Sri Chinmoy risponde, parte 12

Parte I

SCA 436-442.-it Sri Chinmoy rispose alle seguenti domande sull'obbedienza il 26 maggio 1997.

Domanda: È vero che la disobbedienza nasce dalla nostra mancanza di unità con il Supremo in te?

Sri Chinmoy: Sì, è assolutamente vero! Se usi la tua mente che separa, non sarai tutt'uno con la Volontà del Supremo in me. Se vuoi essere tutt'uno con la Volontà del Supremo, allora non usare la mente. Quando il Supremo in me ti chiede di fare qualcosa, devi dire: "Non ho alcuna mente. La sola cosa che posseggo nel mio corpo è il cuore. Non ho neanche un corpo: anche il mio corpo è solo cuore."

Altrimenti, dentro il tuo cuore ci sarà obbedienza, ma dentro la mente, vitale, e corpo, non ci sarà nulla… Ma se ogni parte di te è cuore, la tua esistenza sarà come un albero: se scuoti il tronco dell'albero, si muoveranno anche tutti i rami, foglie, e fiori. Se scuoti una pianta, la vedrai muoversi tutta insieme, dalla cima alla base.

Dal punto di vista esteriore, le varie parti del corpo hanno nomi differenti, ma dal punto di vista spirituale, dovrebbero avere un solo nome, e tale nome è Obbedienza. Questa è la spiritualità, secondo la nostra tradizione indiana. Se ti tocchi il braccio, devi sentire che esso esiste solo per obbedire al Supremo in me, che è lo stesso Supremo che è in te. Se ti tocchi gli occhi, devi sentire che essi esistono solo per la tua obbedienza al Supremo. Se ti tocchi la testa, i capelli, finanche l'unghia del piede, devi sentire che non stai toccando altro che la tua divina obbedienza.

Ogni parte del tuo corpo, ogni cellula, ogni goccia di sangue, devi sentire essere parte intima della tua obbedienza divina. Se questo è il tuo sentimento, la disobbedienza non potrà mai e poi mai nascere.

Domanda: Guru, se noi o altri tuoi discepoli ti siamo disobbedienti, è sbagliato non dirtelo esteriormente?

Sri Chinmoy: Dipende dal tipo di disobbedienza. Supponi che io ti chieda di venire qui da Agni Press [Casa editrice di Sri Chinmoy e dei suoi discepoli -n.d.t.] più presto possibile, e tu incontri un altro discepolo mentre vieni, e ti fermi per chiedergli qualcosa: anche se in una certa misura non sei in questo caso completamente obbediente, non devi riferirmelo. Quando chiedo al mio 'miglior discepolo' di venire a casa mia, invariabilmente lui incrocia la sua padrona di casa che gli chiede perché mai non ha ancora pagato l'affitto, cosicché iniziano a parlare e parlare! Egli ha un grande cuore. Se gli chiedo di portarmi in auto da qualche parte, potrebbe guidare per ore ed ore; ma quando si tratta di obbedienza immediata, non riesce. Se gli dico: "Per favore fai così e così subito!" lui si ferma sempre a chiacchierare prima di fare ciò che gli ho chiesto. Questo comportamento è certamente disobbedienza e diminuirà l'implicita unità del discepolo con me… ma non rovinerà la sua vita spirituale.

Dopodiché, se qualunque mio discepolo sta facendo qualcosa di seriamente sbagliato, e tu lo vieni a sapere, devi dirmelo immediatamente. La teoria americana è: "Non sono affari miei" ma la teoria spirituale è: "Dato che stiamo tutti veleggiando nella stessa barca verso la Sponda d'Oro, i miei affari sono i tuoi, e i tuoi affari sono i miei." Altrimenti, se uno dei tuoi fratelli o sorelle spirituali sta facendo qualcosa di seriamente sbagliato e tu mantieni il segreto di quella persona, accadrà una vera e propria catastrofe. Se ad esempio sai che qualcuno è nel mondo emozionale, dovresti informarmi immediatamente. Altrimenti si inizia con un mal di testa, ma poi diviene un cancro: ed a quel punto sarà troppo tardi.

Dato che tu sei mio discepolo, la stessa cosa vale per quando tu stesso fai degli errori. La disobbedienza è come rotolare giù da un'altura. Un giorno fai una cosa sbagliata e questo rimane un piccolo errore; ma poi continui, continui, e la disobbedienza diviene sempre più grande; poi ad un tratto ti accorgi che stai andando giù, giù, giù da quell'altura, con tale velocità! In quel momento, quando stai cadendo in modo incontrollato, per me diviene un problema serio. Ma se mi avessi informato all'inizio, il problema sarebbe stato molto più facile da trattare.

Quando alcune donne discepole hanno un tipo di problema femminile molto serio, a volte hanno paura di dirmelo. Si comportano come se avessero fatto qualcosa di sbagliato o un crimine. Dopo sei mesi o un anno, solo quando il malanno è divenuto serio e sentono che le ucciderà, me lo dicono. Non è forse questa disobbedienza? Quando c'è qualcosa di seriamente sbagliato nei loro corpi non dovrebbero forse dirmelo immediatamente? Ma me lo dicono solo quando la situazione diviene critica.

Non sto dicendo che i medici non siano in grado di aiutare, io stesso mi faccio visitare da molti medici per il mio problema al ginocchio; forse non riescono sempre a curarmi, ma io so che Dio ha donato a questi medici una capacità speciale, e che loro hanno curato moltissime persone. Ma dato che voi mi avete accettato come vostro Maestro spirituale, dovete sentire che sono anch'io il vostro medico, anche se agisco in modo differente da un medico ordinario.

E quindi, non dovreste mai aver timore di riferirmi i vostri problemi. Finché ha timore del Maestro, il discepolo non potrà mai avvicinarglisi interiormente. Solamente se il discepolo riferisce al Maestro le proprie debolezze, e permette al Maestro di divenire tutt'uno con le proprie debolezze, diverrà intimamente vicinissimo al Maestro. In quel caso, il Maestro può correre a salvare il discepolo come un leone ruggente.

Quando le persone mi parlano privatamente o mi mandano lettere sui loro fallimenti o sulle loro debolezze, non li sgrido mai. Divengo tutto simpatia, tutto compassione, tutto premura, tutto affetto. Se qualcuno soffre di un certo tipo di problema mentale, vitale, emozionale, o di ogni altro tipo, io vedo la sua debolezza come mia, e lo perdono immediatamente. Non solo perdono quella persona, ma immediatamente agisco. Agisco interiormente ed a volte dico anche esteriormente alla persona quello che deve fare. Se la persona vuol davvero essere curata, io sono tutto per lui. Ma lo sono ad una condizione: che lui sia pronto a cambiare la sua vita.

Dopo alcuni giorni, alcuni mesi, o alcuni anni di disobbedienza, alcuni discepoli sviluppano l'abitudine di disobbedire regolarmente. Perché? Perché sentono che essa è tollerata. Dato che la sentono tollerata, la disobbedienza diventa la loro obbedienza. Non importa quanto il discepolo sia disobbediente, nella maggior parte dei casi io non credo nella giustizia. La giustizia arriva solo quando sento che non c'è altro modo per far capire al discepolo la gravità del suo comportamento. Quando vedo che la situazione sta diventando semplicemente impossibile, non ho altra scelta se non quella di essere severo. Intervengo con una verga solo quando null'altro ha funzionato e sono davvero in difficoltà, più in difficoltà dello stesso individuo che sta comportandosi male. Ma quando uso 'il bastone', raramente ho successo. Se minaccio qualcuno di buttarlo fuori dal nostro sentiero se non smette di comportarsi male, quella persona magari cambia la sua vita dopo un mese o dopo un anno… Altrimenti c'è solo ribellione, ostilità e paura.

Dio non può conquistarci attraverso la paura. È vero che può terminare la nostra vita: può ucciderci se facciamo delle cose brutte. Se Dio è arrabbiato con noi, per certo può farci soffrire… Ma questo tipo di punizione non ci conquisterà. Con il nostro ultimo respiro diremo: "Dio è crudele! Dio è non-divino!" È solo con l'amore che possiamo essere conquistati. Il Maestro deve conquistare il cuore del discepolo con l'amore, e il discepolo deve conquistare il cuore del Maestro con l'amore. Ogni altro modo fallirà. L'America è forte e può minacciarmi di lanciarmi contro la bomba atomica. Io sono indifeso e quindi mi arrendo… ma non c'è amore nella mia resa; ma se l'America viene con la compassione e le sue altre buone qualità, conquisterà il mio cuore.

Ci sono dei discepoli che hanno continuato a fare cose sbagliate per moltissimi anni. Poi ad un tratto vedono che il cuore del loro Maestro sta sanguinando. Quando vedono il mio cuore sanguinante, anche il loro cuore inizia a soffrire, e dicono: "Cosa ho fatto! Cosa ho fatto!" In quel momento il loro cuore si risveglia. Non hanno paura di me, hanno paura solo della cosa sbagliata che hanno fatto, per la quale il mio cuore si è ferito. Si dicono: "Se davvero amo il mio Maestro, come posso colpire così il suo cuore?" Cosicché divengono nuovamente dei gioielli. Il loro problema si risolve quando vedono le lacrime del loro Maestro. Se vedi le lacrime non solo nei miei occhi, ma anche nel mio cuore, allora se hai una briciola di amore per me, riuscirai a conquistare le tue debolezze, grazie al tuo amore.

Domanda: Come possiamo sentire che la nostra obbedienza è spontanea e gioiosa, anziché forzata?

Sri Chinmoy: L'obbedienza forzata non ci darà mai gioia! Una volta in America gli schiavi neri erano costretti a servire i loro padroni bianchi… potevano mai essere felici? In India ci sono ancora dei 'coolies' [wikipedia: " lavoratore indiano o cinese provenienti dai villaggi più poveri pagati poco e di rado..."]. Pensi che ricevano gioia spontanea dalla loro obbedienza? Otteniamo gioia spontanea solo quando ci identifichiamo con la persona a cui stiamo obbedendo.

Quando ci identifichiamo con la nostra mente e facciamo ciò che essa ci dice, immediatamente riceviamo un certo tipo di gioia o felicità… Poniamo che la mente ci dica che è il momento giusto per andare a correre perché l'aria ora è fresca… dato che ci siamo identificati con la mente, andiamo fuori a correre con gioia. Ma supponiamo che in quel momento il cuore dica: "No, dato che il clima è fresco e la mente è tranquilla, è il momento giusto per leggere i libri di Guru o per cantare dei canti spirituali." Se in quel momento siamo identificati con il cuore, otterremo gioia spontanea leggendo libri spirituali o cantando canti spirituali.

Anche se riceviamo un certo tipo di felicità quando ci identifichiamo con la mente e facciamo ciò che la mente ci dice, quel tipo di felicità non è vera gioia. Quando la mente ci chiede di fare qualcosa, molto spesso crea in noi milioni di dubbi. Ora ci dice di fare una cosa, e il momento dopo non ne è più convinta e ci dice di fare qualcos'altro. Ora ci dice di aver fede nella nostra vita spirituale, e noi siamo felici della nostra fede, il momento dopo ci crea dei dubbi e noi riceviamo gioia dal dubitare della nostra vita spirituale. Identificandoci con la giocoleria della mente, possiamo con furbizia avere felicità spontanea — ora dubitando di Dio, e appena dopo dalla nostra fede in Dio — ma questo non ci darà mai vera gioia.

Cosicché, dobbiamo usare la nostra saggezza, e capire con cosa identificarci e chi considerare come nostra guida: la mente o il cuore. Ora la mente ci comanda di fare qualcosa, ma poco dopo ritorna con dubbio ed esitazione… e mentre noi dubitiamo ed esitiamo, la mente è altrove, a godersi il nostro dubitare ed esitare. Non ci aiuta in alcun modo, non fornisce alcuna determinazione. Allo stesso tempo invece il cuore non solo ci dice di fare la cosa corretta, ma ci aiuta a farla, a fare la cosa che accelererà il nostro progresso spirituale e che avvicinerà l' 'Ora di Dio'. È quindi dall'identificazione con il cuore e dall'ubbidire al cuore che possiamo ricevere gioia spontanea.

Il cuore ci dice di pregare e meditare, e la gioia che riceviamo dalle nostre preghiere e meditazioni, è vera gioia. È vero che non possiamo pregare e meditare per ventiquattr'ore al giorno, perché lavoriamo e portiamo avanti tutte le nostre attività… ma durante il giorno possiamo ricordare la gioia che abbiamo ricevuto dalla nostra meditazione mattutina. Al mattino siamo rimasti nel cuore-giardino per un certo tempo, poi siamo entrati per così dire nella nostra mente-giungla: ma anche da qui possiamo ricordare la bellezza e il profumo provati al mattino nel nostro cuore-giardino, ed essi ci daranno grandissima gioia.

Domanda: Cosa succede nel mondo interiore, ed anche nel mondo esteriore, quando disobbediamo al Supremo in te?

Sri Chinmoy: La disobbedienza rallenta il vostro viaggio. Se arriveresti ad un certo punto in un certo tempo, diciamo quattro ore, a causa della disobbedienza il viaggio può richiedere venti ore o quaranta ore… Ma se disobbedisci al Supremo in me nel mondo interiore, potrebbero volerci quaranta anni. Se fai la cosa sbagliata interiormente, e se quella disobbedienza interiore continua, potrebbe volerci anche un'intera vita perché tu riesca a completare quel particolare viaggio. La disobbedienza esteriore rallenta il nostro progresso di alcuni giorni o alcune settimane o alcuni mesi, ma la disobbedienza interiore può rallentare il nostro progresso indefinitamente. Se disobbedisci al Supremo in me interiormente, devi sapere che c'è qualcosa di molto sbagliato nella tua natura. A quel punto, anche nel tuo letto di morte, non riuscirai a far nulla, non importa quanto piangi e piangi. Quindi la disobbedienza interiore è infinitamente, infinitamente peggiore della disobbedienza esteriore.

Ci sono molti tipi di disobbedienza. Se dico al mio 'miglior discepolo' di venire ad una certa ora ed egli arriva in ritardo, quel tipo di disobbedienza non è molto seria. Quando c'è disobbedienza esteriore, Dio è più indulgente e perdona subito, ma quando c'è disobbedienza interiore, Dio non perdona tanto presto. Molto spesso deve usare il suo Potere-di-Giustizia, perché la disobbedienza interiore è un male quasi incurabile; ma infine tale male dev'essere curato.

La tua disobbedienza interiore la conosciamo solo tu ed io, la conosce solo la tua anima e la mia anima. Prima che le forze negative attacchino qualcuno, a volte io vedo che egli apre deliberatamente la porta a tali forze.

Sapendo che sta per arrivare una tempesta, posso tenere la porta aperta e godermi la tempesta. Dopodiché la mia stanza sarà completamente distrutta. Anche nella vita spirituale, a volte so che qualcuno sta per fare qualcosa di sbagliato anche prima che lo faccia, perché vedo le forze attaccarlo. A volte osservo, per vedere se la persona sta per permettere a tali forze di attaccarla o se si accinge a combattere contro di esse, osservo se permetterà a queste scimmie di morderla o se si prepara a lottare in modo che le scimmie non possano mordere.

Domanda: Quando mi dici di fare qualcosa io la faccio, ma a volte potrei certamente farla con più entusiasmo… Come posso coltivare l'obbedienza che sia con entusiasmo?

Sri Chinmoy: Otterrai l'obbedienza con l'entusiasmo quando immaginerai che ti sto donando il sorriso più dolce e luminoso. Ricorda il mio sorriso, e le belle cose che ti dico, quando fai ciò che chiedo immediatamente e spontaneamente. In quel caso, non devi neanche vedere la mia faccia: quando fai qualcosa con gioia, guarda semplicemente la 'tua' faccia allo specchio, e guardala poi quando fai qualcosa senza gioia… nei due casi, la tua faccia sarà uno specchio della mia. Quando fai una cosa con gioia, il tuo volto sorridente sarà un perfetto riflesso del mio, e quando fai qualcosa senza voglia, con riluttanza, con la massima esitazione e lentezza, dovresti sentire che il tuo volto grave sia un riflesso del mio. Guardando il tuo volto allo specchio, puoi immediatamente vedere attraverso di esso, se il tuo Guru è felice oppure no. Oppure, puoi ingannarti da solo: se ti chiedo di fare qualcosa, puoi anche dire: "Mi hai chiesto di fare una certa cose ed io l'ho fatta!" Anche se avresti potuto farla molto tempo fa se fossi stato più entusiasta, puoi giustificarti con facilità dicendo: "Dato che ho fatto quella cosa, qual è il problema!?" Ok l'hai fatta, ma non ne hai avuto vera gioia, e neanche il tuo Guru. Tu ed io avremo vera gioia, immediata gioia, illimitata gioia, solo se fai quello che ti chiedo di fare, con gioia ed immediatamente. Se fai qualcosa con gioia ed immediatamente, nuoterai nel mare della delizia ed anche il tuo Guru nuoterà nel mare della delizia.

Domanda: L'obbedienza inizia sempre nella mente?

Sri Chinmoy: No, l'obbedienza inizia sempre nel cuore. Ciò che inizia nella mente è di solito la disobbedienza. L'anima obbedisce sempre a Dio, perché ha già stabilito la sua unità con Dio; cosicché l'anima non vedrà nulla, non sentirà nulla, se non allo stesso Modo di Dio; il cuore cerca di stabilire la sua unità con Dio e con la Volontà di Dio: sebbene a volte non riesca a farlo, almeno inizia cercando di obbedire a Dio; ma la mente non cerca nemmeno di iniziare con l'obbedienza. Non abbiamo obbedienza spontanea nella mente; questo è il motivo per cui quest'ultima dev'essere sempre tenuta sotto controllo. Nella maggior parte dei casi l'obbedienza viene prima nel cuore e poi nella mente. Solo dopo che è arrivata alla mente, arriva anche al vitale e al corpo, ma a volte le coscienze vitale e fisica sono molto più ricettive della mente. Il fisico può essere letargico ed il vitale non-divino, ma a volte inconsciamente cercano di obbedire all'anima, questo perché entrambe sanno che l'anima, ed anche il cuore, sono loro superiori. La mente è più elevata del vitale e del corpo, ma è talmente arrogante! Sente di saperne di più dell'anima, e dubita della conoscenza che l'anima possiede; e pensa sempre che il cuore sia debole dato che esso è connesso con l'affetto, la compassione, la premura, e tutte queste cose: la mente dice che queste sono qualità femminili. Ma anche Dio ha queste qualità femminili: ha tantissimo affetto, dolcezza, fiducia, e tenerezza per noi! Il mondo intero dirà che il cuore è migliore della mente, ma per quest'ultima è quasi impossibile accettare questa verità. È solo quando la luce dell'anima entra nella mente, attraverso il cuore, che c'è speranza che la mente cambi.

Domanda: Ho la cattiva abitudine di arrivare sempre tardi. Sento di avere la capacità di essere in orario, ma in qualche modo non gli do sufficiente attenzione. Come posso far sentire a me stesso che è importante arrivare in orario?

Sri Chinmoy: Tu hai moltissimi record del mondo a tuo merito. Sai già che quando vuoi ottenerne un altro, molte volte ne senti l'impellenza nel mondo interiore e subito esci di casa per allenarti. Fintantoché non hai altre cose molto urgenti da fare, non rimandi neanche di dieci minuti. Non dici: "Se vado fra dieci minuti o fra due ore non cambia nulla, sarà ancora giorno," no, quando dai importanza a qualcosa, vuoi farla immediatamente. Questo è ciò che ti rende felice.

Dipende da quanto valore dai alla felicità del tuo Guru. Tu dirai: "Facendo tale cosa per il mio Guru, lo rendo felice." Questo è vero, ma la nostra filosofia è quella dell'autotrascendenza. Tu sei soddisfatto dal rendermi felice facendo ciò che ti ho chiesto, ma se fai tali cose in minor tempo, riuscirai a rendermi più felice. Se hai la capacità di fare qualcosa in pochissimo tempo, perché dovresti attendere?

Noi crediamo nella gioia, ma la gioia è fatta di gradi. Se dici: "Se faccio tal cosa, Guru sarà felice, se faccio qualcos'altro, Guru sarà più felice, se faccio una cosa completamente diversa, Guru sarà ancora più felice." e così, cosa fai? Fai la cosa che mi rende più felice. Allo stesso modo, devi sentire: "Se faccio qualcosa alle sette Guru sarà felice, se la faccio alle sei e mezza Guru sarà più felice, se la faccio alle sei sarà ancora più felice!" In questo caso, ciò che importa è il grado di felicità.

Cosicché, se dai valore al mio sorriso più felice o al mio più alto orgoglio in te, sicuramente farai ciò che ti chiedo, il più presto possibile, altrimenti puoi dire: "Mi basta che lui sia orgoglioso di me" ma se vuoi vedere la differenza tra la mia felicità o il mio orgoglio per te, di quando fai qualcosa velocemente anziché lentamente, devi allora sapere che non c'è paragone.

In India, alcuni studenti dicono: "Se riesco ad arrivare a 33 su 100, potrò superare l'esame." Sono contenti se raggiungono tale voto modesto. Altri si struggono se non raggiungono 100 su 100: nemmeno 99 è abbastanza per loro. Cosicché, se vuoi restare soddisfatto con il voto sufficiente per superare l'esame, cosa posso dirti!? Ed ancora, se ti struggi per il voto più alto, per 100 su 100 assolutamente, chi mai può impedirti di arrivarci? Solo la tua mancanza di desiderio ardente. Quando prendi 100 su 100, non solo il tuo professore sarà orgoglioso di te, anche tu lo sarai di te stesso.

Devi sapere quale livello vuoi mantenere. Per alcuni discepoli è più che sufficiente restare semplicemente nell'imbarcazione. Non è un problema se dormono della grossa! Ci sono altri discepoli ad ispirare il barcaiolo, e ad aiutare l'imbarcazione a navigare veloce, più veloce ed ancora più veloce.

Parte II

SCA 443.-it On 23 May 1997, Sri Chinmoy parlò in modo informale ai suoi discepoli sulla paura, il 23 Maggio 1997.

Non abbiate paura di me, ma identificatevi con le mie sofferenze

Ogni tanto vi sgrido, ma so che questo metodo è solo per un uso temporaneo. È come il pronto soccorso. In un pronto soccorso quante persone si riescono a curare? Molte persone muoiono mentre i medici operano. Di quanti fallimenti facciamo esperienza in un pronto soccorso! Però a volte ci sono risultati. Il modo normale è prendere delle medicine, iniezioni, eccetera, questo è il modo vero e proprio per essere curati, conoscete bene questo modo; ma in un pronto soccorso, quante persone raggiungono Dio durante il tentativo di salvarle!

Nella vita spirituale, se davvero vuoi rendere felice il tuo Maestro, non devi averne paura — no, no, no! Il Maestro non è venuto al mondo per attaccare le persone! Questo lo facevano Giulio Cesare, Alessandro Magno e tutti questi militari, ma a volte io vi sgrido, come ultima risorsa.

Nella Bhagavad Gita, prima della battaglia di Kurukshetra, Sri Krishna quanto supplicò i Kauràva di concedere solamente cinque villaggi ai Pandàva! I Kaurava avevano il regno, ma non vollero dar via quei cinque villaggi. Sri Krishna si recò tre o quattro volte al palazzo dei Kaurava, ma non lo ascoltarono. Dissero: "Senza combattere non daremo ai Pandava nemmeno tanta terra quanta ne passi per la cruna di un ago!" Un ago è lungo ma la sua cruna è minuscola. Quanto ne potrebbe passare attraverso? Sri Krishna quindi vide che la situazione era insolubile e disse: "La guerra è necessaria." La guerra fu l'ultima risorsa.

Anche con voi, vi sgrido, come ultima risorsa. Altrimenti cerco di convincere voi, il vostro cuore, la vostra mente, il vostro vitale, il vostro fisico, a tutti i miei discepoli, dico: non abbiate paura di me, ma identificatevi con le mie sofferenze. Aver paura di me è un approccio stupido ed inutile. Identificarsi con la mia tristezza, con le mie lacrime, è assolutamente il giusto approccio.

Non scegliamo la paura: scegliamo invece l'amore. Quando abbiamo paura, nascondiamo tutti i nostri problemi. Alcuni, quando hanno un male, hanno paura come se avessero commesso un furto, sentono di aver sbagliato e quindi di doversi nascondere, non è forse il massimo della stupidità? Se hanno qualcosa che non va fisicamente, dovrebbero andare da un medico. Stanno trattenendo la paura, ma allo stesso tempo non pregano. La paura li domina per tutto il giorno e la notte, non hanno tempo per pregare il Supremo, in loro vediamo solo paura, paura, paura! Sentono che verranno scoperti. Che cosa stupida! Se non vogliono andare da un medico, possono pregare Dio. È Dio che ha dato a queste persone la piccola capacità di cui avevano bisogno per diventare medici, possono pregare Dio, il vero Medico; ma non hanno tempo di pregare, solo per essere distrutti dalla paura. Dio ha mandato un Suo rappresentante nella forma di Maestro spirituale. I discepoli dovrebbero dire: "Andiamo da lui, lui potrà curarci."

Parte III

SCA 444-446.-it Sri Chinmoy invitò i suoi due ospiti: la signora Darshanika Guruge, moglie dell'ambasciatore Ananda Guruge, e la signora Irina Malikova, "Deputy Director" dell'"International Relations and Media" della "The Gorbachev Foundation" di Mosca, a porgli alcune domande, il 25 marzo 1997, nel ristorante Annam Brahma a New York.

Signora Darshanika Guruge: Ho portato con me un manuale che mio marito ha usato per insegnare l'induismo, ed ho alcune domande a tal riguardo.

Sri Chinmoy: Non sono un'autorità nel campo dei manuali, sono un'autorità per l'amore, la devozione e l'abbandono. Secondo la nostra filosofia indiana, amore, devozione e abbandono sono i tre passi che portano alla Realizzazione di Dio. Nonostante questi tre passi siano semplicissimi, molti di noi non hanno fatto neanche il primo. Non appena vediamo il primo passo ci spaventiamo, pensiamo: "Oh Dio, Oh Dio, ci faremo male, ci faremo male!" Dio sa quando faremo il primo passo nel modo giusto, senza paura!

**Signora Guruge: La mia domanda è sul karma: come si concilia con il Vedantismo Advaita? Loro non credono nel karma.

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Sri Chinmoy: C'è forse qualcuno che non crede nella legge del karma? Tutti conosciamo il detto 'Ciò che semini raccogli'. Ma comunque può esserci l'intervento divino: se discendono la Grazia, la Compassione, ed il Perdono di Dio, la legge del karma può essere annullata. Dio può annullare il karma. Se un bambino monello picchia un altro bambino suo vicino, il padre della vittima arriva per punire il colpevole, ma poi interviene il padre del monello: dato che ha moltissimo affetto per il suo bambino, non permette all'altro padre di picchiarlo, dice: "È vero che mio figlio ha fatto questo, io so che ha sbagliato e non lo farà più, ma non ti permetterò di picchiarlo." Dato che il padre del monello è molto forte, il padre della vittima gliela dà vinta.

Dio può proteggerci esattamente allo stesso modo. Noi facciamo moltissimi errori, ma qualche volta il nostro Padre Adorato Supremo infrange la Sua Legge Cosmica e ci salva. In questi casi, il nostro Padre vuol giocare il ruolo di Dio il Perdono, o perché abbiamo fatto qualcosa di buono per Lui, o perché sente esserci la speranza che infine diverremo Suoi buoni figli. Dice: "Ora hanno fatto uno sbaglio, qualcosa di bruttissimo, ma nel futuro non faranno più una cosa simile." Oppure potrebbe dire: "Nel corso degli anni hanno pregato per la Mia Vittoria moltissime volte, o hanno fatto varie cose per rendermi Felice: cosicché userò il Mio Perdono." Ma ancora, se Lui vede che davvero non c'è speranza, che siamo davvero cattivi, e che continueremo a fare la cosa sbagliata, dirà: "No, devi subire la Legge Cosmica. Hai fatto uno sbaglio, e devi pagarne il pegno."

A volte, il Supremo non solo utilizza i suoi Compassione e Perdono infiniti, ma anche i Maestri spirituali che Lo rappresentano, fanno lo stesso. È vero che il Supremo è l'oceano e il Maestro spirituale è solo una goccia, ma la piccola goccia si identifica totalmente con l'oceano infinito ed è consapevole della sua unità con l'oceano. E questa piccola goccia è stata creata dallo stesso oceano, perché sia d'aiuto a coloro che sfortunatamente non sono ancora neanche delle gocce.

Quindi la legge del karma è molto complicata, e non ci sono regole rigide. Se prendiamo la legge del karma in senso stretto, se facciamo una cosa sbagliata saremo puniti, e se facciamo una cosa molto positiva la legge del karma dice che saremo premiati, purtroppo ci aspettiamo i risultati in un batter d'occhio, ma ci dimentichiamo di tutte le cose negative che abbiamo fatto insieme a quella sola cosa positiva. Prima di fare una cosa molto positiva, prima di fare ciò che consideriamo un supremo sacrificio, magari abbiamo fatto molte cose sbagliate: ecco perché non riceviamo i risultati della nostra azione divina. Dio usa la nostra sola buona azione per annullare tutte le cose tremende, le cose peggiori, che abbiamo fatto nel corso degli anni. Noi diciamo: "Dio non ha occhi! Dio non ha orecchie!" Ma in realtà Dio sta facendo uso di Compassione illimitata, ponendo la nostra unica piccola buona azione sullo stesso piano di tutte quelle negative. In tal modo Lui ci salva da moltissima sofferenza karmica.

Quindi, se siamo nella vita spirituale, non possiamo mai dire come Dio risponderà alle nostre azioni. Nella vita umana ordinaria, di solito la legge di causa ed effetto agisce, ma nella vita spirituale vediamo alquanto spesso l'intervento della Grazia divina. Questo avviene perché nella vita spirituale preghiamo sempre Dio. Anche se Gli chiediamo solo un'ottima colazione, almeno diciamo "Dio" e "Supremo"! Così, Dio dice: "Almeno ha usato il Mio Nome!" Ma la persona che non è nella vita spirituale non chiede niente a Dio.

Signora Irina Malikova: La mia non è una domanda: volevo solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto. Ho avuto un'esperienza molto bella riguardo alla mia operazione. Avrei dovuto essere spaventata perché si trattava di un'operazione importante, ma per sorpresa mia e di tutti, ero completamente sicura di tutto e non ero preoccupata, i medici dissero di non aver mai visto un paziente così poco preoccupato della propria salute! Non è stata una mia vittoria: ma solo che ho sentito la tua presenza nella sala operatoria, e questo mi ha aiutato moltissimo.

Sri Chinmoy: Ti dissi di non preoccuparti. Ti dissi che non ci sarebbe stato assolutamente alcun problema e ti promisi che sarei stato presente per il tuo intervento. Se la coscienza e la vibrazione della sala fossero state un po' più elevate, mi avresti visto, ma ero assolutamente lì, ero lì!

A volte, quando conosco la data di un'operazione, non ho bisogno neanche di conoscere l'ora esatta; se è qualcuno con cui ho uno stretto rapporto, anche se mi mette al corrente un mese prima, posso promettergli che mi prenderò cura della cosa, e la mia promessa sarà assolutamente mantenuta. Nel momento dell'operazione, la mia mente fisica può anche non esser consapevole che questa è in atto, ma ho moltissimi rappresentanti interiori, i quali possono agire in mia vece. Uno dei miei esseri interiori manterrà la mia promessa per me.

Ma nel tuo caso è stato del tutto diverso, non mi sono affidato ai miei esseri interiori: ero coinvolto io stesso, al cento per cento. Il giorno prima dell'intervento ti ho chiamata, e ti ho chiamata anche il mattino dell'intervento.

Prima della tua esperienza mi presi cura del padre di uno dei miei discepoli. Tutti della sua famiglia sono miei discepoli, e mi sono molto devoti: sua madre, suo padre, e suo fratello. La madre ha un tale amore per me! Ed aveva una tale fede che io avrei fatto tutto per suo marito, anche se allo stesso tempo era del tutto preparata a vederlo andare all'altro mondo. I medici gli diedero due settimane di vita, ma ora invece è ancora in questo mondo! Una settimana fa ha guidato fino all'ospedale. I medici dissero: "Com'è possibile che riesca a guidare!?" Ma ha guidato, poi, due giorni fa, è andato all'ospedale (che non è lontano) a piedi. Solo alcune settimane fa non stava affatto bene, ma Dio è stato gentile con lui, davvero gentile.

È necessaria la fede, e se la persona in cui hai fede ne ha la capacità, tutto è possibile. Sri Aurobindo disse: "Se hai fede in qualcosa, quella cosa sarà efficace." Non importa quanto sia serio il problema, alcuni Maestri spirituali dicono semplicemente ai loro discepoli: "Prendi dell'olio di senape." Non c'è nulla di magico nell'olio di senape: il Maestro semplicemente vede quanta fede hai in lui. Se prendi l'olio di senape con devozione e senti che ti curerà, quello funzionerà. Il Maestro non separa se stesso da ciò che dice: egli è dentro quell'olio di senape e, in e attraverso di esso, ti curerà. Oppure a volte ti dirà di andare dal medico.

Nel mio caso, dico sempre "Prendi del latte di cocco." Per ogni problema dico "Prendi del latte di cocco". I medici dovranno ridere di me! Dal punto di vista scientifico, diranno che il latte di cocco non ha nulla a che fare con questo o quel malanno, ma io so che il latte di cocco è la mia medicina, e se il paziente ha fede nel mio latte di cocco, esso farà miracoli. È una questione di fede. Fintantoché hai fede, sarai curato.

Ed ancora, il Maestro potrebbe avere la capacità di curare il male del discepolo, ed il discepolo potrebbe avere fede implicita nelle capacità del Maestro, ma c'è qualcun altro implicato: il Supremo potrebbe dire: "No, per varie ragioni non voglio che la persona viva." Un Maestro spirituale è implicitamente tutt'uno con la Volontà di Dio, tutto il tempo, ma dato che è nel fisico, che è pieno di sofferenza, a volte si identifica con la Terra. Se qualcuno che mi è molto devoto sta per morire, dico al Supremo tutte le cose positive che egli ha fatto per me e per il Supremo nel corso degli anni. Poi, durante l'ultimo minuto, prego: "Non potrebbe restare sulla Terra ancora alcuni mesi o alcuni anni?" In quel momento Dio può acconsentire ad un piccolo allungamento della vita, cinque o dieci anni, oppure potrebbe non farlo. Ma se vedo che il Supremo è davvero serio riguardo al fatto che qualcuno vada all'altro mondo, sarò l'ultima persona a pregare "Potresti farlo rimanere un po' di più?" No, no, non oserei mai dire una cosa del genere, non posso farlo, se qualcuno che mi è molto vicino e caro è in punto di morte, e se vedo che il Supremo sarà disturbato se inizio a supplicare e lamentarmi, sarò l'ultima persona a chiedere che viva di più.

A volte, dato che sono qui sulla Terra, i Maestri spirituali agiscono in un modo 'umano'. Il mio cagnolino Kanu ed io ci volevamo tanto bene. Nel suo ultimo anno lui voleva stare solo con me, voleva anche dormire con me; se lo prendevo e lo mettevo vicino al mio cuore, si alzava e si metteva a dormire ai miei piedi. Era sempre ai miei piedi. Quando sapevo che era prossimo a morire, praticamente già morto, spesso lo portavo giù al primo piano, e lui apriva di nuovo gli occhi. O Dio! Il Supremo è molto saggio, non voleva che io vedessi il mio Kanu morire. Così, dodici o tredici giorni dopo che ebbi lasciato New York per la nostra vacanza di Natale, il Supremo portò Kanu all'altro mondo. Quando Kanu morì, piansi per giorni e giorni, versando molte lacrime. Da un lato il Supremo rideva, dall'altro mi consolava.

In circostanze normali, se il Supremo vede che sono molto affezionato a qualcuno o a qualcosa, non solo perdona il mio stupido affetto o attaccamento, ma se ne diverte, ma se gli eventi vanno diversamente dalle mie speranze o desideri umani, immediatamente io divento tutt'uno con la Volontà del Supremo. Anche se l'umano in me si lamenta, il divino in me resta distaccato e felice.

Questo vale per tutti i Maestri spirituali. Quando uno dei devoti di Sri Ramakrishna lasciò il mondo — non era neanche un vero e proprio discepolo — Sri Ramakrishna ne soffrì terribilmente; ma quando vide l'anima di quella persona volare su felice, come un uccello, iniziò ad applaudire! Prima era devastato dal dolore, ma quando vide quanto l'anima era felice, divenne anch'egli felice.

Quindi, c'è una grande differenza tra Sri Ramakrishna ed una persona ordinaria. Una persona ordinaria potrebbe soffrire e dare la colpa a Dio per anni, ma Sri Ramakrishna si identificò completamente con la Volontà di Dio. A volte Sri Ramakrishna lottava per qualcuno: anche se sapeva che alla fine avrebbe accettato con gioia la Volontà del Supremo, all'inizio lasciava venir fuori l'umano in lui, perché voleva essere tutt'uno con la Terra. Altrimenti sarebbe semplicemente rimasto nelle caverne dell'Himalaya: "Ho realizzato Dio, non mi interessa il mondo." Anch'io ho realizzato Dio, e potrei fare la stessa cosa, ma Dio mi chiede di vivere nel mondo e di essere di servizio a Lui qui in Occidente, quindi rimango qui.

La consuetudine della vecchia tradizione indiana era quella di restare in un sol luogo e ripetere il Nome di Dio; ma oggi il ruolo del Maestro spirituale è differente. Sia l'India che l'America, l'Oriente e l'Occidente, hanno qualcosa da offrire al mondo. L'India offre il messaggio della pace e l'Occidente offre il messaggio della scienza. Se l'Occidente non avesse dato all'Oriente il messaggio della scienza, l'India sarebbe rimasta primitiva. E se l'India non avesse portato una briciola di luce all'Occidente, esso sarebbe rimasto non illuminato. Qualunque cosa abbiano l'India e l'America, devono darlo all'altra con gioia. Sono come due fratelli in una famiglia: se un fratello è medico darà la medicina, se l'altro è elettricista farà il lavoro elettrico, come potrebbe il medico fare il lavoro dell'elettricista, e viceversa? Esattamente allo stesso modo, ciò che l'India può offrire al mondo, l'Occidente deve accettarlo con gioia; e ciò che l'Occidente ha da offrire, l'India deve accettarlo. Solo allora l'Oriente e l'Occidente potranno diventare completi.

Parte IV

SCA 447.-it Sri Chinmoy rispose alla seguente domanda il 9 Setembre 1997.

Domanda: Se alcune persone non pregano o meditano coscientemente, ma usano il cuore per amare l'umanità così com'è, possono ricevere dei messaggi interiori?

Sri Chinmoy: Cos'è la meditazione? Espansione del cuore. Meditazione significa immergersi in profondità dentro di sé, e dichiarare l'intero mondo come proprio. Qual è lo scopo della preghiera? Rendermi una buona persona. La vera preghiera è: "Rendimi un'ottima persona, cosicché possa esserti utile." Qual è la massima preghiera? Potrà mai esserci qualcosa di più alto di: "Sia fatta la Tua Volontà"? E non è forse lo stesso obiettivo della meditazione? Il messaggio di Gesù Cristo "Sia fatta la Tua Volontà" è il messaggio supremo. Esso è chiamato resa incondizionata.

Se qualcuno si abbandona in modo incondizionato, è sulla strada della propria Realizzazione di Dio. Se pratica l'abbandono incondizionato realizzerà Dio. Il punto massimo dell'abbandono incondizionato è: "Sia fatta la Tua Volontà." Questa è l'altezza suprema della meditazione e della preghiera. Esse portano alla stessa meta. Se una persona sta avendo una buona meditazione, dirà forse: "Sia fatta la 'mia' volontà"? No! Precisamente perché è andato in profondità, dirà: "Dio, dimmi cosa devo fare, ed io lo farò." Anche la preghiera, con mani congiunte, dice: "Dio, dimmi cosa devo fare." Qualcuno va in profondità e dice: "Dio, dimmi cosa devo fare." Un altro guarda in alto e dice: "Ti prego, ti supplico, dimmi cosa devo fare." Sia la meditazione che la preghiera dicono la stessa cosa. L'una va dentro nel profondo, l'altra guarda in su; l'una sale sull'albero, l'altra resta ai piedi dell'albero, guardando in su.

Preghiera e meditazione sono due strade. Quando medito, porto giù Dio. Quando prego, salgo da Dio. È la stessa cosa. Quando uso un modo, dico: "Per favore scendi e dimmi cosa dovrei fare." Quando uso l'altro modo, dico: "Sto salendo. Per favore dimmi cosa dovrei fare." Ancora, nella mia preghiera dico: "Dammi pace, dammi amore, dammi luce, in modo che io possa compiacerti" e nella mia meditazione dico: "Per favore dimmi di cosa ho bisogno e per favore, per favore dammi quello di cui ho bisogno." Entrambi i modi arrivano alla stessa meta.

Parte V

SCA 448-465.-it Sri Chinmoy rispose a queste domande durante un viaggio in autobus a Kingston, Canada, il 25 Ottobre 1997.

Domanda: Quando gli strumenti prescelti falliscono, ritiri la scelta da loro e scegli altri?

Sri Chinmoy: Quando gli strumenti prescelti falliscono, in alcuni casi il Supremo vuole che io aspetti indefinitamente per il ritorno delle loro migliori altezze. In alcuni casi Egli vuole che io aspetti per alcuni anni e veda, e poi prenda la decisione finale. In altri casi vuole che io concluda con loro. In alcuni casi mi chiede di rimpiazzarli.

Domanda: Nel mondo interiore tutti sanno chi sei?

Sri Chinmoy: Sì, nel mondo interiore tutti senza eccezione mi conoscono estremamente bene. Non solo mi conoscono, ma anche mi valutano infinitamente, infinitamente più di quanto mi valutino i miei discepoli 'di prima-classe'. Qui nel mondo esteriore corro dietro ai miei figlioli per compiacerli. Nel mondo interiore essi corrono dietro a me per rendermi felice, per mantenermi felice, per compiacermi nel mio proprio modo, perché sentono che la mia felicità è la loro stessa soddisfazione e completamento. Più in alto andate, prima conoscerete, e sarà più facile per voi vedere, il Divino in me; e più facile sarà alla fine vedermi come il Divino stesso.

Domanda: A cosa assomiglia la delizia?

Sri Chinmoy: La delizia non è qualcosa da vedere. È una cosa da sentire, da crescervi dentro e in cui trasformarsi. Ma se vuoi prendere la delizia come una conquista terrena o un oggetto terreno materiale, se desideri descriverlo in un modo terreno, allora cerca di immaginare che sei diventato improvvisamente la più alta cima di una montagna. Sei diventato la più alta montagna, la più bella Luna, il più potente Sole, il più grande oceano. Ogni cosa tu possa immaginare più grande del più grande, più alto del più alto, il più bello, il più potente, se puoi immaginare di essere realmente quelle cose, il sentimento che ricevi è la delizia. Ma quella delizia non è la vera e pura delizia. La vera delizia è dentro, profondamente dentro di noi. Quando diventiamo inseparabilmente una sola cosa con Dio, beviamo, inspiriamo ed espiriamo, la Volontà di Dio.

Domanda: L'amore di un discepolo uguaglierà mai l'amore del Maestro per il discepolo?

Sri Chinmoy: L'amore del Maestro per il discepolo quasi sempre sorpassa di gran lunga l'amore del discepolo per il Maestro. Tuttavia, in occasioni molto rare alcuni discepoli hanno sorpassato il loro Maestro: naturalmente in quel momento colui che prima era un discepolo, avrà più amore che il suo Maestro. È successo a volte che i discepoli abbiano sorpassato i loro Maestri. Finché il discepolo non ha Realizzato Dio nel modo in cui lo ha fatto il Maestro, il discepolo avrà sempre meno amore per il Maestro rispetto a quello del Maestro per il discepolo. Anche quando il discepolo realizza Dio, il Maestro non dormirà. Anche il Maestro farà progresso nel modo in cui il discepolo lo ha fatto, così il Maestro avrà ancora più amore per il discepolo che il discepolo per lui. Inoltre, come ho detto, se il discepolo sorpassa di gran lunga il Maestro, cosa successa in qualche caso, allora naturalmente in quel momento l'amore del discepolo sarà maggiore dell'amore del Maestro.

Domanda: Qual è il modo migliore per portare nuova vita dentro ogni nuovo giorno?

Sri Chinmoy: Il modo migliore per portare nuova vita dentro ogni nuovo giorno è di offrire infinita gratitudine a Dio il Creatore e a Dio la Creazione al mattino presto. Quando il nostro cuore di gratitudine fiorisce, immediatamente copre tutto il mondo. La bellezza e la fragranza di un cuore di gratitudine rimarrà per sempre insuperabile tra tutte le divine qualità che ha un cercatore. Così la risposta è gratitudine, gratitudine, gratitudine!

Domanda: Dovremmo aspettarci di essere attaccati dalle debolezze che preghiamo di vincere?

Sri Chinmoy: No, non dovremmo aspettarci di essere attaccati dalle debolezze che preghiamo di vincere. Se preghi Dio di proteggerti da qualcosa, da una malattia o da malaugurate esperienze, non dovresti aspettarti neanche per un fuggevole secondo che esse arrivino. È assolutamente il modo sbagliato. Dovresti scacciarle una volta per tutte senza aspettarti il loro attacco. Se pensi ad esse, la tua preghiera sarà inefficace. Quando preghi Dio, non tenere nella mente queste debolezze e non aspettarti che esse arrivino in pochi secondi. Non sentire che esistono. Quando preghi perché siano rimosse o che non esistano, non devi aspettarti che vengano. Se tu le aspetti, allora soffrirai indefinitamente La tua aspettativa sarà l'invito inconscio per le forze negative. Non aspettartele mai e non pensare mai da esse, prega soltanto Dio di salvarti da tutte le cose che sono dannose per la tua vita spirituale.

Domanda: Da dove proviene la tua dolcezza più dolce, assolutamente più dolce?

Sri Chinmoy: Poiché mi stai adulando, posso anch'io adulare me stesso. La tua adulazione non è nulla in confronto con la mia autoadulazione! La mia capacità di autoadularmi supera di gran lunga tutte le tue fantasie più sfrenate riguardo ad ogni possibile adulazione!

La mia dolcezza proviene dalla bellezza del mio cuore universale e dalla fragranza della mia anima trascendentale.

Proprio ieri alla P.S. 86 [scuola pubblica di New York in cui Sri Chinmoy si incontrava quasi ogni sera con i suoi discepoli -n.d.t.] io diventai il mio cuore universale e la mia anima trascendentale. Non era solo come vedere, non era solo come sentire, ma era 'diventare'. Spero che alcune persone abbiano visto qualcosa di non usuale. Per alcune persone conoscere la mia altezza trascendentale e la mia ampiezza universale è un obiettivo impossibile. Vedere e sentire la vera realtà è un compito impossibile, ma vedere o sentire qualcosa di inusuale, in senso normale, è quasi possibile. Spero che qualcuno abbia visto o abbia sentito qualcosa di inusuale ieri alla P.S. 86.

Domanda: L'America ti riconoscerà e ti appagherà mentre sei qui sulla Terra?

Sri Chinmoy: Alla tua domanda dovrebbe rispondere Dio Stesso oppure i discepoli come te che cercano con massima sincerità e massima devozione di manifestare la mia luce di divinità sulla Terra. Dipende dai discepoli che tentano incessantemente. Inoltre, uno può tentare incessantemente, ma allo stesso tempo se mancano sincerità, desiderio ardente ed entusiasmo, lo sforzo incessante non sarà di alcuna utilità. Qualcuno può lavorare per ore e ore, ma se non c'è sincerità, desiderio ardente ed entusiasmo, niente potrà mai accadere per instaurare la mia luce. La risposta alla tua domanda può essere adeguatamente data da Dio Stesso o dai discepoli che stanno cercando di manifestare me in tutto il mondo. Io sono l'ultima persona ad essere in grado di rispondere a questa domanda.

Domanda: Come contribuiscono al mondo le tue corse di più giorni?

Sri Chinmoy: Nel mondo esteriore, che sia una corsa lunga o una corsa breve, salto in lungo o getto del peso o del disco, ogni attività straordinaria che eseguiamo sulla Terra è un'indicazione del fatto che nel mondo interiore quella capacità esiste. Dobbiamo solo usarla. La capacità che apprezziamo, ammiriamo e adoriamo può essere vista, sentita ed acquisita nel mondo interiore, in misura infinitamente superiore. L'ispirazione che diamo a noi stessi o al mondo esercitando le nostre capacità straordinarie viene dall'aspirazione sempre-crescente del mondo interiore. Le nostre conquiste sono per la Manifestazione della divinità, per aumentare la ricettività del mondo esteriore, per rendere infine il mondo esteriore pronto ad accettare le capacità interiori di amore, pace e beatitudine in misura infinita.

Domanda: Come posso riacquistare velocemente la mia forza interiore ed esteriore dopo una corsa di molti giorni?

Sri Chinmoy: Mangia voracemente e non preoccuparti del peso! Non importa quanto pesi, non diventerai grassa, mangia, mangia, mangia! E, mentre mangi, rimani felice, felice, felice. Stai mangiando cibo materiale terreno, ma senti in esso la gioia divina. Poi senti la gratitudine anche nel tuo cuore perché Dio ti ha scelta per realizzare questa grande impresa. La tua gioiosa gratitudine rafforzerà il tuo corpo molto al di là della tua immaginazione.

Domanda: Come si può essere un superiore ma mantenere il cuore di un bambino?

Sri Chinmoy: Per prima cosa, devi conoscere le qualità del cuore di un bambino. Le qualità del cuore di un bambino sono simpatia, sincerità, purezza, dolcezza e felicità. Se sei un superiore, pensi che devi mantenere tutto il tempo un sentimento di superiorità, dignità e così via; ma un superiore o supervisore divino sentirà che il vero supervisore è il Supremo Stesso. Così tu cerca di usare tutte le qualità divine invece di esibire le qualità terrene, umane che un mostra un supervisore. Quando parla l'orgoglio, non ottiene nulla. Quando parla la dolcezza, ottiene tutto. Usa il tuo sorriso, usa la compassione, usa l'unità, usa la saggezza in ogni momento. Non ci può essere saggezza maggiore di un dolce sorriso. Questo dolce sorriso è la spontanea espressione del cuore di un bambino. Un supervisore può facilmente mantenere il suo cuore di bambino e ottenere che tutto sia fatto in modo soddisfacente.

Domanda: Come possiamo mantenere la nostra gratitudine anche quando siamo stanchi?

Sri Chinmoy: Possiamo mantenere la nostra gratitudine, anche quando siamo estremamente, estremamente stanchi, perfino se siamo sul punto di collassare o di morire. Basta fare un respiro profondo ed immaginare un fiume che scorre. Un fiume è davanti a te, e il fiume scorre veloce, molto veloce, con un sorriso più dolce del più dolce, verso la sua destinazione: l'oceano infinito. Mentre inspiri, silenziosamente pronuncia la parola 'gratitudine'. Mentre espiri, senti che la tua gratitudine sta scorrendo nei più intimi recessi del tuo cuore come un fiume, portando la tua gratitudine verso la destinazione. È come il Gange che sta entrando nel vasto oceano. Il nome della tua anima, Bhagirathi, è uno dei nomi del Gange. Così, senti che il Gange sta correndo verso la destinazione, ed allo stesso tempo sta portando il tuo respiro-di-gratitudine alla sorgente, l'Himalaya.

Domanda: Cosa ti compiace di più: quando ti invochiamo o quando entriamo in te, o entrambe le cose?

Sri Chinmoy: Quando siete in una coscienza ordinaria, dovreste cercare di aspirare per una coscienza più elevata — invocarmi, invocare la mia presenza, le mie benedizioni, il mio amore, la mia sollecitudine, la mia compassione, e la mia gioia. Ma se siete già in una coscienza elevata, dovreste cercare, con la massima consapevolezza, serietà, e con tutta l'anima, di entrare negli infiniti affetto, amore, dolcezza, e beatitudine della mia divinità. Quando invocate, guardate verso l'alto. Quando volete entrare in me, nel mondo interiore vi immergete profondamente in voi. Quando mi invocate, a volte c'è la sensazione che stiate cercando di annullare il senso di separazione, cioè la sensazione che io sono infinitamente più elevato e voi siete infinitamente inferiori. L'umano tenta di portare giù il divino. Quando vogliamo stabilire l'unità, unità interiore, unità inseparabile, in quel momento sappiamo già di essere tutt'uno; ma a volte dimentichiamo che la goccia e l'oceano non hanno esistenze separate: allora tentiamo di fare il nostro meglio per sentire che la goccia e l'oceano, cioè l'umano ed il divino, sono inseparabilmente uno.

Domanda: Le buone intenzioni contano agli occhi di Dio, anche quando non sono realizzate?

Sri Chinmoy: Sicuramente le buone intenzioni contano anche se non sono realizzate. Ma se queste buone intenzioni sono infine realizzate, è cosa positiva. Solo avere buone intenzioni vuol dire ricevere solo il 20 o 30%, ma se le buone intenzioni sono realizzate, ottieni il 100%. Se non hai buone intenzioni, ricevi zero. Se hai delle intenzioni negative, ottieni infinitamente meno di zero. Anche solo avere buone intenzioni è come effettuare un passo da gigante verso una destinazione remota.

Domanda: Ti annoi mai?

Sri Chinmoy: L'umano in me si annoia tutto il tempo. Il divino in me non si annoierà mai. L'umano in me vede ogni cosa come non-ispirativa, sempre uguale, noiosa, che non progredisce. Per questo l'umano in me si annoia; ma il divino in me non si annoia mai perché il divino in me vede in ogni cosa, in ogni persona, in ogni momento, non solo una nuova possibilità di speranza ma anche una promessa, e questa promessa proviene dalla Sorgente divina: il nostro Adorato Signore Supremo.

Domanda: Qual è il modo migliore per trattare quotidianamente con persone diverse?

Sri Chinmoy: Dobbiamo trattare quotidianamente con le persone diverse in un modo specifico, ma il modo più importante è quello della compassione e perdono. Non devono essere solo il capo o i superiori in un ufficio che hanno l'autorità di mostrare compassione e perdono ai collaboratori di livello inferiore. No no no! Ciascun collaboratore ha il diritto divino o la necessità suprema di perdonare gli altri e mostrare loro compassione sia interiormente che esteriormente. Esercitando e offrendo compassione e perdono, svilupperemo moltissime qualità divine in noi stessi. Ciascuna divina qualità è come un dono bellissimo, luminosissimo e massimamente fruttuoso che riceviamo dal nostro Adorato Signore Supremo.

Domanda: Puoi spiegare il divino gioco del pregare?

Sri Chinmoy: L'intera Creazione è un Gioco Cosmico di Dio. Ancora, lo stesso pregare è un gioco. Un gioco significa felicità. Se riusciamo a pregare con felicità, Dio sicuramente soddisferà le nostre preghiere. Quando le persone comuni pregano Dio, molte volte pregano con ansia, preoccupazioni o dubbio-di-sé e così via. Quando i cercatori sinceri pregano, non hanno ansia, preoccupazioni o pensieri impuri. Tutto è positivo. Sentono che il gioco stesso è gioia.

Nella nostra vita esteriore, non sentiamo che il gioco stesso è gioia. L'importanza del gioco consiste solo nei risultati. Se vinciamo, solo allora riceviamo gioia, questa è un'idea totalmente sbagliata. Quando preghiamo, dovremmo sentire che la preghiera stessa è gioia. Preghiamo a Dio in Persona. Dovremmo essere così grati a Dio che ci ha dato la capacità di pregarlo. Dio ci dice: "Voglio giocare con te, bambino Mio; ma voglio che tu giochi con gioia e con dono-di-te."

Quindi la preghiera stessa è un gioco di felicità, gioia e soddisfazione.

Domanda: Come posso diventare eternamente tua?

Sri Chinmoy: Sri Chinmoy: Mia cara figlia, sei già diventata un'eterna discepola della mia anima. Non devi preoccuparti. La tua anima ed il tuo cuore hanno realizzato un'eterna unione con la mia anima e la mia divinità, ed io sono molto molto fiero della tua aspirazione e della tua dedizione che-donano-sé-stesse.

Parte VI

SCA 466-469.-it Il 3 Luglio 1997, Sri Chinmoy fu intervistato da una giornalista del Newsday di New York, la quale assisteva alla "Sri Chinmoy 3100-Mile Race" in Jamaica, New York.

Sri Chinmoy, i corridori che sono anche tuoi studenti hanno parlato molto della meditazione, della tua filosofia, e di come questo li aiuti nella corsa. Cosa dici loro per aiutarli a trovare la forza di cui hanno bisogno per andare avanti giorno dopo giorno e correre 16 ore al giorno?

Sri Chinmoy: La nostra filosofia è molto semplice. Amiamo Dio e ci piacerebbe servire Dio. Ci sono moltissimi modi per compiacere Dio. Per ora non possiamo compiacere Dio in ogni singolo modo; ma quando preghiamo e meditiamo, sentiamo che arriverà un momento in cui saremo in grado di compiacere Dio in ogni singolo modo. Perché abbiamo questo sentimento? Semplicemente perché Egli ce ne darà la capacità. Così, per ora preghiamo Dio per la capacità di compiacerlo nel Suo proprio Modo.

Quando facciamo il passo successivo, diciamo a Dio: "Ci piacerebbe compiacerti con gioia, con desiderio ardente e incondizionatamente." Se Lui vuole che in quel momento io conversi con Lui, lo farò felicemente, volentieri, con orgoglio. Poi, se mi chiede di giocare a tennis, giocherò volentieri a tennis. Poi, se il momento seguente mi chiede di fare qualcos'altro, farò anche quello con felicità ed orgoglio. Infine vorremo fare ogni cosa per Dio incondizionatamente. Non porremo alcuna condizione tipo: "Dio, se mi dai questa cosa, farò quell'altra cosa per Te", questa non è la nostra filosofia. Diremo a Dio: "Ti daremo felicemente e con dono-di-sé ciò che Tu vuoi da noi. Siamo venuti al mondo per compiacere Te nel Tuo proprio Modo": questa è la nostra filosofia.

Abbiamo anche qualcos'altro nella nostra filosofia, l'autotrascendenza. Non saremo pienamente soddisfatti con le nostre realizzazioni passate o presenti: dobbiamo andare avanti, dobbiamo andare in alto, dobbiamo andare all'interno di noi.

Intervistatrice: Sono curiosa di sapere cosa succede a livello quotidiano.

Sri Chinmoy: L'autodisciplina è di suprema importanza. L'autotrascendenza nasce solo grazie all'autodisciplina ed alla meditazione. Nella nostra vita di tutti i giorni ci piace ricavare felicità da quello che facciamo e da quello che siamo. Qui, sebbene questi quattro corridori esteriormente siano completamente stanchi, esausti, sentono che questo è un nuovo modo per essere felici e per essere orgogliosi delle loro stesse vite. Diamo tutta l'importanza alla felicità, felicità, felicità! Nella felicità dimora la pace e viceversa. I corridori stanno correndo ed allo stesso tempo sono felici e sono in uno stato mentale di pace.

Intervistatrice: La sola volta che feci la mia gara più lunga, dieci miglia [16 km], ricordo che fu un come una montagna russa emozionale. Dopo circa tre miglia [5 km] pensai: "Grandioso! Posso correre 26 miglia [42 km]! Posso fare una maratona!" E dopo sei miglia pensai: "Oh mio Dio, le mie ginocchia cominciano a farmi male, ho dolore ai piedi, sono completamente esausta!" Cosa dici ai tuoi discepoli per aiutarli a gestire lo stato d'animo basso?

Sri Chinmoy: Dico ai miei discepoli di usare la loro saggezza in ogni istante. A volte siamo stanchi fisicamente. A volte siamo stanchi mentalmente. A volte siamo stanchi emozionalmente. A volte siamo stanchi e basta, senza ragione. Spesso la nostra letargia mentale ci fa sentire che non saremo in grado di completare la gara, o che se la completiamo non succederà nulla di speciale. Ci sono così tanti modi con cui la mente può convincerci che continuare è inutile e non necessario. La mente ci fa sentire: "Mi sto solo ammazzando di fatica senza alcuno scopo preciso." Se la letargia mentale o la nostra mancanza di volontà ci tormenta, non dobbiamo arrenderci a queste forze negative. Il nostro motto è: "Mai arrendersi!" Solo dopo aver dato tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo, possiamo ritirarci se è assolutamente necessario. Altrimenti, stiamo facendo l'errore più deplorevole. La maggior parte delle volte ci sono tutte le possibilità di essere in grado di raggiungere la nostra destinazione. E una volta che arriviamo alla destinazione, saremo noi ad essere la persona più felice e più orgogliosa.

Intervistatrice: Secondo lei cosa rende gli sport e l'atletica una parte così importante della spiritualità?

Sri Chinmoy: Come ho detto prima, ciascun individuo deve ottenere la felicità da quello che fa e da quello che è. Se non sono fisicamente in forma, non mi alzerò presto al mattino. Diciamo che dovrei alzarmi alle sei, ma i disturbi fisici mi costringono a stare a letto fino alle nove, alle dieci o alle undici. In quel momento entro nel trambusto della vita. Poi, poiché non ho potuto allenarmi, cado vittima di certi altri disturbi. La necessità suprema della forma fisica ci aiuta a diventare strumenti scelti di Dio. Non sto dicendo che dobbiamo diventare il più grande atleta del mondo. Lungi da ciò! Non devo diventare il lottatore o il pugile più forte del mondo. La mia meta è solo mantenere il corpo in forma così che al mattino presto io possa pregare, meditare, correre o fare qualsiasi altra attività divina mi piaccia.

Il corpo, il vitale e la mente hanno ciascuno un proprio ruolo speciale nelle nostre vite. Se il vitale non è dinamico, saremo letargici. Dobbiamo essere dinamici col nostro vitale, non aggressivi. Poi dobbiamo essere mentalmente puri. Dobbiamo avere pensieri puri ed illuminanti nella mente e non indulgere nel dubbio. Altrimenti, ora dirò che sei una donna molto negativa. Il momento successivo dirò a me stesso: "Che diritto ho di dire ciò? È una persona eccellente." Così, prima sei una persona eccellente, ma prima che tu te ne vada, la mia mente può dire che sei molto cattiva. Capisci?! Chi sono io, sono nella posizione di giudicare se sei buona o cattiva? No; ma invece sono nella posizione di offrirti buoni pensieri, pensieri gentili.

Sei stata così gentile con me qui e anch'io sto cercando di essere gentile con te offrendoti buoni pensieri, pensieri illuminanti, pensieri appaganti. La mente deve avere un atteggiamento positivo e dire che tu sei una buona persona. Pensando che tu sei una cattiva persona, cosa guadagno? Sto solo sprecando il mio tempo prezioso, ma pensando e sentendo che sei una buona persona, sto schiarendo e purificando la mia mente. E se ho una mente chiara, una mente pura, sarò in grado di realizzare molte cose incoraggianti e ispirative nella mia vita.

Parte VII

SCA 470-478.-it On 8 July 1997, Sri Chinmoy rispose alle seguenti domande durante un incontro informale.

Domanda: Guru, tutte le persone che nelle precedenti vite hanno meditato per ore ed ore si sono reincarnate?

Sri Chinmoy: La maggior parte si sono reincarnate, hanno dovuto farlo.

Domanda: Stanno meditando consciamente ora, o sono presi dalla vita moderna?

Sri Chinmoy: Alcuni di loro non si sono convertiti alla vita moderna, sono tuttora in India ed in altre nazioni Orientali, dove pregano e meditano. Mentre altri volevano allargare le loro esperienze e procedere lentamente nella vita spirituale. Ecco perché ora sono in America ed in altri paesi Occidentali. Altri hanno sentito che quanto avevano già ricevuto era più che abbastanza, così hanno potuto incarnarsi in Occidente. Ed alcuni, persino dopo aver raggiunto una parziale Realizzazione di Dio, hanno sentito che la scienza è migliore della spiritualità! La loro teoria è che se la scienza fa qualcosa di grande, immediatamente milioni di persone ne trarranno beneficio. Non si rendono conto che in un secondo la benevolenza di Dio o di un Maestro spirituale possono influenzare milioni di persone.

Ora sono qui a scherzare con voi, ma in un secondo potrei inviare un po' di benevolenza col mio potere occulto e col mio potere spirituale ed essa si diffonderebbe immediatamente. La scienza non può fare questo. Ecco perché Swami Vivekananda ed altri erano soliti dire: "Se un Maestro spirituale invia benevolenza per pochi secondi dalla cima dell'Himalaya, essa coprirà il mondo intero." La scienza può lanciare la bomba atomica, ma potrà distruggere solo una o due città. Il mondo è così vasto! Quante bombe atomiche saranno necessarie per distruggere il mondo intero? Ma nel mondo interiore, in pochi secondi la benevolenza entra immediatamente nelle anime di milioni e milioni di esseri umani.

Questo è vero al cento per cento, ma dovete arrivare al livello da cui potete vederlo e sentirlo. Ci sono moltissime cose che non possiamo provare agli altri finché non arrivano a quel livello. Un'infermiera conosce la capacità di un dottore, ma cosa so io di medicina? I Maestri Spirituali hanno raggiunto una certa altezza. Non appena mandano la loro benevolenza da quell'altezza, essa si diffonde in ogni luogo. Sri Ramana Maharshi era solito dire che in un secondo inviava la sua benevolenza la quale copriva il mondo intero. Non se lo stava immaginando e non stava ingannando se stesso.

Io so che anche quando mi sto rilassando con i miei discepoli, se invio benevolenza, in pochi secondi va a tutti, non importa quante anime vivano sulla Terra, e se voi siete di un livello diverso e volete inviare benevolenza all'altro mondo, immediatamente va anche all'altro mondo.

Proprio ieri il giornale stava mostrando la superficie di Marte. Stavo leggendo il giornale in modo rilassato quando lo vidi. Non me lo sono immaginato: mentre guardavo quella fotografia per forse un minuto, vedevo moltissimi esseri! L'uomo non è ancora atterrato là, ma la foto è stata scattata. Questo pianeta sembra un posto così bello, con la vegetazione, come sulla superficie della Terra. Quando mi sono concentrato dalla mia veranda, credetemi, quanti esseri stavano mangiando voracemente la mia luce! 'Voracemente' è la parola giusta.

Era la mia immaginazione? Sri Ramakrishna direbbe no, non era immaginazione, era assolutamente vero; Sri Aurobindo direbbe che era assolutamente vero; ma chiedete a qualcun altro, un uomo comune, direbbe che era una mia allucinazione, che era peggio dell'immaginazione. A chi credere? Quando mi concentro, vedo qualcosa, proprio come sto vedendo voi qui. Se qualcun altro dice: "No, lui non vede niente" cosa faccio? Meglio che quella persona resti soddisfatta nel dire che io non vedo nulla.

Dopo tutto, sono io che ho mangiato il mango. Se ho mangiato il mango e ho gradito il suo gusto delizioso, ma voi dite: "No, lui non ha mangiato il mango" per me va bene. Ora sto mangiando questo pancake ed a voi capita di essere qui, ed è per questo che mi credete, ma nel caso delle persone che non sono qui in questo momento, alcune possono credermi, alcune possono non credermi. Perdo forse il gusto di ciò che ho mangiato perché tizio e caio non mi credono? No!

Domanda: Quegli esseri su Marte stanno aspirando consciamente?

Sri Chinmoy: Alcuni di loro aspirano consciamente, altri no. Ma molti aspirano. Se una famiglia di cinque persone è in una stanza, quando tre si alzano e cominciano a far rumore, anche gli altri due si alzano. I primi si alzano volentieri per pregare e meditare, gli ultimi due si alzano solo perché sono costretti. Dicono: "Cosa penseranno gli altri di me se non mi alzo? Quei tre si sono alzati ed ora stanno pregando." Così si alzano riluttanti, ma i primi tre si alzano con sincerità. Quelli del secondo gruppo sono delle birbe! Poi ancora può succedere che i primi tre, che si sono alzati sinceramente, si stanchino. Possono cominciare a pensare a cose di basso livello, mentre quelli del secondo gruppo, che hanno cominciato dicendo: "Cosa penseranno gli altri di me se non mi alzo?" ora vogliono diventare buoni cercatori. Possono cercare di fare il loro massimo per aspirare sinceramente ed a volte vanno molto al di là di quelli che per primi si alzavano molto presto al mattino. Il primo gruppo si può stancare e dire: "Mah, abbiamo pregato e meditato senza risultato." Pregano meccanicamente; poi, dopo che hanno pregato per mesi e mesi e nessuna preghiera è stata esaudita, smettono; ma quelli del secondo gruppo, che hanno cominciato per mera curiosità, preoccupati di cosa avrebbe pensato di loro il primo gruppo, possono diventare sinceri ed alla fine andare al di là di quelli che si alzavano prima. Ancora, ci possono essere alcuni che si alzavano presto al mattino e che gradualmente, gradualmente, continuano a fare bene.

Domanda: Che genere di esseri sono? Sono tutti esseri sul piano interiore? Hanno corpi fisici?

Sri Chinmoy: Sono molto più piccoli di noi. Hanno un corpo sottile. Sebbene siano piccoli, possono venire ad aiutarci.

Domanda: Possono proprio viaggiare fino alla Terra?

Sri Chinmoy: Definitely! Sicuramente! Possono venire ed aiutarci. Possono darci grandissimo affetto e amore. Il mio cane Kanu non veniva da un altro mondo? Kanu venne qui e mi devastò con il suo affetto!

Domanda: Hai detto che la Terra è il posto in cui le anime possono fare progresso. Allora, la loro preghiera come aiuta questi esseri su altri pianeti?

Sri Chinmoy: Le loro preghiere li aiutano, ma per la Realizzazione di Dio è necessario il pianeta Terra. Altri pianeti non daranno la Realizzazione. Solo il pianeta Terra può dare il progresso necessario per la Realizzazione di Dio. Su altri pianeti gli esseri possono progredire, ma non per la Realizzazione di Dio. Otterranno luce, più luce, luce in abbondanza, ma devono scendere qui per Realizzare Dio. Possono ricevere luce in ogni livello; ma per la trasformazione della natura o Realizzazione di Dio, devono venire qui. Dio ha scelto solo questo pianeta per la Realizzazione di Dio. In altri luoghi si può accumulare e accumulare, ma si deve spendere la ricchezza qui.

Domanda: Cosa fanno questi esseri? Hanno una durata di vita limitata? Noi abbiamo una certa durata della vita fisica. Sono immortali? Vivono per sempre?

Sri Chinmoy: Possono vivere quanto a lungo vogliono. Noi non possiamo vivere tanti anni quanti vogliamo. Anche se non vogliamo, domani dobbiamo morire se è Volontà di Dio. Nel loro caso possono vivere indefinitamente. Inoltre, se si annoiano, se è troppo per loro, se la loro vita è troppo lunga, allora possono morire.

Domanda: Questi esseri sono stati disturbati quando è atterrata la sonda spaziale?

Sri Chinmoy: No, la sonda spaziale ha toccato il pianeta su un altro livello. Non li ha disturbati. La semplice attività di fotografare non li disturba; ma se le persone cominciano a vivere là, allora saranno disturbati. Il solo fotografare non li disturba, perché le foto non sono in grado di cogliere tali esseri; ma se gli esseri umani vanno là e colonizzano, sicuramente gli esseri si sentiranno disturbati. Allora avremo problemi.

Domanda: Succederà nel futuro? Col tempo l'uomo andrà là?

Sri Chinmoy: L'uomo andrà là, o essi verranno qui. È come i Russi e gli Americani. Precedentemente, i Russi non potevano venire in America e gli Americani non potevano andare in Russia. Ora vanno in entrambe le direzioni; ma quando quegli esseri vengono qui, devono prendere una nascita umana. Inoltre, quando l'uomo andrà là, non sarà in grado di vivere nel fisico. L'uomo sarà in grado di vivere là con il corpo sottile tangibile. Gli esseri umani hanno anche corpi sottili.

Domanda: Così le persone non vivranno là fisicamente?

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Sri Chinmoy: Non penso saranno in grado di vivere là fisicamente, perché quel livello non è per il fisico. Le persone potranno andare là solo con i corpi sottili. Poi, chi è che conosce il futuro? Ma in questo momento il nostro fisico non è pronto. Se andiamo solo un po' al di sopra della Terra, congeliamo a morte.

Parte VIII

SCA 479-480.-it Il 21 Settembre 1997, Sri Chinmoy rispose a queste domande poste dai suoi discepoli scalatori.

Ci vuole molto tempo, molto sforzo e molto denaro per i viaggi di alpinismo. Vale tutte le volte veramente la pena, lo sforzo ed il denaro, o sarebbe meglio fare qualcos'altro con le nostre risorse?

Sri Chinmoy: Devi cambiare atteggiamento. Quando scali una montagna o nuoti attraverso la Manica, la puoi chiamare un'avventura sciocca, ma io la considero come parte della nostra Manifestazione. Nel mondo della Manifestazione, c'è una storia esteriore ed una storia interiore. Una è nella mente ed una è nel cuore. La storia della mente la dimenticheremo il giorno dopo, ma la storia del cuore la ricorderemo per sempre. Ricorderemo sempre che qualcuno è diventato una sola cosa con la volontà del suo Guru ed ha realizzato qualcosa di rimarchevole.

Recentemente una delle nostre discepole svizzere, dopo aver attraversato a nuoto la Manica, è andata in parte in bicicletta e in parte di corsa a Parigi. Se la guardi, chi potrebbe mai immaginare che possa fare questo genere di cose?

Attualmente abbiamo almeno tremila discepoli. Di questi tremila, solo cinque o sei entrano nell'aspetto alpinistico della nostra Manifestazione. Mi dispiace, se avessi denaro, sarei la prima persona a dartelo per venire incontro alle tue spese. Il denaro è necessario per tutto. Ci sono moltissimi discepoli che hanno denaro, ma dove sono? Hanno il denaro, ma non hanno la volontà, il desiderio ardente, il dono-di-sé che tu invece hai. Quante persone hanno l'audacia di scalare? Come sai, alcune persone hanno paura anche di salire le scale. Sono troppe! Se ci sono otto piani, aspetteranno otto ore che arrivi l'ascensore!

Domanda: Non penso sia il denaro il vero problema. È solo che a volte mi sento infelice quando ci sono altri progetti a cui non posso partecipare. Poiché mi concentro sulle scalate, non faccio altre cose.

Sri Chinmoy: Vero, ci sono molte altre attività, ma scalare è qualcosa che gli altri non possono fare. Quante persone possono anche solo immaginare di scalare l'Himalaya? Oserà il mio 'migliore discepolo', anche se gli do il denaro?

“Best disciple”: Guru, non mi piace il freddo!

Sri Chinmoy: Non gli piace il freddo e a qualcun altro non piacerà qualcos'altro!

“Best disciple”: Ho anche paura delle altezze!

Sri Chinmoy: Devi essere consapevooe di quante persone sono in grado di fare ciò. Ogni cosa ha un tale significato nella vita, individualmente e collettivamente: nuotare, scalare, correre. Guarda che lavoro meraviglioso ha fatto la nostra Peace Run! Milioni di persone ci conoscono grazie alla Peace Run. Nella Peace Run puoi invitare migliaia di persone a partecipare ed ognuno sarà tutto unità ed entusiasmo. Questo è un modo, il modo collettivo, ed è un'enorme Manifestazione; ma per altri tipi di Manifestazione, devono farsi avanti alcune persone individualmente. Quando parliamo di scalare, anche se alcune persone hanno unità, oseranno fare il tentativo? Ogni cosa che raggiungiamo è memorizzata nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Se le persone hanno paura, se sentono che moriranno, io sarò l'ultima persona a chiedere loro di iniziare a scalare. Prego Dio che voi che accettate la sfida non abbiate alcun incidente. Scalare l'Himalaya è estremamente difficile; è anche una grande avventura. In un'avventura, se non hai immediatamente successo, devi sentire che col tempo lo avrai. All'inizio, l'idea di attraversare a nuoto la Manica sembrava impossibile. Ora un certo numero di discepole lo stanno facendo e un uomo più anziano sta sconfiggendo l'età e conquistando il Canale della Manica! Così se qualcun altro fallisce, non dovreste rinunciare. O lo fate voi o ci sarà qualcun altro che ci riuscirà.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 12, Agni Press, 1999
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/sca_12