Mentre leggiamo o mangiamo o cuciniamo o parliamo, in ogni momento dobbiamo sentire che siamo nel grembo del Supremo. Un bambino sente che quando è in grembo a sua madre, è perfetto. Quando è in grembo a sua madre, è responsabilità della madre prendersi cura di lui. Allo stesso modo, nella vita spirituale devi sentire che sei nel grembo del Supremo.
Nessuno può meditare ogni secondo, ventiquattro ore al giorno. Per ventiquattro ore al giorno nessuno può dire: "Mi arrendo." Ma possiamo sempre tenere nella nostra mente o proprio davanti alla nostra visione l'idea che siamo nel Giro del Supremo. Possiamo solo immaginare e quella stessa immaginazione farà il miracolo che alla fine renderà costante la nostra resa. Ma questo non lo facciamo. Meditiamo solo per un'ora o mezz'ora, poi per dieci ore non meditiamo. La sera riprendiamo la meditazione. Ma prima di ricominciare, vediamo che molti, molti problemi sono entrati nelle nostre vite. Chi permette che questi problemi entrino nella nostra vita? Siamo noi che lo permettiamo, perché tra la nostra prima meditazione e la nostra seconda meditazione abbiamo lasciato un grande divario. Possiamo facilmente evitare questo divario se riusciamo a far sentire a noi stessi che siamo sempre seduti nel grembo del Supremo.From:Sri Chinmoy,Perfezione e trascendenza, Agni Press, 1977
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/pt