Altri genitori, invece, non pregano neanche per un secondo, danno questi nomi non perché vogliono che i loro figli siano spirituali, ma perché gli piace dire che loro figlio si chiama Rama o Krishna. Danno nomi divini ai loro figli, ma gli insegnano delle cose impensabili nel corso degli anni, perché possano avere successo in campi la cui coscienza non aspira affatto. Danno ai loro figli i nomi di alcuni Dei e Dee ma allo stesso tempo li trasportano nella giungla dell'inganno piuttosto che nel giardino della divinità.
Quando do il nome spirituale ad un mio discepolo è perché vedo le sue potenzialità e capacità interiori. Vedo quali sono le qualità che quella persona è probabile sviluppi in questa incarnazione. Ognuno ha molte qualità divine, ma alcune di esse è piú probabile che si manifestino in questa incarnazione, o sono piú mature di altre. Cosí do i nomi a seconda delle capacità, della volontà e dell’entusiasmo dell'anima di manifestare il divino attraverso alcune specifiche qualità divine.
Quando gli Dei e Dee vedono che un cercatore sta manifestando il significato del loro nome spirituale, sono molto felici, ma sono tristi quando vedono qualcuno con il loro nome, che conduce una vita molto non-divina e dissacrano il loro nome. Alcuni genitori semplicemente danno un nome spirituale ai loro figli e poi gli mostrano la strada per l'inferno. Nel mio caso, cerco di portare alla luce le qualità divine che quel nome spirituale rappresenta, e di aiutare coscientemente il discepolo a manifestare quelle qualità.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 05, Agni Press, 1995
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/sca_5