Non uso la mente quando disegno perché credo che il processo del pensiero ci leghi e ci limiti. Non appena pensiamo a qualcosa, ci leghiamo. La mente ci lega precisamente perché non ha ancora imparato l'arte del dono di sé, che è tutta espansione. È il cuore interiore, il cuore che aspira, che ha imparato l'arte del dono di sé. Non appena entriamo nel cuore di qualsiasi persona, anche se quella persona è un nostro cosiddetto nemico, sentiremo immediatamente che anche lui sta tentando di diventare una persona migliore; ma quando entriamo nella mente di qualcuno, diventiamo consapevoli delle imperfezioni di quella persona, dei pensieri negativi, e così via. Naturalmente, se entriamo nella nostra stessa mente, vedremo che anche noi abbiamo gli stessi pensieri distruttivi. Questo è il motivo per cui le nostre menti sono sempre in conflitto. Ciascuna persona vuole comandare sull'altra. Quando viviamo nella mente, vogliamo esercitare la nostra supremazia; ma quando rimaniamo nei nostri cuori, ci amiamo soltanto l'un l'altro. In quel momento, il problema della supremazia non sorge affatto. Ecco, questo è il modo in cui possiamo risolvere i nostri problemi.
Questi uccelli rappresentano l'unità nella molteplicità. Qui abbiamo 70.000 uccelli. Ciascun uccello è diverso, ma quando li guardi, senti unità. Appena pensiamo alla 'coscienza di uccello' [bird-consciousness], essa è un'unità. La coscienza-uccello rappresenta la coscienza della libertà interiore della nostra anima.From:Sri Chinmoy,Sri Chinmoy risponde, parte 36, Agni Press, 2004
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