Ma, secondo me, non è il modo più facile. Devi prendere la gelosia come un tuo nemico. Allora puoi pregare Dio, “Dio dammi la capacità di conquistare il mio nemico.”
L’ago-gelosia ti sta pungendo dentro, così puoi dire: “No, non ho alcun ago”? Se guardi da questo lato, non lo vedi, ma l’ago-gelosia è ancora dall’altro lato. Così ti stai solo prendendo in giro. La prima cosa che devi fare è togliere l’ago dalla tua gamba. Poi puoi parlare di unione, unione.
Quando sono tormentato dalla fame, prima lascia che mi nutra. Altrimenti, come posso parlare della soddisfazione? Se ho fame, devo soddisfare la mia fame e, poi, posso ottenere soddisfazione. Ripetendo semplicemente: “Sono soddisfatto, sono soddisfatto”, risolvo il mio problema? Il problema è la fame, mangiando del cibo, risolvo la mia fame, ma dicendo: “No, no, sono a posto, sto bene. Io non mi lamento,” non stai risolvendo il problema. Dopo un po’ di tempo, quando guardi la realtà, vedrai che sei tormentato dalla fame. Così, prima conquista la fame, poi parla della soddisfazione. Altrimenti, parlare della soddisfazione senza aver mangiato è come mettere il carro davanti ai buoi!
Allo stesso modo, nel caso della gelosia, dell’insicurezza o di altre qualità non divine, prima risolvi il problema immediato. Il problema immediato può essere risolto pregando Dio: “Dammi la capacità di conquistare il mio nemico.”
Dobbiamo prendere la gelosia e l’insicurezza come nostri nemici. Sfortunatamente, ne siamo affezionati. Novantanove volte su cento siamo loro affezionati ed una volta su cento siamo desiderosi di conquistarli, o siamo pronti, neanche desiderosi. Qualsiasi cosa della nostra natura che ci impedisca il progresso più veloce, qualsiasi qualità dentro di noi che ci porti via la gioia interiore, deve essere presa come nostro nemico.
Quando sei malato molto seriamente, vai al pronto soccorso. In quel momento, non aspetti a casa con la speranza che il dottore venga e si prenda cura di te. Quando sei attaccato dalla gelosia o dall’insicurezza, è esattamente la stessa cosa. Quello non è il momento di diventare un filosofo e dire: “O Dio, gentilmente illumina queste qualità in modo che esse sappiano che mi stanno togliendo tutta la mia gioia.” No, no, no! Il modo migliore è di pregare immediatamente Dio per conquistarle, per distruggerle.
Se vuoi solo vedere il lato opposto, le qualità positive, puoi provarci. Guardando la luce, non vedrai l’oscurità, ma puoi tenere i tuoi occhi focalizzati sulla luce tutto il tempo? No. Dopo cinque minuti, girerai la tua testa da questo lato o dall’altro. Poi proverai a metterti in mostra e girare il collo un po’ di più. Dirai: “Guarda, ho la capacità di girare il mio collo all’estremo!” Allora sei preso.
Qui ti ho dato il modo più facile. Sempre, quando c’è un problema, risolvi il problema gettandolo fuori dalla tua natura. Altrimenti,ti puoi prendere in giro. Se sta piovendo a dirotto, prima dobbiamo pregare Dio: “Per favore ferma la pioggia! È così scura. Ferma la pioggia.” Poi, la nostra seconda preghiera sarà: “Fa che il sole sia visibile di nuovo.” Ma il primo problema è fermare la pioggia. Quello non è il momento di dire: “Fa che il sole torni di nuovo e arda!”From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 37, Agni Press, 2005
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