tipo di gioia-delizia divina. Non è eccitamento ma qualcosa di molto dolce e delicato. Sono colmato da tale beatitudine che il mio intero essere viene trasportato.
Inoltre, ci sono volte in cui canto alcuni dei canti con tutta l’anima, non perché cerco di cantare in tal modo, ma perché in quel momento il chakra della gola è completamente aperto. Il chakra della gola è il centro spirituale relativo alla dolcezza, tenerezza ed espressività nel parlare e nel cantare. Ci sono volte in cui lo vedo inondato di luce, la luce della mia anima. Quando il centro della gola si apre e funziona con molta forza, la mia voce è totalmente diversa. Anche il modo in cui pronuncio certe parole è diverso, ma non si tratta della mia volontà cosciente, dipende solo dal centro della gola.Se osservo con intensità la mente umana, e qualche volta non osservo una sola mente, ma migliaia di menti alla volta, vedo che forse una sola mente risponde alle mie attività esteriori, le anime di queste persone cercano disperatamente di far sí che il resto della persona risponda, perché è l'anima ad aver scelto quel tipo di mente, ma il corpo, il vitale, la mente ed il cuore non sempre ubbidiscono all'anima.
Una madre può dare alla luce numerosi figli, ed ognuno di loro infine eserciterà la sua libertà e la sua indipendenza: esattamente allo stesso modo il corpo, il vitale, la mente ed il cuore hanno un'individualità. Sono come una formazione solida e possono essere molto forti. Quando non sono molto sviluppati, come bambini piccoli, ubbidiscono al loro genitore, l'anima, ma quando crescono un po' potrebbe darsi che non obbediscano piú affatto.
Posso fare un altro esempio: a volte il capo ufficio è contento dei suoi nuovi impiegati, ma dopo qualche anno vede che questi non gli ubbidiscono. Allo stesso modo, l'anima all'inizio può essere cosí felice di avere questo specifico corpo, vitale e mente, piú tardi, a causa dell'ignoranza, della tentazione e di altre forze negative, arriva la disobbedienza, cosí l'anima diviene triste e infelice.
Alcune persone, anche se hanno la laurea, cercano di ignorare o mettere da parte la mente quando entrano nella vita spirituale. Vogliono rimanere solo nel cuore per poter fare il progresso piú veloce. Non si curano per nulla dell'illuminazione della mente, poi, dopo quindici o vent'anni, si dicono: "Perché l'ho abbandonata?" La stessa mente che avevano messo da parte, ora la vogliono sviluppare coscientemente, cosí iniziano a nutrirla, e l'anima soffre moltissimo.
Prima di entrare nella vita spirituale, per diciotto o vent'anni hai goduto della "libertà." Quella libertà non ti ha reso felice, cosí hai deciso di provare un altro tipo di libertà: invece di ascoltare la tua mente o il tuo vitale, hai deciso di ascoltare i tuoi cuore ed anima, se senti che non stai ubbidendo a nessuno, ti stai solo prendendo in giro, stai ubbidendo o alla tua anima, o stai ubbidendo alla tua mente, vitale e fisico. Dire: "Sono io che prendo le decisioni" è assurdo. Tu 'sei' i tuoi corpo, vitale, mente, cuore ed anima, e le tue scelte sono fatte da una o piú di queste parti del tuo essere. Solo che puoi non essere cosciente di ciò, perché la tua meditazione non è abbastanza profonda per vedere da dove provengono le tue decisioni interiori.Il cuore spirituale viene combattuto dalla mente e tradito dal vitale. Molte persone confondono il vitale emozionale con il cuore che aspira, lo sentono cosí luminoso, cosí elevato, cosí sublime, cosí puro! Ma solo i Maestri spirituali che hanno realizzato Dio possono riconoscere sempre la vera voce interiore, altrimenti essa può venire da un luogo, facendoti sentire di venire da un altro.
Inoltre, molto spesso, ciò che le persone possono scambiare per "voce interiore", non viene dal vitale ma dalla stessa mente. Essa parla e si ascolta da sola e mentre lo fa, si tira dietro il corpo, il vitale ed il cuore. Avevo dei discepoli che credevano di avere dei messaggi interiori quando meditavano sulla mia fotografia, insistevano nel sostenere che questi messaggi che venivano dalla mia fotografia fossero piú elevati o piú autentici di quelli che io gli davo direttamente sul piano fisico, faccia a faccia, tale è la stupidità della mente umana!
Sri Aurobindo aveva un discepolo molto vicino alla Realizzazione. Veniva da Chittagong come me. Poi iniziò ad avere dei messaggi interiori. Sri Aurobindo in persona gli disse: "Questi messaggi vengono dal tuo vitale, dalla tua mente, sono forze ostili." Il discepolo disse: "Oh no, tu sei venuto da me in una forma luminosissima dicendomi di fare queste tali cose." Sri Aurobindo disse: "Se io sono il tuo Guru, perché non mi ascolti? Fai quello che ti dico di persona, e non guardare alla mia fotografia! Se devi fare una scelta tra me e la mia fotografia, quale scegli? Almeno finché sono sulla Terra ubbidisci a me!" Ma il discepolo disse: "No, quando guardo la tua fotografia ho delle esperienze elevate!" Sri Aurobindo gli disse che queste erano tutte illusioni mentali, ma non fu ascoltato. Invece di Realizzare Dio, questa persona fu catturata dalle forze ostili che ingannarono la sua mente.
Sto dicendo a tutti i miei discepoli, se vi considerate miei discepoli, per favore ubbidite a me e non alla mia fotografia, se ricevete due diversi messaggi. La fotografia non ha creato me, sono io che ho creato la fotografia. Se vi dico qualcosa esteriormente, dovete credere a quello. Ascoltate i messaggi che vengono dalla mia bocca, se son diversi da qualunque messaggio interiore che sentite di ricevere dalla mia fotografia.Funziona cosí: il padre prega il figlio di tornare a casa, ma il figlio ritarda, ritarda e ritarda. Forse il cuore sta cercando di farlo, ma il vitale o la mente vuole giocare a calcio o a qualcos'altro. Dopo aver aspettato a lungo, alla fine il padre dà uno schiaffone al figlio. Al quel punto il figlio ascolta il padre e torna a casa.
Cosí se l'anima è molto sviluppata, e se sta disperatamente cercando di compiacere il Supremo, ma corpo, vitale e mente non sono interessati, l'anima userà la sua forza divina. L'anima non vuole accettare la sconfitta, ha preso un'incarnazione umana con questi corpo, vitale e mente per fare qualcosa per il Supremo. Se non riesce a soddisfare il suo scopo, si sente molto triste, ma tutto dipende dalla connessione di quell'anima con l'Altissimo: non tutte le anime hanno la stessa connessione.
So di un caso in cui l'anima puní un individuo, non permettendogli di parlare per quindici anni. Appena prima che questo accadesse, quella persona stava parlando con il suo Maestro, e il Maestro interiormente si disperava perché sapeva che quella punizione sarebbe iniziata. Qualche volta l'ignoranza è una benedizione: se non sai nulla dell'anima, puoi dire che la punizione è stata un incidente, o puoi dar la colpa a cause naturali, o a motivi karmici, ma qualche volta è l'anima la vera ragione per cui avete questo o quel problema, o perché avete contratto una seria malattia.
L'anima è una cosa cosí piccola, piccolissima, ma è anche potentissima. Uno dei nostri mantra indiani piú famosi recita: "Più piccola del più piccolo, tuttavia più grande del più grande, l'anima risiede nel cuore segreto dell'uomo." Come un mago, ora è piccolissima, nel cuore, ma quando diventa assolutamente enorme, come venti leoni che ti stanno di fronte, in quel momento come puoi ignorarla?Questo è ciò che i Maestri spirituali cercano di fare oggi, nel passato non avevano questo tipo di compassione, o pazienza, dicevano al cercatore una volta o due cosa fare, e se questi non lo faceva, iniziavano a distruggere! Nel ventesimo secolo siamo un po' piú saggi, diamo molte opportunità, e se la persona non fa ciò che dovrebbe, lo lasciamo stare a oltranza anche se non sta facendo molto progresso spirituale. L'aspetto di distruzione non viene dai Maestri spirituali. A volte le persone mi hanno visto 'molto potente' durante la meditazione, potreste aver visto quanto potentemente ho meditato su di una persona, ma non avete idea di che misura di potere avreste visto se avessi aperto il mio terzo occhio!
Molti anni fa quando, ragazzino, vivevo all'ashram, mostrai questo potere al ragazzo piú forte dell'ashram, era un mio grande amico, molto affezionato a me, ma non credeva nei poteri occulti: sentiva che tutti gli swami e i sadu fossero una finzione. Io insistevo nel dirgli che alcune persone li hanno, ma non mi credeva, poi mi sfidò a mostrarglielo, cosí fui costretto! Gli dissi di vederci l'indomani in una piccola stanza della biblioteca, dove lavoravo spesso, quando arrivò, gli chiesi di mettersi contro il muro, ed usai il mio potere occulto portando via tutta la sua forza! Pensavo che si sarebbe appoggiato al muro, senza che accadesse nulla di serio, ma dopo tre o quattro secondi cadde ai miei piedi, svenuto. Quando si svegliò era terrorizzato e corse via, dicendo a tutti che avevo cercato di ucciderlo con i miei occhi, dopo di ciò ebbe sempre paura di me, se mi vedeva per strada la attraversava per camminare sull'altro marciapiede. Cosí persi un mio buon amico perché usai male il mio potere occulto.
In questa incarnazione non uso molto il mio potere occulto, perché amo l'umanità, ma il potere occulto esiste. Non potete dire che i milionari non esistono, solo perché non avete un milione di dollari.
Il potere che uso per aiutare i miei discepoli non è potere occulto, ma potere spirituale. Il potere spirituale è infinitamente piú forte del potere occulto, ma non distrugge, e di solito agisce piú lentamente. Il potere occulto è come un'ondata feroce, mentre il potere spirituale è come l'oceano. Vedete quindi la differenza tra un'onda potente e tumultuosa, e l'intero oceano. Il potere spirituale ha un solo compito: innalzare la coscienza dell'umanità, il potere occulto non fa questo: per lo più distrugge. Se è usato propriamente e se il cercatore è pronto, in un batter d'occhio esso può distruggere le forze negative nel cercatore, ma se viene usato impropriamente può essere molto distruttivo in modo incontrollabile. Il potere spirituale è piú lento, ma, infine, andando piano ha successo.Qualcuno potrebbe giungere le mani ma la sua devozione essere del tutto falsa o superficiale. Le mani sono congiunte ma la mente sta girovagando altrove. Quando congiungi le mani devi sentire che il tuo stesso battito del cuore sta entrando nei nervi delle tue dita. Se c'è vera devozione, come può un discepolo fare alcunché di sbagliato? La devozione possiede una spinta attrattiva magnetica molto potente, che immediatamente attrae la compassione e l'affetto del Maestro. Anche se sei perduto in un'oscura caverna, istantaneamente la compassione del Maestro ti spingerà fuori. Se qualcuno ha pura devozione anche per un minuto, farà vero progresso interiore. Se con la tua devozione catturi chi possiede affetto, potere e illuminazione, o se quella persona ti ha catturato, non ti darà ciò che ha e ciò che è?
Quando il Maestro riceve la devozione del discepolo, risponde ad essa non solo con compassione ed affetto ma anche con orgoglio divino. Quest'ultimo non è come l'orgoglio umano, non dice: "Quella persona è devota a 'me'." No, l'orgoglio divino dice: "Com'è bello che quel discepolo stia compiacendo e manifestando il Divino in lui!" È il tipo di orgoglio che sentono i genitori quando il figlio fa la cosa giusta. Dato che il discepolo è il figlio o la figlia del Maestro, il Maestro sente orgoglio divino quando il discepolo fa la cosa corretta, la cosa spirituale.Nella devozione c'è sempre l'abbandono. Non quello di uno schiavo al padrone, ma piuttosto quello della parte più bassa in te, al tuo sé più alto, che è ciò che il tuo Maestro spirituale rappresenta. Inoltre, nella devozione c'è sempre gratitudine: prima l'abbandono e poi la gratitudine.
Il Maestro assolutamente vedrà la vera devozione nei tuoi occhi. Quando hai vera devozione i tuoi occhi assomiglieranno a bellissimi fiori, saranno pieni di bellissima luce, il Maestro vedrà in essi bellezza assolutamente divina. La bellezza umana può essere descritta con le parole, ma la bellezza divina non potrebbe mai essere descritta. Ogni cosa divina non può esser descritta adeguatamente con il linguaggio umano.Non si può fare una promessa ogni giorno, altrimenti diventa meccanica, ma se la fai in alcuni giorni propizi, la forza della promessa dura a lungo. Un giorno speciale carica la tua promessa interiore con forza ulteriore.
Mio padre ed il mio zio materno erano molto intimi. Quando mio zio materno era vivo, supplicava mio padre di non fumare, però mio padre fumava due o tre volte al giorno, non poté rinunciare a questa cattiva abitudine. Quando mio zio materno morí, mio padre pianse addolorato e fece il voto di non fumare mai piú, disse: "Quando eri vivo non sono riuscito ad ascoltarti, ma ora faccio il giuramento solenne di non fumare mai piú." Mio padre visse ancora quattro o cinque anni ma non fumò piú. Ecco cosa può accadere quando fai una promessa solenne in un giorno speciale.L'anima di alcuni può esser meno sviluppata di quella di altri, ma anche se l'anima non è cosí matura, a volte il vitale o la mente, in misura della loro capacità, possono essere piú obbedienti all'anima. Tali persone hanno maggiore semplicità, perché non utilizzano la mente. Non hanno mai sviluppato la mente, questo è un grande vantaggio dal punto di vista spirituale.
Il livello di sviluppo spirituale non è la cosa piú importante relativamente al fatto di portare l'anima in primo piano, o di permettere all'anima di farsi avanti. Qualcuno può essere abbastanza sviluppato, ma per pigrizia o mancanza di interesse, non fare abbastanza. Io so che il latte mi darà un migliore nutrimento che acqua e limone, ma per pigrizia o indifferenza non ho voglia di andare al supermercato a comprare il latte, dato che ho già a casa il succo di limone, non mi prendo il disturbo di andare al negozio, ma la pigrizia non è l'unico problema: anche se non sei pigro, sono necessarie prontezza, interesse e volontà.Alcune delle mie poesie non le ho veramente scritte io: ho semplicemente visto le parole sul muro e le ho copiate. Diverse poesie che scrissi nel 1944 vennero a me in questo modo. Vedevo le esatte parole, la punteggiatura, tutto. Quelle poesie vennero da quel mondo.
Non è che io abbia rubato le parole di qualcun altro: erano tutte preparate in qualche altro mondo, ma non ancora manifestate in questo. Quando ricevi l'ispirazione, essa viene dal tuo cuore e dalla tua mente ed anche da un altro mondo: tu sei semplicemente il messaggero, ma ciò di cui parlo è piú che questo: nel mondo della poesia le parole sono scritte. Assolutamente scritte. Qualche volta un essere viene e detta le parole. Sri Aurobindo disse che uno dei suoi libri non fu scritto da lui per nulla, anche se vi mise il suo nome per pubblicarlo. Sri Aurobindo disse che un essere lo dettò dall'inizio alla fine.Forse in un determinato momento non stai consciamente pensando agli altri quando ti guardo, ma per dieci giorni o dieci settimane o dieci mesi l'hai fatto consciamente. Adesso è inconscio, ma non cosí le volte che l'hai fatto consciamente quando eri a casa o in ufficio. Se tu scrivessi tutte le volte che hai pensato a Dio durante il giorno, saresti impressionata dal numero di volte in cui allo stesso tempo hai pensato anche a qualcun altro con gelosia o rivalità. Quando questo accade, non pensi a Dio o al tuo Guru: pensi a te stessa, pensi a come rendere felice te stessa a modo tuo.
Dico sempre che nessun essere umano può mai essere felice cercando di rendere se stesso o se stessa felice. È impensabile! La felicità è come un mango squisito. Questo cresce su un albero di mango, non potete crearlo voi. Se non vi arrampicate sull'albero, o aspettate ai piedi dell'albero che qualche frutto cada giú, come potrete averlo? In questo momento non siete in grado di arrampicarvi sull'Albero-Dio, non sapete come si fa, ma il vostro Guru sa come ci si arrampica sull'Albero-Dio. Se non aspettate che il vostro Guru vi porti il frutto piú squisito, che vi darà infinita Gioia, come riuscirete a procurarvelo? Voi volete la Gioia, ma non avete la capacità di procurarvela da soli e neanche avete fede concentrata nella persona che può farlo per voi.
Le persone dicono: "Sono stato con te per tanti anni e sono ancora infelice!" Ma per il Maestro ci vuole tempo per ridiscendere con i frutti-della-felicità. Per ottenere cose terrene ci vogliono molti anni, ottenere una laurea richiede venti o piú anni, ed anche allora non siete soddisfatti: volete sapere piú cose, cosí prendete il dottorato di ricerca, ma anche allora siete insoddisfatti, perché interiormente sentite di poter avere piú saggezza, piú luce, piú conoscenza. Cosí continuate a studiare e questo solo per ottenere conoscenza terrena.
La conoscenza Celeste, o illuminazione, che ti unisce con l'Altissimo, con l'Assoluto Supremo, con la Coscienza Universale, richiede infinitamente piú tempo. Pensi che succeda in un anno o in dieci anni o anche in trent'anni? Buon Dio, non è cosí! Incarnazione dopo incarnazione, si diventa un vero cercatore e amante-di-Dio! Raggiungere unità con la Volontà di Dio cosciente, costante, mai assente, sempre viva, non è come bere un bicchier d'acqua. Richiede tempo e grandissima pazienza. Non solo i miei discepoli, ma anche i discepoli di altri Maestri, non hanno questo tipo di pazienza.
Io sto cercando di rendere tutto facile per i miei discepoli, ma loro cercano di rendere tutto complicato. Io dico loro: "Vieni qui e portami un fiore, o semplicemente vieni qui da me." Ma loro dicono: "Se vado da Guru o se semplicemente gli porto un fiore è troppo facile! Per provargli quanto lo amo, mi taglierò le braccia e le gambe, e mi strapperò gli occhi!" Questo è ciò che succede! Vi ho forse detto che per provare il vostro amore per me dovete cavarvi gli occhi o tagliarvi le braccia e le gambe? No, io vi ho solo chiesto di venirmi vicino con ciò che avete e ciò che siete, che siate nella vostra coscienza piú pura o piú impura.
Quando il Signore Krishna suonava il flauto, si chiedeva forse cosa le "gopi" stessero facendo? Che stessero accudendo i loro bambini o facendo lavori domestici, quando udivano il flauto di Krishna, correvano istantaneamente da lui: la chiamata era giunta! Anche nel vostro caso, la chiamata è giunta, il vostro Maestro vi ha detto, per caso, che dovete fare grandissimi sacrifici? No, il Maestro non vi sta dicendo: "Fate un sacrificio e poi venite da me," sta solo dicendo: "Venite da me!"
Come ho detto prima, la strada è semplice ed il metodo è semplice. Il Maestro vi dice di fare qualcosa di semplice, ma la vostra mente cerca di renderla complicata, per provare quanto sacrificio potete fare. La vita spirituale è una questione di unità con la Volontà di Dio. Dio ha donato del buonsenso ad ogni singolo discepolo. Se il Maestro dice: "Vieni qui!", voi non dovete sprecare il vostro tempo cercando un fiore o un bicchiere d'acqua o un dolcetto da portarmi. Venite e basta!
È solo l'unità con la Volontà del Supremo che può rendervi veramente felici. Se seguite la vostra volontà personale, per un po' potrete avere il tipo di felicità che viene dal piacere vitale, ma presto vedreste che questo piacere vitale è come un coltello affilato. Dopo un giorno o un mese o alcuni anni, quel coltello vi pugnalerà.
Una volta entrati nella vita spirituale, se siete buoni discepoli, non potete uscirne. La vostra stessa sincerità continuerà sempre a cercare di rendervi perfetti, il che significa compiacere il Supremo nel Suo Modo preferito. Se cercate di essere felici in altri modi, non lo sarete mai. Potete pregare Dio per la protezione: la vostra, quella del vostro Maestro e quella del mondo, questa è un'eccellente cosa, sarò molto felice e grato se pregate per la protezione, ma la cosa del tutto migliore da fare è diventare uno con la Volontà del Supremo: questo renderà voi e me infinitamente piú felici.
La vera felicità, non solo per i miei discepoli ma anche per quelli degli altri Maestri, ed anche per i cercatori che non hanno un Maestro, dev'essere basata sull'unità con la Volontà di Dio. È solo attraverso l'unità con la Volontà di Dio, che possiamo avere pace interiore e vera felicità. Io ho realizzato questa suprema verità, anche altri l'hanno realizzata, non c'è altro modo per essere felici.Se cerchiamo di rispondere a tale domanda da soli con la nostra mente umana, col nostro intelletto umano, con la nostra saggezza o percezione umana, saremo sempre in errore. Nelle nostre vite abbiamo fatto cosí tante esperienze scoraggianti o tristi, se viviamo nella mente, pensiamo: "Non sono riuscito a fare questa o quell'altra cosa, non sono progredito in questo o quello, sulla via della mia meta ho commesso milioni di errori. Cosí, come posso proclamare di essere un figlio di Dio?"
Ma se la nostra risposta viene dal cuore, diremo: "Appartengo al mio Adorato Signore Supremo solamente. Lui è l'aspirazione del mio cuore. Lui è la realizzazione della mia vita. Lui è il mio Tutto." In quel momento non stiamo usando la mente per vedere, misurare e limitare il Creatore, che chiamiamo il Sé Trascendentale: usiamo il cuore, per sentire, per espandere e per crescere nel nostro stesso Altissimo, che è allo stesso tempo la nostra Profondità Trascendentale e la nostra Ampiezza Universale. Quindi, se i miei discepoli possono rispondere alla domanda "Chi sono io?" costantemente, usando la dolcezza del cuore, la devozione del cuore, il dono-di-sé del cuore, sono destinati ad essere illuminati ed appagati.Possiamo dire che Dio ha miliardi e miliardi di Sogni, oppure solo un Sogno. È come un albero che produce innumerevoli foglie, fiori e frutti. L'Albero, che Dio è, incarna il Sogno Universale, ed insieme tutti i Sogni individuali. Cosí, Dio stesso è il Sogno che sboccia in ogni momento, il Sogno che incarna la Visione dell'Eternità, il Cuore dell'Infinito, e la Vita dell'Immortalità. Questo Sogno ha in sé stesso Forza-di-Volontà, Entusiasmo, Visione, Creazione, Manifestazione: tutto.
Stando cosí le cose, come può questo Sogno fare alcun errore? Quando il più elevato Assoluto Signore è Tutto, come può fare alcun errore? Se cerchiamo di dividerlo in aspetti separati, che la mente possa afferrare, diremo che una parte di Lui è piú bella di un'altra, ma quando vediamo e sentiamo la Sua Unità, vediamo che Lui è infinita Perfezione, e dentro la Sua Perfezione Trascendentale non può esserci errore.Quando guardiamo un fiore, lo guardiamo nella sua interezza, non stiamo a vedere se ogni petalo è perfetto, non appena vediamo il fiore, la sua bellezza ci cattura, la sua bellezza entra in noi e riempie di dolcezza il nostro intero essere. Questa è l'esperienza che possiamo avere dalla bellezza terrena comune di un fiore terreno. Quando vediamo l'infinita ed immortale Perfezione del piú elevato Assoluto Signore Supremo Trascendentale, realizziamo che niente che Lo riguardi può essere un errore. Dobbiamo solo sapere che in questo piccolo pianeta Terra Lui vuol cantare il Suo preferito Canto dell'Eternità e danzare la Sua preferita Danza dell'Immortalità.
Con la nostra mente umana, che chiamiamo la mente "intelligente" pensiamo che noi avremmo potuto creare un mondo migliore, o pensiamo che la realtà che ci si presenta in modo naturale e spontaneo dovrebbe essere alterata o corretta, ma stiamo facendo un grande errore. Se cerchiamo di vedere il mondo con la nostra luce limitata, non saremo mai soddisfatti. Troveremo costantemente errori nel mondo e vedremo imperfezioni tutt'intorno a noi.
Ma quando siamo felici, sentiamo che ogni cosa che Dio è ed ogni cosa che Lui ha creato è perfetta. Come diventiamo felici? Solo attraverso il nostro cosciente e costante abbandono alla Volontà di Dio. Se ci avviciniamo a Dio con devozione ed abbandono, la nostra vita sarà assolutamente ricolma di felicità. Quando sviluppiamo grandissima dolcezza nel nostro cuore e nella nostra vita, sentiamo che ogni cosa intorno a noi è perfetta, o si sta muovendo verso la perfezione.
Quando i discepoli di Sri Ramakrishna si inchinavano devotamente ai suoi piedi, o toccavano devotamente la polvere dei suoi piedi, sentivano la massima dolcezza nel loro atto di devozione. La devozione è come una calamita, che attira il nostro Adorato Signore Supremo verso il nostro cuore, e mentre attiriamo Dio verso di noi con la nostra devozione, anche Lui ci attira verso di Lui con la Sua Compassione. Quindi ci sono due calamite in funzione: la nostra devozione e la Sua Compassione. Queste calamite sono estremamente forti e dolcissime! Se riusciamo a sentire coscientemente queste calamite funzionare nelle nostre vite, ogni nostro pensiero sarà dolce e tutto ciò che è dentro di noi, attorno a noi, davanti a noi e dietro di noi sarà tutta perfezione.
Cosí, cerchiamo tutti di amare Dio ed essere devoti ed abbandonati a Dio, perché la nostra stessa divinità viene da Lui. La nostra Divinità e la Sua Divinità stanno insieme, come la goccia e l'oceano. Dobbiamo altresí sapere che l'oceano ha la capacità di custodire con amore la piccola goccia, infinitamente ed infinitamente piú di quanto la piccola goccia possa fare con l'oceano.Se mentre stiamo facendo qualcosa arriva un'altra persona e ci osserva, subito cerchiamo di farla meglio. Mentre meditiamo, se qualcuno ci guarda, la nostra meditazione va su sempre più in alto! Allo stesso modo, se gli dei e le dee cosmici notano di essere osservati, apprezzati, ammirati, le loro buone qualità dormienti si risvegliano ed iniziano a funzionare in modo piú dinamico.
La Madre Suprema è onnisciente, onnipotente ed onnipresente, ma secondo certe scuole di filosofia indiana, quando uno dei Suoi figli sente ed apprezza le Sue capacità infinite, diventa dinamica: non è a causa dell'adulazione del devoto che la Madre Suprema riversa su di lui la Sua Compassione, ma perché il devoto Le ha ricordato le Sue Capacità. Egli può non possederne alcuna, ma solo perché le ha notate, la Madre le usa al posto suo. Quando apprezziamo, ammiriamo, adoriamo sinceramente gli dei e le dee cosmici e le loro capacità, essi sono piú inclini ad usarle per aiutarci.
Possiamo apprezzare, ammirare ed adorare certe persone speciali ma senza amarle e tanto piú non vorremmo diventare quelle persone. Nel caso del Supremo, non solo Lo apprezziamo e Lo ammiriamo, ma Lo amiamo ed amandolo diveniamo una sola cosa con Lui. Osservando le Sue qualità e capacità divine con amore e devozione, diveniamo coscientemente una sola cosa con esse: dall'apprezzamento andiamo all'amore e dall'amore all'unità. Allo stesso modo, amando tutte le buone qualità degli dei e delle dee cosmici e del Supremo, possiamo acquisire queste qualità nelle nostre vite.Ci sono due modi per fare progresso con il pianto del cuore: se il pianto viene dalle piú grandi profondità del cuore perché sentiamo di aver perso la Compassione di Dio, l'Amore di Dio o le Benedizioni di Dio, e piangiamo per riavere queste cose, sicuramente faremo progresso. Dobbiamo sentire di aver perso qualcosa di molto prezioso, e poi dobbiamo piangere per riaverlo. Questo è un modo per fare progresso.
L'altro modo è scendere in profondità e piangere per amare solo Dio e compiacere solo Dio. Potremmo fallire molte volte, ma dentro il respiro-del-nostro-cuore dobbiamo sentire che questo è ciò che veramente vogliamo fare.
Noi versiamo lacrime attraverso gli occhi, ma sia gli Occhi che le Lacrime di Dio sono dentro il Suo Cuore, e quando preghiamo e meditiamo vediamo che il Suo Cuore è dentro il Suo stesso Respiro. Piú in profondità andiamo nella nostra meditazione, prima ci diviene chiaro che Lui prende i nostri fallimenti spirituali come Sue sconfitte. Da un lato Lui è al di là di tutto, dall'altro, dato che ha accettato la forma umana, vuole evolversi e far progresso in e attraverso la forma umana.
Cosí, dobbiamo vedere se davvero stiamo cercando di renderlo felice nel Suo proprio Modo, o se stiamo cercando solo di rendere noi stessi felici modo nostro. Nel momento in cui cerchiamo di renderlo felice nel Suo proprio Modo, Lo vediamo sorridere e danzare. Inoltre, se non cerchiamo di compiacerlo nel Suo proprio Modo, immediatamente vediamo le forze ostili, non-divine, danzare di fronte a noi. Ogni volta che perdiamo nel campo di battaglia della nostra aspirazione, queste forze danzano senza alcuna vergogna.
Quando due squadre giocano a calcio, molto spesso la squadra vincente si congratula con quella che ha perso, dicendo: "Avete giocato molto bene!" I vincitori cercano di consolare i perdenti, che sia sinceramente o non in modo non sincero, ma nel caso delle forze divine e non-divine non è cosí. Le forze divine son venute ad illuminare le forze ostili, ma queste ultime son venute a distruggere le forze divine. Le forze ostili non sono gentili, sia che perdano o che vincano.Se qualcuno è molto sviluppato spiritualmente, può sperimentare afflizione per un breve tempo, quando una persona amata muore, ma non appena entra nella sua piú alta coscienza, non sperimenta piú tale afflizione: in quel momento sente solo la danza dell'unione.
L'afflizione umana o il rimorso, purifica il cuore che aspira e che si evolve. L'idea che l'afflizione purifichi l'anima è una stupidaggine: l'anima non ha bisogno di essere purificata perché è già pura, ciò che viene purificato è il cuore. La tristezza può illuminare il cuore.
Non c'è, invece, una connessione diretta tra l'afflizione e le forze ostili o negative. Attraverso le nostre preghiera e meditazione, arriveremo a sentire che il nostro caro è felice in qualche altro luogo. Piú in profondità possiamo andare nelle nostre preghiera e meditazione, piú ci diventa chiaro che la persona che ci ha lasciati fisicamente, è spiritualmente con noi ed attorno a noi. Quando riusciamo a sentire la nostra unione con la persona che abbiamo perduto, la nostra afflizione scompare.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 05, Agni Press, 1995
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