Sri Chinmoy risponde, parte 15

Parte I

SCA 567-574.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande nel dicembre 1997, hotel Nassau Beach, Bahamas.

Domanda: Guru, a volte sembra che per far crescere i nostri Centri abbiamo bisogno di un enorme sforzo. Da 300 cercatori, forse uno solo vorrà entrare nel nostro Sentiero. Dovremmo poter raggiungere molti più cercatori ogni mese,

Sri Chinmoy: Non insultate la vostra anima! La vostra anima non è fatta di terra! Se non avete determinazione per trovare nuovi cercatori, allora vi porrete innanzi l'Eternità. La mia filosofia è "qui ed ora". Perché dovreste pensare al 'piano quinquennale indiano'? Se pensate di fare qualcosa adesso, ne avrete i risultati domani, ma se pensate di raggiungere il vostro obiettivo in un mese, vi ci vorranno sei mesi o dieci mesi. Dovete sviluppare l'urgenza. Dovete sentire la suprema necessità dell'urgenza e dell'immediatezza. Se non sviluppate queste qualità, non riuscirete a portare in effetto ciò che avete in mente, o anche nel cuore. Dovete portare la realtà interiore nel battito del vostro cuore, nel vostro respiro-di-vita.

Per i miei discepoli, è diventato tutto teorico. Non siete pratici. Essere pratici non significa offrire una conferenza su questo o quell'argomento, od affittare una grande sala, o preparare tante candele e portare fiori. Essere pratici vuol dire rendere la vostra sadhana una realtà vivente. Dovete dire a voi stessi: "Ora come ora la mia meta non è la Realizzazione di Dio: Dio si prenderà cura della mia Realizzazione di Dio. Ora come ora la mia meta è quella di portare più amici, più fiori, nel cuore-giardino del mio Guru". Ed aggiungo, la meta non rimane fissa, ma per il tempo a venire, i discepoli che entrano nella Manifestazione devono sentire che la loro meta è quella di portare più bellissimi, profumatissimi fiori nel mio cuore-giardino.

Potreste pensare: "Dato che Guru l'ha detto, questa cosa accadrà". "Accadrà" è una cosa. Ma "Dev'esser fatto adesso, oggi, domani" è un'altra cosa. Ed aggiungo, se oggi non avete successo, quando viene domani, dite a voi stessi: "Oggi, oggi devo raggiungere il mio obiettivo. Ieri ho fallito, ma oggi riuscirò. E se anche oggi fallisco, domani proverò di nuovo". Ogni giorno fate una nuova promessa a voi stessi: "Oggi devo riuscire. Ma anche se non riesco, lo farò domani, o il giorno successivo".

Non pensate al fallimento di ieri. Se tornano alla mente vostri fallimenti degli anni passati, semplicemente metteteli via. Non permettete a questi fallimenti di venire a bloccare la vostra mente. Dite solo a voi stessi che "ieri" non esiste più. I giorni dell'insuccesso non devono più esistere nel vostro cuore.

Quindi, l'urgenza e l'immediatezza sono necessarie. Se fate ogni cosa con questa determinazione, ciò vi porta verso la Realizzazione di Dio. Se vi dico che qualcosa è necessaria, voi dovete sentire: "Devo obbedire al mio Maestro, non a qualunque costo, ma rendendo la sua richiesta piena di benedizioni, la suprema necessità nella mia vita di aspirazione, e nella mia vita di dedizione". Se avete questo tipo di attitudine infallibile nella vostra vita di aspirazione e nella vostra vita di dedizione, non avrete bisogno di un anno per raggiungere il vostro obiettivo.

Domanda: Quando un discepolo lascia il Sentiero durante il primo anno, ci chiediamo sempre il motivo: "Abbiamo sbagliato qualcosa?" Qual'è il modo migliore di relazionarci con i nuovi discepoli?

Sri Chinmoy: Se fanno qualcosa di scoraggiante, dite immediatamente: "Quando noi iniziammo, non eravamo migliori!" Se qualcuno ha fatto qualcosa di scoraggiante, se qualcuno non è disciplinato, o su alcuni aspetti non è ad un buon livello rispetto a voi, dite: "Anche noi eravamo così!" Non scoraggiatevi. E se fanno qualcosa di buono, immediatamente apprezzateli e dite: "Ciò che hai fatto aggiungerà moltissimo al nostro Centro! Darà moltissima Gioia al nostro Guru interiormente!" Se fanno cose scoraggianti, direte semplicemente: "Nessun problema, noi facevamo lo stesso", e così immediatamente la vostra empatia verrà in primo piano, anche se non avete fatto le stesse cose sbagliate. Questo tipo di bugia non danneggia nessuno, aiuta solamente la persona. Ma se sgridate la persona, se dite: "Cos'hai fatto! Io non ho mai fatto un simile errore!" allora sarà la sua fine. Dovete usare la vostra empatia.

Al mio esame di guida, fui bocciato due volte. I primi due esaminatori erano impossibili, ma il terzo era davvero empatico. Mi sedetti in auto e non mostrai alcuna tensione, ma lui subito disse: "Non essere teso. Io anche ho avuto la stessa difficoltà!" Non avevo neanche iniziato a mostrare il mio nervosismo, ma lui era così gentile! Quando feci il parcheggio, mi disse: "Non avrei potuto far di meglio!" I primi due esaminatori erano semplicemente impossibili, ma quanta empatia ebbe quest'uomo!

Allo stesso modo, la nostra attitudine dev'essere sempre incoraggiante. Per il terzo esaminatore, ogni cosa che feci era ottima, eccellente. Un'altra auto stava avvicinandosi lentamente da sessanta metri, ed io aspettai, gli altri esaminatori mi avrebbero sgridato, avrebbero detto: "Perché non vai avanti?" Ma questo disse: "Hai fatto la cosa giusta. Io avrei fatto lo stesso". Mi incoraggiava in ogni modo. Il precedente mi bocciò perché qualcuno svoltò a sinistra di fronte a me quando io avevo il diritto di precedenza. Disse: "Avevi la precedenza, avresti dovuto passare!" Era così arrabbiato! Se fossi andato, avrei immediatamente urtato l'altra auto, l'esaminatore mi sgridò solo perché l'altro guidatore svoltò a sinistra.

Per il parcheggio, l'esaminatore precedente disse che avevo toccato il marciapiede. Io dissi: "Potrei vedere dove?" Non volle mostrarmelo! Molto strano che un esaminatore non mi poté mostrare cosa avevo sbagliato. All'inizio mi disse: "Svolta a sinistra". Io vidi che altre auto stavano arrivando da dietro, così non gli ubbidii, fui bocciato perché non feci come mi disse. Se vogliono bocciare qualcuno, possono farlo, dicono: "Stai andando troppo piano, stai facendo questo, non stai facendo quello!"

Ad un certo punto, feci una svolta a sinistra dalla corsia sbagliata. Mi sentii scoraggiato, ma l'esaminatore disse: "Torna indietro". Il mio esame era terminato. Molto scoraggiante; cercava solamente degli errori; anche se non c'erano errori, ti avrebbe reso nervoso e avrebbe detto cose spiacevoli! Ma per il terzo esaminatore, tutto andava bene; non scorderò mai il suo incoraggiamento.

Quindi, abbiate un'attitudine di incoraggiamento. Se qualcuno nel vostro Centro ha fatto qualcosa di non buono, dite: "Anch'io avrei fatto la stessa cosa, ma nel corso degli anni mi sono migliorato, quindi non scoraggiarti!" E se qualcuno ha fatto qualcosa di buono, immediatamente apprezzatelo.

Domanda: Quando sono arrivato in aeroporto, mi sono arrabbiato con un agente. Perché mi arrabbio?

Sri Chinmoy: La rabbia viene dalla frustrazione. Qualche volta senti che le persone sono ingiuste. Gli ufficiali dell'aeroporto possono essere molto non-divini, ma devi sapere che se loro dicono che stai sbagliando, non devi affatto cercare di giustificare ciò che stai facendo. Devi essere estremamente umile. Lascia che ti sgridino e ti trattino male! Se resti silenzioso, infine la compassione scenderà ampiamente in loro, ma se senti che loro sbagliano e tu sei nel giusto, mostrando la tua vulcanica indignazione non otterrai nulla: indebolirai solo i tuoi nervi, soprattutto i nervi interiori che portano dentro di te Pace, Luce, e Beatitudine dall'Alto. Se qualcuno si comporta in modo sbagliato e tu t'infuri, stai mostrando la tua stupidità. Non essere stupido, sii saggio! Un giorno, l'altro dovrà pagare le conseguenze. La sua punizione verrà in forma di Luce-Giustizia; ma nel tuo caso, stai ricevendo qui ed ora la tua punizione, quindi devi essere cauto. Se soffri per via della rabbia, rabbia incontrollabile, devi pregare il Supremo di portare immediatamente giù la Pace, che è infinitamente più forte della tua rabbia.

Domanda: Qual è la giusta attitudine da adottare quando ci lodi e quando ci sgridi?

Sri Chinmoy: Quando vi elogio, sentite di meritarlo; quando vi riprendo, sentite di non meritarlo. Questa è la mente umana! Ora, quando vi sorrido e vi dico qualcosa di positivo, è il momento di sentire di non aver fatto quasi nulla, ma che io vi apprezzo per via della mia compassione infinita. Questo accrescerà tutte le vostre qualità divine. Mi date una goccia nella forma di 'servizio', ed io vi do un oceano infinito di affetto, amore, gioia, e gratitudine. Se sentite immediatamente di non meritare pienamente ciò che ho detto, questo accrescerà la vostra umiltà. Da tale umiltà, si risveglieranno ed aumenteranno in voi tantissime qualità divine.

Dall'altro canto, se vi riprendo, potreste sentire di non meritarlo, e che io provo una sottile soddisfazione nel farlo, senza una vera ragione. È in questo momento che dovete dire: "Se davvero ho a cuore il mio Guru, non sento forse che lui anche mi ha a cuore? Io ho a cuore il mio Maestro! Perciò ho fatto molte cose per lui. Se io ho a cuore lui, non ha forse lui la capacità o la volontà di avere a cuore me?" A quel punto arriverà la risposta: "Sì! Anche lui ha la capacità di avere a cuore me, come io ho a cuore lui! Che sia lui ad avere a cuore me più che io abbia a cuore lui, o che io abbia a cuore lui più che lui per me, non è importante. La cosa importante è solo i nostri reciproci affetto ed amore. Lui mi sta sgridando perché si è assunto la responsabilità di me".

Io non vado in giro a sgridare un cane che abbaia, o qualcuno in strada che si comporta in modo non-divino, in modo assurdo, perché quella non è mia responsabilità. Ma ho preso voi come 'miei', e voi mi avete preso come vostro; se entrambi abbiamo preso l'altro come proprio, allora non è forse mio dovere mostrare la mia preoccupazione per voi?

Se sentite di non meritare il mio rimprovero, dite a voi stessi: "Anche se non merito questo rimprovero, questo è la sollecitudine di Guru per me". Dovete sentire che anche un rimprovero ingiusto è basato sul mio affetto per voi. Non lo faccio con piacere. Se così fosse, andrei in giro a cercare difetti nelle persone e sgriderei tutti quelli che incontro.

Ogni volta che sentite di non meritare il mio rimprovero, sentite solo che il mio affetto è lì, dentro il mio rimprovero. È il mio affetto, che arriva in forma di dispiacere. Così come è il mio affetto che arriva per apprezzarvi profusamente, quando fate qualcosa di positivo, perché so che quando vi apprezzo, voi farete il più lungo passo in avanti. Se riuscite a prendere il mio rimprovero allo stesso modo, farete il progresso più veloce.

Io posso aiutarvi a fare il progresso più veloce in due modi: offrendovi un sorriso quando è necessario, o uno sguardo di rimprovero quando è necessario. Quando un bambino è malato, la madre tiene il bambino sotto una dieta speciale. Quando il bambino è in forze, la madre gli dà qualcos'altro da mangiare. Sono lo stesso bambino e la stessa madre, ma nel momento in cui il bambino è malato, e se è necessario, la madre gli dà del cibo molto leggero e speciale. Anche qui, esattamente allo stesso modo, quando fate qualcosa di sbagliato, vi do un cibo speciale. Se lo mangiate, tornerete di nuovo in forze; e quando tornate in forze, riceverete di nuovo le mie benedizioni, il mio affetto, ed la mia sollecitudine, perché state facendo la cosa giusta.

Le persone possono trattenere il mio dispiacere per giorni, mesi, o anni, ma ancora, se una settimana fa ho apprezzato moltissimo, ed offerto la mia gratitudine ad una persona, questo non ha importanza. Diciamo che dalla vostra aspirazione avete ricevuto un recipiente pieno di nettare: una sola goccia di veleno dalla mente dubbiosa, la mente che separa, è abbastanza per distruggere l'intero recipiente di nettare. Il potere della forza negativa, il veleno del dubbio, è infinitamente più grande del potere della forza positiva.

Ma di nuovo, se adottate sempre l'attitudine positiva, allora le forze negative non nascono. Quando ricevete da me un rimprovero, dite a voi stessi: "Il mio Guru sta facendo tutto per il mio bene. Lui ha preso la piena responsabilità per me, quindi dipende da lui decidere cosa fare. Lui ha preso come sacro dovere, quello di amarmi, quindi se vuol provare che mi ha a cuore, cercherà di perfezionarmi; e se realmente ci tiene a perfezionarmi, avrà i suoi metodi. Non è detto che debba sempre sorridere, qualche volta può esprimere dispiacere, rabbia, od altri suoi aspetti". Poi, dopo alcuni giorni, se siete sinceri e se diventate di nuovo ricettivi, direte: "Sono così fortunato! Il mio Guru avrebbe potuto sgridarmi più severamente! Ora sento che il mio crimine era più serio di quello che io pensassi. Prima pensavo che non fosse nemmeno un crimine, e che lui mi avesse sgridato ingiustamente; ora sento che la mia azione fu affatto un crimine, un crimine serio.

Voglio dirvi anche un'altra cosa. I discepoli hanno fatto cose sbagliate innumerevoli volte, ma il Supremo in me ha perdonato oppure ignorato questi errori quasi imperdonabili. Alcuni discepoli non ci credono. Pensate che nel corso di venti o venticinque anni forse avete fatto dieci errori, e che ci sono stati anni in cui non avete fatto alcuno sbaglio, secondo il vostro giudizio, ogni cosa facciate, anche se è sbagliata, la giustificate immediatamente, dite che era inevitabile, la fate deliberatamente e poi dite che era inevitabile. Quando fate qualcosa di sbagliato e poi la giustificate dicendo che nessuno avrebbe potuto fare diversamente, e quindi era inevitabile, allora diventa per voi giustificabile.

In questo modo, praticamente ogni giorno, o almeno cinque o sei giorni alla settimana, quasi tutti giustificano i propri errori. Dicono: "Non potevo evitarlo. Nessuno avrebbe potuto fare diversamente, così mi sono trovato costretto". Ogni volta che fanno un errore, lo giustificano. Non vogliono correggerlo. Non vogliono illuminarlo. Questo va avanti anno dopo anno, nella vita di ogni discepolo: "Nessuno avrebbe potuto far meglio, così perché si dovrebbe criticare me?" Se è un errore, dobbiamo confessare che è un errore; poi la cosa giusta è dire: "Oh no, ho fatto un errore! Non lo farò più!"

Non potremo fare neanche un errore nella vita, se ogni giorno diamo valore alla nostra vita-di-obbedienza. Se riusciamo a prendere l'obbedienza come la cosa più importante della nostra vita, allora riusciremo. Se la pianta-obbedienza muore, alcun Amore, alcuna Devozione, alcun Abbandono, alcuna qualità divina, riuscirà mai a restare viva nel nostro cuore, nella nostra vita. Potete pensare: "Questa disobbedienza è poco importante". Ma la disobbedienza poco importante di oggi, prepara la peggiore possibile disobbedienza. La nostra filosofia è Amore, Devozione, e Abbandono. Se volete accrescere il vostro Amore, la vostra Devozione, ed il vostro Abbandono, od anche solamente mantenerle vive sul nostro Sentiero, l'obbedienza è necessaria.

Voi sentite che io posso perdonare la vostra disobbedienza. Sì, io vi perdonerò, ma voi siete già andati lontano milioni di miglia dalla mia coscienza. Potete convincere voi stessi dicendo: "Guru mi ha perdonato, e mi perdonerà di nuovo". Ma voi siete già andati lontano milioni di miglia dal mio eterno interesse premuroso. Sui piani fisico, vitale, mentale, psichico, o spirituale, sul piano materiale, o su ogni altro piano, se manca l'obbedienza, non riuscirete ad aver successo.

Uno dopo l'altro, i discepoli falliscono, a causa della mancanza di obbedienza. Sono destinati a fallire a causa della disobbedienza. Ma se i discepoli sviluppano sincerità, tale sincerità agirà come una spada, torturando la loro vita-di-disobbedienza. Centinaia di discepoli, da quando abbiamo iniziato il nostro viaggio, hanno lasciato il Sentiero a causa di una sola cosa: disobbedienza. Mi disubbidiscono nel mondo mentale o nel mondo vitale o nel mondo fisico o in qualche altro mondo: quando hanno accumulato, consciamente o inconsciamente, tutte le spine di disobbedienza, a quel punto per loro diventa impossibile rimanere nella barca.

Domanda: Chi cerca di mandare avanti un'attività commerciale spirituale o un Centro di meditazione, come può evitare che la propria coscienza sia influenzata dagli avvenimenti esteriori?

Sri Chinmoy: Non pensare a te stessa come al proprietario, al responsabile, al capo. Sarai influenzata se pensi che tu sei il capo, il proprietario, ma se puoi sentire sinceramente: "Il mio Guru è il capo" oppure "Il Supremo è il Capo", allora non sarai influenzata. Dici solo a te stessa: "Sono solo un lavoratore ed un osservatore. Il mio compito è quello di riferire ai miei superiori. Quando sinceramente riferisco al mio superiore, al mio Guru, il mio compito è finito. Il mio compito non è quello di giudicare o criticare o punire gli altri. Il mio ruolo è solo quello di mandare il messaggio al mio Guru".

Purtroppo, sei influenzata perché prendi parte in ciò che accade. Dici: "Quella lì ha fatto una cosa davvero sbagliata!" Non permettere alla tua mente di sgridare o criticare gli altri. Senti solo che è accaduto qualcosa, e tu lo riferisci al tuo Guru. Questo è il tuo lavoro, dopodiché lascia che il tuo Guru se ne prenda cura. Se senti che in quanto proprietario o amministratore devi entrare nei misfatti e nei problemi degli altri, allora la tua coscienza ne sarà danneggiata.

Il tuo compito è solo quello di mandare a me il messaggio, e non quello di tenerlo per te. Quando trattieni nella tua mente gli errori di una persona, inizi a giudicarla. Prima l'accogli, poi la giudichi, poi dài la tua condanna sgridando la persona. Ma se non consenti a te stessa di mantenere quell'episodio nella tua mente, sei salva! Quando vedi che qualcuno ha fatto un errore, senti di aver toccato dell'inchiostro: cosa farai? Correrai immediatamente a lavarti. Ogni volta che vedi l'imperfezione di qualcuno, prima che tu ti sia identificata completamente con la situazione, prima che l'inchiostro possa macchiare il palmo della tua mano, vai a lavarti, dando il messaggio a me.

Tu sei proprietario e gestore. Ma solo perché sei proprietario e gestore, non pensare a te stessa come ad un giudice. C'è qualcuno che farà quel lavoro per te, e quello è il tuo Guru. Se tu non avessi un Guru, questo punto non si presenterebbe: saresti tu stessa il proprietario, saresti responsabile di ogni cosa, e licenzieresti i tuoi dipendenti a piacimento! I proprietari e gestori di altri ristoranti non hanno alcun superiore; nel momento in cui diventano il proprietario, chi può dettar loro legge? Possono licenziare gli altri, possono fare tutto ciò che vogliono. Ma tu hai preso qualcuno come tuo superiore, quindi egli deve prendere le decisioni per te: il tuo problema è risolto. Devi far sentire a te stessa di essere semplicemente una del personale; gli altri due titoli: 'proprietario' e 'responsabile' dimenticali! Dici a te stessa: "Sono una commessa ed un'osservatrice"; se diventi qualcosa di più di questo, oggi avrai un mal di testa e domani un attacco di cuore!

Questo è esattamente ciò che io faccio quando si presentano i problemi: li do al Supremo. Poi qualche volta il Supremo dice: "Risolvilo tu". Similmente, molte volte, quando mi dite quali problemi ci sono, vi dico: "Risolvi tu questo problema. Io ti darò ragione, qualunque cosa tu dica". Quando ricevo tutti i problemi dai discepoli, li riferisco al Supremo, non li trattengo. Ma a volte Lui mi dice: "No, devi occupartene tu". Allora io lo faccio. Altrimenti, pensi che avrei potuto risolvere tutti i milioni di problemi che ho ricevuto nel corso degli anni? Sarei morto molto tempo fa! Ma li ho dati al mio Capo, il Supremo; gli ho detto: "Prendili". Di tanto in tanto Lui mi dice: "No, questo prendilo in mano tu. Ho fiducia in te" ed io lo faccio. Ma altrimenti, se io fossi stato abbastanza eroico, o abbastanza stupido, da prendere su di me tutti i problemi che ho avuto nel corso degli anni, se avessi provato a risolverli, non sarei rimasto sulla Terra.

Domanda: Come possiamo usare al meglio il tempo libero?

Sri Chinmoy: Per le persone che non aspirano, o per quelle che non hanno la capacità di meditare, ogni ora libera è un'arma pericolosa. Se non hai nulla da fare per un'ora e non hai la capacità di meditare, devi prendere quell'ora come un'arma.

Se vuoi riposarti e riesci a dormire, ottimo! Ma se non puoi dormire, non guardare la televisione distruggendo i tuoi nervi sottili. Non vi dico che non dovete mai guardare la televisione, ma ci sono delle armi create dagli esseri umani, che distruggono i nervi, e la televisione danneggia i nervi.

Ogni volta che hai un'ora libera e non la usi appropriatamente, crei seri problemi a te stesso. Invece se hai intelligenza, se sei saggio, puoi usare quell'ora in un modo produttivo. Ma se non la usi per alcunché di produttivo, se semplicemente non fai nulla, stai solo creando problemi a te stesso. Pensi di goderti un'ora libera, ma solo Dio sa a quante forze ostili stai permettendo di entrare nel tuo cervello! Quante forze del vitale inferiore, quante forze d'illusione mentale, quanti pensieri distruttivi stai invitando nel tuo 'sistema'! Stai invitando i tuoi nemici ad attaccarti da molti luoghi, ed alla fine essi ti distruggeranno. Quindi, fai sempre qualcosa, anche se non è esteriormente produttiva. Parla di cose sciocche con i tuoi amici! Mentre parli di cose poco importanti, non permetti a quelle forze negative di entrare in te. Ma se non fai nulla, arriveranno seri problemi.

Più usi male le tue ore libere, meno fiducia in un modo divino avrai in te stesso, mentre in un modo non-divino sentirai di poter fare tutto ciò che vuoi. Da un lato, sentirai che, dato che non stai usando le tue capacità, sei senza speranza ed inutile. Dall'altro, queste ore non usate propriamente, portano alla tua mente tanti pensieri secondo cui puoi fare ciò che vuoi. Sentirai di non aver bisogno dell'aiuto di nessuno, non hai bisogno neanche dell'aiuto di Dio, sei pienamente autosufficiente! Si dice che un cervello inattivo sia il laboratorio del diavolo, è proprio vero! Quindi, fai sempre qualcosa. Non lasciarti del tempo libero. Non dovrebbe esserci tempo libero. Fai qualcosa.

Se lavori all'ONU magari non parli ai tuoi colleghi di cose spirituali, ma sei in una corrente che fluisce; forse non raggiungerai la tua destinazione immediatamente, ma stai progredendo. Ma se non sei con i tuoi amici, o se non parli di lavoro, se non fai nulla, sei in una pozza stagnante.

Ci sono moltissime cose che puoi fare. Puoi leggere libri spirituali; puoi cantare canti spirituali. Ognuno pensa che taluno o talaltro sia il miglior cantante, quindi qual è il problema se canti da solo? In quel caso non c'è problema, perché tu sei il cantante, tu sei l'ascoltatore, e tu sei il giudice. Puoi dare a te stesso 10 e lode, come fa mio fratello Mantu!

Ho un discepolo che non si concede neanche un momento di tempo libero, quando ha tempo libero diventa subito un medico di prima categoria! Il suo entusiasmo nel curare i problemi fisici del suo Maestro, può solo essere sentito dal suo Maestro.

Domanda: Alcune persone hanno pensieri continui, negativi o improduttivi, che vanno avanti nella mente per molti anni: come possono disfarsene?

Sri Chinmoy: Devono sentire di non essere i migliori. Non sono i più alti, non sono i più belli. E neanche sono i più brutti. Devono sviluppare consciamente l'umiltà in ogni modo possibile, perché l'umiltà porta via tutti i malanni; e devono sentire di essere alla mercé delle forze. Se pensano di poter controllare la propria vita, se pensano di essere autosufficienti, si sbagliano completamente. Non sono alla mercé di Dio, sono alla mercé delle forze non-divine. Ogni persona 'autosufficiente' alla fine avrà una vita molto triste, e quando infine si aneleranno a Dio, Dio dirà: "Se sei stato finora autosufficiente, perché adesso hai bisogno del mio aiuto?

Le persone ordinarie si sposano ed hanno figli. Sentono che una volta sposati e avuti alcuni figli, saranno autosufficienti; al contrario, stanno creando più legami nelle loro vite, perché i figli dipendono da loro e loro dipendono dai propri figli. Le persone ordinarie dipendono dai loro figli, e i figli dipendono dai loro genitori. Così, quando avranno il tempo di dipendere da Dio? Ma le persone spirituali, specialmente quelli che sono single, hanno l'opportunità d'oro. Sentono di dipendere da Dio, e che Dio dipende da loro.

Le persone ordinarie, le persone che non aspirano, le persone che hanno famiglia, non pensano mai che devono dipendere da Dio. Supplicano Dio solo quando qualcuno in famiglia è malato. I single che sono spirituali, che non hanno quel fardello, automaticamente pregano Dio ed anelano a Dio; la loro connessione con Dio è solida. In un certo momento magari non vanno d'accordo con Dio, ma poi tornano nuovamente in buoni rapporti, 'devono' andare d'accordo con Dio; tornano sempre di nuovo e di nuovo da Dio. Potrebbero arrabbiarsi con Dio per dieci giorni, e smettere di pregare e meditare, ma poi, anche se non sanno come e perché, cominciano di nuovo a pregare e meditare. Faranno questo le persone che non aspirano? Mese dopo mese, anno dopo anno, non sono interessate a Dio. Le persone spirituali hanno camminato per anni lungo la giusta strada: d'un tratto piegano in una traversa laterale, ma dopo alcuni giorni ritornano.

Quando delle forze negative attaccano degli individui, e loro diventano schiavi di quelle forze negative, devono sempre sentire di non essere autosufficienti. I pensieri negativi fanno sentire loro di essere in grado di andare avanti senza l'aiuto di nessuno: "Non hai bisogno di nessun altro! Non hai bisogno di un Maestro, non hai bisogno di amici. Puoi far tutto da solo". Non possiamo vivere da soli sulla Terra. Se posso fare tutto da solo, perché vado fuori a mangiare? Perché vado a comprare il cibo ed altre cose in un negozio?

C'è forse alcuno che possa dire sempre: "Non dipendo da nessuno"? Non dipendo forse dall'acqua? Vediamo se posso vivere senz'acqua. Non dipendo dall'aria? Vediamo se posso vivere senz'aria. Come sarei stupido se dicessi: "Non ho bisogno di niente e di nessuno"! Se non ho bisogno di nessuno, provo a tenere la mia porta chiusa, e vediamo cosa succede.

Nella vita abbiamo bisogno di tantissime cose, ma non gli diamo importanza. Ed alle cose di cui abbiamo più bisogno, come l'acqua e l'aria, diamo la minore importanza. Quante persone danno coscientemente valore all'acqua? L'acqua è vita. Dobbiamo berla, ma solo perché abbiamo acqua a disposizione sempre e dovunque, sentiamo che non ha valore. Sentiamo che il latte ha valore, il latte è nutriente, il latte è dolce, pensiamo: "Se non bevo l'acqua non accadrà nulla", ma proviamo solo per alcuni giorni e vediamo cosa succede.

Solo l'umiltà ci salva sempre. La mia umiltà mi dice che ho bisogno di te. E tu devi avere lo stesso tipo di umiltà per dire che hai bisogno di me. Ci serve uguale umiltà. La mia umiltà mi dice che io dipendo da te perché ci sono molte cose di cui ho bisogno da te; la tua umiltà dirà che anche tu hai bisogno di molte cose da me. Poi entra in gioco Dio. Dio ha creato te e Dio ha creato me; Dio ha dato a te certe qualità e capacità che non ha dato a me, e viceversa. Perciò io ho bisogno di te ed anche tu hai bisogno di me.

Nessuno è autosufficiente. Dipendi continuamente da qualcosa, solamente che non ne sei consapevole. Senti che se hai il potere del denaro puoi avere tutto ciò di cui hai bisogno. Vero, forse hai l'energia del benessere esteriore, ma chi possiede le cose materiali che ti daranno gioia? Ancora una volta, a questo punto Dio entra in gioco. Dio ha dato a te le capacità di cui io ho bisogno, e Dio ha dato a me le capacità di cui tu hai bisogno. Se tu preghi Dio, Lui ti renderà felice in modo che tu mi darai ciò di cui ho bisogno per essere felice; e se io prego Dio, Dio farà lo stesso: mi darà la capacità di fare qualcosa che renderà felice me, e poi mi dirà di dare a te ciò che ho.

Ogni individuo è uno strumento divino. Solo perché sei uno strumento divino, devi sentire di appartenere ad una famiglia, e quella famiglia è governata da una forza superiore, da Dio. Di nuovo, se una capacità che Dio ha donato non viene usata, domani Dio la porta via. Dio ti ha dato tantissime capacità. Se non le usi o se le usi male, Colui che le ha date le riporta via.

Puoi mai possedere qualcosa permanentemente? Prima o poi ogni cosa ci lascia. Sei ancora forte come quando avevi quindici anni? A quindici anni avevi la tua vita, le tue mani, le tue gambe, com'è che non sei riuscito a mantenere le tue cose allo stesso livello di prima? Prima io ero il campione di corsa dell'Ashram, ed ora sono zoppo! Chi mi diede la capacità di correre? Me la sono data da solo in India? No! Dio in Persona mi ha dato la capacità, e Lui stesso l'ha portata via. Ecco la prova che oggi Lui può dare, e domani Lui può portar via quella stessa capacità.

Il Signore Krishna diede ad Arjuna la capacità di fare tutto. Nella battaglia di Kurukshetra Arjuna era il supremo eroe. Poi, quando Sri Krishna lasciò il corpo, Arjuna divenne così misero! Non riusciva a combattere con nessuno, neanche contro delle persone comuni, divenne assolutamente pauroso, non riusciva più a sollevare Gandiva, la sua arma, che prima utilizzava per distruggere i suoi nemici!

Il mio caso è lo stesso. Riuscivo a fare il lancio del peso molto lontano, ed ora anche un lancio da sedici libbre è molto difficile. Chi mi diede la capacità? Fui io stesso a darmi la capacità quarant'anni fa? No, è stato qualcun altro: Dio, il mio Più Alto. Quando realizziamo questo, l'umiltà entra nella nostra vita.

Dobbiamo sentire che qualcuno ci ha dato ogni cosa, e qualcuno può portarla via. La Persona che l'ha data, può facilmente portarla via. Può dire: "Ora per te non è più necessario avere tale cosa". Potremo essere felici solo se diciamo a Dio: "Mi hai dato qualcosa quando hai sentito che ne avevo bisogno; ora te la stai riprendendo perché senti che non è più necessaria. So che mi darai qualche altra capacità in un altro campo ancora migliore".

Nel mio caso, già alcune capacità Lui mi ha dato, ed alcune le ha portate via. Ha mantenuto in me alcune capacità: sono diventato un artista, sono diventato un compositore, sono diventato un cantante, sono diventato un musicista. La capacità di scrivere poesie l'avevo già in India, ed anche ora Lui ha mantenuto in me questa capacità, ma può darsi che fra alcuni anni dirà: "Medita, medita! Dimentica le poesie!" In tale modo, un giorno Sri Aurobindo smise di scrivere, di dettare, e di svolgere altre attività, per meditare soltanto.

La sola cosa che ci appagherà ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, è l'obbedienza. Se avete obbedienza verso Dio o il vostro Maestro, la vita è un dolce veleggiare. Non c'è nulla che Dio od un Maestro spirituale non possano realizzare in ed attraverso un discepolo, se quel discepolo è obbediente al Maestro, tutti i giorni, altrimenti, non importa quanto il discepolo pensi di essere grande, la sua vita finirà in un modo assai miserevole. Quando i discepoli sono disobbedienti al proprio Maestro, vi dico, con tutta l'autorità proveniente dalla mia Realizzazione di Dio, la loro vita finirà in modo molto infelice. Riguardo alle persone che non hanno accettato la vita spirituale, solo Dio sa quale sarà il loro fato, non so cosa dire riguardo alle persone che non sono sul mio Sentiero: non conosco il loro fato e non voglio conoscerlo; ma nel caso delle persone che sono sul mio Sentiero, lo so, perché io ho il dovere di conoscere il futuro dei miei discepoli.

Ed ancora, dico sempre: "Non pensate al futuro". Una volta che avete un Maestro, ponete il vostro passato, presente, e futuro, al piedi del Maestro. Siete degli sciocchi se non riuscite ad avere fede implicita nel vostro Maestro. Se avete deciso di rimanere autosufficienti, se dite "O-oh, se non guadagno i miei soldi oggi, come farò domani?", ebbene questo è l'approccio umano, mentale. Se avete fede nel vostro Maestro, se lo amate, non dovete preoccuparvi del domani, perché lui ha creato 'ieri', lui ha creato 'oggi', e lui creerà anche 'domani'. Ieri si è preso cura di voi, oggi si sta prendendo cura di voi: perché domani non dovrebbe prendersi cura di voi?

Il Signore Budda disse di pensare solo al momento presente. Non sappiamo cosa accadrà neanche fra un istante. Lasciate perdere la morte e la vita dopo la morte! Pensate solo che Dio vi ha dato questo momento, perché facciate ciò che è necessario, quando Dio vi darà il successivo momento, di nuovo Lui agirà in ed attraverso di voi. Per una persona spirituale, pensare al futuro: "Cosa accadrà? Cosa accadrà?" è un grande insulto all'anima.

Poniamo che un padre sia molto ricco e suo figlio gli sia molto caro. Se il figlio dice: "O mio Dio, cosa accadrà quando mio padre morirà?!" il padre dirà: "Sciocco! Non hai fiducia in me?! A chi darò la mia ricchezza?! Io ti voglio tanto bene, ti amo così tanto, ti sto dando tutto: perché devi preoccuparti di cosa ti darò dopo la mia morte? Dov'è il mio amore per te? Ti sto continuamente donando il mio amore, il mio affetto, la mia compassione, la mia benevolenza, ti sto dando tutto, non hai fiducia che io ti lascerò i soldi in eredità dopo la mia morte?" Se il figlio dice: "No, mio padre troverà qualcun altro!" a quel punto la sua fiducia nel padre ed il suo amore per il padre sono del tutto finiti. Non dovrebbe pensare affatto al futuro. Quindi, non pensate al futuro, i problemi di oggi sono abbastanza pesanti. Non portate nell'oggi i problemi immaginari del domani.

Domanda: Riceviamo di più da te mentre siamo al Christmas Trip, o durante le Celebrazioni?

Sri Chinmoy: Se sei felice, sinceramente felice, otterrai moltissimo dal viaggio di Natale, qui al Christmas trip c'è meno competizione, meno conflitti dell'ego, perché ci sono solo 100-150 persone; durante le Celebrazioni ci sono mille persone, quindi c'è moltissima competizione dell'ego, già da prima che io arrivi alla funzione. C'è competizione per vedere chi si siede più avanti e chi più in dietro, moltissime cose accadono nel 'mondo della competizione'. Qui al Christmas trip, non accadono molte di quelle cose; compongo canti e faccio altre cose, e vi coinvolgo in questo; durante le Celebrazioni avvengono moltissime cose in cui non sono direttamente coinvolto, e così ci sono più problemi.

Nel mio caso, la gioia degli ultimi dieci mesi non è paragonabile alla gioia che ricevo durante questi due mesi del Christmas trip, ma dico anche che l'infelicità di dieci mesi divora la gioia di questi due mesi,. non dura neanche fino a giugno, quando torniamo è febbraio, marzo, ed aprile, e quando viene maggio la mia gioia è finita! Sono a zero! Per allora è andato via tutto. Io tengo la gioia dentro il portafoglio del mio cuore, ma poi ne utilizzo così tanta, che finisce.

Anche al Christmas trip ho delle responsabilità, ma non è pesante come in America. Durante il resto dell'anno c'è moltissima pressione. In qualsiasi momento ci sono diversi elefanti sulle mie spalle! Qui non devo trasportare questi elefanti, perché questi non hanno i soldi per viaggiare, durante il viaggio di Natale volo in vari luoghi, ma gli elefanti aspettano il mio ritorno; poi, quando torno, mi saltano di nuovo sulle spalle.

Al Christmas trip abbiamo l'opportunità di ricevere Gioia, ed anche l'anima di ogni Paese è entusiasta di darci Gioia. Questa mattina ho visto quanta bellezza c'è qui: c'è tanta freschezza! La mente diventa non sono limpida, ma anche pura, quando vediamo questa freschezza; e qui le persone sono gentili e semplici.

Parte II

SCA 575-579.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande in Dicembre 1997 al Lago Atitlán, Guatemala.

Domanda: Vorresti spiegarci il significato di una delle poesie che hai appena scritto:

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Dio può fare tutto ciò che vuole.

Con nostra grande sorpresa,

può anche scuotere la sua stessa Barca

per apprezzare la Sua vita-di-fallimento, che Lui stesso ha scelto.

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Sri Chinmoy: Noi non possiamo apprezzare la vita di fallimento. Quando falliamo, piangiamo amaramente. Ma nel caso di Dio, Lui può apprezzare sia la vita di successo che la vita di fallimento. Noi non possiamo apprezzare il dolore, ma Lui può apprezzare il dolore. Noi possiamo apprezzare solo il lato positivo della vita. Se abbiamo successo siamo felici. Dio può essere ugualmente felice quando fallisce, ma Lui cerca di riuscire, così che il mondo possa far progresso. Se c'è solo fallimento e fallimento, il mondo non fa progresso. Ma nel caso di Dio, ogni cosa è uguale.

Anche i Maestri spirituali cercano molto intensamente di aver successo, per il progresso dell'umanità; dopodiché, come Lord Krishna, dicono: "Se l'umanità non vuole ciò che abbiamo da offrire, dovremmo essere ugualmente felici. Una volta fatto del nostro meglio, il nostro lavoro è compiuto: porremo il risultato ai Piedi di Dio". Allo stesso modo, Dio anche pone il Suo Fato ai Suoi stessi Piedi.

Ora: Dio può a volte 'scuotere' la sua stessa 'Barca'. Arriva il tempo in cui Dio dice all'umanità: "Ho provato in ogni modo ad aiutarvi ma voi dormite profondamente; non solo, a volte vi svegliate e siete tentati di saltar giù dalla Barca. Perché dovreste prendervi il disturbo di saltare giù dalla Barca? Ora l'affonderò, in modo che non dobbiate prendervi il fastidio di saltar giù!"

Dio mantiene sempre il Suo aspetto divino ed il Suo aspetto umano. Siccome ha creato l'umanità, mantiene il Suo stesso aspetto umano, e molto spesso, sappiamo, il Suo aspetto umano è completamente abbandonato al Suo aspetto divino: il primo è ai Suoi Piedi. Ma, di nuovo, a volte Dio permette all'aspetto umano di fare quello che vuole, ed allora Dio vede che il Suo aspetto umano fa milioni di errori, dopodiché Dio dice al Suo aspetto umano: "Ti ho dato libertà a sufficienza: se ora non torni dentro l'aspetto divino, prenderò seri provvedimenti".

A noi piace mangiare cose dolci, ma a volte preferiamo le cose amare. Di solito, se usiamo la parola 'amaro', è per dire: "O mio Dio, è così amaro! Non lo voglio mangiare!". Ma ci sono anche molte cose alquanto amare, che ci piacciono: a volte ci piacciono dei frutti amari, quanto quelli dolci. Ma per lo più mangiamo solo ciò che la nostra mente ci ha insegnato essere dolce e piacevole. Nel caso di Dio, a Lui piace in ugual modo dei tipi di dolcezza che sono diametralmente opposte. A Lui piace ogni cosa, ma per il progresso dell'umanità punta sull'aspetto positivo, che è pura Luce.

Perché l'umanità possa fare progresso, Dio stesso sta facendo progresso, perché Lui è dinamico. Anche se è insieme statico e dinamico, ama il Suo aspetto dinamico infinitamente più del Suo aspetto statico. Lui sa che se ama il Suo aspetto dinamico, l'umanità sarà ispirata a muoversi; altrimenti, se avesse a cuore solo il Suo aspetto statico, resterebbe in un sol posto, felice in trance, come Lord Shiva, una volta in trance, l'umanità lo apprezzerà, lo ammirerà, ma per l'umanità, essere uno con la trance statica del Signore Shiva è impossibile. Perciò Dio dice: "Per ora non far caso alla trance! Per ora corri, muoviti a piacimento!" Swami Vivekananda disse ai suoi discepoli: "Siete pigri! Realizzerete Dio prima, se giocate a pallone, invece di leggere la Bhagavad Gita! Andate a giocare!" Erano così letargici! Parlavano e parlavano di Dio, ma non facevano proprio nulla. Erano inerti.

Anche qui abbiamo alcuni discepoli che sono diventati estremamente letargici nel vitale, nella mente, nel cuore, in ogni parte del loro essere, poi tutt'a un tratto, si svegliano e si guardano intorno, vedono che se la vita spirituale è questa, per loro non c'è speranza; e così sentono che è arrivato per loro il momento di saltar giù dalla Barca e vedere se c'è qualcos'altro al di fuori del mondo spirituale. In quel momento, Dio dice: "Non dovrai faticare per uscire dai Miei confini; ti aiuterò ad uscirne; ti aiuterò ad uscire dalla Barca". Dio si occupa della situazione, ma esteriormente dà a queste persone l'opportunità di sentirsi i fautori di questo passo. Esse dicono: "L'abbiamo fatto! Siamo andati via dalla Barca!" Dio dice: "Benissimo, goditi la tua libertà. Ma interiormente, chi ti ha dato la libertà?" Dio si voleva liberare di loro, così gli ha dato la libertà.

Domanda: Potresti dire qualcosa sul 'possedere Dio' ed 'essere posseduti da Dio'?

Sri Chinmoy: C'era un tempo in cui l'umanità voleva sia possedere Dio che essere posseduta da Dio; ora l'umanità vuole solo possedere Dio e non essere posseduta da Dio. C'era un tempo in cui i discepoli volevano possedere me ed essere posseduti da me; ma ora dicono: "No, vogliamo solo noi possedere te, in modo da poterti dire 'Fai questa cosa, fai quell'altra cosa!' Vogliamo che tu stia ai nostri ordini. Se siamo posseduti da te, perderemo la nostra libertà". Gli esseri umani sono diventati furbi! Dicono: "Vogliamo possederti, ma non vogliamo essere posseduti da te".

C'era un tempo in cui i i soldati che aspirano dell'umanità volevano anche essere posseduti da Dio. Dicevano a Dio: "Io ti posseggo: ora anche tu, possiedimi! Se mi possiedi, non avrai il tempo di pensare ad altri, dovrai pensare solo a me". Ma ora le persone dicono: "Se io ti posseggo, non potrai andare da nessuna parte". Ecco quindi: il progresso dell'umanità è sparito perché l'umanità non aspira per entrambe le cose, possedere Dio ed essere posseduta da Dio. Le persone sentono che se sono possedute da Dio, non potranno vivere la propria libertà.

Ed ancora, se il loro amore, devozione, ed abbandono sono genuini, i cercatori diranno: "Ora Tu sei l'albero ed io sono il Tuo frutto. Ed ora se vuoi che io sia l'albero, Tu diverrai il mio frutto". Dio vuole giocare sia il ruolo dell'albero che quello del frutto, ma noi vogliamo giocare solo il ruolo dell'albero. È l'albero che cresce e cresce e produce frutti. Il frutto nasce solo grazie all'aspirazione dell'albero.

Domanda: Guru, in una delle tue poesie hai detto che se le persone criticano il mondo, Dio gli farà vedere che loro sono un altissimo pilastro di imperfezioni.

Sri Chinmoy: È come una madre ed il suo bambino: io potrei sgridare amaramente mio figlio, ma a te non è permesso dire neanche una parola contro di lui. Anche se per te mio figlio è cattivo fino al midollo, secondo me lui è assolutamente divino, perfetto. Noi siamo tutti figli di Dio, perciò Dio non vorrebbe mai che uno di noi criticasse gli altri Suoi figli. Quando critichiamo gli altri, Dio sente che siamo separati da Lui. Dio vuole che noi accettiamo la Sua Creazione. Così come Lui prende la Sua Creazione come Sua, anche noi dovremmo prendere la Sua Creazione come nostra. Quando critichiamo qualcuno, Dio sente che abbiamo separato noi stessi dalla Compassione di Dio e dalla Visione di Dio. A quel punto Dio dice: "Se critichi questa persona, ti mostrerò che le tue imperfezioni sono imponenti".

Domanda: Nella tua vita sei stato apprezzato da moltissime persone, tra i discepoli e nella società, più che ogni altro Avatar; nessuno tra gli altri Avatar fu riconosciuto tale da più di una manciata di persone, mentre erano ancora vivi.

Sri Chinmoy: Da chi sono conosciuto come Avatar? Da voi? Cristo ebbe dodici discepoli. Nessuno di loro lo considerò un Avatar, lo consideravano solo qualcuno che aveva più conoscenza spirituale di loro. Nella profondità del loro cuore, non sentivano ventiquattr'ore al giorno che Cristo era il rappresentante di Dio. Pensavano che fosse divino, che fosse infinitamente più elevato di loro, ma non lo presero come parte inseparabile della stessa esistenza di Dio. No! Uno di loro lo negò, ed un altro lo tradì, e l'amore degli altri era alquanto debole.

Sri Krishna fu riconosciuto da cinque persone. Moltissimi presero parte alla battaglia di Kurukshetra, ma solo in cinque lo riconobbero. Sri Ramakrishna ebbe sedici discepoli, e di questi sedici, persino Swami Vivekananda ora diceva che fosse un Avatar, e subito dopo, se Sri Ramakrishna non agiva in un certo modo, diceva che non lo fosse, moltissime volte Sri Ramakrishna disse a Swami Vivekananda di fare qualcosa, e Vivekananda faceva esattamente l'opposto! Quante volte dubitò del proprio Maestro! Altri lo lasciarono e si sposarono, e fecero tante altre cose; come i miei discepoli.

Ora voi mi direte: "Sei un Avatar". Subito dopo, quando i vostri desideri sono appagati, dite: "Non sei solo un Avatar, sei Dio stesso!" Ma quando i desideri non sono appagati, dite: "Sei peggio di me! A volte sei così ingiusto! Io stesso non sono ingiusto quanto te!" Questo accade continuamente. Quindi, il vostro Maestro è un Avatar solo quando siete nella migliore coscienza; allora dite: "Guru, sei un Avatar". Altrimenti direte: "Non sei affatto migliore di me!" Questo è il nostro modo umano di sentire.

Se parliamo di quanto io sia riconosciuto dal mondo, questo non mi ha riconosciuto affatto. Sono stato riconosciuto in un solo modo: il mondo mi considera un amante-di-pace. Qualcuno mi conosce come poeta, qualcuno come cantante o suonatore, qualcuno come pittore. Ma quante persone mi hanno preso come rappresentante di Dio? Voi mi considerate in tal modo, ma solo a seconda della vostra scelta: quando i desideri non sono appagati, sono peggio di un somaro! Questa è la realizzazione umana.

È cosa buona per i discepoli considerare un Avatar il proprio Maestro. Più in alto mi ponete, anche con l'immaginazione, più riceverete. Anche se non avete avuto esperienze specifiche, se riuscite ad immaginare che il vostro Maestro è elevatissimo, questo vi aiuterà. Non avete bisogno di avere esperienze pratiche, per riuscire ad avere un obiettivo molto alto.

Quando riuscite a portare il Maestro giù al vostro livello, ne avete gioia; ma non volete aver gioia nell'andare su dove lui si trova realmente. Avete gioia solo quando potete portarlo giù al vostro livello, in modo che lui possa essere uno dei vostri amici. Ma se volete renderlo felice, raggiungerete la sua altezza. Volete che lui sia vostro ospite, e voi riceverlo. Non vorrà anche lui avervi come ospiti? Ma voi non volete esserlo. Dite: "Maestro, vieni a vedere cosa posseggo, sarai soddisfatto"; ma anche lui vuole dirvi: "Venite a vedere cosa ho da mostrarvi".

Ogni singola volta che assecondo le persone nel loro volere, loro pensano di me come del migliore, come il più elevato! Ma non chiedono mai perché altre volte io non li assecondi o non li soddisfi nel modo in cui loro vorrebbero. Quando non li soddisfo nel modo in cui vorrebbero, è perché il mio obiettivo è portarli alla loro destinazione ultima: al Più Alto, al Supremo. Non realizzano che io ho un compito, ma se li compiaccio a modo loro, diranno a tutto il mondo che io sono così e poi così. Se non li compiaccio, iniziano i problemi: dubitano di me, perdono tutta la fede in me. Povero me: la mia promessa al Più Alto non viene mantenuta perché i discepoli vogliono fare a modo loro. Io dico: "C'è un solo modo: il Modo di Dio". Ma loro sentono che ci sono molti modi, e cercano di mostrarmeli. Creano per me tantissimi modi. Dio ha creato un solo modo, ma i miei discepoli creano per me molti altri modi.

Nel Bengala Orientale, quando Swami Vivekananda era in vita, ognuno diceva che il proprio Maestro fosse un Avatar. Sembrava che gli Avatar crescessero come i funghi. Ognuno diceva: "Vieni a vedere il mio Guru: lui è un Avatar!"

Questo mondo non è pronto neanche per un 'santo'. Tra i 'cercatori' ci sono cercatori scadenti, bravi, elevati, elevatissimi, e davvero elevatissimi. Quando poi parliamo di Realizzazione, ci sono i santi. Alcuni sono dell'opinione che i santi siano i più bassi tra coloro che sono andati al di là dei cercatori. Poi vengono i saggi, poi i veggenti, poi gli yoghi. Dopo gli yoghi vengono gli Avatar. Dopo gli Avatar c'è Dio in Persona. Ecco quindi l'ordine: Dio, Avatar, yoghi, veggente, saggio, e santo. Per ora dimentichiamoci del livello dei cercatori: per via della loro vita di santità, i santi sono mille gradini più in alto dei migliori cercatori. Naturalmente i santi sono anche cercatori. Anche un Avatar è un cercatore. Dio stesso è un Cercatore. Ma in un senso umano, se volete dare un valore qualitativo, i santi sono mille gradini più in alto dei più elevati cercatori.

Domanda: Puoi precisare cosa intendi con 'santo'?

Sri Chinmoy: Vivono una vita santa, pura. Questo inizia con la pulizia. Toccano o vedono ogni cosa con un cuore di purezza. Possono sposarsi ed avere figli, ma c'è comunque un sentimento sacro in ogni cosa facciano. Anche se toccano una foglia, c'è un tipo di sentimento sacro.

Poi ci sono i saggi. I saggi sono, diciamo, mille gradini più in alto dei santi. I saggi pregano e meditano molto, più dei santi. I saggi possono entrare in una vita davvero austera. Vogliono acquisire potere in larga misura. Ma al contempo non vogliono scendere al livello dell'umanità. Dicono: "Venite voi su al mio livello. Per primo, per voi cercatori c'è il maestro d'asilo; poi se completate l'asilo, verrete alle elementari, io sono pronto ad insegnare agli studenti delle elementari, non a quelli dell'asilo.

Poi ci sono i veggenti. I veggenti hanno la visione: la visione del passato, la visione del futuro. Vogliono rimanere completamente in un altro mondo. I veggenti non vogliono scendere neanche al livello dei saggi; sono pieni di misticismo; sono innamorati del mondo mistico; lì, è tutto come bellissima neve. Loro vogliono vedere il passato, il presente, e il futuro, in quel mondo come la neve. Il veggente dice: "Noi vediamo qualcosa di divino. Se volete, anche voi potete venire a vedere, ma non vi mostreremo la strada, non faremo nulla per aiutarvi". A volte gli insegnanti delle elementari e quelli dell'asilo vogliono degli studenti, e dicono: "Vorrei avere alcuni allievi". I veggenti dicono: "Se vieni sono pronto ad insegnarti, ma non sono impaziente di avere degli studenti".

C'è una grande differenza tra i veggenti e gli yoghi. Uno yoghi è milioni di miglia più alto di un veggente. La sua meta è solo quella di identificare se stesso con Dio in ogni singola azione. Uno yoghi prega e medita 24 ore al giorno. Ma l'approccio dello yoghi non è quello dei santi e dei saggi. I saggi vorrebbero ottenere poteri occulti ed altri poteri. I veggenti non vogliono poteri occulti, vogliono essere contenti solo dal conoscere cosa succede ed alcuni di loro dicono che la stessa conoscenza è potere. Io so cosa c'è in quella stanza; come posso saperlo? Per via di una saggezza, di facoltà intuitive. Ma gli yoghi pregano e meditano solo per rimanere nella Coscienza di Dio. Vogliono essere tutt'uno con Dio.

Arjuna diceva Sì ad ogni cosa che gli diceva Sri Krishna. Se Sri Krishna diceva che qualcosa fosse nero, Arjuna era immediatamente d'accordo. Dicendo Sì al mio Maestro, non agisco come uno sciocco. Io sono una goccia, e voglio diventare l'oceano infinito. Il mondo dirà che sono un pazzo, che non ragiono. Ma Arjuna disse a Sri Krishna: "Se sento devotamente che io sono una goccia e tu sei l'oceano, allora se io vedo quello che tu vedi, entro nella tua coscienza". In questo modo Arjuna ottenne la 'coscienza di Krishna'.

Uno yoghi è colui che è uno con la Volontà del suo Signore Dio. Gli altri forse non hanno sempre interesse per la Volontà di Dio. Se i veggenti vedono da qui cosa accade in Africa, sono soddisfatti; ed i saggi dicono: "Se riesco ad avere un poco di poteri occulti, sarò soddisfatto". I santi dicono solamente: "Vivo in modo santo, tocco ogni cosa con un sentimento sacro". Tutti e tre hanno un sentimento di separazione, anche se sono migliaia di passi più in alto del resto dell'umanità; ma uno yoghi vuol rimanere sempre nella coscienza di Dio; lì lui è tutt'uno con Dio. Se Dio vuole che lui faccia qualcosa, lui la farà. Cerca solo, instancabilmente e a perdifiato, di diventare uno con la Volontà di Dio.

Poi ci sono gli Avatar. Possiamo dire che lo yoghi è un'enorme onda. Ma quando arriva un Avatar, c'è un vasto oceano con migliaia di onde. Quando queste migliaia di enormi onde da tutto il mondo si uniscono, diventano l'oceano stesso. E chi è l'oceano? Dio stesso è l'oceano.

Gli Avatar sono infinitamente ed infinitamente più grandi degli yoghi, perché sono pienamente coscienti della loro più elevata divinità, la loro unione con Dio. Ma qualche volta Dio dice loro: "Non potrai manifestarmi se resti tutto il tempo nella tua più alta coscienza. Se resti sempre nel tuo aspetto impersonale, non riuscirai a far nulla per me. Devi andare giù sulla Terra. Voglio che tu costituisca l'aspetto personale. Io rimango qui con il Mio aspetto assoluto. Tu vai giù come aspetto personificato e diventa il Mio rappresentante. Ti do la Mia Divinità e la Mia Licenza per andar giù e svolgere il Mio Lavoro. Ma a volte dovrò velarti, altrimenti tu non riuscirai ad essere parte dell'umanità, che dirà: 'C'è tantissima distanza tra la tua vita e la nostra; tu sai tutto di Dio; per noi è impossibile diventare come te; ci vorranno milioni di incarnazioni!'"

Gli Avatar, come gli yoghi, pregano e meditano, ma hanno la velocità di un proiettile. Il loro accesso a Dio è come una linea telefonica diretta: non importa quando vogliano contattare Dio, per loro la porta è sempre aperta; hanno libero accesso a Dio, ed hanno il tocco-di-Dio. Dio, in ed attraverso un Avatar, compie miliardi di cose che Lui non vuol fare nel Suo aspetto assoluto. Nel Suo aspetto personificato, come Avatar, Dio deve prendere un corpo umano; avrà malanni umani ed ogni sofferenza; la natura del corpo umano è quella di patire il dolore, sofferenza, e malanno.

Dio dice all'Avatar: "Prendi la sofferenza dagli esseri umani; io sto già prendendo moltissimo dall'umanità; sono pronto a prendere la sofferenza da te, ma non voglio prenderla direttamente da ogni individuo; la mia Creazione è così vasta! Ci sono miliardi di persone; tu ti prenderai cura in modo diretto di migliaia di loro, e gli yoghi si occuperanno di qualcuno di loro". Al di sotto degli yoghi, il livello dei veggenti e degli altri, è di tipo completamente diverso. Il povero Avatar soffre così tanto! Ma mentre soffre, allo stesso tempo, interiormente è felice di compiacere Dio.

Purtroppo l'aspetto personificato è quasi sempre frainteso dall'umanità. La maggioranza delle persone non riesce ad accettare un essere umano come Dio stesso. Anche se in sogno vedete la vostra anima, direte: "È quella la mia anima? Pensavo che essa fosse infinitamente più bella!" Se Dio stesso vi appare di fronte, e se cercate di vederlo con la vostra capacità limitata, osserverete che il Naso di Dio non è bello come avreste pensato, penserete che le Orecchie di Dio dovrebbero essere un po' più grandi, o che Dio dovrebbe avere molti capelli. Ogni volta che giudicate qualcosa con la mente, non sarete soddisfatti, direte: "No, pensavo che Lui fosse diverso!"

Voi non vedete l'aspetto assoluto di Dio: quello è il migliore! Qui voi chiacchierate con me, scherziamo insieme, e facciamo molte cose diverse, mentre qualcuno in Germania o in Svizzera pensa: "Forse Guru ora sta meditando, è nella sua più elevata coscienza". Se non mi vedono, quelle persone possono sviluppare più devozione per l'aspetto assoluto di Dio. Di nuovo, è molto facile avere amore, devozione, e abbandono per l'aspetto personificato, ma avere fede, amore, devozione, e abbandono costanti, per l'aspetto assoluto, è molto difficile.

Quando si parla di accettare un Avatar, la maggioranza degli esseri umani fanno un serio errore. Hanno grandissima difficoltà a prendere un essere umano come rappresentante-di-Dio. Se fossero saggi, saprebbero che dev'esserci un ponte per andare da questa, all'altra sponda dell'oceano dell'ignoranza. Chi è quel ponte? Chi è la guida sul percorso? L'Avatar deve essere il ponte. Deve essere la guida. Dopo che ha trasportato gli esseri umani attraverso il ponte — e lui si è reso tale ponte — e dopo essersi stabilito sull'altra sponda, solo allora quegli esseri umani dicono: "O mio Dio, era lui!" In quel momento la stessa persona che ha creato il ponte, ed ha servito come guida, si pone di fronte a loro come Dio stesso.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 15, Agni Press, 1999
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