Poi, quando ci concentriamo, possiamo passare dalla porzione più grande del fiore alla porzione più piccola, o dal corpo all'anima. Ancora una volta, possiamo passare dalla porzione più piccola alla più grande, dall'anima al corpo. Possiamo contrarre la nostra coscienza o espandere la nostra coscienza. In entrambi i casi è molto efficace.
Quando meditiamo, non permettiamo ai pensieri negativi di entrare nella mente. Se viene un buon pensiero, un pensiero di progresso, gli permetteremo di crescere. Ma se viene un pensiero non-divino, cercheremo immediatamente di distruggerlo. Un pensiero non-divino è come un ladro e non permetteremo al ladro di entrare nella nostra stanza. Ma se è un amico, lo accoglieremo. Gioia, amore, pace: questi sono i nostri amici, lasceremo che entrino in noi. Ma la paura, il dubbio, l'ansia, la preoccupazione, l'insicurezza e l'impurità sono i nostri nemici. Nella meditazione mediteremo sull'immensità: il vasto cielo azzurro o una vasta distesa d'acqua. Meditazione significa unità con la vastità.
Quando contempliamo, offriremo il nostro corpo, il nostro vitale, la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima, con il massimo amore e gioia, al nostro Amato Supremo, affinché Egli possa fare di noi il Suo perfetto strumento per la Sua Manifestazione. Lui solo è il nostro Amato Supremo. Lui solo è la nostra Realtà più alta. Contempleremo il più alto Assoluto, il nostro Amato Supremo. Nella contemplazione diventiamo tutt'uno con l'oggetto o il soggetto della contemplazione. In questo momento noi siamo l'Amante Divino e il Supremo è il Supremo Amato; il momento successivo noi siamo il Supremo Amato e il Supremo è l'Amante Divino. Questa è la contemplazione.From:Sri Chinmoy,Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico, Agni Press, 1977
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