Sri Chinmoy risponde, parte 10

Parte I

Il cercatore, l'aspirante, e l'amante di Dio1

Vorrei parlare della differenza tra il cercatore, l'aspirante, e l'amante di Dio. Il cercatore può pregare o meditare dal cuore, mente, vitale, e fisico, ma l'aspirante vuol pregare e meditare solo dal cuore, egli sente che la preghiera e meditazione che sono nel cuore e dal cuore, offrono la piú corta e veloce strada per la Meta.

C'è una differenza anche tra il cercatore e l'amante di Dio: il cercatore prega e medita con la massima devozione e soulfulness per raggiungere la piú alta Altezza, dove riuscirà a vedere Dio faccia a faccia, ma l'amante di Dio vuole che Dio venga nel giardino del suo cuore, cosí che lui e Dio possano cantare, suonare, e danzare insieme.

La differenza tra l'aspirante e l'amante di Dio è questa: il vero aspirante ha una meta prefissata, ma se diviene vittima di forze che non aspirano e scende di un passo dal suo livello di coscienza, crolla tutto il suo mondo, lui vuol sorpassare tutte le forze che non aspirano nella sua vita, ma se fallisce non vuole che gli altri lo vedano, non vuole che vedano i suoi difetti, ai loro occhi vuol mantenere la sua altezza spirituale, e la sua dignità spirituale, cosí, se fa un errore, se le forze vitali lo attaccano e lui discende, ne rimane estremamente dispiaciuto ed imbarazzato.

Il sincero amante di Dio ha anch'egli la sua Meta piú elevata, ma a differenza dell'aspirante, il primo è sempre felice e gioioso in ogni circostanza, anche se fallisce ogni giorno in diverse cose, non diviene triste o depresso, fintantoché il suo amore per Dio è solido, è felice. Questo amore, per lui, è piú importante di qualsiasi altra cosa, egli sta correndo veloce, velocissimo, il piú veloce, se cade e si fa male a causa della sua disattenzione o negligenza, non si arrende, sa che a tempo debito le sue ferite saranno curate, e potrà correre di nuovo: cosicché non importa quante volte fallisca, non importa quante volte faccia cose stupide, o entri in "mondi" anti-divini, il suo amore per Dio è cosí grande che è sempre pronto a rialzarsi. Sente che il suo solo compito è quello di amare Dio devotamente, con dono di sé, ed incondizionatamente, sa che se davvero ama Dio, i suoi milioni di mancanze e difetti non renderanno mai triste Dio, dato che è Suo dovere perfezionarlo.

L'aspirante non ha lo stesso sentimento. Se l'aspirante si fa male, maledice ed incolpa se stesso. Se la sua aspirazione subisce gravi problemi, se non ha raggiunto la sua meta nella data che ha prefissato, diventa scontento di se stesso ed arrabbiato con Dio. Sente che Dio non è stato giusto con lui: dopo di ciò, è pronto a lasciare la vita spirituale per prendersi una vacanza, breve o lunga, ma il vero amante di Dio va avanti ancora e ancora, non importa quanti errori o sbagli madornali faccia, perché il suo amore per Dio è infinitamente piú forte delle sue molteplici debolezze. Da ogni punto di vista, l'amante di Dio è molto superiore al cercatore di Dio e all'aspirante per Dio. Tutti noi dovremmo cercare di essere amanti di Dio.


SCA 366.-it 10 Maggio 1996

Parte II

SCA 367-375.-it Il 18 gennaio 1996, durante un tour di "Concerti per la Pace" in Sudafrica, Sri Chinmoy parlò alla conferenza stampa tenuta presso il "South Beach Holiday Inn" a Durban. Segue la trascrizione di tale conferenza stampa.

Domanda: Potrebbe parlarci un po' della sua filosofia e del suo stile di vita?

Sri Chinmoy: Ogni persona è un cercatore della Verità ed un amante di Dio, coscientemente o meno. Nel nostro caso, si tratta della prima categoria. Consciamente, instancabilmente, senza sosta, cerchiamo di essere cercatori di Dio ed amanti di Dio.

Nella nostra natura ci sono molte cose positive, e molte cose anti-divine, che non aspirano: noi cerchiamo di accrescere e moltiplicare le nostre buone qualità, e allo stesso tempo, in forza delle nostre preghiere e meditazioni, di ridurre ed infine eliminare, le qualità anti-divine.

Non è che cerchiamo di distruggere le qualità negative, vogliamo solo trasformarle ed illuminarle. L'oscurità dev'essere trasformata in Luce, l'ignoranza che abbiamo coltivato per millenni, dev'essere illuminata.

Secondo la nostra filosofia tradizionale indiana, Dio è il Creatore, Dio è il Preservatore, e Dio è il Distruttore, ma noi sentiamo che dato che Dio è l'Autore di tutto il Bene e la Sorgente di Infinita Compassione, non può distruggere e non distruggerà la Sua Creazione. Sentiamo che, alla Sua Ora prescelta, trasformerà tutto ciò che non aspira in noi, rendendolo divino, illuminante, ed appagante, cosicché non esiste codesta distruzione, ma solo illuminazione e trasformazione, le quali accadono all'Ora prescelta di Dio.

Sul nostro sentiero diamo piena importanza alla vita fisica. Dentro il fisico c'è l'anima, che è la rappresentante diretta di Dio. Il corpo è il tempio, e dentro tale tempio c'è l'anima, l'altare. Sia l'altare che il tempio devono esser ben mantenuti. Sentiamo che la nostra vita interiore d'aspirazione e quella esteriore di dedizione debbano procedere l'una accanto all'altra. Cosí come il fiore ed il suo profumo, esse non possono essere separate, devono esser prese come due realtà complementari.

I miei studenti praticano la meditazione e seguono la vita spirituale, e allo stesso tempo svolgono il proprio normale lavoro. Viviamo nel mondo e viviamo per il mondo.

Domanda: In questa zona del Sudafrica, quotidianamente la maggior parte della popolazione soffre moltissimo a causa della violenza quotidiana. Vorrei chiederle quali pensa siano le cause di questa violenza, e cosa lei pensa possiamo fare a riguardo.

Sri Chinmoy: La causa della violenza è la divisione creata dalla mente, la quale separa costantemente, e riceve grandissima soddisfazione dal dividere la realtà. Dato che vede se stessa come separata, la mente vuole sempre la supremazia sugli altri. Dentro la mente c'è irrequietezza, che alla fine diventa distruzione. Molto prima che sia manifestata sul piano esteriore, la violenza nasce nella mente in forma di pensieri.

Se ascoltiamo la mente quando ci dice di colpire qualcuno, in quel momento la mente prende il controllo su di noi.

Ma c'è sempre qualcosa dentro di noi, a ricordarci che abbiamo un altro capo: il cuore. A differenza della mente, il cuore vuol solo rendere solida l'intimità e l'unità con gli altri, non è soddisfatto dalla divisione, ma dall'unificazione. Il cuore ci dice: "Distruggendo qualcuno non otterrai mai una goccia di gioia, ma amando la stessa persona otterrai gioia durevole", cosicché, dobbiamo pregare e meditare, silenziare la nostra mente irrequieta, ed illuminare la nostra mente che non aspira. Se riusciamo a trasformare la mente e a vivere nel cuore, non potrà esserci alcuna violenza.

Domanda: I suoi Concerti per la Pace hanno a che fare con la politica?

Sri Chinmoy: Ci sono molti modi di promuovere la pace mondiale. Il mio modo è quello di pregare e meditare, ed offrire concerti meditativi per la pace. Io sono del tutto fuori dall'arena della politica, e non vi entro. Ho amore per tutti gli esseri umani, cosicché amo anche i politici, ma non oserei dir nulla riguardo alle loro opinioni politiche. Io ho praticato la spiritualità fin dalla mia infanzia. Sono un uomo di preghiere. Sono uno studente di pace. Consacro me stesso all'arte della "scoperta del sé" e chiedo ai miei studenti di fare lo stesso. Le persone vengono da me quando sono affamate di pace, luce e beatitudine interiori. Moltissime volte i politici, cosí come altre persone operanti in molti altri campi, sono venute per pregare e meditare con me, o sono rimaste in una coscienza meditativa mentre io suonavo o cantavo.

Question: Domanda: Dato che sono indú, credo che la Verità ultima sia la Realizzazione di Dio. Come raggiungere questa Meta?

Sri Chinmoy: La Realizzazione di Dio è una una delle materie piú difficili. Possiamo dire che sia come scalare non uno, ma innumerevoli Himalaya. Miliardi di persone vivono su questo pianeta, ma quanti hanno osato scalare le montagne dell'Himalaya? La maggior parte di noi non osa neanche provarci, sentiamo che per noi è impossibile. Per fortuna non dobbiamo giustificare la nostra esistenza sulla Terra scalando fisicamente l'Himalaya, ma le montagne interiori dobbiamo scalarle. Dio non permetterà a nessun essere umano di restare non Realizzato.

Nella vita esteriore dobbiamo scavalcare molti ostacoli, ogni giorno affrontiamo molte sfide nel trambusto della vita, se non accettiamo tutte le sfide, nessun problema, se ad esempio non ci piace l'atletica, non sarà necessario giocare a calcio o diventare il corridore piú veloce del mondo: non dobbiamo partecipare alla corsa esteriore, per la nostra evoluzione o per la nostra crescita individuale, ma anche se non partecipiamo coscientemente alla corsa esteriore, dobbiamo sapere che la nostra mente è sempre in corsa, sempre in corsa, e senza meta, come un elefante infuriato! Va di qua, va di là, e allo stesso tempo costruisce dei solidi muri che ci separano dagli altri.

C'è anche una corsa interiore, verso la nostra meta interiore. I cristiani la chiamano "salvezza", i buddisti "illuminazione", gli indú "Realizzazione di Dio." Noi crediamo che ogni individuo Realizzerà Dio nel suo momento speciale. Quando suona la mia ora, per certo Dio mi benedirà con la Realizzazione di Dio, quando suona la tua, Dio ti benedirà con la Realizzazione di Dio.

Se la nostra meta è la Realizzazione di Dio, la prima assoluta necessità da parte nostra è pregare e meditare regolarmente. Ancora, dobbiamo sapere per cosa stiamo pregando: preghiamo Dio per fare soldi, per comprare una casa, due case, tre case? Se abbiamo un'auto, stiamo pregando per averne una seconda o una terza? Se stiamo pregando Dio di concederci piú cose materiali vuol dire che siamo ancora nella "vita di desiderio", e la Realizzazione di Dio resta allora un lontano anelito.

C'è un altro modo, che chiamiamo "vita di aspirazione." Nella vita di aspirazione preghiamo Dio di darci solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno, non ciò che vogliamo. La piú elevata forma di preghiera nella vita di aspirazione è: "Dio, Tu sai di cosa ho davvero bisogno. Se è Tua Volontà donarmi le cose di cui ho davvero bisogno, fallo alla Tua Ora prescelta, se non vuoi darmi niente, va ugualmente bene. Voglio compiacerti nel Tuo proprio Modo."

Quando siamo nel mondo-di-aspirazione, preghiamo Dio di darci la capacità di compiacerlo nel Suo Modo Preferito, quando lo facciamo, stiamo camminando sulla strada giusta. La Realizzazione di Dio arriva al momento giusto, ammesso che noi camminiamo sul giusto sentiero. Cosicché, se riusciamo a pregare e meditare per compiacere Dio nel Modo proprio di Dio, per certo la Realizzazione di Dio discenderà su di noi.

Domanda: Lei lavora anche nel campo della politica, per portare la pace?

Sri Chinmoy: Non voglio aver a che fare con la politica, che è il mondo della mente. Voglio vivere solo nel cuore, e scoprire un mare di pace in ogni singolo Paese. Oggi alcuni Paesi sono in guerra tra loro, domani degli altri potrebbero esserlo, le persone proclamano: "Non entreremo mai piú in guerra!."., ma finché viviamo nella mente, che non sia adeguatamente illuminata, ci saranno sempre conflitti e guerre. La mente può restare in silenzio per alcuni giorni, alcuni mesi, od anche alcuni anni, ma la sua stessa natura è quella di esercitare la sua supremazia. Non proverò nemmeno, a risolvere i problemi in Bosnia ed in altri luoghi, attraverso mezzi politici. Ho il mio metodo, che è pregare e meditare per portare la pace. In nessun modo condanno quelli che seguono altre strade, i politici sono tutti miei fratelli e sorelle, e tutti puntiamo allo stesso obiettivo. Se loro ci arriveranno per primi, io sarò la persona piú felice. O se, dopo aver raggiunto l'obiettivo, ci chiedono di camminare con loro, per certo lo faremo, ma per ora, sentiamo che loro hanno il loro metodo, e noi il nostro. Solo Dio sa qual'è il migliore, ma noi sentiamo, nella piú grande profondità dei nostri cuori, che il metodo della preghiera e meditazione è il migliore per noi.

Question: Domanda: Sente che le persone nel mondo si stiano allontanando dalla vita spirituale, oppure che ci sia un graduale risveglio in tal senso?

Sri Chinmoy: È mia personale convinzione interiore che le persone siano piú "risvegliate" e che si stiano volgendo piú di prima verso la luce. C'era un tempo, venti o trent'anni fa, in cui la pace era solo una parola del dizionario: le persone la usavano ma non la intendevano davvero, non erano neanche interessate a sapere cosa significasse, ma ora ci sono molte persone sulla Terra che credono nella pace con la massima sincerità, e vogliono condurre una vita di pace. Non siamo ancora pienamente risvegliati, ma ora almeno sentiamo sinceramente la suprema necessità della pace mondiale. Quindi il mondo sta progredendo, nel suo modo di accettare la pace e la luce. Alcuni accettano questo messaggio consciamente, mentre altri lo fanno inconsciamente, ed altri ancora non ne sono consapevoli e neanche interessati, ma riguardo alla maggioranza delle persone, devo dire in tutta sincerità che piú persone, rispetto a prima, si stanno volgendo verso la luce.

Domanda: Cosa l'ha ispirata a seguire questa via di pace?

Sri Chinmoy: Quando preghiamo e meditiamo, arriva un momento in cui riceviamo un messaggio interiore, possiamo dire che qualcosa dentro di noi ci spinge a fare qualcosa. Io ho pregato e meditato per molti anni. Una Voce interiore, che chiamiamo la Voce del Pilota Interiore, o Dio, da dentro in profondità mi ha comandato di essergli di servizio, offrendo le mie preghiere e meditazioni a tutto il mondo, e condividendo con gli altri il messaggio della pace. Qui noi siamo tutti studenti di pace, la pace è una materia in comune a tutti, che tutti studiamo nella stessa scuola, la scuola del cuore. Io son venuto qui per condividere con voi tutto ciò che ho imparato sulla pace, allo stesso tempo, son venuto ad imparare da voi. Non sono solo un insegnante ma anche uno studente, sto ancora imparando e imparando, perché la pace è una materia davvero vastissima.

Domanda: Ha menzionato la lotta tra il cuore e la mente. In un'area come "KwaZulu Natal", dove sono state uccise cosí tante persone, e dove il cuore delle persone si è di fatto indurito o spezzato, è forse molto piú difficile, per loro, seguire il giusto sentiero, rispetto ad altri che conducono una vita piú pacifica ed ordinaria?

Sri Chinmoy: Dipende interamente dall'individuo: quelli a cui è negata la pace per dei motivi esteriori o per via di esseri umani anti-divini, spesso hanno una fame interiore maggiore di quelli che hanno trovato una goccia di pace, o abbondante pace. Le persone che soffrono ingiustamente, sono piú inclini a pregare Dio ed a ricevere la Sua Luce, che quelli che hanno già un po' di pace della mente: cosicché, mentre i piú fortunati magari nuotano nei piaceri della pace limitata che hanno già trovato, gli individui la cui sofferenza li ha portati a sviluppare un intenso anelito interiore per la pace e armonia nel mondo, potrebbero ricevere piú presto, da Dio, il dono di abbondante pace. Quando vittime innocenti piangono dalle piú profonde profondità del cuore, il loro pianto è destinato a fondersi col Cuore di Dio.

Ma la domanda che sorge è se la persona sia davvero affamata di pace, o si sia semplicemente arresa al suo destino. Alcune persone perdono fede in Dio o nella loro esistenza interiore, quando i loro parenti vengono uccisi da esseri umani anti-divini, dicono: "I miei cari non hanno fatto nulla di male, se Dio ha infinita Compassione, come ha potuto permettere che venissero uccisi?" Queste persone possono ribellarsi interiormente, e dire che Dio non è attivo o non è dinamico o forse dorme, oppure possono davvero arrabbiarsi per il fatto che i loro cari siano stati attaccati, ed arrivare a dire che "Non c'è nessun Dio!"

Purtroppo, queste persone non cercano la luce. Non pregano perché la luce illumini quegli esseri umani anti divini che hanno attaccato i loro cari. Se l'avessero fatto, Dio avrebbe certamente cambiato la loro attitudine mentale. Il pianto sincero delle vittime, per l'illuminazione dei colpevoli, avrebbe raggiunto il Cuore di Dio. Cosicché se preghiamo Dio nel modo giusto, quelli che hanno fatto cose sbagliate, ed anche quelli che potrebbero fare cose sbagliate nel prossimo futuro, saranno illuminati.

Domanda: Ho capito che la musica può cambiare le persone, anche se non parlo di un cambiamento politico. Vorrei chiederle cosa pensa della musica.

Sri Chinmoy: Dobbiamo sapere se stiamo parlando della musica che tende a distruggere i nostri "nervi" ed il nostro "corpo sottile", o della musica prayerful, che ci dà pura gioia e ci ispira a diventare buoni cittadini del mondo. Certamente la musica prayerful e soulful ci aiuterà a stabilire la pace mondiale e l'unità nella comunità mondiale: la musica ha uno speciale richiamo per il cuore, risveglia e rende piú profondo il nostro anelito per una vita migliore. Quando suoniamo o ascoltiamo della musica divina, o quando cantiamo canti divini, diviene piú facile vedere la luce in noi stessi, tale musica o canti inoltre accrescono quella luce e la portano in primo piano, cosí che possiamo trasformare l'oscurità che la mente possiede ed è.

Parte III

SCA 376-377.-it Il 25 marzo 1996, Sri Chinmoy rispose ad alcune domande poste dal produttore televisivo e scrittore, Joel Martin.

Domanda: Quanto possono essere importanti i messaggi che alcune persone ricevono dai loro cari, defunti? Potresti condividere con il pubblico alcuni di tali messaggi, se ne hai ricevuti?

Sri Chinmoy: Quei messaggi hanno un valore per noi, specialmente quando siamo sulla Terra. Le anime dei defunti possono avere molte cose da insegnarci, purtroppo moltissime volte non le ascoltiamo, proprio come loro non ascoltarono i loro amici e i loro cari mentre erano sulla Terra. Anche quando ci danno dei messaggi dal Paradiso, o da un elevato piano di coscienza, spesso non li ascoltiamo. Mio caro amico e fratello Joel, io non sono un milionario sul piano esteriore e non lo sarò mai, perché Dio non lo vuole, ma sul piano interiore, in termini di esperienze interiori, sono miliardario! Ho ricevuto milioni di esperienze dalle anime dei morti, ma non posso condividerle con il pubblico. Grazie alla mia personale Realizzazione della Verità piú alta, ho libero accesso alle anime dipartite, indipendentemente da quanto fossero importanti o al contrario insignificanti, ma non abuso della mia capacità: seguo i dettami del mio Pilota Interiore. Solo se Lui vuole che io comunichi i loro messaggi, gli obbedisco con piena fede e devozione.

Domanda: Cosa dice un insegnante spirituale o una persona istruita come te, ad uno scienziato che rifiuta l'idea dei messaggi dai morti, considerandoli immaginari o allucinazioni?

Sri Chinmoy: Ci sono molte cose sulla Terra che non possiamo provare esteriormente, ma non possiamo dire che non esistono solo perché non abbiamo i mezzi per trovarne le prove. Diciamo che io abbia mangiato uno squisito mango. Se tu mi dici: "Provamelo!", come potrò farlo? La mia gioia è nel mangiarlo, non nel darne le prove!

Se uno scienziato vuole provare qualcosa, ci porterà nel suo laboratorio. Se noi vogliamo provare qualcosa sul piano spirituale, dovremo portare lo scienziato nel mondo interiore. Per entrare in quel mondo serve un biglietto, è come volare da New York all'India: senza biglietto non è possibile. Allo stesso tempo, senza preghiera e meditazione, che sono i nostri biglietti interiori, non possiamo andare nel mondo interiore. C'è qualche scienziato pronto a pregare e meditare come un vero cercatore e amante-di-Dio? Se cosí fosse, egli vedrebbe che la comunicazione con gli esseri degli altri mondi è assolutamente reale.

Gli scienziati sono estremamente contenti di provare le loro teorie, ma un Maestro spirituale ha gioia solo dall'obbedire incessantemente e continuamente ai dettami dell'Assoluto Signore Supremo. Egli può comunicare facilmente con le anime dipartite, e può fare molte altre cose. Se gli altri non vedono o non credono ciò, al Maestro non interessa affatto . I veri Maestri spirituali non sono venuti nel mondo per provare l'autenticità delle loro capacità, sono venuti nel mondo per servire Dio.

Possano gli scienziati aver gioia attraverso il loro modo di avvicinarsi alla loro destinazione-realtà! Possano i Maestri spirituali aver gioia dal fatto di arrivare alla loro destinazione nel loro inimitabile modo!

Parte IV

SCA 378-388.-it Il 19 febbraio 1996 Sri Chinmoy si incontrò al ristorante Annam Brahma con il pianista e compositore giapponese Masanobu Ikemiya. Le seguenti domande furono poste dal signor Ikemiya e da suoi amici.

Domanda: Quando suoni strumenti differenti, esprimi diverse qualità?

Sri Chinmoy: Ogni strumento possiede la sua anima unica, ogni volta che usiamo uno strumento, l'anima di quello strumento esprime una diversa qualità, ed ogni volta che suoniamo o cantiamo, la nostra anima, ogni minuto o due, o a volte ogni secondo, può esprimere una diversa qualità. L'anima può cambiarsi d'abito molto rapidamente, ora indossa un certo abito, fra un attimo ne indosserà un altro, ma in realtà non sono abiti: è la fragranza dell'anima che cambia. Mentre suoni, ora la tua anima sta offrendo un profumo soulful, o prayerful, poi accade qualcosa nella tua coscienza, e l'anima-fiore offre un nuovo profumo. Non è la musica o la melodia che cambia, no, è la tua coscienza, cosicché la tua anima esprime e manifesta un'altra qualità. L'anima ha innumerevoli qualità, e quale essa esprima in un determinato momento, dipende dalla coscienza di chi suona o canta.

Domanda: È questo che senti quando suoni?

Sri Chinmoy: Nel mio caso, io cerco di diventare l'incarnazione di ciò che la mia anima vuole esprimere. Forse sto sbagliando tutte le note, ma alla mia anima non interessa, alla mia anima non interessa la mia perfezione, ad essa interessano solo le mie qualità "prayerfulness" e "soulfulness", le interessa solo quanta purezza mentale io abbia, e quanta unione psichica io abbia stabilito con la mia vita interiore. All'anima non interessa affatto la tecnica: vede solo quanto io sia in sintonia con essa, nel mondo interiore.

Domanda: Come pianista, a volte sono cosí preso dalla tecnica, che "perdo" l'anima, o dimentico cosa sto cercando di dire.

Sri Chinmoy: Se puoi meditare due o tre minuti prima di suonare, la tua mente sarà inondata di luce: in tal modo la mente sarà libera e la confusione non oserà entrarvi. In quel momento non dovrai pensare alla tecnica, essa verrà automaticamente. Ogni cosa viene dalla luce – anche la tecnica. La luce porterà con sé la tecnica.

Se il proprietario o il manager di un ristorante chiede ad un suo dipendente di fare una certa cosa, questo subito cercherà di ubbidirgli. Allo stesso modo, quando incarni la luce, la luce che è in te comanderà alla tecnica di agire per te, e tu andrai molto oltre il regno della tecnica! Ora tu pensi alla tecnica, la stai supplicando di servirti, ma in quel momento la tecnica sarà ansiosa di servirti e compiacerti, perché tu sei il capo.

Trascorrere un minuto o due in silenzio è come mettere soldi nel portafogli, se ci sono dei soldi, al supermercato puoi comprare tutto ciò che vuoi. Quando mediti per due o tre minuti, stai accumulando ricchezza interiore: pace, luce e beatitudine, e poi, non appena ti trovi di fronte al pubblico, anche prima di suonare, condividi spontaneamente questa ricchezza con loro, cosicché, ancora prima di iniziare la tua esibizione, avrai già compiaciuto il pubblico, dopo di che, anche se farai degli errori, esso sarà positivo verso di te.

È come per una madre ed il suo bimbo: lui fa milioni di sbagli quando suona uno strumento, ma la madre pensa: "È cosí bravo!" L'amore della madre per il suo bambino le fa sentire che qualsiasi cosa il figlio faccia sia perfetta, cosicché, se distribuisci la tua ricchezza interiore prima di suonare, il pubblico non ti giudicherà, perché è già soddisfatto, potrai suonare tutto ciò che vuoi, e il pubblico ne sarà felice.

Quando io suono per i miei studenti, a loro non importa quanti errori io faccia. Perché? Perché prima di suonare medito con loro, e creiamo la nostra unità reciproca: cosicché fin dall'inizio c'è reciproca soddisfazione. In quel momento, i miei studenti sono cosí felici e soddisfatti interiormente, che non importa quanto sia cattiva la mia performance esteriore, i loro mente e cuore sono felici. E quando sei felice e riempito di delizia interiore, non vedi alcun errore. Quando sei in uno stato di coscienza molto elevato, niente ti tocca, tutto è gioia.

È come per un albergatore che cerchi di rendere soddisfatti i suoi clienti non appena siano entrati: se sta davanti alla porta e gli offre un fiore o un sorriso, e gli parla, metà del lavoro è già fatto! Non importa cos'altro egli faccia, è tutto perfetto, perché ha già conquistato i cuori dei suoi clienti, ma se i clienti arrivano e l'albergatore si trova altrove, i primi diranno: "Che persona indifferente e sconsiderata!"

Domanda: Siamo tutti molto emozionati quando saliamo sul palco, ma non lo diamo a vedere.

Sri Chinmoy: Ogni persona diviene tesa, ma per virtú della preghiera e meditazione, il problema si può conquistare, del tutto o quasi del tutto. Oltre alla preghiera e meditazione, c'è qualcosa che possiamo fare ad un livello pratico: invece di vedere un pubblico di migliaia di persone, immagina che esso sia composto da una sola persona, un solo ascoltatore, poi senti che questa persona non sia neanche un musicista, non troverà difetti in te, è una persona comune: dato che sei un musicista infinitamente migliore di lui, perché dovresti preoccuparti? . Oppure senti che egli sia il tuo piú grande ammiratore e che tu stia suonando per lui per pura compassione, dovresti immaginare questo non in modo aggressivo, ma in modo simpatetico. Quindi, un pubblico di mille persone rendilo di una sola persona, e senti che quello sia il tuo piú sincero ammiratore.

Domanda: Ho dei problemi nell'organizzare la mia vita, mi prende cosí tanto tempo pagare le bollette e fare le cose di tutti i giorni, che non c'è abbastanza tempo per la musica. C'è cosí tanta "robaccia" nella mia vita! È proprio come per la mia mente: vorrei avere una vita molto piú semplice, ma per vivere in questo mondo ho bisogno di fare tantissime cose.

Sri Chinmoy: Hai bisogno di silenzio, non di "suono". Il suono può essere reso silenzioso dal silenzio stesso. Quando tu mediti, c'è grandissimo silenzio. Sulla superficie ci sono enormi onde, ma esse sono solo una piccolissima parte dell'oceano. Sul fondale dell'oceano c'è profondo silenzio.

Dici che devi pagare le bollette e fare tantissime altre cose, dovresti pensare a queste cose come a delle scimmiette che ti mordono, non mordono il tuo corpo, ma la mente. Se prendi una lunga e solida bacchetta, le scimmie si spaventeranno e smetteranno di morderti. In questo caso, la bacchetta è il tuo silenzio interiore. Quando mantieni la mente assolutamente silenziosa, potrai sapere qual è la cosa piú importante: sei un musicista, e non un segretario o un politico! Se non rispondi ad alcune lettere, non sarà un gran problema, ma se non presti la massima attenzione alla tua musica, allora perderai qualcosa. Comunque, devi anche essere pratico e pagare le bollette, ma i soldi per poterlo fare vengono dalla tua musica. Perciò, devi sempre andare alla "sorgente." La musica è la sorgente della tua vita interiore, ed anche quella della tua vita esteriore.

Se poni la massima attenzione alla tua musica, dal tuo mondo-della-musica riceverai immensa gioia. Dopo di che, quando sarai felice, potrai prendere una certa lettera arrivata tre mesi o sei mesi fa, e rispondere, ma se sei infelice, non toccherai nulla! Cosicché, prima devi ottenere gioia dalla tua musica, poi, una volta che la tua mente sarà inondata dalla gioia, tutto il resto sarà facile, ma se non fai per prima la cosa piú importante, che nel tuo caso è la musica, andrà tutto per il verso sbagliato.

Io ho un certo canto che è la sorgente di tutti i miei brani musicali. È chiamato l’Invocazione. Lo canto tutti i giorni, lo suono, e ne ascolto la registrazione su nastro. Prima di fare ciò, medito. Anche tutti i miei discepoli lo cantano tutti i giorni davanti al loro altare, perciò i loro mondi esteriore ed interiore divengono sintonizzati con l'armonia universale. Per me e per i miei studenti, il piú alto tipo di musica è la meditazione. La vita, senza la meditazione, non è "intonata" con l'armonia interiore.

Domanda: Come fai ad avere la stessa dose di ispirazione ogni giorno?

Sri Chinmoy: Nel mio caso, ho a che fare con la Sorgente, la quale è inesauribile. Entro tutti i giorni nel giardino-del-mio-cuore, in cui ci sono tanti bellissimi e profumatissimi fiori. Se ogni giorno entriamo nel nostro giardino del cuore in virtú delle nostre preghiera e meditazione, saremo costantemente riforniti di bellezza e purezza interiori. Se non riusciamo ad entrare nei recessi piú profondi del nostro cuore, se entriamo soltanto nella giungla-della-mente, troveremo solo pochi fiori. Per trovare sempre i fiori dobbiamo entrare nel cuore. Il cuore è tutto freschezza e novità, per via della sua unità con lo spirito universale. Ogni giorno esso ci offre un'alba che nuovamente sboccia.

Domanda: Alcuni giorni mi sento giú, ed altri mi sento davvero in alto.

Sri Chinmoy: Un giorno ci arrampichiamo sull'albero-della-vita, ed un altro torniamo giú, dobbiamo esser saggi. Quando saliamo fino alla cima dell'albero, dobbiamo sentire che stiamo raccogliendo i frutti, poi, quando discendiamo, invece di sentirci tristi, dobbiamo sentire che stiamo distribuendo i frutti che abbiamo raccolto. C'è della gioia nel raccogliere, e della gioia nel dare! Quindi, quando siamo su, raccogliamo, quando siamo giú, doniamo, ma se non abbiamo quest'attitudine, quando siamo giú saremo tristi perché non abbiamo nulla da fare. No, abbiamo qualcosa da fare: condividere la nostra ricchezza con il resto dell'umanità!

Domanda: Dare è importante quanto raggiungere o ottenere qualcosa?

Sri Chinmoy: Se il padre dà una caramella al bambino e questo dà al padre un dolce sorriso, quel sorriso conquista il cuore del padre. Per il bambino, il suo sorriso è tutto quello che ha, cosí, quando sorride al padre, gli sta dando tutta la sua ricchezza.

Quando seguiamo la vita spirituale, ci rendiamo conto che non diamo mai qualcosa ad una "terza persona": il donatore ed il ricevente sono la stessa Persona. Dio è in ognuno. Ora Egli sta giocando dentro di me il ruolo del donatore, e poi starà giocando dentro di te il ruolo del ricevente, poi inverte le parti. È come prendere dalla mano sinistra e dare alla mano destra, ancora aggiungo, Dio il datore non può esser felice fintantoché Dio il ricevente non prende ciò che viene offerto: quando il padre dà qualcosa al bambino, se questo non la prende, il padre ne è rattristato, ma quando il bambino prende ed è felice, anche il padre è felice. Cosí, si tratta di felicità reciproca, nella quale in datore ed il ricevente hanno uguale importanza.

Se stai eseguendo un capolavoro ed il pubblico non è ricettivo, ne sarai dispiaciuto. Solo se il pubblico è estremamente attento, e riceve gioia dalla tua esecuzione musicale, anche tu riceverai immensa gioia. Cosicché la gioia dev'essere reciproca. Nella vita dobbiamo condividere tutto. Quando hai qualcosa devi condividerla con me, quando io ho qualcosa devo condividerla con te. Altrimenti non c'è felicità.

Domanda: Cosicché è la condivisione che dà gioia a tutti, e sono io a dover attivare tale condivisione?

Sri Chinmoy: Qualcuno deve incominciare. In una gara a staffetta ci saranno quattro persone, ma una deve incominciare, se ognuno inizia allo stesso tempo finiranno tutti uno sull'altro. Uno completa il giro della pista, e poi inizia il prossimo, il mondo funziona cosí, ma qualcuno deve incominciare con il suo cuore di dono-di-sé.

Domanda: In questo Paese, moltissime persone non sono piú interessate alla musica, alla poesia, alla danza, non le vedono come importanti. Pensi che questo cambierà?

Sri Chinmoy: È solo una questione di tempo. L'entusiasmo dei musicisti, dei poeti e degli artisti, prima o poi conquisteranno l'irrequietezza o la mancanza di volontà del pubblico. Se l'esecutore dell'esibizione possiede prontezza, volontà, ed entusiasmo, è destinato a conquistare il cuore del pubblico. Per ora tale pubblico è come un bambino dispettoso, ma se la madre è estremamente gentile di cuore, e se ha infinita pazienza, infine l'avrà vinta. Le lacrime piene di compassione, o il sorriso, della madre, infine conquisteranno il cuore del bambino.

Domanda: Questo è anche il modo in cui dobbiamo interagire con la nostra mente.

Sri Chinmoy: Esattamente! In ogni cosa facciamo, abbiamo bisogno di pazienza. All'inizio, quando il bambino cerca di alzarsi in piedi, cade moltissime volte. A quel punto potrebbe dire: "Basta, non ci proverò piú!", ma possiede una grandissima urgenza di camminare, vede camminare suo padre, sua madre, i suoi fratelli maggiori, ed anche lui vuole poterlo fare. La pazienza che il bambino esercita inconsciamente, è la stessa che un adulto deve esercitare consciamente. Per un bambino la pazienza è naturale, perché è sempre nel cuore, ma dato che gli adulti vivono nella mente, devono cercare, con grandissima difficoltà, di riottenere tali qualità del cuore. Quando siamo nella mente tutto è distorto. Cosicché, dobbiamo portare la mente ribelle sotto il controllo del cuore.

Parte V

SCA 389-394.-it Domande e risposte del 26 Maggio 1996.

Domanda: Guru, hai avuto molte importanti "esperienze" prima della tua Realizzazione di Dio?

Sri Chinmoy: Ho avuto diverse esperienze prima di divenire consapevole della mia Realizzazione di Dio, ho già scritto di alcune di queste esperienze. Una delle piú elevate è stata quella volta in cui volevo lasciare la Terra, e Madre Terra mi chiese di restare, per lavorare per la Manifestazione. Anche le esperienze di cui ho scritto nelle mie poesie "The Absolute" e "Immortality", furono estremamente elevate.

Ebbi anche un'esperienza elevata appena tre mesi dopo che fui entrato nell'Ashram di Sri Aurobindo: i ragazzi dell'Ashram dovevano fare del lavoro, e il mio lavoro era nella risaia, mentre lo stavo svolgendo, notai che uno degli alberi di mango si era flesso verso il terreno. Osservai quell'albero: e dovunque nell'albero, in tutti i frutti e tutte le foglie, vidi il mio Signore Krishna! Krishna era qui, Krishna era lí, vedevo il mio Signore Krishna ovunque! Prima di ciò non stavo affatto pensando a Krishna, meditavo su Sri Aurobindo e la Madre, ma quando vidi il Signore Krishna dappertutto, fui cosí commosso!

Il mio piú caro amico era proprio accanto a me, io gli dicevo: "Guarda, guarda, guarda cosa c'è!" Lui aveva cosí tanto amore per me, che non pensò a contraddirmi dicendomi che fosse solo un'allucinazione, ma lui non vide niente. Questa esperienza non la dimenticherò mai.

Un'altra volta, mentre meditavo nella sala meditazione dell'Ashram, il mio essere interiore stava andando su in alto, piú in alto, e piú in alto. Stavo assolutamente nuotando nel mare dell'estasi, mi dissi: "Non potrò mai andare piú in alto di cosí!" Ero cosí soddisfatto di tale altezza! Poi, mio Dio, mi resi conto che quest'altezza era solo il punto di partenza! In un istante, andai ancora piú in alto! Continuò cosí per circa venti minuti o mezz'ora. Ogni volta che raggiungevo una nuova altezza, l'umano in me era del tutto soddisfatto! L'umano in me diceva: "Va bene cosí, va bene cosí, va bene cosí!", ma andavo ancora su. Ogni volta che raggiungevo una certa altezza, che era piú che soddisfacente per l'umano in me, il divino in me mi dava una spinta per andare di nuovo piú in alto. Anche quest'esperienza, non la dimenticherò mai!

Ho raccontato molte volte come Madre Saraswati mi diede tutta la sua saggezza e capacità interiori, venne giú, suonò per me, poi ruppe la sua vina e ne riversò i pezzi dentro di me. In quel momento io ero nella mia assolutamente altissima coscienza.

Queste esperienze interiori mi hanno aiutato considerevolmente. Quando hai tali alte, solide esperienze, sai di essere in salvo, e sai che un giorno Realizzerai assolutamente Il Piú Alto, ma una volta che realizzi pienamente la tua altezza, e questa diventa solida, molte di codeste esperienze scompaiono. Se vuoi ricordare anche le esperienze meno importanti puoi farlo, ma di solito le metti via: se ricevi migliaia di banconote da cento dollari, non stai a contare i decini e le monete piú piccole, dopo la Realizzazione senti che la maggior parte di queste esperienze erano cosí poco importanti, come piccole gocce, anche la piú alta esperienza che hai, prima della Realizzazione di Dio, è come una goccina! Funziona cosí.

Domanda: Le esperienze interiori sono assolutamente necessarie, o meno, per la Realizzazione di Dio?

Sri Chinmoy: Alcune persone ricevono il dono di centinaia di esperienze o anche di piú. Alcuni altri ne ricevono dieci o venti. Ancora altri, possono avere solo alcune esperienze importanti prima della Realizzazione di Dio, ma quelle sono le piú importanti della loro vita. Dipende quindi dall'individuo, ma di solito si ricevono almeno quattro o cinque esperienze importanti prima di raggiungere la Realizzazione di Dio o prima di "ricordare" la Realizzazione di Dio che si ha raggiunto in un'incarnazione precedente.

Le piú importanti esperienze di alcune persone durano giorni o settimane, e poi la loro coscienza discende, e per lungo tempo non hanno piú esperienze elevate, allora si rattristano moltissimo. Vivekananda viveva periodi di aridità che arrivavano fino a sei mesi, ma lui aveva un segreto! Ricordava a se stesso le altissime esperienze avute in passato, quando Sri Ramakrishna lo aveva toccato sulla testa, e deliberatamente sentiva di avere di nuovo quelle esperienze. Per mezz'ora, un’ora, due ore, immaginava e immaginava, aveva una forza di volontà cosí potente che quelle esperienze diventavano vivide, vive, e lui era in grado di riviverle nuovamente.

Cosicché, se ora come ora non stai avendo delle esperienze, cerca di ricordare quelle che hai già avuto, ed usa il tuo potere-dell'-immaginazione per riportarle a te. Allora non solo esse torneranno, ma ti aiuteranno a progredire in un'altra esperienza, che sarà infinitamente piú forte, piú illuminante, e piú bella.

Non c'è bisogno di cinquanta o cento esperienze per avere la Realizzazione di Dio, ma esse per certo aiutano, mentre camminiamo sulla Strada dell'Eternità, se vediamo alberi che offrono la loro ombra, e dei bellissimi fiori, riceviamo immensa gioia. Alcune persone sentono che quegli splendidi fiori ed alberi sono solo delle tentazioni, affermano: "Se odoro i fiori, temo che ne sarò catturato e che possa fermarmi qui, mentre mi soffermo sulla bellezza dei fiori, i miei compagni di viaggio mi sorpasseranno ampiamente, dopotutto non ho bisogno di quest'esperienza." Ma alcuni sono saggi e dicono: "Se questi fiori sono cosí belli, quelli che sono alla mia destinazione saranno infinitamente piú belli e profumati!" Cosicché apprezzano i fiori, e poi procedono sul cammino.

Le esperienze interiori ci aiutano, ci danno un certo tipo di frutto, se un'esperienza di un certo tipo non ci piace, possiamo scartarla, e se invece ci piace, possiamo cercare di riaverla. Alcune esperienze sono cosí forti e potenti che possono cambiare completamente la natura umana! Se abbiamo una tale esperienza, essa può cambiare interamente la nostra vita, interiormente ed esteriormente. Alcuni dei miei discepoli sono stati sul nostro sentiero per venti o venticinque anni, e forse non hanno corso molto in questo lasso di tempo, ma se riuscissero ad ottenere una singola esperienza del piú alto livello, e mantenerla per una o due settimane, farebbero piú progresso di quello che hanno fatto negli ultimi venticinque anni! Purtroppo, non abbiamo idea del quando un'esperienza arriverà, è come accendere un fiammifero: se non sfreghiamo sulla parte giusta della scatola dei fiammiferi non si accenderà, cosí come, se non giriamo la manopola della cucina a gas fino ad un certo punto, la fiamma non potrà accendersi, se la giriamo solo un po' non ci sarà alcuna fiamma, ma se la giriamo solo un po' di piú, allora la fiamma arriva.

Domanda: Una certa discepola mi disse che le sue qualità negative sono peggiorate con il tempo, da quando ha iniziato a praticare la spiritualità, Com'è possibile?

Sri Chinmoy: Alcuni dei discepoli sul nostro sentiero dicono: "Per i primi uno o due anni da quando ho intrapreso questo sentiero, ero piena di amore, devozione ed abbandono, allora cercavo di conquistare la gelosia, cercavo di conquistare l'insicurezza, ogni debolezza che apparisse cercavo di controllarla, cercavo di essere divina in ogni modo possibile."., ma dopo aver praticato la spiritualità per venti o trent'anni, questi sfortunati discepoli finiscono col credere che queste debolezze siano parte della natura umana, sentono: "Se non ho conquistato la mia gelosia, insicurezza, e cosí via, in trent'anni, perché dovrei credere di riuscire nei prossimi trenta?" Ciò che è peggio, in alcuni casi le forze negative si rafforzano col passare del tempo. Alcuni discepoli sentono di avere piú gelosia, piú insicurezza, piú impurità che non venti o trent'anni fa. Come può succedere questo? Un motivo è che nella loro vita è entrato il rilassamento, e loro non sono piú in guardia contro queste forze. Inoltre, in alcuni casi, i discepoli hanno rinunciato, e si sono arresi ad esse. Quando ci arrendiamo alle forze ostili, naturalmente esse divengono piú forti.

Domanda: La mente può aiutarci a conoscere la Volontà di Dio?

Sri Chinmoy: La maggior parte del tempo non abbiamo idea di cosa sia la Volontà di Dio. La mente arriva e dice: "La Volontà di Dio è cosí e cosí!" Ma se scendiamo dentro in profondità, vedremo che la mente sbaglia al cento per cento, perfino il cuore può sbagliare , e il vitale e il fisico sbagliano sempre! Ma se potessimo vedere l'anima, e parlarle durante la meditazione, essa ci direbbe: "Questo è giusto, questo è sbagliato."

La mente è come un insegnante delle elementari: ci sono molte domande a cui tale insegnante non sa rispondere. Il cuore è come un insegnante delle superiori, poi c'è l'anima, che è come un insegnante di un corso avanzato, e poi il Supremo, che è come un professore universitario. La mente è molto negativa! Fa tutto il possibile per impedirci di imparare dal cuore, dice: "Solo dopo che hai imparato tutto da me, dovresti andare nella classe successiva", poi, quando vede che lo studente è bravo, e pronto a passare ad una scuola superiore, lo boccia deliberatamente, solo per tenerlo piú a lungo con sé, poi, dopo alcuni anni, lo studente ne ha davvero abbastanza, sente che non riuscirà mai a superare quel livello: questo è il momento in cui moltissimi cercatori abbandonano la vita spirituale. Lo fanno perché la mente gli fa sentire che loro non possono andare neanche alla scuola superiore, per non parlare dei livelli successivi.

Molte volte l'insegnante-mente non conosce la risposta, ma ci fa sentire di conoscerla. La mente non potrà mai rispondere ad una domanda che viene dalle profondità del cuore, ma ci fa sentire di sapere tutto, e cosí ci dà continuamente lezioni fallaci, ciononostante ci dice sempre: "Le mie risposte sono perfette, perfette, perfette!" Facciamo continuamente errori perché facciamo un grande affidamento sulla mente, per tutta la nostra vita.

La mente vuole ottenere gioia in un solo modo: "Questo è il solo modo. Non c'è altro modo." Come un dittatore, la mente ha detto! Allora l'anima del Maestro arriva e ci mostra un altro "modo." immediatamente la mente dice: "Misericordia, è impossibile, impossibile!" La mente mantiene una sola porta aperta, e dice che dobbiamo passare di lí: non ci permette di vedere alcun altro passaggio. In una grande abitazione possono esserci molte porte, ma la mente non ci permette di usarle, tiene le altre porte ben chiuse a chiave, ma quando l'anima vede che stiamo disperatamente cercando di andare aldilà della mente, apre per noi questa o quell'altra porta, non deve neanche essere una porta, no! Anche se l'anima apre solo una nuova finestra, in quel momento siamo cosí felici!

Quando non riusciamo ad andare oltre i confini della mente, siamo del tutto in trappola. È come essere in arresto. La sola cosa da fare è pregare qualcuno perché ci liberi, e quel qualcuno altri non è che il Maestro, o il Supremo. Non importa chi preghiamo, perché la Grazia del Supremo agisce anche in e attraverso il Maestro.

Ho sempre detto che non può esserci alcuna preghiera piú elevata di quella del Salvatore Gesú Cristo: "Sia fatta la Tua Volontà."., ma se un agricoltore resta seduto in casa a ripetere: "Sia fatta la Tua Volontà", non otterrà mai un raccolto abbondante. No, il contadino deve coltivare il suo campo, portarvi l'acqua, il concime, e fare tutto il necessario. Solo allora, dopo aver fatto tutto il possibile, dopo aver fatto del suo meglio, ha il diritto di dire: "Sia fatta la Tua Volontà."

Dovremmo dire questa preghiera dopo aver fatto tutto quello che, dal di dentro, abbiamo sentito di poter fare, solo dopo aver utilizzato tutta capacità che Dio ci ha dato. Allora possiamo dire: "O Dio, Tu mi hai dato la capacità di far questa cosa, ed io l'ho fatta. Ora non posso procedere oltre, in avanti o piú in alto o piú in profondità. Sia fatta la Tua Volontà!" A questo punto Dio viene e ci dà molta piú capacità, interiormente cosí come esteriormente.

Domanda: La maggior parte dei Maestri spirituali hanno detto che senza la rinuncia non si può ottenere la Realizzazione, ma la tua filosofia ci dice che dobbiamo accettare e trasformare la vita.

Sri Chinmoy: La nostra filosofia è quella dell'accettazione. Dobbiamo accettare e trasformare la vita, questo è assolutamente vero, ma per poter accettare qualcosa, dobbiamo anche rigettare qualcos'altro. Quando la chiamata venne dall'alto, il Signore Budda rinunciò a sua moglie e a suo figlio, perché sentí che l'intero universo gli apparteneva, ma se reclama l'intero universo come proprio, non sta forse accettando sua moglie e suo figlio, che sono parte dello stesso universo?

Cosicché, dobbiamo capire che cosa sia veramente l'accettazione. Se vogliamo accettare la vastità, ci sono alcune cose a cui dobbiamo rinunciare, ma non vi rinunciamo veramente, le teniamo solo in un posto adatto cosicché anche esse possano aspirare alla luce. Diciamo che in questo momento sono pronto per aspirare alla luce, ma se aspetto mio fratello, mia sorella, o una persona cara, Dio dirà: "Stupido, ho chiamato te! La 'tua' ora è giunta, perché stai tardando? Chiamerò la persona a te cara quando sarà la sua ora!"

Quando suona l'Ora di Dio, non è neanche vero che scegliamo di andare da Dio, no, è Dio che sceglie noi, ha lanciato la bomba atomica della luce, e noi ne siamo cosí felici, da diventare tutt'uno con la Sua Volontà.

Quando il Signore Krishna suonava il flauto, le gopi correvano da lui, perché erano "pronte", ma le persone non pronte non andavano. Krishna suonava per tutti, ma correvano da lui solo quelli che erano pronti. La Grazia del Supremo discende, la Luce divina discende. Alcuni sono pronti ad aprire porte e finestre, ed altri no, alcuni invocano la Luce perché entri in loro, ma miliardi di persone non lo fanno, dicono: "Non ne abbiamo bisogno!" Per loro l'Ora di Dio non è ancora scoccata.

Domanda: Come possiamo superare l'insicurezza?

Sri Chinmoy: L'insicurezza viene quando dividiamo noi stessi dagli altri, e sentiamo che gli altri ci sono superiori, o piú forti, ma se abbiamo un cuore "childlike" e sentiamo unità con gli altri, non saremo mai insicuri. Un bambino di cinque o sei anni non è insicuro quando vede quanto suo padre sia forte, no, lui sente che la forza di suo padre è anche la sua. Se suo padre compra un'auto nuova, lui dice a tutti: "Questa è la mia macchina!": ha identificato se stesso con suo padre fino al punto da non esitare a considerare l'auto del padre come sua. Il padre non dirà: "Sciocco, non è la tua!" Al contrario, è orgoglioso che il bambino consideri le proprietà del padre come sue. Allo stesso modo, se consideriamo Dio come intimamente nostro, Lui ci darà la Sua Infinità, la Sua Immortalità, il Suo Tutto, ma, ahimé, non lo facciamo: cerchiamo solo di ricevere da Lui una goccia di nettare-delizia, e poi ci separiamo, ecco perché siamo insicuri.

Parte VI

SCA 395-399.-it Domande poste da discepoli di Sri Chinmoy il 6 gennaio 1995, durante la sua visita a Myanmar in Birmania.

Domanda: Qual è il futuro della religione?

Sri Chinmoy: La religione rappresenta l'aspetto terreno della divinità che Cristo il Salvatore, o Sri Krishna, o il Signore Budda, ed altri, hanno incarnato. Rappresenta il "corpo", o l'abito esteriore della loro divinità. Il corpo non può durare, ciò che durerà e durerà e durerà, è solo la coscienza, la divinità interiore, che fu manifestata, allora e per sempre, in e attraverso Gesú Cristo, il Signore Budda, ed altri.

Io credo fermamente che le persone che praticheranno la religione nel futuro saranno piú consapevoli del fatto che apparteniamo ad una sola famiglia spirituale. C'era un tempo in cui anche questa sola idea era troppo per il mondo, ora almeno riusciamo a parlare di questo argomento. È come per l'idea della pace: cinquant'anni fa la parola "pace" non veniva usata come ora, si usavano altre parole, ma negli ultimi nove o dieci anni, tutti parlano della pace. Anche se un Paese lancia una bomba contro un altro, "pace" è sempre il nostro mantra! Verrà un giorno in cui non solo il resto del mondo deriderà il Paese che ha lanciato la bomba, ma esso stesso riderà di se stesso, capirà che sta solo parlando di pace, facendo nel frattempo l'esatto opposto. In quel giorno, cercherà di correggere se stesso.

La minaccia della distruzione nucleare non continuerà, perché anche già fra trenta, quaranta, o cinquant'anni, la forza del cuore sarà molto molto piú grande. C'è una forte speranza che la politica si arrenda infine alla spiritualità, casi singoli li abbiamo già visti nella storia, ad esempio il Re indiano Shivaji: dapprima faceva le cose a modo suo e poi si arrese alla divinità. Vediamo che il mondo interiore si sta risvegliando. In alcuni casi, nel mondo di oggi, il potere interiore diventa piú visibile ed evidente esteriormente. Vediamo come la Russia stia soffrendo oggi nel campo politico, ma nel mondo interiore la Russia è risvegliata. Il potere interiore ed il risveglio interiore della Russia saranno sorprendenti e stupefacenti.

Domanda: Perché hai viaggiato tanto nel mondo, apprezzando tantissimi Paesi e tantissime persone?

Sri Chinmoy: SAlcuni Maestri spirituali sono benvoluti in certi Paesi perché la loro divinità si manifesta infinitamente di piú in taluni luoghi, ma nel mio caso sono andato in molti posti, ho viaggiato in molti Paesi, ho offerto "Concerti per la Pace", ho meditato, ho scritto canti e poesie dedicati all'anima di tali Paesi. Mi chiedi perché? Per me l'anima di ogni Paese è reale, il cuore di ogni Paese è reale. Io vedo la divinità che cerca di venir manifestata in e attraverso ogni Paese, in e attraverso ogni individuo, e nei miei canti la apprezzo e cerco di portarla in luce. Se apprezzi con il cuore, è tutto bello, vedrai ogni petalo del fiore come del tutto unico e meraviglioso. Il mio mignolo non è forte come l'indice, ma per me è molto carino, e il pollice è molto forte, cosicché apprezzo ognuna delle dita che guardo. Si potrebbe osservare che viaggiare cosí tanto sia uno spreco di tempo, ma se posso andare di Paese in Paese, apprezzando qualcuno che ha ispirato l'umanità, o ispirando qualcuno che ha fatto grandi cose, sento che davvero ne valga la pena. È l'ispirazione che porta avanti l'universo. Dio stesso era ispirato, ed è cosí che creò questo universo.

Domanda: Come vuoi che la purezza e l'essenza del tuo sentiero siano mantenute nel futuro?

Sri Chinmoy: Non devo preoccuparmi di cosa accadrà nel futuro, anche nel caso in cui non lascerò dietro di me neanche un solo discepolo di prima classe, per non parlare di un discepolo abbandonato incondizionatamente. Perché? Perché saranno le mie creazioni a prendere il mio posto. È vero che alcuni dei miei scritti, dipinti, uccelli, canti, ed altro, sono magari di terza, di quarta classe, persino di nessuna classe, ma alcuni di essi hanno toccato le piú grandi altezze della divinità. Nei miei libri troverai la quintessenza di molti dei libri piú sacri del passato, ed ho composto molti canti prayerful e soulful, i soul-birds che ho disegnato posseggono abbondante luce interiore. I miei scritti, i miei dipinti, e la mia musica, che sono i miei figli, continueranno a manifestare la mia luce.

Domanda: Affermi che il tuo è un sentiero e non una religione, ma dopo che il Maestro lascia il mondo, esso diventa una religione (come ad esempio il buddismo) e si pone contro le altre religioni.

Sri Chinmoy: Nel mio caso, parlo solo dell'anima. La mia filosofia è che l'anima sia la sola realtà e che dobbiamo costantemente seguire i suoi dettami. Non ho pronunciato una sola parola contro le altre religioni. Al contrario, ho espresso il piú grande amore, ammirazione, ed adorazione per Cristo il Salvatore, Budda, Sri Krishna, ed i Maestri spirituali associati ad altre religioni. Cosicché, perché mai il mio sentiero dovrebbe diventare una religione, e porsi contro altre religioni? I miei scritti renderanno chiarissimo il concetto che io non ho mai cercato, direttamente o indirettamente, di creare una nuova religione. Dopo la mia dipartita, il mondo vedrà solamente le mie creazioni.

Domanda: I tuoi discepoli dovrebbero cercar di vedere il Supremo, e meditare sul Supremo, solo attraverso di te?

Sri Chinmoy: Io riesco a vedere il Supremo dentro ognuno di voi, questo perché io sono un po' piú avanzato di voi. Sri Ramakrishna diceva spesso a Vivekananda: "In te io vedo Dio stesso, posso parlare a Lui faccia a faccia." Era forse un bugiardo? Niente affatto! Era la sua autentica esperienza interiore. Tu puoi fare lo stesso: prima cerca di immaginare il Supremo in me, poi puoi cercar di sentire la Sua presenza dentro di me. Lo stesso Supremo è in te allo stesso modo, ma per te sentire la presenza del Supremo in te stessa, è infinitamente ed infinitamente piú difficile che cercar di immaginare, o di sentire, la Sua presenza dentro il tuo Guru. Per te è molto piú facile trovare e ricevere il Supremo in me. Cosicché, in forza della tua immaginazione e della tua ispirazione, cerca di sentire prima il Supremo in me, solo allora sarai in grado di vederlo e sentirlo dentro di te: in quel momento il gioco sarà completo.

Parte VII

SCA 400-401.-it Domande e risposte del 28 Dicembre 1994.

Domanda: Hai avuto alcuna esperienza interiore appena giunto in Birmania a Myanmar?

Sri Chinmoy: Sono stato in moltissimi Paesi, e l'anima di ogni Paese mi ha offerto immenso affetto, amore, apprezzamento, ammirazione, ed anche adorazione, ma dall'anima della Birmania ho ricevuto una nuova esperienza: intorno alle 4:30 di questa mattina, essa venne da me con grandissimo affetto, ed iniziò a rimproverarmi, con molta forza ed emozione, ma anche affetto! Disse: "Perché non sei venuto a visitarmi almeno quindici anni fa!?" Mi parlava come una zia: "Quante volte hai visitato l'India, ma tua zia non l'hai visitata neanche una volta!" Nessun altro Paese mi ha sgridato, ma questo qui mi ha davvero fatto dono dei suoi sentimenti di affetto ed emozione.

Domanda: In Birmania senti la coscienza del Budda?

Sri Chinmoy: Il Signore Budda nacque in Nepal, ma quando parliamo della coscienza del Signore Budda, posso affermare che l'intera terra di Birmania è inondata dalle lacrime-di-compassione del Signore Budda. Qui in Birmania sento la coscienza di Budda perfino quando cammino in strada. Solo Dio sa cosa sta accadendo in ambito politico, ma dai punti di vista religioso e spirituale, la Birmania è la terra del cuore del Signore Budda.

Parte VIII

Preghiera al Signore Budda8

> O Signore Budda, o Luce del mondo, o nuovo pioniere della liberazione dell'umanità, abbiamo appena ora invocato la tua presenza colma di benedizioni. Abbiamo sentito, ed ancora sentiamo, le divine e supreme benedizioni di cui ci hai fatto dono, che tu hai donato al nostro cuore di aspirazione ed alla nostra vita di dedizione.

Nel corso degli anni, sono stato in molti Paesi che seguono gli insegnamenti del Signore Budda, ma qui, in Birmania, sento che il Signore Budda possiede un "occhio di compassione" davvero molto speciale, ed un cuore di amore universale altrettanto speciale. Sento che la Birmania ha un posto molto speciale nel cuore del Signore Budda. Vedo e sento le profondità del silenzio, la bellezza della semplicità e la fame per la perfezione della vita, nell'anima di aspirazione e dono di sé della Birmania, la quale è il figlio benedetto del Signore Budda, il liberatore del mondo.

> Signore Budda, come essere umano mi inchino alla tua vita. Mi inchino ai tuoi supremi raggiungimenti del nirvana, del parinirvana, e del mahaparinirvana. Ci hai benedetti con il messaggio della continua trascendenza nel fisico quando hai raggiunto il nirvana e, subito dopo aver lasciato le spoglie mortali, il parinirvana. Poi, all'Ora scelta da Il Piú Alto Supremo Trascendentale, sei entrato nel mahaparinirvana.

> Il Silenzio dell'Assoluto Supremo e la Realtà del sempre-inconoscibile, ti benedissero e proclamarono come loro, per liberare l'umanità dalle sofferenze dell'ignoranza. Signore Budda, ci inchiniamo al Supremo in te. Ci inchiniamo al divino in te. Ci inchiniamo ed inchiniamo ed inchiniamo alla Realtà sempre-trascendente che è in te.

SCA 402.-it Il 9 gennaio 1995 Sri Chinmoy fu ospite d'onore al pranzo e programma culturale patrocinato dal "Ministry of Religious Affairs", e dal "Tipitaka Nykarya Upahsaka Sasana Organisation", un gruppo culturale buddista, presso "Kaba Aye Pagoda compound", in Yangon, Birmania. Durante il programma, Sri Chinmoy offrí una preghiera al Signore Budda.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 10, Agni Press, 1999
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