Quando arriviamo al livello della contemplazione, Dio ci dice: "Ora voglio giocare a questo gioco in un modo molto specifico. In questo momento voglio che tu interpreti il ruolo di un amante di Dio. Tu sei il Mio amante e io sono il tuo Amato. Il momento successivo voglio che cambiamo i nostri rispettivi ruoli. Sarai il mio amato e Io sarò l'Amante." La contemplazione è a un livello molto alto, più alto del più alto. Quante persone possono contemplare? È difficile concentrarsi e meditare. Ma la contemplazione è uno stato molto elevato della vita spirituale, uno stato molto, molto alto.
La contemplazione è come giocare. Nel ping-pong o nel tennis, a volte servi da una parte, altre volte dall'altra. Cambi costantemente lato. Se cambi lato in una partita normale, il tuo nome rimane lo stesso. Nella contemplazione, potresti anche pensare che anche se vai dall'altra parte, manterrai la tua identità e Dio rimarrà Dio. Ma Dio dice: "No! Quando vieni da questa parte, in quel momento devi subito dire che sei Dio e Io sono te." Così, da una parte ti vesti da schiavo e dall'altra ti vesti da re. Di nuovo, è come il Maestro e il discepolo. Se vieni da una parte, sei il Maestro. Se vai dall'altra parte, sei il discepolo.
La contemplazione è l'esperienza dell'amante e dell'Amato, in forza della loro unità. In questo momento vediamo Dio come Dio, nella Sua suprema Divinità, e adoriamo Dio. Ma poi Dio dice: "Mi hai realizzato. Hai realizzato l'Altissimo. Ora permettimi di adorarti come l'Altissimo." È un gioco divino. Nella contemplazione, l'amante interpreta anche il ruolo dell'Amato. In quel momento Dio dice: "Ora ti metto sul trono." In primo luogo, Dio è seduto sul trono e l'amante prova gioia vedendo Dio sul trono. Poi Dio dice: "Io sono sul Trono e tu provi tanta gioia perché hai visto Me, il tuo Re. Ora voglio provare gioia Io. Voglio che tu ti sieda sul trono reale. Voglio adorarti!"
La contemplazione è quando l'amante diventa l'Amato e l'Amato diventa l'amante. In quel momento Dio umano e Dio divino diventano tutt'uno. L'uomo e Dio - l'uomo, che è il Dio di domani, e Dio l'Eterno - stanno giocando lo stesso gioco.
Quando siamo in contemplazione, in quel momento è un gioco a nascondino. Sto cercando Dio, e anche Dio gioca cercando me. Quando vedo Dio e lo prendo, provo una tale gioia. E quando Dio mi cerca e mi cattura, prova pure una gioia tremenda. Questa è la contemplazione.From:Sri Chinmoy,Fiori-Arcobaleno, parte 3, Agni Press, 1999
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