Le persone ordinarie si sposano ed hanno figli. Sentono che una volta sposati e avuti alcuni figli, saranno autosufficienti; al contrario, stanno creando più legami nelle loro vite, perché i figli dipendono da loro e loro dipendono dai propri figli. Le persone ordinarie dipendono dai loro figli, e i figli dipendono dai loro genitori. Così, quando avranno il tempo di dipendere da Dio? Ma le persone spirituali, specialmente quelli che sono single, hanno l'opportunità d'oro. Sentono di dipendere da Dio, e che Dio dipende da loro.
Le persone ordinarie, le persone che non aspirano, le persone che hanno famiglia, non pensano mai che devono dipendere da Dio. Supplicano Dio solo quando qualcuno in famiglia è malato. I single che sono spirituali, che non hanno quel fardello, automaticamente pregano Dio ed anelano a Dio; la loro connessione con Dio è solida. In un certo momento magari non vanno d'accordo con Dio, ma poi tornano nuovamente in buoni rapporti, 'devono' andare d'accordo con Dio; tornano sempre di nuovo e di nuovo da Dio. Potrebbero arrabbiarsi con Dio per dieci giorni, e smettere di pregare e meditare, ma poi, anche se non sanno come e perché, cominciano di nuovo a pregare e meditare. Faranno questo le persone che non aspirano? Mese dopo mese, anno dopo anno, non sono interessate a Dio. Le persone spirituali hanno camminato per anni lungo la giusta strada: d'un tratto piegano in una traversa laterale, ma dopo alcuni giorni ritornano.
Quando delle forze negative attaccano degli individui, e loro diventano schiavi di quelle forze negative, devono sempre sentire di non essere autosufficienti. I pensieri negativi fanno sentire loro di essere in grado di andare avanti senza l'aiuto di nessuno: "Non hai bisogno di nessun altro! Non hai bisogno di un Maestro, non hai bisogno di amici. Puoi far tutto da solo". Non possiamo vivere da soli sulla Terra. Se posso fare tutto da solo, perché vado fuori a mangiare? Perché vado a comprare il cibo ed altre cose in un negozio?
C'è forse alcuno che possa dire sempre: "Non dipendo da nessuno"? Non dipendo forse dall'acqua? Vediamo se posso vivere senz'acqua. Non dipendo dall'aria? Vediamo se posso vivere senz'aria. Come sarei stupido se dicessi: "Non ho bisogno di niente e di nessuno"! Se non ho bisogno di nessuno, provo a tenere la mia porta chiusa, e vediamo cosa succede.
Nella vita abbiamo bisogno di tantissime cose, ma non gli diamo importanza. Ed alle cose di cui abbiamo più bisogno, come l'acqua e l'aria, diamo la minore importanza. Quante persone danno coscientemente valore all'acqua? L'acqua è vita. Dobbiamo berla, ma solo perché abbiamo acqua a disposizione sempre e dovunque, sentiamo che non ha valore. Sentiamo che il latte ha valore, il latte è nutriente, il latte è dolce, pensiamo: "Se non bevo l'acqua non accadrà nulla", ma proviamo solo per alcuni giorni e vediamo cosa succede.
Solo l'umiltà ci salva sempre. La mia umiltà mi dice che ho bisogno di te. E tu devi avere lo stesso tipo di umiltà per dire che hai bisogno di me. Ci serve uguale umiltà. La mia umiltà mi dice che io dipendo da te perché ci sono molte cose di cui ho bisogno da te; la tua umiltà dirà che anche tu hai bisogno di molte cose da me. Poi entra in gioco Dio. Dio ha creato te e Dio ha creato me; Dio ha dato a te certe qualità e capacità che non ha dato a me, e viceversa. Perciò io ho bisogno di te ed anche tu hai bisogno di me.
Nessuno è autosufficiente. Dipendi continuamente da qualcosa, solamente che non ne sei consapevole. Senti che se hai il potere del denaro puoi avere tutto ciò di cui hai bisogno. Vero, forse hai l'energia del benessere esteriore, ma chi possiede le cose materiali che ti daranno gioia? Ancora una volta, a questo punto Dio entra in gioco. Dio ha dato a te le capacità di cui io ho bisogno, e Dio ha dato a me le capacità di cui tu hai bisogno. Se tu preghi Dio, Lui ti renderà felice in modo che tu mi darai ciò di cui ho bisogno per essere felice; e se io prego Dio, Dio farà lo stesso: mi darà la capacità di fare qualcosa che renderà felice me, e poi mi dirà di dare a te ciò che ho.
Ogni individuo è uno strumento divino. Solo perché sei uno strumento divino, devi sentire di appartenere ad una famiglia, e quella famiglia è governata da una forza superiore, da Dio. Di nuovo, se una capacità che Dio ha donato non viene usata, domani Dio la porta via. Dio ti ha dato tantissime capacità. Se non le usi o se le usi male, Colui che le ha date le riporta via.
Puoi mai possedere qualcosa permanentemente? Prima o poi ogni cosa ci lascia. Sei ancora forte come quando avevi quindici anni? A quindici anni avevi la tua vita, le tue mani, le tue gambe, com'è che non sei riuscito a mantenere le tue cose allo stesso livello di prima? Prima io ero il campione di corsa dell'Ashram, ed ora sono zoppo! Chi mi diede la capacità di correre? Me la sono data da solo in India? No! Dio in Persona mi ha dato la capacità, e Lui stesso l'ha portata via. Ecco la prova che oggi Lui può dare, e domani Lui può portar via quella stessa capacità.
Il Signore Krishna diede ad Arjuna la capacità di fare tutto. Nella battaglia di Kurukshetra Arjuna era il supremo eroe. Poi, quando Sri Krishna lasciò il corpo, Arjuna divenne così misero! Non riusciva a combattere con nessuno, neanche contro delle persone comuni, divenne assolutamente pauroso, non riusciva più a sollevare Gandiva, la sua arma, che prima utilizzava per distruggere i suoi nemici!
Il mio caso è lo stesso. Riuscivo a fare il lancio del peso molto lontano, ed ora anche un lancio da sedici libbre è molto difficile. Chi mi diede la capacità? Fui io stesso a darmi la capacità quarant'anni fa? No, è stato qualcun altro: Dio, il mio Più Alto. Quando realizziamo questo, l'umiltà entra nella nostra vita.
Dobbiamo sentire che qualcuno ci ha dato ogni cosa, e qualcuno può portarla via. La Persona che l'ha data, può facilmente portarla via. Può dire: "Ora per te non è più necessario avere tale cosa". Potremo essere felici solo se diciamo a Dio: "Mi hai dato qualcosa quando hai sentito che ne avevo bisogno; ora te la stai riprendendo perché senti che non è più necessaria. So che mi darai qualche altra capacità in un altro campo ancora migliore".
Nel mio caso, già alcune capacità Lui mi ha dato, ed alcune le ha portate via. Ha mantenuto in me alcune capacità: sono diventato un artista, sono diventato un compositore, sono diventato un cantante, sono diventato un musicista. La capacità di scrivere poesie l'avevo già in India, ed anche ora Lui ha mantenuto in me questa capacità, ma può darsi che fra alcuni anni dirà: "Medita, medita! Dimentica le poesie!" In tale modo, un giorno Sri Aurobindo smise di scrivere, di dettare, e di svolgere altre attività, per meditare soltanto.
La sola cosa che ci appagherà ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, è l'obbedienza. Se avete obbedienza verso Dio o il vostro Maestro, la vita è un dolce veleggiare. Non c'è nulla che Dio od un Maestro spirituale non possano realizzare in ed attraverso un discepolo, se quel discepolo è obbediente al Maestro, tutti i giorni, altrimenti, non importa quanto il discepolo pensi di essere grande, la sua vita finirà in un modo assai miserevole. Quando i discepoli sono disobbedienti al proprio Maestro, vi dico, con tutta l'autorità proveniente dalla mia Realizzazione di Dio, la loro vita finirà in modo molto infelice. Riguardo alle persone che non hanno accettato la vita spirituale, solo Dio sa quale sarà il loro fato, non so cosa dire riguardo alle persone che non sono sul mio Sentiero: non conosco il loro fato e non voglio conoscerlo; ma nel caso delle persone che sono sul mio Sentiero, lo so, perché io ho il dovere di conoscere il futuro dei miei discepoli.
Ed ancora, dico sempre: "Non pensate al futuro". Una volta che avete un Maestro, ponete il vostro passato, presente, e futuro, al piedi del Maestro. Siete degli sciocchi se non riuscite ad avere fede implicita nel vostro Maestro. Se avete deciso di rimanere autosufficienti, se dite "O-oh, se non guadagno i miei soldi oggi, come farò domani?", ebbene questo è l'approccio umano, mentale. Se avete fede nel vostro Maestro, se lo amate, non dovete preoccuparvi del domani, perché lui ha creato 'ieri', lui ha creato 'oggi', e lui creerà anche 'domani'. Ieri si è preso cura di voi, oggi si sta prendendo cura di voi: perché domani non dovrebbe prendersi cura di voi?
Il Signore Budda disse di pensare solo al momento presente. Non sappiamo cosa accadrà neanche fra un istante. Lasciate perdere la morte e la vita dopo la morte! Pensate solo che Dio vi ha dato questo momento, perché facciate ciò che è necessario, quando Dio vi darà il successivo momento, di nuovo Lui agirà in ed attraverso di voi. Per una persona spirituale, pensare al futuro: "Cosa accadrà? Cosa accadrà?" è un grande insulto all'anima.
Poniamo che un padre sia molto ricco e suo figlio gli sia molto caro. Se il figlio dice: "O mio Dio, cosa accadrà quando mio padre morirà?!" il padre dirà: "Sciocco! Non hai fiducia in me?! A chi darò la mia ricchezza?! Io ti voglio tanto bene, ti amo così tanto, ti sto dando tutto: perché devi preoccuparti di cosa ti darò dopo la mia morte? Dov'è il mio amore per te? Ti sto continuamente donando il mio amore, il mio affetto, la mia compassione, la mia benevolenza, ti sto dando tutto, non hai fiducia che io ti lascerò i soldi in eredità dopo la mia morte?" Se il figlio dice: "No, mio padre troverà qualcun altro!" a quel punto la sua fiducia nel padre ed il suo amore per il padre sono del tutto finiti. Non dovrebbe pensare affatto al futuro. Quindi, non pensate al futuro, i problemi di oggi sono abbastanza pesanti. Non portate nell'oggi i problemi immaginari del domani.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 15, Agni Press, 1999
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