Quando preghiamo parliamo a Dio, e quando meditiamo ascoltiamo Dio. In Occidente le persone trovano facile parlare a Dio, ma la meditazione la trovano più difficile. Nella meditazione Dio entra in noi e ci inonda con la Sua Pace, con la Sua Luce, con la Sua Beatitudine; ma se per noi è difficile sentire la Presenza di Dio, dovremmo allora cominciare con la preghiera. Se troviamo difficile ascoltare Dio, dovremmo iniziare col parlare a Dio. Una volta che abbiamo stabilito una comunicazione, possiamo avere una vera conversazione.
Se andiamo in alto e bussiamo alla Porta di Dio con le nostre preghiere, sicuramente Lui verrà giù con le Sue Benedizioni, con il Suo Amore, con la Sua Compassione. Una volta che iniziamo a sentire le Sue Benedizioni, il Suo Amore, la Sua Compassione nelle nostre vite, riusciremo immediatamente ad entrare in meditazione, senza prima passare dalla preghiera. Ancora, qualcuno trova difficile anche la preghiera. Costoro dovrebbero iniziare con il japa. Se amano Shiva intoneranno: "Shiva, Shiva, Shiva." O possono intonare "Supreme." Dopo averlo fatto alcune centinaia di volte, vedranno quanto beneficio ne otterranno!
Se il japa è troppo difficile, i cercatori dovrebbero passare del tempo insieme a persone che riescono a fare japa, che riescono a pregare, che riescono a meditare. Se non possono farlo loro stessi, allora vengano prima in questo luogo, ad esempio, e siedano ai piedi di Gurudeva. Le persone possono iniziare da qualunque punto, a seconda del loro livello. Se sono adatti al japa, Gurudeva gli consiglierà di fare japa. Se sono pronti per la preghiera, lui gli insegnerà a pregare: può insegnare al livello delle elementari così come al corso universitario.
Se qualcuno vuole andare direttamente alla meditazione senza iniziare con il japa o con la preghiera, deve allora sapere che ci sono tre pioli sulla scala: concentrazione, meditazione, e contemplazione. Se per qualcuno è molto difficile meditare [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della meditazione], deve allora iniziare con la concentrazione [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della concentrazione]. Molte persone non riescono a meditare bene perché pensieri non voluti e non ispirativi entrano nelle loro menti. Pensiamo a cosa abbiamo mangiato ieri a colazione o a cosa mangeremo domani. La concentrazione è come una spada sguainata che non ci permetterà di distrarci. Così, prepariamo la strada con la concentrazione: nella concentrazione, non permettiamo neanche ad uno iota di pensiero, che sia positivo o negativo, di entrare nella nostra mente. Qualcuno bussa alla porta della mente, ma non sappiamo se sia un pensiero buono o cattivo, se sia un amico o un nemico, così la miglior cosa è tenere la porta ben chiusa.
Quando vediamo che non c'è neanche un'inezia di pensiero che cerca di entrare, quando abbiamo superato l'esame in forza della nostra sincerità, in quel momento siamo pronti per meditare. Infine, se siamo avanzati, dopo un po' di tempo entreremo in contemplazione. Nella contemplazione l'amante divino e l'Adorato Supremo sono Uno. Noi stiamo osservando la nostra parte Più Alta e allo stesso tempo siamo la nostra parte Più Alta e osserviamo noi stessi. Ora sono l'amante-di-Dio ed il mio Adorato è qui davanti a me; un momento dopo ci scambiamo i ruoli, e Lui è l'amante mentre io sono l'Adorato [Sri Chinmoy fa una dimostrazione della contemplazione.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 02, Agni Press, 1995
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