Domanda: Come possiamo evitare il desiderio per i frutti dell'azione?

Sri Chinmoy: Per prima cosa dobbiamo capire la parola 'desiderio'. Quando esaudiamo un desiderio possiamo sentirci felici per un breve periodo, ma presto abbiamo un altro desiderio che vogliamo esaudire. Il soddisfacimento di un desiderio non ci dà gioia e pace durature. Anche la realizzazione dei nostri desideri più cari non ci impedisce di desiderare qualcos'altro. Se il desiderio di oggi si realizza, domani piangiamo per qualcos'altro. Quando i desideri di domani sono esauditi, dopodomani siamo sopraffatti da qualche altro desiderio.

Non c'è fine alla nostra elemosina e all'attaccamento quando viviamo nel mondo del desiderio. Ci leghiamo costantemente piangendo per un risultato specifico nelle nostre relazioni con i nostri cari e vicini. Il desiderio ci porta sempre a un punto, e questo è il corpo fisico. Come possiamo essere liberati da questa cella di prigione? Solo con l'aspirazione. Se camminiamo sul sentiero dell'aspirazione, essa ci dirà che la meta ed il sentiero sono tutt'uno. La meta è la Beatitudine infinita, eterna e il sentiero è il sentiero dell'aspirazione. Nel sentiero stesso vediamo la meta.

Ma come liberarci dal desiderio dei frutti dell'azione? Quando lavoriamo vogliamo naturalmente il risultato. Se sentiamo che siamo noi ad aver fatto qualcosa, allora piangeremo per i risultati. Ma se sentiamo che non siamo noi a lavorare, allora non ci preoccuperemo dei risultati. Se sentiamo che qualcun altro sta lavorando o studiando, allora non ci preoccuperemo dei risultati. Quindi sentiamo che qualcun altro sta lavorando dentro e attraverso di noi. Chi è questo qualcuno? È Dio. Se Dio è Colui che agisce, allora è Lui che deve pensare ai risultati. Il modo più semplice per liberarsi dal desiderio per i frutti dell'azione è sentire che non siamo noi coloro che fanno, che Dio è eternamente l'unico che agisce e che agisce in noi e attraverso di noi; quindi, i risultati sono affari Suoi.

Per favore, prova a recitare la parte di uno strumento cosciente o di un canale affinché il Divino agisca dentro e attraverso di esso. Dobbiamo sentire che Dio è infinito e che noi siamo figli di Dio. Allora non potremo mai essere soddisfatti se e finché non saremo diventati ciò che Lui ha e ciò che Lui è. Se teniamo presente che la Luce infinita, la Beatitudine infinita e il Potere infinito che Dio ha alla fine saranno nostri perché è un nostro diritto di nascita, la nostra eredità divina, allora inizieremo il nostro viaggio verso una meta diversa. Quel viaggio è il viaggio dell'aspirazione. In questo modo possiamo evitare di piangere per i frutti dell'azione.

From:Sri Chinmoy,Il fiume-purezza vince, Agni Press, 1974
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