È la spinta vitale che costringe il fisico a lavorare. Se una persona è irrequieta, diciamo che è il suo corpo a fare il movimento. Ma in realtà il movimento viene dal suo vitale. Lascia il corpo a se stesso, e vedrai che è tutta inerzia. Il corpo ha una luce molto, molto, molto limitata. Nel vitale dinamico c'è un po' di luce. E nella mente che aspira c'è più luce. Nel cuore psichico c'è luce abbondante. Le persone hanno più a cuore la manifestazione perché attraverso la loro ambizione, tutti gli individui vogliono fare qualcosa. Ci sono pochissime persone sulla Terra che non vogliono fare qualcosa. Forse possono sedersi in silenzio perché sono pigri per natura... Ma se qualcuno fa qualcosa di straordinario, immediatamente entra in loro il desiderio, e diranno: "Oh, se solo potessi farlo anch’io!"
Quando siamo nella vita spirituale, non facciamo così: se vediamo che qualcuno ha fatto qualcosa di straordinario, non lo invidiamo. Sentiamo invece che l'abbiamo fatto noi e diveniamo tutt'uno con la sua reale vita spirituale; oppure sentiamo: "Per lui è bene, ma per me è necessario qualcos'altro, qualcos'altro mi darà più gioia. Lui è il miglior corridore e io sono il miglior cantante" oppure: "Sono un aspirante. Provo a essere il miglior aspirante e lascio che lui rimanga il miglior cantante o il miglior corridore." In questo modo ci stiamo liberando. Non siamo in competizione con nessuno. Ma nella vita normale, quando un uomo assolutamente pigro, che non si muove di un centimetro, va ad una partita di calcio e vede quanto sono dinamici i calciatori, pensa: "Come vorrei essere come loro!" Ecco, vedi! Solo un'ora prima questa persona diceva che il riposo è la cosa più importante, la sua preferita, ma in questo momento vede queste persone calciare un pallone e vuole farlo anche lui, ora vuol manifestare se stesso nel calcio.
Così è per gli esseri umani comuni. Il vitale vuole immediatamente fare qualcosa, anche se sa che il corpo non si preoccupa dell'azione. Consapevolmente, l'individuo non sa che al suo corpo non interessa fare qualcosa, e alla sua anima non interessa farlo; ma nel momento in cui vede che qualcuno ha raggiunto qualcosa, dice: "Anch'io devo farlo!" Tutto il giorno e la notte ha dormito, riposato; è stato in un altro mondo. Ma quando vede il successo di qualcuno, diventa immediatamente avido e sente che anche lui deve fare la stessa cosa.
Ma le persone spirituali non fanno questo. Si divertono, ma sentono di avere il proprio obiettivo; oppure diventano tutt'uno con coloro che agiscono. Quando vedo che qualcuno sta correndo più veloce, sento davvero di essere il corridore più veloce. Chiedimi di correre con il corridore più veloce e non sarò affatto in grado di farlo. Ma quando la persona corre, provo una tale gioia perché sento che sono io che ho corso più veloce. Oppure, come cercatore, dirò che il suo obiettivo è diventare il corridore più veloce e il mio obiettivo è realizzare Dio. In questo modo, il cercatore in me è al sicuro. Ma gli uomini normali non si comporteranno così. Opereranno nel loro vitale. Non faranno nulla e allo stesso tempo, nel momento in cui vedono qualcun altro realizzare qualcosa, cercheranno immediatamente di appropriarsene. Vogliono ottenere lo stesso successo, la stessa ammirazione, senza lavorare... il che è impossibile. Ecco com'è la manifestazione per le persone ordinarie e senza aspirazione. Ma per le persone che aspirano sinceramente, è diverso.
RSG 35. Questa domanda venne posta dopo che Sri Chinmoy parlò delle tre principali categorie di anime: quelle che hanno più a cuore la manifestazione divina, quelle che hanno più a cuore la perfezione della vita interiore ed esteriore, e quelle che hanno più a cuore l'unità con il Pilota Interiore. Sri Chinmoy disse ad ogni discepolo presente che tipo di anima avesse. [Nota dell’edizione originale]↩
From:Sri Chinmoy,Anima di Realizzazione e Meta di Manifestazione, Agni Press, 1974
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