Gli atleti traggono enormi benefici da queste gare. Vanno oltre le loro capacità. Per rendersi felici bisogna andare sempre oltre e oltre e oltre le proprie capacità. Quindi qui, durante la corsa, ogni corridore ha un'opportunità molto speciale di andare oltre le sue capacità. L'autotrascendenza è l'unica cosa di cui un essere umano ha bisogno per essere veramente felice. Quindi queste gare aiutano moltissimo i corridori, anche se esteriormente attraversano grandi difficoltà. Alla fine, quando la gara è finita, sentono di aver realizzato qualcosa di molto significativo.
Il futuro di questo tipo di gara è molto luminoso. La nostra filosofia è la filosofia dell'autotrascendenza. Spero che in un prossimo futuro o in un lontano futuro aumenteremo la distanza. Alla fine, è mia fervida speranza che un giorno avremo una gara di 2.700 miglia. Poiché crediamo nell'autotrascendenza, sono sicuro che non ci fermeremo a milletrecento miglia. Cercheremo di coprire una distanza maggiore. I cercatori-corridori che credono nelle loro capacità - che sono totalmente la Grazia di Dio - con questa Grazia di Dio potranno realizzare qualcosa di unico nella loro vita.
PRT 5. 4 Ottobre 1991, Flushing Meadows-Corona Park, New York↩
From:Sri Chinmoy,Corridori-pionieri dell'alba della pace del mondo di domani: la corsa di ultramaratona e l'auto-trascendenza, Agni Press, 1998
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/prt