Dovrebbe esserci sempre un obiettivo. Avere un obiettivo non significa che dobbiamo cercare di sconfiggere i migliori corridori del mondo, tutt'altro. Nella vita spirituale, il nostro obiettivo dovrebbe essere il nostro progresso. Il progresso stesso è l'esperienza più illuminante. Se vogliamo fare progressi, e se qualcun altro è con noi, immediatamente la sua mente o la nostra mente può pensare che siamo in competizione. Nella vita ordinaria gareggiamo con gli altri per ottenere la supremazia. Ma nella vita spirituale non siamo in competizione con gli altri. Stiamo solo cercando di trascendere le nostre stesse capacità.
Possiamo pensare a noi stessi come due metà. Una metà è la nostra imperfezione e l'altra è il nostro sincero anelito di perfezione. Un lato è la debolezza e l'altro è la forza. Con il nostro anelito interiore per la perfezione, corriamo verso la nostra destinazione e raggiungiamo la sponda dell'illuminazione. Quando il nostro essere è completamente illuminato, le forze oscure e ignoranti hanno paura di avvicinarsi a noi. Prima di raggiungere la destinazione, ci sfidano. Ma una volta raggiunta la destinazione dell'illuminazione, le forze ignoranti non osano entrare in noi perché sentono che saranno totalmente distrutte. Non sanno che saranno solo trasformate e illuminate.From:Sri Chinmoy,Corridori-pionieri dell'alba della pace del mondo di domani: la corsa di ultramaratona e l'auto-trascendenza, Agni Press, 1998
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