Ogni volta che svolgiamo un servizio disinteressato, aumentiamo la nostra capacità. Dio è onnipresente. Egli è la Coscienza universale. Quando svolgiamo un servizio disinteressato, sentiamo l'unità con il resto dell'umanità e diventiamo tutt'uno con questa Coscienza universale. Ogni momento in cui facciamo qualcosa disinteressatamente allarghiamo la nostra coscienza dall'uno ai molti. Prima l'unità inizia con i nostri fratelli e sorelle spirituali e poi si diffonde nel resto del mondo. Qui è un'espansione, una scoperta della propria realtà che si compie nell'autoespansione.
Ma dobbiamo sentire che questo servizio disinteressato non è un atto di sacrificio: è un atto di scoperta. Se lo prendiamo come sacrificio, svilupperemo una specie di ego. "Sto sacrificando tutto per gli altri, e sono tutti compagni inutili. Non mi danno nulla in cambio. Io sono l'unico che dà e gli altri ricevono soltanto." Se la prendiamo in questo modo, svilupperemo solo il nostro ego sottile, che è il vero ladro in noi.
Ma se prendiamo il nostro servizio disinteressato come un atto di scoperta, scopriamo che stiamo solo allargando la nostra coscienza. La nostra mano ci fa sentire che anche la nostra gamba fa parte del nostro essere. Senza la nostra mano non possiamo essere perfetti; senza la nostra gamba non possiamo essere perfetti; senza l'occhio o il naso non possiamo essere perfetti. Ogni arto del nostro corpo è ugualmente importante.From:Sri Chinmoy,La barca-servizio e il barcaiolo dell'amore, parte 1, Agni Press, 1974
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/sbl_1