Mr. Pathak: A volte la paura non mi permette di andare, mi trattiene

Sri Chinmoy: Paura di cosa? Quando i tuoi bambini avevano due anni, eri cosí alto e forte, avevano forse paura di te? No, perché sapevano che sei loro padre. I tuoi bambini erano molto piccoli, ma ti conoscevano nel tuo aspetto di affetto, e non avevano paura di te.

È come l'oceano. La goccia non ha paura dell'oceano perché conosce la sua unità con l'oceano. Un bambino piccolo non ha paura di suo padre, perché sa che quella persona è suo padre: perché dovrebbe aver paura dell'amore di suo padre?

Cosicché, di cos'hai paura? Cosa ti rende spaventato? Lanciarti nello "sconosciuto"?

Mr. Pathak: L'incertezza.

Sri Chinmoy: La sera vai a dormire, e la mattina presto, alle cinque o alle sei, ti svegli. Se pensi alla notte in quanto tale, se guardi il cielo notturno, vedrai qualcosa di misterioso, sconosciuto, ma allo stesso modo, se guardi il cielo con il cuore, non ne hai paura, perché sei diventato il cielo stesso. La goccia d'acqua ha creato la sua identità con il vasto oceano, e cosí la goccia non ha paura dell'oceano. Un bambino ha stabilito la sua unità con suo padre, quest'ultimo è molto alto e forte, ed è una persona importante, un editore, ma al bambino non interessa quale sia la qualifica del padre, sa che suo padre è tutto amore. A tuo figlio non interessa ciò che sei nel mondo esteriore, gli interessa solo il tuo affetto, la tua compassione, il tuo amore.

Il motivo per cui abbiamo paura, è precisamente che non creiamo la nostra unità con la vastità. Lo "sconosciuto" non rimane tale, l'"incerto" non rimane tale. Prima che arrivi l'alba, prima del sorgere del Sole, la notte è un mistero, ma quando vediamo l'alba, ciò che è sconosciuto diviene "conosciuto." Anche la vita spirituale è cosí: aspiriamo per Il Piú Alto, ma poi c'è incertezza, non solo nella vita spirituale, anche nella vita ordinaria, prima che raggiungiamo la nostra meta, in qualsiasi momento, è tutto incerto. Ho un obiettivo, ma non so neanche cosa succederà quando lo raggiungo: vedrò un bellissimo giardino o qualcosa di totalmente diverso?

È da dentro che dobbiamo sapere cosa accadrà, o dobbiamo credere in qualcuno che ha provato lo stesso problema all'inizio del suo viaggio spirituale. Le persone che hanno Realizzato Dio, come Lord Krishna, Lord Budda, Sri Ramakrishna, Sri Aurobindo, ed altri, hanno avuto lo stesso problema, poi videro che lo sconosciuto, l'inconoscibile, può esser conosciuto. Lo sconosciuto può esser conosciuto facilmente.

Nell'alfabeto, dopo la A viene la B, e poi C, e D. Insegni la A al tuo bambino ed in quel momento la B per lui è sconosciuta, tu sai che la B viene subito dopo la A. Una volta parlavo ad un bambino americano di soli due anni, gli stavo dicendo che dopo la A viene la B, e poi la C: lui pensava che io fossi un mago! Da dove venivan fuori la B e la C!? Per lui arrivavano dal Cielo o qualcosa del genere. Cosicché, per una persona adulta A, B, C, e D sono conosciute, ma per un bimbo piccolo sono sconosciute.

Allo stesso modo, quando hai paura dello sconosciuto, devi sentire che esso esiste, e che molte persone l'hanno visto. Il luogo di cui oggi tu sei inconsapevole, è stato visitato da molte persone. Non è qualcosa di pericoloso, non è qualcosa di distruttivo, no, no, no! Possiamo conquistare l'incertezza o la paura dello sconosciuto, attraverso la fede in qualcun altro che c'è andato.

In un grande palazzo ci sono moltissime stanze, quando ti avvicini al palazzo vedi che è tutto buio, perché all'interno non sai dove sia un interruttore della luce, ma poi viene un elettricista e ti dice: "Ecco qui l'interruttore, basta premerlo", e tutto va a posto. Prima che venga accesa la luce hai paura, perché il palazzo è immerso nel buio. Allo stesso modo, il Maestro viene e preme l'interruttore, e tu vedrai che lo "sconosciuto" è completamente illuminato, ma se vai lí da solo e non sai dov'è la luce, naturalmente avrai paura.

Abbiamo bisogno di qualcuno che ci accenda la luce, per ogni cosa nella vita. Come ti dissi mezz'ora fa, dentro di te c'è il tesoro, ma qualcuno deve venire a mostrartelo. Se ricevi aiuto da una guida interiore che ti illumini, essa farà il necessario, allora non potrà esserci neanche uno iota d'incertezza nella tua vita. Ogni cosa diviene assolutamente positiva. Diventiamo sicuri, quando vediamo che qualcun altro è già passato per quello che stiamo sperimentando. Chiunque sia il mio insegnante, ha avuto anch'egli lo stesso problema all'inizio, quando era ancora uno studente, ora è diventato il mio insegnante, il suo compito è quello d'insegnarmi, dipende da me l'aver fede in lui o meno.

Il mio Guru ora è l'Assoluto Supremo, ma prima avevo un Guru umano. Lui aveva Realizzato Dio, ma prima che ciò avvenisse, aveva anch'egli incertezza e molte altre difficoltà. Allo stesso modo, Swami Vivekananda aveva molta incertezza, non sapeva cosa sarebbe accaduto nella sua vita, prima che venisse in America aveva molta paura, pensava a cosa sarebbe potuto accadere! Ma venne qui e conquistò il cuore dell'America, solamente dicendo: "Fratelli e sorelle, sorelle e fratelli!"Dopodiché riuscí ad irraggiare la luce di Sri Ramakrishna. Ogni persona ha incertezza all'inizio.

E di nuovo, chiunque abbia fede in Dio, in qualche momento attraversa una galleria buia. Quando vai a Manhattan dal Queens, attraversi una galleria. Quando vi entri per la prima volta potresti dire: "O Dio, dove stiamo andando? È tutto buio. Le auto si scontreranno!" Poi dopo alcuni minuti sei fuori dalla galleria ed arrivi a Manhattan, come hanno già fatto molte persone. Cosicché, quando attraversi la galleria sei spaventato ed incerto, ma devi attraversarla. Anche nella vita spirituale, dobbiamo aver fede, nei profondi recessi del nostro cuore, che alla fine della galleria ci sarà la luce.

From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 11, Agni Press, 1999
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