C'è una differenza anche tra il cercatore e l'amante di Dio: il cercatore prega e medita con la massima devozione e soulfulness per raggiungere la piú alta Altezza, dove riuscirà a vedere Dio faccia a faccia, ma l'amante di Dio vuole che Dio venga nel giardino del suo cuore, cosí che lui e Dio possano cantare, suonare, e danzare insieme.
La differenza tra l'aspirante e l'amante di Dio è questa: il vero aspirante ha una meta prefissata, ma se diviene vittima di forze che non aspirano e scende di un passo dal suo livello di coscienza, crolla tutto il suo mondo, lui vuol sorpassare tutte le forze che non aspirano nella sua vita, ma se fallisce non vuole che gli altri lo vedano, non vuole che vedano i suoi difetti, ai loro occhi vuol mantenere la sua altezza spirituale, e la sua dignità spirituale, cosí, se fa un errore, se le forze vitali lo attaccano e lui discende, ne rimane estremamente dispiaciuto ed imbarazzato.
Il sincero amante di Dio ha anch'egli la sua Meta piú elevata, ma a differenza dell'aspirante, il primo è sempre felice e gioioso in ogni circostanza, anche se fallisce ogni giorno in diverse cose, non diviene triste o depresso, fintantoché il suo amore per Dio è solido, è felice. Questo amore, per lui, è piú importante di qualsiasi altra cosa, egli sta correndo veloce, velocissimo, il piú veloce, se cade e si fa male a causa della sua disattenzione o negligenza, non si arrende, sa che a tempo debito le sue ferite saranno curate, e potrà correre di nuovo: cosicché non importa quante volte fallisca, non importa quante volte faccia cose stupide, o entri in "mondi" anti-divini, il suo amore per Dio è cosí grande che è sempre pronto a rialzarsi. Sente che il suo solo compito è quello di amare Dio devotamente, con dono di sé, ed incondizionatamente, sa che se davvero ama Dio, i suoi milioni di mancanze e difetti non renderanno mai triste Dio, dato che è Suo dovere perfezionarlo.
L'aspirante non ha lo stesso sentimento. Se l'aspirante si fa male, maledice ed incolpa se stesso. Se la sua aspirazione subisce gravi problemi, se non ha raggiunto la sua meta nella data che ha prefissato, diventa scontento di se stesso ed arrabbiato con Dio. Sente che Dio non è stato giusto con lui: dopo di ciò, è pronto a lasciare la vita spirituale per prendersi una vacanza, breve o lunga, ma il vero amante di Dio va avanti ancora e ancora, non importa quanti errori o sbagli madornali faccia, perché il suo amore per Dio è infinitamente piú forte delle sue molteplici debolezze. Da ogni punto di vista, l'amante di Dio è molto superiore al cercatore di Dio e all'aspirante per Dio. Tutti noi dovremmo cercare di essere amanti di Dio.
SCA 366.-it 10 Maggio 1996↩
Nella nostra natura ci sono molte cose positive, e molte cose anti-divine, che non aspirano: noi cerchiamo di accrescere e moltiplicare le nostre buone qualità, e allo stesso tempo, in forza delle nostre preghiere e meditazioni, di ridurre ed infine eliminare, le qualità anti-divine.
Non è che cerchiamo di distruggere le qualità negative, vogliamo solo trasformarle ed illuminarle. L'oscurità dev'essere trasformata in Luce, l'ignoranza che abbiamo coltivato per millenni, dev'essere illuminata.
Secondo la nostra filosofia tradizionale indiana, Dio è il Creatore, Dio è il Preservatore, e Dio è il Distruttore, ma noi sentiamo che dato che Dio è l'Autore di tutto il Bene e la Sorgente di Infinita Compassione, non può distruggere e non distruggerà la Sua Creazione. Sentiamo che, alla Sua Ora prescelta, trasformerà tutto ciò che non aspira in noi, rendendolo divino, illuminante, ed appagante, cosicché non esiste codesta distruzione, ma solo illuminazione e trasformazione, le quali accadono all'Ora prescelta di Dio.
Sul nostro sentiero diamo piena importanza alla vita fisica. Dentro il fisico c'è l'anima, che è la rappresentante diretta di Dio. Il corpo è il tempio, e dentro tale tempio c'è l'anima, l'altare. Sia l'altare che il tempio devono esser ben mantenuti. Sentiamo che la nostra vita interiore d'aspirazione e quella esteriore di dedizione debbano procedere l'una accanto all'altra. Cosí come il fiore ed il suo profumo, esse non possono essere separate, devono esser prese come due realtà complementari.
I miei studenti praticano la meditazione e seguono la vita spirituale, e allo stesso tempo svolgono il proprio normale lavoro. Viviamo nel mondo e viviamo per il mondo.Se ascoltiamo la mente quando ci dice di colpire qualcuno, in quel momento la mente prende il controllo su di noi.
Ma c'è sempre qualcosa dentro di noi, a ricordarci che abbiamo un altro capo: il cuore. A differenza della mente, il cuore vuol solo rendere solida l'intimità e l'unità con gli altri, non è soddisfatto dalla divisione, ma dall'unificazione. Il cuore ci dice: "Distruggendo qualcuno non otterrai mai una goccia di gioia, ma amando la stessa persona otterrai gioia durevole", cosicché, dobbiamo pregare e meditare, silenziare la nostra mente irrequieta, ed illuminare la nostra mente che non aspira. Se riusciamo a trasformare la mente e a vivere nel cuore, non potrà esserci alcuna violenza.Nella vita esteriore dobbiamo scavalcare molti ostacoli, ogni giorno affrontiamo molte sfide nel trambusto della vita, se non accettiamo tutte le sfide, nessun problema, se ad esempio non ci piace l'atletica, non sarà necessario giocare a calcio o diventare il corridore piú veloce del mondo: non dobbiamo partecipare alla corsa esteriore, per la nostra evoluzione o per la nostra crescita individuale, ma anche se non partecipiamo coscientemente alla corsa esteriore, dobbiamo sapere che la nostra mente è sempre in corsa, sempre in corsa, e senza meta, come un elefante infuriato! Va di qua, va di là, e allo stesso tempo costruisce dei solidi muri che ci separano dagli altri.
C'è anche una corsa interiore, verso la nostra meta interiore. I cristiani la chiamano "salvezza", i buddisti "illuminazione", gli indú "Realizzazione di Dio." Noi crediamo che ogni individuo Realizzerà Dio nel suo momento speciale. Quando suona la mia ora, per certo Dio mi benedirà con la Realizzazione di Dio, quando suona la tua, Dio ti benedirà con la Realizzazione di Dio.
Se la nostra meta è la Realizzazione di Dio, la prima assoluta necessità da parte nostra è pregare e meditare regolarmente. Ancora, dobbiamo sapere per cosa stiamo pregando: preghiamo Dio per fare soldi, per comprare una casa, due case, tre case? Se abbiamo un'auto, stiamo pregando per averne una seconda o una terza? Se stiamo pregando Dio di concederci piú cose materiali vuol dire che siamo ancora nella "vita di desiderio", e la Realizzazione di Dio resta allora un lontano anelito.
C'è un altro modo, che chiamiamo "vita di aspirazione." Nella vita di aspirazione preghiamo Dio di darci solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno, non ciò che vogliamo. La piú elevata forma di preghiera nella vita di aspirazione è: "Dio, Tu sai di cosa ho davvero bisogno. Se è Tua Volontà donarmi le cose di cui ho davvero bisogno, fallo alla Tua Ora prescelta, se non vuoi darmi niente, va ugualmente bene. Voglio compiacerti nel Tuo proprio Modo."
Quando siamo nel mondo-di-aspirazione, preghiamo Dio di darci la capacità di compiacerlo nel Suo Modo Preferito, quando lo facciamo, stiamo camminando sulla strada giusta. La Realizzazione di Dio arriva al momento giusto, ammesso che noi camminiamo sul giusto sentiero. Cosicché, se riusciamo a pregare e meditare per compiacere Dio nel Modo proprio di Dio, per certo la Realizzazione di Dio discenderà su di noi.Ma la domanda che sorge è se la persona sia davvero affamata di pace, o si sia semplicemente arresa al suo destino. Alcune persone perdono fede in Dio o nella loro esistenza interiore, quando i loro parenti vengono uccisi da esseri umani anti-divini, dicono: "I miei cari non hanno fatto nulla di male, se Dio ha infinita Compassione, come ha potuto permettere che venissero uccisi?" Queste persone possono ribellarsi interiormente, e dire che Dio non è attivo o non è dinamico o forse dorme, oppure possono davvero arrabbiarsi per il fatto che i loro cari siano stati attaccati, ed arrivare a dire che "Non c'è nessun Dio!"
Purtroppo, queste persone non cercano la luce. Non pregano perché la luce illumini quegli esseri umani anti divini che hanno attaccato i loro cari. Se l'avessero fatto, Dio avrebbe certamente cambiato la loro attitudine mentale. Il pianto sincero delle vittime, per l'illuminazione dei colpevoli, avrebbe raggiunto il Cuore di Dio. Cosicché se preghiamo Dio nel modo giusto, quelli che hanno fatto cose sbagliate, ed anche quelli che potrebbero fare cose sbagliate nel prossimo futuro, saranno illuminati.Se uno scienziato vuole provare qualcosa, ci porterà nel suo laboratorio. Se noi vogliamo provare qualcosa sul piano spirituale, dovremo portare lo scienziato nel mondo interiore. Per entrare in quel mondo serve un biglietto, è come volare da New York all'India: senza biglietto non è possibile. Allo stesso tempo, senza preghiera e meditazione, che sono i nostri biglietti interiori, non possiamo andare nel mondo interiore. C'è qualche scienziato pronto a pregare e meditare come un vero cercatore e amante-di-Dio? Se cosí fosse, egli vedrebbe che la comunicazione con gli esseri degli altri mondi è assolutamente reale.
Gli scienziati sono estremamente contenti di provare le loro teorie, ma un Maestro spirituale ha gioia solo dall'obbedire incessantemente e continuamente ai dettami dell'Assoluto Signore Supremo. Egli può comunicare facilmente con le anime dipartite, e può fare molte altre cose. Se gli altri non vedono o non credono ciò, al Maestro non interessa affatto . I veri Maestri spirituali non sono venuti nel mondo per provare l'autenticità delle loro capacità, sono venuti nel mondo per servire Dio.
Possano gli scienziati aver gioia attraverso il loro modo di avvicinarsi alla loro destinazione-realtà! Possano i Maestri spirituali aver gioia dal fatto di arrivare alla loro destinazione nel loro inimitabile modo!Se il proprietario o il manager di un ristorante chiede ad un suo dipendente di fare una certa cosa, questo subito cercherà di ubbidirgli. Allo stesso modo, quando incarni la luce, la luce che è in te comanderà alla tecnica di agire per te, e tu andrai molto oltre il regno della tecnica! Ora tu pensi alla tecnica, la stai supplicando di servirti, ma in quel momento la tecnica sarà ansiosa di servirti e compiacerti, perché tu sei il capo.
Trascorrere un minuto o due in silenzio è come mettere soldi nel portafogli, se ci sono dei soldi, al supermercato puoi comprare tutto ciò che vuoi. Quando mediti per due o tre minuti, stai accumulando ricchezza interiore: pace, luce e beatitudine, e poi, non appena ti trovi di fronte al pubblico, anche prima di suonare, condividi spontaneamente questa ricchezza con loro, cosicché, ancora prima di iniziare la tua esibizione, avrai già compiaciuto il pubblico, dopo di che, anche se farai degli errori, esso sarà positivo verso di te.
È come per una madre ed il suo bimbo: lui fa milioni di sbagli quando suona uno strumento, ma la madre pensa: "È cosí bravo!" L'amore della madre per il suo bambino le fa sentire che qualsiasi cosa il figlio faccia sia perfetta, cosicché, se distribuisci la tua ricchezza interiore prima di suonare, il pubblico non ti giudicherà, perché è già soddisfatto, potrai suonare tutto ciò che vuoi, e il pubblico ne sarà felice.
Quando io suono per i miei studenti, a loro non importa quanti errori io faccia. Perché? Perché prima di suonare medito con loro, e creiamo la nostra unità reciproca: cosicché fin dall'inizio c'è reciproca soddisfazione. In quel momento, i miei studenti sono cosí felici e soddisfatti interiormente, che non importa quanto sia cattiva la mia performance esteriore, i loro mente e cuore sono felici. E quando sei felice e riempito di delizia interiore, non vedi alcun errore. Quando sei in uno stato di coscienza molto elevato, niente ti tocca, tutto è gioia.
È come per un albergatore che cerchi di rendere soddisfatti i suoi clienti non appena siano entrati: se sta davanti alla porta e gli offre un fiore o un sorriso, e gli parla, metà del lavoro è già fatto! Non importa cos'altro egli faccia, è tutto perfetto, perché ha già conquistato i cuori dei suoi clienti, ma se i clienti arrivano e l'albergatore si trova altrove, i primi diranno: "Che persona indifferente e sconsiderata!"Dici che devi pagare le bollette e fare tantissime altre cose, dovresti pensare a queste cose come a delle scimmiette che ti mordono, non mordono il tuo corpo, ma la mente. Se prendi una lunga e solida bacchetta, le scimmie si spaventeranno e smetteranno di morderti. In questo caso, la bacchetta è il tuo silenzio interiore. Quando mantieni la mente assolutamente silenziosa, potrai sapere qual è la cosa piú importante: sei un musicista, e non un segretario o un politico! Se non rispondi ad alcune lettere, non sarà un gran problema, ma se non presti la massima attenzione alla tua musica, allora perderai qualcosa. Comunque, devi anche essere pratico e pagare le bollette, ma i soldi per poterlo fare vengono dalla tua musica. Perciò, devi sempre andare alla "sorgente." La musica è la sorgente della tua vita interiore, ed anche quella della tua vita esteriore.
Se poni la massima attenzione alla tua musica, dal tuo mondo-della-musica riceverai immensa gioia. Dopo di che, quando sarai felice, potrai prendere una certa lettera arrivata tre mesi o sei mesi fa, e rispondere, ma se sei infelice, non toccherai nulla! Cosicché, prima devi ottenere gioia dalla tua musica, poi, una volta che la tua mente sarà inondata dalla gioia, tutto il resto sarà facile, ma se non fai per prima la cosa piú importante, che nel tuo caso è la musica, andrà tutto per il verso sbagliato.
Io ho un certo canto che è la sorgente di tutti i miei brani musicali. È chiamato l’Invocazione. Lo canto tutti i giorni, lo suono, e ne ascolto la registrazione su nastro. Prima di fare ciò, medito. Anche tutti i miei discepoli lo cantano tutti i giorni davanti al loro altare, perciò i loro mondi esteriore ed interiore divengono sintonizzati con l'armonia universale. Per me e per i miei studenti, il piú alto tipo di musica è la meditazione. La vita, senza la meditazione, non è "intonata" con l'armonia interiore.Quando seguiamo la vita spirituale, ci rendiamo conto che non diamo mai qualcosa ad una "terza persona": il donatore ed il ricevente sono la stessa Persona. Dio è in ognuno. Ora Egli sta giocando dentro di me il ruolo del donatore, e poi starà giocando dentro di te il ruolo del ricevente, poi inverte le parti. È come prendere dalla mano sinistra e dare alla mano destra, ancora aggiungo, Dio il datore non può esser felice fintantoché Dio il ricevente non prende ciò che viene offerto: quando il padre dà qualcosa al bambino, se questo non la prende, il padre ne è rattristato, ma quando il bambino prende ed è felice, anche il padre è felice. Cosí, si tratta di felicità reciproca, nella quale in datore ed il ricevente hanno uguale importanza.
Se stai eseguendo un capolavoro ed il pubblico non è ricettivo, ne sarai dispiaciuto. Solo se il pubblico è estremamente attento, e riceve gioia dalla tua esecuzione musicale, anche tu riceverai immensa gioia. Cosicché la gioia dev'essere reciproca. Nella vita dobbiamo condividere tutto. Quando hai qualcosa devi condividerla con me, quando io ho qualcosa devo condividerla con te. Altrimenti non c'è felicità.Ebbi anche un'esperienza elevata appena tre mesi dopo che fui entrato nell'Ashram di Sri Aurobindo: i ragazzi dell'Ashram dovevano fare del lavoro, e il mio lavoro era nella risaia, mentre lo stavo svolgendo, notai che uno degli alberi di mango si era flesso verso il terreno. Osservai quell'albero: e dovunque nell'albero, in tutti i frutti e tutte le foglie, vidi il mio Signore Krishna! Krishna era qui, Krishna era lí, vedevo il mio Signore Krishna ovunque! Prima di ciò non stavo affatto pensando a Krishna, meditavo su Sri Aurobindo e la Madre, ma quando vidi il Signore Krishna dappertutto, fui cosí commosso!
Il mio piú caro amico era proprio accanto a me, io gli dicevo: "Guarda, guarda, guarda cosa c'è!" Lui aveva cosí tanto amore per me, che non pensò a contraddirmi dicendomi che fosse solo un'allucinazione, ma lui non vide niente. Questa esperienza non la dimenticherò mai.
Un'altra volta, mentre meditavo nella sala meditazione dell'Ashram, il mio essere interiore stava andando su in alto, piú in alto, e piú in alto. Stavo assolutamente nuotando nel mare dell'estasi, mi dissi: "Non potrò mai andare piú in alto di cosí!" Ero cosí soddisfatto di tale altezza! Poi, mio Dio, mi resi conto che quest'altezza era solo il punto di partenza! In un istante, andai ancora piú in alto! Continuò cosí per circa venti minuti o mezz'ora. Ogni volta che raggiungevo una nuova altezza, l'umano in me era del tutto soddisfatto! L'umano in me diceva: "Va bene cosí, va bene cosí, va bene cosí!", ma andavo ancora su. Ogni volta che raggiungevo una certa altezza, che era piú che soddisfacente per l'umano in me, il divino in me mi dava una spinta per andare di nuovo piú in alto. Anche quest'esperienza, non la dimenticherò mai!
Ho raccontato molte volte come Madre Saraswati mi diede tutta la sua saggezza e capacità interiori, venne giú, suonò per me, poi ruppe la sua vina e ne riversò i pezzi dentro di me. In quel momento io ero nella mia assolutamente altissima coscienza.
Queste esperienze interiori mi hanno aiutato considerevolmente. Quando hai tali alte, solide esperienze, sai di essere in salvo, e sai che un giorno Realizzerai assolutamente Il Piú Alto, ma una volta che realizzi pienamente la tua altezza, e questa diventa solida, molte di codeste esperienze scompaiono. Se vuoi ricordare anche le esperienze meno importanti puoi farlo, ma di solito le metti via: se ricevi migliaia di banconote da cento dollari, non stai a contare i decini e le monete piú piccole, dopo la Realizzazione senti che la maggior parte di queste esperienze erano cosí poco importanti, come piccole gocce, anche la piú alta esperienza che hai, prima della Realizzazione di Dio, è come una goccina! Funziona cosí.Le piú importanti esperienze di alcune persone durano giorni o settimane, e poi la loro coscienza discende, e per lungo tempo non hanno piú esperienze elevate, allora si rattristano moltissimo. Vivekananda viveva periodi di aridità che arrivavano fino a sei mesi, ma lui aveva un segreto! Ricordava a se stesso le altissime esperienze avute in passato, quando Sri Ramakrishna lo aveva toccato sulla testa, e deliberatamente sentiva di avere di nuovo quelle esperienze. Per mezz'ora, un’ora, due ore, immaginava e immaginava, aveva una forza di volontà cosí potente che quelle esperienze diventavano vivide, vive, e lui era in grado di riviverle nuovamente.
Cosicché, se ora come ora non stai avendo delle esperienze, cerca di ricordare quelle che hai già avuto, ed usa il tuo potere-dell'-immaginazione per riportarle a te. Allora non solo esse torneranno, ma ti aiuteranno a progredire in un'altra esperienza, che sarà infinitamente piú forte, piú illuminante, e piú bella.
Non c'è bisogno di cinquanta o cento esperienze per avere la Realizzazione di Dio, ma esse per certo aiutano, mentre camminiamo sulla Strada dell'Eternità, se vediamo alberi che offrono la loro ombra, e dei bellissimi fiori, riceviamo immensa gioia. Alcune persone sentono che quegli splendidi fiori ed alberi sono solo delle tentazioni, affermano: "Se odoro i fiori, temo che ne sarò catturato e che possa fermarmi qui, mentre mi soffermo sulla bellezza dei fiori, i miei compagni di viaggio mi sorpasseranno ampiamente, dopotutto non ho bisogno di quest'esperienza." Ma alcuni sono saggi e dicono: "Se questi fiori sono cosí belli, quelli che sono alla mia destinazione saranno infinitamente piú belli e profumati!" Cosicché apprezzano i fiori, e poi procedono sul cammino.
Le esperienze interiori ci aiutano, ci danno un certo tipo di frutto, se un'esperienza di un certo tipo non ci piace, possiamo scartarla, e se invece ci piace, possiamo cercare di riaverla. Alcune esperienze sono cosí forti e potenti che possono cambiare completamente la natura umana! Se abbiamo una tale esperienza, essa può cambiare interamente la nostra vita, interiormente ed esteriormente. Alcuni dei miei discepoli sono stati sul nostro sentiero per venti o venticinque anni, e forse non hanno corso molto in questo lasso di tempo, ma se riuscissero ad ottenere una singola esperienza del piú alto livello, e mantenerla per una o due settimane, farebbero piú progresso di quello che hanno fatto negli ultimi venticinque anni! Purtroppo, non abbiamo idea del quando un'esperienza arriverà, è come accendere un fiammifero: se non sfreghiamo sulla parte giusta della scatola dei fiammiferi non si accenderà, cosí come, se non giriamo la manopola della cucina a gas fino ad un certo punto, la fiamma non potrà accendersi, se la giriamo solo un po' non ci sarà alcuna fiamma, ma se la giriamo solo un po' di piú, allora la fiamma arriva.La mente è come un insegnante delle elementari: ci sono molte domande a cui tale insegnante non sa rispondere. Il cuore è come un insegnante delle superiori, poi c'è l'anima, che è come un insegnante di un corso avanzato, e poi il Supremo, che è come un professore universitario. La mente è molto negativa! Fa tutto il possibile per impedirci di imparare dal cuore, dice: "Solo dopo che hai imparato tutto da me, dovresti andare nella classe successiva", poi, quando vede che lo studente è bravo, e pronto a passare ad una scuola superiore, lo boccia deliberatamente, solo per tenerlo piú a lungo con sé, poi, dopo alcuni anni, lo studente ne ha davvero abbastanza, sente che non riuscirà mai a superare quel livello: questo è il momento in cui moltissimi cercatori abbandonano la vita spirituale. Lo fanno perché la mente gli fa sentire che loro non possono andare neanche alla scuola superiore, per non parlare dei livelli successivi.
Molte volte l'insegnante-mente non conosce la risposta, ma ci fa sentire di conoscerla. La mente non potrà mai rispondere ad una domanda che viene dalle profondità del cuore, ma ci fa sentire di sapere tutto, e cosí ci dà continuamente lezioni fallaci, ciononostante ci dice sempre: "Le mie risposte sono perfette, perfette, perfette!" Facciamo continuamente errori perché facciamo un grande affidamento sulla mente, per tutta la nostra vita.
La mente vuole ottenere gioia in un solo modo: "Questo è il solo modo. Non c'è altro modo." Come un dittatore, la mente ha detto! Allora l'anima del Maestro arriva e ci mostra un altro "modo." immediatamente la mente dice: "Misericordia, è impossibile, impossibile!" La mente mantiene una sola porta aperta, e dice che dobbiamo passare di lí: non ci permette di vedere alcun altro passaggio. In una grande abitazione possono esserci molte porte, ma la mente non ci permette di usarle, tiene le altre porte ben chiuse a chiave, ma quando l'anima vede che stiamo disperatamente cercando di andare aldilà della mente, apre per noi questa o quell'altra porta, non deve neanche essere una porta, no! Anche se l'anima apre solo una nuova finestra, in quel momento siamo cosí felici!
Quando non riusciamo ad andare oltre i confini della mente, siamo del tutto in trappola. È come essere in arresto. La sola cosa da fare è pregare qualcuno perché ci liberi, e quel qualcuno altri non è che il Maestro, o il Supremo. Non importa chi preghiamo, perché la Grazia del Supremo agisce anche in e attraverso il Maestro.
Ho sempre detto che non può esserci alcuna preghiera piú elevata di quella del Salvatore Gesú Cristo: "Sia fatta la Tua Volontà."., ma se un agricoltore resta seduto in casa a ripetere: "Sia fatta la Tua Volontà", non otterrà mai un raccolto abbondante. No, il contadino deve coltivare il suo campo, portarvi l'acqua, il concime, e fare tutto il necessario. Solo allora, dopo aver fatto tutto il possibile, dopo aver fatto del suo meglio, ha il diritto di dire: "Sia fatta la Tua Volontà."
Dovremmo dire questa preghiera dopo aver fatto tutto quello che, dal di dentro, abbiamo sentito di poter fare, solo dopo aver utilizzato tutta capacità che Dio ci ha dato. Allora possiamo dire: "O Dio, Tu mi hai dato la capacità di far questa cosa, ed io l'ho fatta. Ora non posso procedere oltre, in avanti o piú in alto o piú in profondità. Sia fatta la Tua Volontà!" A questo punto Dio viene e ci dà molta piú capacità, interiormente cosí come esteriormente.Cosicché, dobbiamo capire che cosa sia veramente l'accettazione. Se vogliamo accettare la vastità, ci sono alcune cose a cui dobbiamo rinunciare, ma non vi rinunciamo veramente, le teniamo solo in un posto adatto cosicché anche esse possano aspirare alla luce. Diciamo che in questo momento sono pronto per aspirare alla luce, ma se aspetto mio fratello, mia sorella, o una persona cara, Dio dirà: "Stupido, ho chiamato te! La 'tua' ora è giunta, perché stai tardando? Chiamerò la persona a te cara quando sarà la sua ora!"
Quando suona l'Ora di Dio, non è neanche vero che scegliamo di andare da Dio, no, è Dio che sceglie noi, ha lanciato la bomba atomica della luce, e noi ne siamo cosí felici, da diventare tutt'uno con la Sua Volontà.
Quando il Signore Krishna suonava il flauto, le gopi correvano da lui, perché erano "pronte", ma le persone non pronte non andavano. Krishna suonava per tutti, ma correvano da lui solo quelli che erano pronti. La Grazia del Supremo discende, la Luce divina discende. Alcuni sono pronti ad aprire porte e finestre, ed altri no, alcuni invocano la Luce perché entri in loro, ma miliardi di persone non lo fanno, dicono: "Non ne abbiamo bisogno!" Per loro l'Ora di Dio non è ancora scoccata.Io credo fermamente che le persone che praticheranno la religione nel futuro saranno piú consapevoli del fatto che apparteniamo ad una sola famiglia spirituale. C'era un tempo in cui anche questa sola idea era troppo per il mondo, ora almeno riusciamo a parlare di questo argomento. È come per l'idea della pace: cinquant'anni fa la parola "pace" non veniva usata come ora, si usavano altre parole, ma negli ultimi nove o dieci anni, tutti parlano della pace. Anche se un Paese lancia una bomba contro un altro, "pace" è sempre il nostro mantra! Verrà un giorno in cui non solo il resto del mondo deriderà il Paese che ha lanciato la bomba, ma esso stesso riderà di se stesso, capirà che sta solo parlando di pace, facendo nel frattempo l'esatto opposto. In quel giorno, cercherà di correggere se stesso.
La minaccia della distruzione nucleare non continuerà, perché anche già fra trenta, quaranta, o cinquant'anni, la forza del cuore sarà molto molto piú grande. C'è una forte speranza che la politica si arrenda infine alla spiritualità, casi singoli li abbiamo già visti nella storia, ad esempio il Re indiano Shivaji: dapprima faceva le cose a modo suo e poi si arrese alla divinità. Vediamo che il mondo interiore si sta risvegliando. In alcuni casi, nel mondo di oggi, il potere interiore diventa piú visibile ed evidente esteriormente. Vediamo come la Russia stia soffrendo oggi nel campo politico, ma nel mondo interiore la Russia è risvegliata. Il potere interiore ed il risveglio interiore della Russia saranno sorprendenti e stupefacenti.> O Signore Budda, o Luce del mondo, o nuovo pioniere della liberazione dell'umanità, abbiamo appena ora invocato la tua presenza colma di benedizioni. Abbiamo sentito, ed ancora sentiamo, le divine e supreme benedizioni di cui ci hai fatto dono, che tu hai donato al nostro cuore di aspirazione ed alla nostra vita di dedizione.
Nel corso degli anni, sono stato in molti Paesi che seguono gli insegnamenti del Signore Budda, ma qui, in Birmania, sento che il Signore Budda possiede un "occhio di compassione" davvero molto speciale, ed un cuore di amore universale altrettanto speciale. Sento che la Birmania ha un posto molto speciale nel cuore del Signore Budda. Vedo e sento le profondità del silenzio, la bellezza della semplicità e la fame per la perfezione della vita, nell'anima di aspirazione e dono di sé della Birmania, la quale è il figlio benedetto del Signore Budda, il liberatore del mondo.
> Signore Budda, come essere umano mi inchino alla tua vita. Mi inchino ai tuoi supremi raggiungimenti del nirvana, del parinirvana, e del mahaparinirvana. Ci hai benedetti con il messaggio della continua trascendenza nel fisico quando hai raggiunto il nirvana e, subito dopo aver lasciato le spoglie mortali, il parinirvana. Poi, all'Ora scelta da Il Piú Alto Supremo Trascendentale, sei entrato nel mahaparinirvana.
> Il Silenzio dell'Assoluto Supremo e la Realtà del sempre-inconoscibile, ti benedissero e proclamarono come loro, per liberare l'umanità dalle sofferenze dell'ignoranza. Signore Budda, ci inchiniamo al Supremo in te. Ci inchiniamo al divino in te. Ci inchiniamo ed inchiniamo ed inchiniamo alla Realtà sempre-trascendente che è in te.SCA 402.-it Il 9 gennaio 1995 Sri Chinmoy fu ospite d'onore al pranzo e programma culturale patrocinato dal "Ministry of Religious Affairs", e dal "Tipitaka Nykarya Upahsaka Sasana Organisation", un gruppo culturale buddista, presso "Kaba Aye Pagoda compound", in Yangon, Birmania. Durante il programma, Sri Chinmoy offrí una preghiera al Signore Budda.↩
From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 10, Agni Press, 1999
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/sca_10